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10 Quando Samballat, il Coronita, e Tobia, il servo *ammonita, furono informati del mio arrivo, furono molto contrariati dalla venuta di un uomo che cercava il bene dei figli di *Israele.

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19 Ma quando Samballat, il Coronita, e Tobia, il servo ammonita, e Ghesem, l'Arabo, lo seppero, si fecero beffe di noi, e ci disprezzarono dicendo: «Che cosa state facendo? Volete forse ribellarvi al re?»

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I lavori continuati nonostante l'opposizione

(A)Quando Samballat udí che noi costruivamo le mura, si adirò, s'indignò moltissimo, si fece beffe dei Giudei,

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Ma quando Samballat, Tobia, gli Arabi, gli *Ammoniti e gli Asdodei udirono che la riparazione delle mura di *Gerusalemme progrediva, e che le brecce cominciavano a chiudersi, si indignarono moltissimo,

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Nuovi ostacoli superati da Neemia. Compimento dell'opera

(A)Quando Samballat, Tobia e Ghesem, l'Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che avevo ricostruito le mura e che non c'era piú rimasta nessuna breccia, sebbene allora non avessi ancora messo i battenti alle porte, Samballat e Ghesem mi mandarono a dire: «Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono». Essi volevano farmi del male. Io mandai loro dei messaggeri per dire: «Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Il lavoro rimarrebbe sospeso se io lo lasciassi per scendere da voi». Quattro volte essi mandarono a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro allo stesso modo. Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa una quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, nella quale stava scritto: «Corre voce fra queste popolazioni, e Gasmu l'afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu dovresti diventare loro re, e avresti perfino costituito dei *profeti per farti proclamare re di *Giuda a *Gerusalemme. Questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e parliamone assieme». Io gli feci rispondere: «Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!» Tutta quella gente voleva impaurirci e diceva: «Perderanno il coraggio e il lavoro non si farà piú».
Ma ora, o Dio, fortificami!

10 Io andai a casa di Semaia, figlio di Delaia, figlio di Metabeel. Or egli se ne stava rinchiuso là. E mi disse: «Troviamoci assieme nella casa di Dio, dentro il *tempio; e chiudiamo le porte del tempio; perché essi verranno a ucciderti, e verranno a ucciderti di notte». 11 Ma io risposi: «Un uomo come me si dà forse alla fuga? Un uomo come me potrebbe entrare nel tempio e vivere? No, io non vi entrerò». 12 Io compresi che egli non era mandato da Dio, ma aveva pronunziato quella profezia contro di me, perché Tobia e Samballat lo avevano pagato. 13 Lo avevano pagato per impaurirmi e spingermi ad agire a quel modo e a peccare, per avere un precedente che mi causasse una cattiva reputazione e il disonore.

14 O mio Dio, ricòrdati di Tobia, di Samballat, e di queste loro opere! Ricòrdati anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che hanno cercato di spaventarmi!

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28 Uno dei figli di Ioiada, figlio di Eliasib, il *sommo sacerdote, era genero di Samballat, il Coronita; e io lo cacciai via da me.

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