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«Un figlio onora il padre e un servo il suo signore. Se dunque io sono padre dov'è il mio onore? E se sono signore, dov'è il timore di me?», dice l'Eterno degli eserciti a voi, sacerdoti, «che disprezzate il mio nome, eppure dite: "In che cosa abbiamo disprezzato il tuo nome?".

Voi offrite sul mio altare, cibi contaminati, eppure dite: "In che cosa ti abbiamo contaminato? Quando dite: "La mensa dell'Eterno è spregevole"

Quando offrite in sacrificio un animale cieco, non è male? Quando offrite un animale zoppo o malato, non è male? Presentalo dunque al tuo governatore. Sarà soddisfatto di te? Ti accetterà con favore?», dice l'Eterno degli eserciti.

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