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Allora *Izebel, sua moglie, andò da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito cosí abbattuto, e non mangi?» Acab le rispose: «Perché ho parlato a Nabot d'Izreel e gli ho detto: “Dammi la tua vigna per il denaro che vale; o, se preferisci, ti darò un'altra vigna invece di quella”; ed egli m'ha risposto: “Io non ti darò la mia vigna!”» Izebel, sua moglie, gli disse: «Sei tu, sí o no, che eserciti la sovranità sopra *Israele? Àlzati, mangia, e sta' di buon animo; la vigna di Nabot d'Izreel te la farò avere io». Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il sigillo di lui, e le mandò agli *anziani e ai notabili che abitavano nella città di Nabot. In quelle lettere scrisse cosí: «Bandite un digiuno, e fate sedere Nabot in prima fila davanti al popolo; 10 mettetegli di fronte due malfattori, i quali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai maledetto Dio e il re; poi portatelo fuori dalla città, lapidatelo, e cosí muoia».

11 La gente della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Izebel aveva loro ordinato, scrivendo le lettere che aveva loro mandate. 12 Bandirono il digiuno, e fecero sedere Nabot davanti al popolo. 13 Poi vennero i due malfattori. Si misero di fronte a lui, e deposero cosí contro di lui, davanti al popolo: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Allora lo condussero fuori dalla città, lo lapidarono, ed egli morí. 14 Poi mandarono a dire a Izebel: «Nabot è stato lapidato ed è morto». 15 Quando Izebel udí che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: «Àlzati, prendi possesso della vigna di Nabot d'Izreel, che egli rifiutò di darti per denaro; poiché Nabot non vive piú, è morto».

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