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Bible in 90 Days

An intensive Bible reading plan that walks through the entire Bible in 90 days.
Duration: 88 days
La Nuova Diodati (LND)
Version
Giobbe 25-41

25 Allora Bildad di Shuah rispose e disse:

«A lui appartiene il dominio e il terrore: egli produce la pace nei suoi luoghi altissimi

Si possono forse contare le sue schiere? E sopra chi non sorge la sua luce?

Come può dunque l'uomo essere giusto davanti a Dio, o come può essere puro un nato di donna?

Se neppure la luna è splendente, e le stelle non sono pure ai suoi occhi,

quanto meno l'uomo, che è un bruco, il figlio d'uomo che è un verme!».

26 Allora Giobbe rispose e disse: «Come hai aiutato il debole,

o come hai soccorso il braccio senza forza?

Come hai consigliato chi è privo di sapienza, e quale grande conoscenza hai comunicato?

A chi hai rivolto le tue parole, e di chi è lo spirito che è uscito da te?

I morti tremano sotto le acque e cosí pure i loro abitanti.

Davanti a lui lo Sceol è scoperto Abaddon è senza velo.

Egli distende il settentrione sul vuoto e tiene sospesa la terra sul nulla.

Rinchiude le acque nelle sue nubi, senza che queste si squarcino sotto il loro peso.

Copre la vista del suo trono, stendendovi sopra le sue nuvole.

10 Ha tracciato un particolare limite sulla superficie delle acque, al confine della luce con le tenebre.

11 Le colonne del cielo tremano e si stupiscono alla sua minaccia.

12 Con la sua forza calma il mare, con la sua intelligenza abbatte Rahab.

13 Con il suo Spirito ha abbellito i cieli, la sua mano ha trafitto il serpente tortuoso.

14 Ecco, questi sono solamente le frange delle sue opere. Quale debole sussurro di lui riusciamo a percepire! Ma chi potrà mai comprendere il tuono della sua potenza?».

27 Giobbe riprese il suo discorso e é disse:

«Come vive Dio che mi ha privato del mio diritto, e l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'anima,

finché ci sarà in me un soffio di vita, e il soffio di Dio nelle mie narici,

le mie labbra non diranno alcuna cattiveria né la mia lingua proferirà alcuna falsità.

Lungi da me ammettere che voi avete ragione; fino all'ultimo respiro non rinunzierò alla mia integrità.

Rimarrò saldo nella mia giustizia, senza cedere; il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni.

Il mio nemico sia come il malvagio, e chi si leva contro di me come l'ingiusto.

Quale speranza infatti può avere l'empio anche se riesce a fare guadagni quando Dio gli toglie la vita?

Ascolterà Dio il suo grido, quando verrà su di lui la sventura?

10 Porrà forse il suo diletto nell'Onnipotente e invocherà Dio in ogni tempo?

11 Vi darò insegnamenti sulla potenza di Dio, non vi nasconderò i disegni dell'Onnipotente.

12 Ma voi tutti avete osservato queste cose, perché dunque vi comportate in modo cosí vano?

13 Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio, l'eredità che i violenti ricevono dall'Onnipotente.

14 Se ha un gran numero di figli, sono destinati alla spada, e i suoi discendenti non avranno pane per saziarsi.

15 I sopravvissuti dopo di lui saranno sepolti dalla morte, e le loro vedove non piangeranno.

16 Se ammassa argento come polvere e accumula vestiti come fango,

17 egli li accumula, ma li indosserà il giusto, e l'argento lo spartirà l'innocente.

18 Egli costruisce la sua casa come una tarma, come un capanno fatto da un guardiano.

19 Il ricco si corica, ma non sarà riunito ai suoi; apre gli occhi e non è piú.

20 Terrori lo sorprendono come acque; nel cuore della notte un uragano lo rapisce furtivamente.

21 Il vento orientale lo porta via e se ne va, lo spazza via come un turbine dal suo posto.

22 Esso gli si scaglia contro senza pietà, mentre egli cerca disperatamente di sfuggire alla sua mano,

23 la gente batte beffardamente le mani nei suoi confronti e fischia dietro a lui dal suo posto».

28 «Certamente c'è una miniera per l'argento, e un posto e si raffina l'oro.

Il ferro viene estratto dal suolo, e la pietra fusa dà il rame.

L'uomo pone fine alle tenebre ed esplora i piú profondi recessi in cerca di pietre sepolte nell'oscurità e nell'ombra di morte.

Perfora un pozzo lontano dall'abitato, in posti dimenticati dai pedoni; sono sospesi e oscillano lontani dagli uomini.

Quanto alla terra da essa viene il pane, ma di sotto è sconvolta come dal fuoco.

Le sue pietre sono la dimora di zaffiri e contiene polvere d'oro.

L'uccello rapace non ne conosce il sentiero né l'ha mai scorto l'occhio del falco.

Le bestie feroci non l'hanno battuto e il leone non vi è mai passato.

L'uomo mette la mano sulla selce e rovescia dalle radici le montagne.

10 Scava gallerie nelle rocce, e il suo occhio vede tutto ciò che è prezioso.

11 Ostruisce corsi d'acqua perché non scorrano, e porta alla luce le cose nascoste.

12 Ma dove si può trovare la sapienza, e dov'è il luogo dell'intelligenza?

13 L'uomo non ne conosce il valore e non si trova sulla terra dei viventi.

14 L'abisso dice: "Non è in me"; il mare dice: "Non sta presso di me"

15 Non la si ottiene in cambio d'oro raffinato né la si compra a peso d'argento.

16 Non la si acquista con l'oro di Ofir, con l'onice prezioso o con lo zaffiro.

17 L'oro e il cristallo non la possono uguagliare né si scambia per vasi d'oro fino.

18 Il corallo e il cristallo non meritano neppure di essere nominati; il valore della sapienza val piú delle perle.

19 Il topazio di Etiopia non la può uguagliare e non può essere valutata con oro puro.

20 Ma allora da dove viene la sapienza e dov'è il luogo dell'intelligenza?

21 Essa è nascosta agli occhi di ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo.

22 Abaddon e la morte dicono: "Ne abbiamo sentito parlare con i nostri orecchi"

23 DIO solo ne conosce la via, egli solo sa dove si trovi,

24 perché egli osserva le estremità della terra e vede tutto ciò che è sotto i cieli.

25 Quando stabilí il peso del vento e assegnò alle acque una misura,

26 quando fece una legge per la pioggia e una via al lampo dei tuoni,

27 allora la vide e la rivelò, la stabili e anche la investigò.

28 E disse all'uomo: "Ecco, temere il Signore, questo è sapienza, e fuggire il male è intelligenza"».

29 Giobbe riprese il suo discorso e disse:

«Oh, potessi essere come nei mesi di un tempo, come nei giorni in cui Dio mi proteggeva,

quando la sua lampada brillava sopra il mio capo e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;

com'ero ai giorni della mia maturità, quando il consiglio segreto di Dio vegliava sulla mia tenda,

quando l'Onnipotente era ancora con me e i miei figli mi stavano intorno;

quando mi lavavo i piedi nel burro e la roccia versava per me ruscelli d'olio.

Quando uscivo verso la porta della città e rizzavo il mio seggio in piazza,

i giovani, al vedermi, si tiravano in disparte, i vecchi si alzavano e rimanevano in piedi;

i principi smettevano di parlare e si mettevano la mano alla bocca;

10 la voce dei capi si smorzava e la loro lingua si attaccava al palato.

11 L'orecchio che mi udiva, mi proclamava beato, e l'occhio che mi vedeva, mi rendeva testimonianza,

12 perché liberavo il povero che gridava in cerca di aiuto, e l'orfano che non aveva alcuno che l'aiutasse.

13 La benedizione del morente scendeva su di me e facevo esultare il cuore della vedova.

14 Avevo indossato la giustizia ed essa mi rivestiva; la mia equità mi faceva da mantello e turbante.

15 Ero occhi per il cieco e piedi per lo zoppo;

16 ero un padre per i poveri e investigavo il caso che non conoscevo.

17 Spezzavo le mascelle del malvagio e strappavo dai suoi denti la preda.

18 E pensavo: "Morirò nel mio nido e moltiplicherò i miei giorni come la sabbia;

19 le mie radici si stenderanno verso le acque, la rugiada rimarrà tutta la notte sul mio ramo;

20 la mia gloria sarà sempre nuova in me e il mio arco acquisterà nuova forza nella mia mano.

21 Gli astanti mi ascoltavano in aspettazione e tacevano per udire il mio consiglio.

22 Dopo che avevo parlato non replicavano, e le mie parole cadevano su di loro come gocce di rugiada.

23 Mi aspettavano come si aspetta la pioggia e spalancavano la loro bocca come per l'ultima pioggia.

24 Io sorridevo loro quando erano sfiduciati, e non potevano sminuire la luce del mio volto.

25 Quando andavo da loro, mi sedevo come capo e stavo come un re tra le sue schiere, come uno che consola gli afflitti».

30 «Ora invece i piú giovani di me mi deridono, quelli i cui padri avrei rifiutato di mettere fra i cani del mio gregge.

Del resto, a che cosa mi sarebbe valsa la forza delle loro mani? Il loro vigore è distrutto.

Emaciati per la miseria e per la fame, fuggono di notte nel deserto desolato e arido.

strappando erba amara accanto ai cespugli e radici di ginestra per loro cibo.

Sono scacciati di mezzo agli uomini che gridano dietro a loro come a ladri.

Sono costretti a vivere nei dirupi delle valli, nelle caverne della terra e fra le rocce;

urlano fra i cespugli e si stringono insieme sotto i rovi;

gente stupida, sí, gente spregevole, cacciati via dal paese.

Ora sono diventato il loro canto di scherno, sí, sono il loro zimbello.

10 Hanno orrore di me, stanno lontano da me e non esitano a sputarmi in faccia.

11 Poiché Dio ha allentato la corda della mia tenda e mi ha umiliato, essi hanno rotto ogni freno davanti a me.

12 Questa gentaglia si leva alla mia destra, spingono lontano i miei piedi e preparano contro di me le vie per distruggermi.

13 Sovvertono il mio cammino, peggiorano la mia sventura, anche se nessuno li soccorre.

14 Si avvicinano come attraverso un'ampia breccia, si lanciano su di me come un uragano.

15 Mi piombano addosso terrori, danno la caccia al mio onore come il vento, e la mia prosperità si dilegua come una nube.

16 Ora mi struggo dentro di me, e i giorni di afflizione mi sono venuti addosso,

17 Di notte mi sento trafiggere le ossa, e i dolori che mi rodono non mi danno tregua.

18 Per la grande violenza la mia veste si deforma, mi stringe attorno come il colletto del mio mantello.

19 Egli mi ha gettato nel fango e sono diventato come polvere e cenere.

20 Io grido a te, e tu non mi rispondi; ti sto davanti, ma tu mi stai ad osservare.

21 Sei divenuto crudele verso di me; mi perseguiti con la potenza della tua mano.

22 Mi sollevi in alto sul vento, mi fai cavalcare su di esso e mi fai scomparire nella tempesta.

23 So infatti che tu mi conduci alla morte, alla casa di convegno di tutti i viventi.

24 Certamente non stenderà la sua mano alla tomba, anche se nella sua sventura grida in cerca di aiuto.

25 Non ho forse io pianto per chi era nell'avversità, e non mi sono addolorato per il povero?

26 Quando aspettavo il bene, è venuto il male; quando aspettavo la luce, è venuta l'oscurità.

27 Le mie viscere ribollono senza tregua, sono venuti per me giorni d'afflizione.

28 Vado attorno tutto annerito, ma non dal sole; mi alzo nell'assemblea e grido in cerca di aiuto.

29 Sono diventato fratello degli sciacalli e compagno degli struzzi.

30 La mia pelle si è annerita su di me e le mie ossa bruciano dal calore.

31 La mia cetra serve solo per lamenti e il mio flauto per voci di pianto»

31 «Io avevo stretto un patto con i miei occhi; come potevo quindi fissare lo sguardo su una vergine?

Qual è la sorte assegnatami da Dio da lassú, e l'eredità dell'Onnipotente dai luoghi eccelsi?

Non è forse la sventura per il perverso e la calamità per ehi fa il male

Non vede egli le mie vie e non conta tutti i miei passi?

Se ho agito con falsità, o il mio piede si è affrettato a seguire la frode,

mi pesi pure con una giusta bilancia, e Dio riconoscerà la mia integrità.

Se i miei passi sono usciti dalla retta via, e il mio cuore ha seguito i miei occhi, o qualche macchia si è attaccata alle mie mani,

che io semini e un altro mangi, e i miei discendenti siano sradicati.

Se il mio cuore è stato sedotto da una donna e ho spiato alla porta del mio prossimo,

10 che mia moglie macini per un altro, e che altri si pieghino sopra di lei.

11 Poiché quella sarebbe una scelleratezza, una colpa che deve essere punita dai giudici,

12 un fuoco che consuma fino ad Abaddon, e avrebbe distrutto fin dalle radici tutto il mio raccolto.

13 Se ho respinto il diritto del mio servo e della mia serva, quando erano in lite con me,

14 che cosa farei quando Dio si levasse contro di me, e che cosa risponderei quando mi chiedesse conto?

15 Chi ha fatto me nel grembo materno, non ha fatto anche lui? Non fu lo stesso Dio a formarci nel grembo?

16 Se ho rifiutato ai poveri ciò che desideravano e ho fatto languire gli occhi della vedova

17 se ho mangiato da solo il mio tozzo di pane senza che ne mangiasse una parte l'orfano,

18 (ma fin dalla mia giovinezza io l'ho allevato come un padre, e fin dal grembo di mia madre sono stato guida alla vedova),

19 se ho visto alcuno perire per mancanza di vesti o un povero che non aveva di che coprirsi,

20 se i suoi lombi non mi hanno benedetto, e non si è riscaldato con la lana dei miei agnelli,

21 se ho alzato la mano contro l'orfano perché sapevo di avere aiuto alla porta,

22 che la mia spalla si stacchi dalla sua scapola, il mio braccio si rompa al gomito!

23 Poiché la calamità che viene da Dio mi incute spavento, e a motivo della sua maestà non potevo fare nulla.

24 Se ho riposto la mia fiducia nell'oro, e all'oro fino ho detto: "Tu sei la mia speranza",

25 se mi sono rallegrato perché le mie ricchezze erano grandi, e perché la mia mano ha accumulato tanti beni,

26 se ho guardato il sole quando brilla o la luna che avanzava splendente, e il mio cuore si è lasciato segretamente sedurre e la mia bocca ha baciato la mia mano;

27 anche questa sarebbe una colpa che deve essere punita dai giudici perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.

28 Se mi sono rallegrato della sciagura del mio nemico e mi sono innalzato, perché lo aveva colpito la sventura.

29 (ma io non ho permesso alla mia bocca di peccare, augurandogli la morte con una maledizione);

30 se la gente della mia tenda non ha detto: "chi può trovare uno che non si è saziato con la sua carne?

31 (inoltre nessun forestiero passava la notte all'aperto, perchè aprivo le mie porte al viandante)

32 se ho coperto i miei peccati come Adamo celando la mia colpa in petto,

33 perché avevo paura della grande folla e il disprezzo delle famiglie mi spaventava, sí da star zitto senza uscir di casa.

34 Oh, avessi uno che mi ascoltasse! Ecco la mia firma! L'Onnipotente mi risponda! Il mio avversario scriva un documento,

35 e io lo porterei certamente sulle mie spalle e lo cingerei come un diadema;

36 gli renderei conto di tutti i miei passi, presentandomi a lui come un principe.

37 Se la mia terra grida contro di me e i suoi solchi piangono insieme ad essa,

38 se ho mangiato il suo frutto senza pagare, se ho fatto esalare l'ultimo respiro ai suoi padroni,

39 invece di grano crescano spine, ed erbacce al posto dell'orzo».

40 Qui terminano le parole di Giobbe.

32 Allora questi tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si riteneva giusto.

Ma l'ira di Elihu, figlio di Barakel, il Buzita, del clan di Ram, si accese contro Giobbe; la sua ira si accese, perché questi riteneva giusto se stesso anziché DIO.

La sua ira si accese anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato la giusta risposta, sebbene condannassero Giobbe.

Elihu aveva aspettato a parlare a Giobbe, perché essi erano piú anziani di lui.

Quando però Elihu si rese conto che non c'era piú risposta sulla bocca di quei tre uomini, si accese d'ira.

Cosí Elihu, figlio di Barakel, il Buzita, prese la parola e disse: «lo sono ancora giovane di età e voi siete vecchi; perciò ho esitato e ho avuto paura a esporvi la mia opinione.

Dicevo: "Parlerà l'età, e il gran numero degli anni insegnerà la sapienza

Ma nell'uomo c'è uno spirito, ed è il soffio dell'Onnipotente che gli dà intelligenza.

Non sono necessariamente i grandi ad avere sapienza o i vecchi a intendere la giustizia.

10 Perciò dico: Ascoltatemi, esporrò anch'io la mia opinione.

11 Ecco, ho atteso i vostri discorsi, ho ascoltato i vostri argomenti, mentre cercavate qualcosa da dire.

12 Vi ho seguito attentamente, ed ecco, nessuno di voi ha convinto Giobbe o risposto alle sue parole.

13 Non dite dunque: "abbiamo trovato la sapienza; solo Dio lo può completamente sconfiggere, non l'uomo!"

14 Egli non ha diretto i suoi discorsi contro di me, perciò non gli risponderò con le vostre parole.

15 Sono sconcertati, non rispondono piú, mancano loro le parole.

16 Devo aspettare ancora, perché non parlano piú, perché stanno lí senza dare alcuna risposta.

17 Presenterò anch'io la mia parte, esporrò anch'io la mia opinione.

18 Poiché sono pieno di parole e lo spirito dentro di me mi costringe.

19 Ecco, il mio seno è come vino che non ha sfogo; come otri nuovi, sta per scoppiare.

20 Parlerò dunque per averne un po' di sollievo, aprirò le labbra e risponderò.

21 Permettetemi ora di parlare senza mostrare parzialità con alcuno e senza adulare alcuno;

22 perché io non so adulare, altrimenti il mio Fattore mi toglierebbe presto di mezzo».

33 «Ora dunque, Giobbe, ascolta ciò che ho da dire e porgi orecchio a tutte le mie parole!

Ecco, io apro la bocca e la mia lingua parla nella mia bocca.

Le mie parole vengono da un cuore retto, le mie labbra proferiranno pura conoscenza.

Lo Spirito di Dio mi ha fatto e il soffio dell'Onnipotente mi dà la vita,

Se puoi, rispondimi; preparati pure a difendere le tue posizioni.

Ecco, io sono uguale a te davanti a Dio; anch'io sono stato formato dall'argilla.

Ecco, nessuna paura di me ti dovrebbe spaventare, e la mia mano non graverà su di te.

Tu però hai detto alle mie orecchie, e ho udito il suono delle tue parole, che dicevano:

"Io sono puro, senza peccato, sono innocente, non c'è in me alcuna colpa.

10 Ma Dio trova contro di me motivi di ostilità e mi considera suo nemico.

11 pone i miei piedi nei ceppi e osserva tutti i miei passi".

12 Ebbene, io ti dico che in questo non hai ragione, perché Dio è piú grande dell'uomo.

13 Perché contendi con lui, dato che egli non rende conto di alcuno dei suoi atti?

14 Dio infatti parla in un modo o nell'altro, ma l'uomo non ci bada:

15 in un sogno, in una visione notturna, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando stanno assopiti sui loro letti.

16 Allora egli apre le orecchie degli uomini e sigilla gli ammonimenti che dà loro.

17 per distogliere l'uomo dalle sue azioni e tener l'uomo lontano dalla superbia.

18 per scampare la sua anima dalla fossa e impedire che la sua vita perisca per la spada.

19 L'uomo è pure ammonito con il dolore sul suo letto e con il tormento incessante nelle sue ossa.

20 sí da aver nausea del pane e persino dei cibi più squisiti.

21 La carne si consuma a vista d'occhio, mentre le sue ossa, che prima non si vedevano, spuntano fuori;

22 cosí la sua anima si avvicina alla fossa e la sua vita a quelli che danno la morte.

23 Ma se presso a lui vi è un angelo, un interprete, uno solo fra mille, che mostri all'uomo il suo dovere.

24 Dio ha pietà di lui e dice: "risparmialo dallo scendere nella fossa; ho trovato il riscatto per lui"

25 Allora la sua carne diventerà piú fresca che nella, sua fanciullezza ed egli tornerà ai giorni della sua giovinezza.

26 Supplicherà Dio, troverà grazia presso di lui e potrà contemplare il suo volto con giubilo, perché Dio avrà ristabilito l'uomo nella sua giustizia.

27 Rivolgendosi alla gente dirà: "ho peccato e violato la giustizia, e non sono stato punito come meritavo.

28 Dio ha riscattato la mia anima, perché non scendesse nella fossa e la mia vita può vedere la luce".

29 Ecco. Dio fa tutto questo due volte, tre volte con l'uomo.

30 per scampare la sua anima dalla fossa e per illuminarlo con la luce della vita.

31 Sta' attento, Giobbe, ascoltami; sta in silenzio, e io parlerò.

32 Se hai qualcosa da dire, rispondimi, parla, perché vorrei poterti dar ragione.

33 Se no, ascoltami; taci, e io ti insegnerò la sapienza».

34 Elihu riprese a parlare e disse:

«Ascoltate, o saggi, le mie parole, e voi, dotti, prestatemi orecchio!

Poiché l'orecchio esamina le parole, come il palato assapora i cibi.

Scegliamo noi stessi ciò che è giusto, riconosciamo fra noi ciò che è buono.

Poiché Giobbe ha detto: Sono giusto ma Dio ha tolto via la mia giustizia.

Dovrei mentire contro la mia giustizia? La mia ferita è incurabile, benché sia senza peccato".

Chi è come Giobbe, che beve la derisione come l'acqua,

che cammina in compagnia dei malfattori e vada assieme ai malvagi?

Poiché ha detto: "Non giova nulla all'uomo riporre il proprio diletto in DIO

10 Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio l'iniquità e dall'Onnipotente la malvagità!

11 Poiché egli rende all'uomo secondo le sue opere e fa trovare a ognuno il salario della sua condotta.

12 Certamente Dio non compie il male e l'Onnipotente non sovverte la giustizia.

13 Chi gli ha affidato la cura della terra, o chi lo ha costituito sul mondo intero?

14 Se Dio dovesse decidere in cuor suo di ritirare a sé il suo Spirito e il suo soffio,

15 ogni carne perirebbe assieme, e l'uomo ritornerebbe in polvere,

16 Se hai intendimento, ascolta questo, porgi orecchio a ciò che ti dico.

17 Uno che odia la giustizia potrebbe governare? Osi tu condannare il Giusto, il Potente?

18 Lui che dice a un re, "Sei spregevole" e ai principi: "Siete malvagi".

19 Ma egli non usa alcuna parzialità con i grandi né considera il ricco piú del povero, perché sono tutti opera delle sue mani.

20 In un attimo, essi muoiono nel cuore della notte la gente è scossa e scompare, i potenti son portati via senza mano d'uomo.

21 Poiché egli tiene gli occhi sulle vie dell'uomo, e vede tutti i suoi passi.

22 Non vi sono tenebre né ombra di morte, dove possano nascondersi i malfattori.

23 Dio infatti non ha bisogno di osservare a lungo un uomo prima di farlo comparire davanti a sé in giudizio.

24 Egli fiacca i potenti senza fare inchiesta e ne mette altri al loro posto.

25 Poiché conosce le loro opere, li abbatte nella notte e sono distrutti;

26 li colpisce come gente malvagia alla vista di tutti.

27 perché si sono allontanati da lui senza prestare attenzione alle sue vie,

28 fino a far giungere a lui il grido a del povero, perché egli ode il grido degli afflitti.

29 Quando Dio dà tranquillità, chi lo condannerà? Quando nasconde il suo volto, chi potrà vederlo, sia contro un'intera nazione o un sol uomo,

30 per impedire all'empio di regnare e al popolo di essere preso da lacci?

31 Può uno dire a Dio: "Io porto la mia pena non farò piú il male;

32 mostrami ciò che non riesco a vedere; se ho commesso qualche iniquità, non lo farò piú"?

33 Dovrebbe egli ricompensare in base alle tue condizioni, perché tu rifiuti il suo giudizio? Tu devi scegliere e non io; perciò di ciò che sai.

34 La gente assennata, come ogni uomo saggio che mi ascolta, mi dirà:

35 "Giobbe parla senza intendimento, le sue parole sono prive di sapienza

36 Sia dunque Giobbe provato sino alla fine, perché le sue risposte sono come quelle degli uomini malvagi,

37 perché aggiunge al suo peccato la ribellione, batte le mani in mezzo a noi e moltiplica le sue parole contro Dio».

35 Elihu continuò a parlare e disse:

«Ti pare una cosa giusta quando dici: "Sono piú giusto di Dio"?

Infatti hai detto: "che ti giova? Quale utilità avrei del mio peccato?".

Risponderò io a te e ai tuoi amici assieme a te.

Contempla il cielo e osserva; guarda le nuvole, che sono piú alte di te.

Se pecchi, che effetto ha su di lui? Se moltiplichi i tuoi misfatti, che danno gli arrechi?

Se sei giusto, che cosa gli dai, o che cosa riceve dalla tua mano?

La tua malvagità può solamente nuocere a un uomo come te, e la tua giustizia può solamente giovare a un figlio d'uomo.

Si grida per il gran numero delle oppressioni, si grida in cerca di aiuto a motivo della forza dei potenti;

10 ma nessuno dice: "Dov'è Dio, il mio creatore, che nella notte concede canti di gioia,

11 che a noi insegna piú cose che alle bestie dei campi e ci fa piú saggi degli uccelli del cielo?

12 Cosí si grida, ma egli non risponde a motivo della superbia dei malvagi.

13 Certamente Dio non darà ascolto a discorsi vuoti, e l'Onnipotente non vi farà attenzione.

14 Anche se tu dici di non vederlo, la tua causa sta davanti a lui, e tu devi aspettarlo.

15 Ma ora, perché nella sua ira non punisce e non fa troppo caso alle trasgressioni,

16 Giobbe apre inutilmente le labbra e accumula parole senza senno».

36 Elihu proseguí ancora, dicendo:

«Aspetta un po' e ti mostrerò che ci sono ancora cose da dire da parte di Dio.

Prenderò la mia conoscenza da lontano e renderò giustizia a colui che mi ha fatto.

Certamente le mie parole non sono bugiarde; davanti ti sta un uomo con una conoscenza impeccabile.

Ecco, Dio è potente, ma non disprezza alcuno; è potente nella forza della sua Sapienza.

Egli non lascia vivere il malvagio e rende giustizia agli oppressi.

Non distoglie i suoi occhi dai giusti, ma li fa sedere per sempre con i re sul trono; cosí sono messi in alto.

Se però sono legati in catene e trattenuti in lacci di afflizione,

allora mostra loro le opere loro e le loro trasgressioni, perché si sono insuperbiti.

10 Egli apre cosí i loro orecchi alla correzione e li esorta ad allontanarsi dal male.

11 Se ascoltano e si sottomettono, finiranno i loro giorni nel benessere e i loro anni nelle delizie;

12 se però non ascoltano periranno per la spada, moriranno senza conoscenza.

13 Ma gli empi di cuore accumulano ira non gridano in cerca di aiuto,

14 cosí muoiono ancora giovani e la loro vita finisce tra i sodomiti.

15 Dio libera gli afflitti mediante la loro afflizione e apre i loro orecchi mediante la sventura.

16 Egli vuole sottrarre anche te dal morso dell'avversità, per portarti in un luogo ampio senza restrizione, con una tavola imbandita piena di cibi succulenti.

17 Ma tu colmi il giudizio del malvagio, e il giudizio e la giustizia ti afferreranno.

18 Se c'è collera, bada che egli non ti porti via con un sol colpo, perché una gran somma di denaro non potrebbe allontanarlo.

19 Darà forse valore alle tue ricchezze, quando egli ha oro e tutte le risorse della potenza?

20 Non desiderare la notte, in cui la gente è portata via dal suo luogo.

21 Bada di non volgerti all'iniquità, perché tu hai preferito questa afflizione.

22 Ecco, Dio è eccelso nella sua potenza; chi può insegnare come lui?

23 Chi mai può imporgli la via da seguire e chi può dirgli: "Tu hai fatto male"?

24 Ricordati di magnificare le sue opere, che gli uomini hanno cantato;

25 tutti gli uomini le ammirano, il mortale le può contemplare da lontano.

26 Sí, Dio è grande, ma noi non lo conosciamo, e il numero dei suoi anni è imperscrutabile.

27 Egli attira in alto le gocce d'acqua sotto forma di vapore, che si condensa poi in pioggia,

28 che le nubi riversano e lasciano cadere sull'uomo in gran quantità.

29 Chi può capire lo spiegamento delle nubi, il fragore che scoppia nella sua tenda?

30 Ecco, egli spande intorno a sé la sua luce e copre le profondità del mare.

31 Per mezzo di esse egli punisce i popoli e dà cibo in abbondanza.

32 Si copre le mani con i fulmini e comanda loro di colpire il bersaglio.

33 Il tuono parla di lui, anche il bestiame avverte la tempesta in arrivo.

37 Per questo il mio cuore trema e balza fuori dal suo posto.

Ascoltate attentamente il fragore della sua voce, il rombo che esce dalla sua bocca!

Egli lascia andar libero il suo lampo sotto tutto il cielo e fino alle estremità della terra.

Dietro di esso una voce rugge; egli tuona con la sua voce maestosa; egli non li trattiene quando si è udita la sua voce.

Dio tuona meravigliosamente con la sua voce e fa grandi cose che non possiamo comprendere.

Dice infatti alla neve: "Cadi sulla terra lo dice tanto alle piogge leggere che alle piogge torrenziali.

Arresta la mano di ogni uomo, affinché tutti i mortali possano conoscere le sue opere.

Le fiere entrano nei loro nascondigli rimangono nelle loro tane.

Dai piú remoti recessi del sud viene l'uragano, e il freddo dai gelidi venti del nord.

10 Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e la distesa delle acque si ritira.

11 Carica le dense nubi di umidità e di sperde lontano le sue nubi luminose.

12 Esse vagano ovunque nel cielo, cambiando direzione in base alla sua guida per compiere qualunque cosa egli manda loro sulla faccia della terra abitata.

13 Le manda o per castigo o per la sua terra o per bontà.

14 Porgi l'orecchio a questo, o Giobbe, fermati e considera le meraviglie di Dio!

15 Sai tu come Dio le diriga e come faccia brillare il lampo delle sue nubi?

16 Sai tu come le nubi si librino nell'aria, le meraviglie di colui che sa tutto?

17 Sai tu perché i tuoi abiti sono caldi, quando la terra si riposa a motivo dello scirocco?

18 Hai tu forse disteso con lui il firmamento, rendendolo solido come uno specchio di metallo fuso?

19 Insegnaci che cosa dobbiamo dirgli, perchè noi non possiamo preparare il nostro caso per l'oscurità.

20 Gli si può forse dire che io voglio parlare? Se un uomo dovesse parlare, sarebbe certamente distrutto.

21 Anche ora nessuno può guardare fisso il sole quando splende in cielo, dopo che è passato il vento e l'ha reso terso.

22 Il bel tempo viene dal nord, ma intorno a Dio è tremenda maestà.

23 L'Onnipotente noi non lo possiamo raggiungere. Egli è sublime in potenza, in rettitudine e nella sua grande giustizia; egli non opprime alcuno.

24 Per questo gli uomini lo temono; ma egli non tiene conto di chi si ritiene sapiente».

38 Allora l'Eterno rispose a Giobbe di mezzo alla tempesta e disse:

«Chi è costui che oscura il mio disegno con parole prive di conoscenza?

Orsú, cingiti i lombi, come un prode; io ti interrogherò e tu mi risponderai.

Dov'eri tu quando io gettavo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza.

Chi ha stabilito le sue dimensioni, se lo sai, o chi tracciò su di essa la corda per misurarla?

Dove sono fissate le sue fondamenta, o chi pose la sua pietra angolare,

quando le stelle del mattino cantavano tutte insieme e tutti i figli di DIO mandavano grida di gioia?

Chi racchiuse con porte il mare quando proruppe uscendo dal grembo materno,

quando gli diedi le nubi per vestito e per fasce l'oscurità?

10 Quando gli tracciai un limite e gli misi sbarre e porte,

11 e dissi: "Tu arriverai fin qui, ma non oltre; qui si arresteranno le tue onde superbe!

12 Da quando vivi hai mai comandato al mattino o insegnato all'aurora il suo posto,

13 perché essa afferri le estremità della terra e ne scuota via i malvagi

14 Si trasforma come creta sotto il sigillo, e spicca come un vestito.

15 Ai malvagi è negata la loro luce, e il braccio alzato è spezzato.

16 Sei forse giunto fino alle sorgenti del mare o sei mai andato in cerca delle profondità dell'abisso?

17 Ti sono state mostrate le porte della morte, o hai forse visto le porte dell'ombra di morte?

18 Hai tu fatto caso all'ampiezza della terra? Dillo, se sai tutto questo!

19 Dov'è la via che guida alla dimora della luce? E le tenebre, dov'è il loro luogo.

20 perché tu le possa condurre al loro posto, e possa conoscere i sentieri che portano alla loro casa?

21 Tu lo sai, perché allora eri già nato, e il numero dei tuoi giorni è grande.

22 Sei mai entrato nei depositi della neve, o hai forse visto i depositi della grandine

23 che io tengo in serbo per i tempi di calamità, per il giorno della battaglia e della guerra?

24 Per quali vie si diffonde la luce o propaga il vento orientale sulla terra

25 Chi ha aperto un canale per le straripanti acque e la via al tuono dei fulmini.

26 per far piovere su una terra disabitata, su un deserto, dove non c'è alcun uomo,

27 per dissetare le solitudini desolate, e far germogliare e crescere l'erba?

28 La pioggia ha forse un padre? O chi genera le gocce della rugiada?

29 Dal grembo di chi esce il ghiaccio, e la brina del cielo chi la dà alla luce?

30 Le acque si induriscono come pietra e la superficie dell'abisso si congela.

31 Puoi tu unire assieme i legami delle Pleiadi, o sciogliere le catene di Orione?

32 Fai tu apparire le costellazioni a suo tempo, o guidare l'Orsa maggiore con i suoi piccoli?

33 Conosci tu le leggi del cielo, o puoi tu stabilire il loro dominio sulla terra?

34 Puoi tu far giungere la tua voce fino alle nubi affinché abbondanza di pioggia ti ricopra?

35 Sei tu forse che scagli i fulmini dove devono andare, dicendoti: "Eccoci"?

36 Chi ha messo nella mente la sapienza o chi ha dato intendimento al cuore?

37 Chi conta le nubi per mezzo della sapienza, e chi versa gli otri del cielo

38 quando la polvere si fonde in una massa e le zolle si attaccano insieme?

39 Puoi tu cacciare la preda per la leonessa o saziare la fame dei leoncelli

40 quando si accovacciano nelle loro tane o stanno in agguato nei loro nascondigli?

41 Chi provvede al corvo il suo cibo, quando i suoi piccini gridano a Dio e vanno errando senza cibo?

39 Conosci tu il tempo in cui partoriscono le capre delle rocce o hai forse osservato il parto delle cerve?

Sai tu contare i mesi in cui portano a termine la loro gravidanza, o conosci tu il tempo in cui devono partorire?

Si accovacciano e danno alla luce i loro piccoli, mettendo cosí fine alle loro doglie.

I loro piccoli si fanno forti, crescono all'aperto, se ne vanno e non ritornano piú da esse.

Chi lascia andar libero l'onàgro, chi ha sciolto i legami all'asino selvatico,

al quale ho assegnato come dimora il deserto e la terra salata per abitazione?

Egli disprezza il frastuono della città e non ode grida di alcun padrone.

Le ampie distese di montagna sono il suo pascolo, e va in cerca di tutto ciò che è verde.

Il bufalo è forse disposto a servirti o a passare la notte presso la tua mangiatoia?

10 Puoi forse legare il bufalo con la corda per arare nel solco, o erpicherà le valli dietro a te?

11 Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande, o lascerai a lui il tuo lavoro

12 Conterai su di lui per portare a casa il tuo grano e per ammassarlo sull'aia?

13 Le ali dello struzzo sbattono festosamente, ma non sono certo le ali e le piume della cicogna.

14 Esso infatti abbandona le proprie uova per terra e le lascia riscaldare nella polvere,

15 dimenticando che un piede può schiacciarle o una bestia dei campi calpestarle.

16 Tratta duramente i suoi piccoli, come se non fossero suoi; ma la sua fatica senza alcun interesse è vana,

17 perché Dio la privato di sapienza e non gli ha impartito intelligenza.

18 Ma quando si alza in piedi per scappare, si beffa del cavallo e del suo cavaliere.

19 Sei tu che hai dato al cavallo la forza e che hai rivestito il suo collo con una fremente criniera?

20 Sei tu che lo fai saltare come una locusta? Il fiero suo nitrito incute spavento.

21 Scalpita nella valle rallegrandosi nella sua forza; e si slancia in mezzo alla mischia di armi.

22 Sprezza la paura e non teme, né indietreggia davanti alla spada.

23 Su di lui risuona la faretra, la folgorante lancia e il giavellotto.

24 Con ardore e impeto divora le distanze e non sta piú fermo quando suona la tromba.

25 Al primo squillo di tromba dice: "Aha!" e fiuta da lontano la battaglia, la voce tonante dei capitani e il grido di guerra.

26 E' forse per la tua intelligenza che si alza in volo lo sparviero e spiega le sue ali verso il sud?

27 E' al tuo comando che l'aquila si leva in alto e fa il suo nido nei luoghi elevati

28 Abita sulle rocce e rimane su rupi scoscese.

29 Da lassú spia la preda e i suoi occhi scrutano lontano.

30 I suoi piccoli succhiano sangue e dove sono gli uccisi, là essa si trova».

40 L'Eterno continuò a rispondere a Giobbe e disse:

«Colui che contende con l'Onnipotente, vuole forse correggerlo? Colui che rimprovera Dio, risponda a questo».

Allora Giobbe rispose all'Eterno e disse:

«Ecco, sono cosí meschino, che cosa ti posso rispondere? Mi metto la mano sulla bocca.

Ho parlato una volta, ma non parlerò più; sí, due volte, ma non aggiungerò altro».

L'Eterno allora rispose a Giobbe di mezzo alla tempesta e disse:

«Orsú, cingiti i lombi, come un prode, io ti interrogherò e tu mi risponderai.

Vorresti proprio annullare il mio giudizio, condannare me per giustificare te stesso?

Hai tu un braccio come quello di Dio e puoi tuonare con una voce pari alla sua?

10 Adornati dunque di maestà e di magnificenza e rivestiti di gloria e di splendore.

11 Da' libero sfogo ai furori della tua ira; guarda a tutti i superbi e abbassali,

12 guarda a tutti i superbi e umiliali, e schiaccia i malvagi ovunque si trovino.

13 Seppelliscili nella polvere tutti insieme, rinchiudili in luoghi segreti.

14 Allora anch'io ti loderò, perché la tua destra ti ha dato vittoria.

15 Guarda behemoth che ho fatto al pari di te; esso mangia l'erba come il bue.

16 Ecco, la sua forza è nei suoi fianchi e la sua potenza nei muscoli del suo ventre.

17 Fa oscillare la sua coda, come un cedro; i nervi delle sue cosce sono saldamente intrecciati.

18 Le sue ossa sono come tubi di bronzo, le sue ossa come sbarre di ferro.

19 Esso è la prima delle opere di Dio, solo colui che lo fece può avvicinarsi a lui con la sua spada.

20 Benché i monti producono cibo per lui, e là tutte le bestie dei campi si divertano,

21 Si sdraia sotto le piante di loto, in luoghi nascosti dei canneti e delle paludi.

22 Le piante di loto lo coprono con la loro ombra, i salici del torrente, lo circondano.

23 Il fiume può straripare, ma egli non ha paura; è sicuro di sé, anche se il Giordano dovesse avventarsi contro la sua stessa bocca.

24 Chi mai potrà prenderlo per gli occhi o forargli le narici con uncini?

41 Puoi tu tirar fuori il Leviathan con l'amo o tener ferma la sua lingua con una corda?

Puoi tu mettergli un giunco nelle narici o forargli la mascella con un uncino?

Ti farà egli molte suppliche o ti rivolgerà parole dolci?

Farà egli un patto con te, perche tu lo prenda come servo per sempre?

Scherzerai tu con lui come con un uccello o lo terrai al guinzaglio per le tue fanciulle?

I tuoi amici faranno con lui splendidi intrattenimenti o lo spartiranno forse tra i mercanti?

Puoi tu coprire la sua pelle di dardi o la sua testa con arpioni?

Mettigli le mani addosso, ti ricorderai del combattimento e non ci riproverai.

Ecco, la speranza di chi l'assale è ingannevole; al solo vederlo uno è atterrito.

10 Nessuno è tanto audace da osare di provocarlo. Chi dunque è in grado di stare fermo davanti a me?

11 Chi mi ha reso per primo un servizio, perché lo debba ripagare? Qualunque cosa sotto tutti i cieli è mia.

12 Non passerò sotto silenzio le sue membra, la sua grande forza e la bellezza della sua armatura.

13 Chi può spogliarlo della sua corazza, e chi può avvicinarlo con una doppia briglia?

14 Chi può aprire le porte della sua bocca, circondata com'è dal terrore dei suoi denti?

15 Superbe sono le file dei suoi scudi, strettamente saldati come da un sigillo.

16 L'uno è cosí vicino all'altro che tra loro non passa neppure l'aria.

17 Sono attaccati gli uni agli altri, saldamente uniti insieme, e non possono separarsi,

18 I suoi starnuti danno guizzi di luce e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.

19 Dalla sua bocca escono vampate, sprizzano scintille di fuoco.

20 Dalle sue narici esce fumo, come da una pentola bollente o da un calderone.

21 Il suo alito incendia carboni e dalla sua bocca escono fiamme.

22 La forza risiede nel suo collo e davanti a lui danza il terrore.

23 Le parti flosce della sua carne sono ben compatte, sono ben salde su di lui e non si muovono.

24 Il suo cuore è duro come una pietra, duro come la parte inferiore della macina.

25 Quando si rizza, i forti hanno paura, e per il terrore restano smarriti.

26 La spada che lo raggiunge non gli fa nulla, e neppure la lancia, la freccia e il giavellotto.

27 Considera il ferro come paglia e il bronzo come legno tarlato.

28 La freccia non lo mette in fuga; le pietre della fionda per lui diventano stoppia.

29 Le mazze gli sembrano paglia, si fa beffe del vibrare della lancia.

30 Al di sotto ha punte acuminate e lascia come tracce d'erpice sul fango.

31 Fa bollire l'abisso come una caldaia e fa del mare come un vaso di unguento.

32 Si lascia dietro una scia di luce e l'abisso sembra coperto di canizie.

33 Sulla terra non c'è nulla simile a lui, che è stato fatto senza paura alcuna.

34 Guarda in faccia tutti gli esseri alteri; egli è il re su tutte le fiere più superbe».

La Nuova Diodati (LND)

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