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Nella città, vicino alla «Porta delle Pecore», cʼera la piscina di Betzaetà, circondata da cinque portici. Molti malati, zoppi, ciechi e paralitici sostavano sotto questi portici, aspettando che lʼacqua della vasca si muovesse. (Di tanto in tanto, infatti, un angelo del Signore veniva a smuovere lʼacqua; e la prima persona che vi si tuffava guariva).

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