Print Page Options
Previous Prev Day Next DayNext

Bible in 90 Days

An intensive Bible reading plan that walks through the entire Bible in 90 days.
Duration: 88 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
Proverbi 20:22 - Ecclesiaste 2:26

22 Non dire: «Renderò il male»;
spera nel Signore, ed egli ti salverà.

23 Il peso doppio è in abominio
al Signore,
la bilancia falsa non è cosa buona.

24 I passi dell'uomo li dirige il Signore;
come può quindi l'uomo capire
la propria via?

25 È pericoloso per l'uomo prendere alla leggera un impegno sacro,
e riflettere solo dopo aver fatto un voto.

26 Il re saggio passa gli empi al vaglio,
dopo aver fatto passare la ruota su
di loro.

27 Lo spirito dell'uomo è una lucerna del Signore,
che scruta tutti i recessi del cuore.

28 La bontà e la fedeltà custodiscono
il re;
e con la bontà egli rende stabile il suo trono.

29 La bellezza dei giovani sta nella loro forza,
e l'onore dei vecchi, nella loro canizie.

30 Le battiture che piagano guariscono il male;
e cosí le percosse che vanno in fondo
al cuore.

21 Il cuore del re, nella mano del Signore, è come un corso
d'acqua;
egli lo dirige dovunque gli piace.

Tutte le vie dell'uomo gli sembrano
rette,
ma il Signore pesa i cuori.

Praticare la giustizia e l'equità
è cosa che il Signore preferisce ai
sacrifici.

Gli occhi alteri e il cuor superbo,
lucerna degli empi, sono peccato.

I disegni dell'uomo diligente
conducono sicuramente all'abbondanza, ma chi troppo si affretta non fa che
cadere nella miseria.

I tesori acquistati con lingua
bugiarda
sono un soffio fugace di gente che cerca la morte.

La violenza degli empi li porta via,
perché rifiutano di praticare l'equità.

La via del colpevole è tortuosa,
ma l'innocente opera con rettitudine.

Meglio abitare sul canto di un *tetto,
che in una gran casa con una moglie
rissosa.

10 L'empio desidera fare il male;
il suo amico stesso non trova pietà
ai suoi occhi.

11 Quando il beffardo è punito,
l'ingenuo diventa saggio;
e quando s'istruisce il saggio, egli
acquista scienza.

12 Il giusto tien d'occhio la casa
dell'empio,
e precipita gli empi nelle sciagure.

13 Chi chiude l'orecchio al grido del
povero,
griderà anch'egli, e non gli sarà
risposto.

14 Un dono fatto in segreto placa
la collera,
e un regalo dato in privato, l'ira
violenta.

15 Far ciò che è retto è una gioia per
il giusto,
ma è una rovina per i malfattori.

16 L'uomo che smarrisce la via del
buon senso,
riposerà nell'assemblea dei defunti.

17 Chi ama godere sarà bisognoso,
chi ama il vino e l'olio non arricchirà.

18 L'empio serve di riscatto al giusto;
e il perfido, agli uomini retti.

19 Meglio abitare in un deserto,
che con una donna rissosa e stizzosa.

20 In casa del saggio ci sono tesori
preziosi e olio,
ma l'uomo stolto dà fondo a tutto.

21 Chi ricerca la giustizia e la bontà
troverà vita, giustizia e gloria.

22 Il saggio dà la scalata alla città
dei forti,
e abbatte il baluardo in cui essa
confidava.

23 Chi sorveglia la sua bocca e la sua lingua
preserva se stesso dall'angoscia.

24 Il nome del superbo insolente è:
beffardo;
egli fa ogni cosa con furore di superbia.

25 I desideri del pigro lo uccidono,
perché le sue mani rifiutano di
lavorare.

26 C'è chi da mattina a sera desidera
avidamente,
ma il giusto dona senza mai rifiutare.

27 Il sacrificio dell'empio è cosa
abominevole;
quanto piú se l'offre con intento
malvagio!

28 Il testimone bugiardo perirà,
ma l'uomo che ascolta potrà sempre
parlare.

29 L'empio fa la faccia tosta,
ma l'uomo retto rende ferma la sua
condotta.

30 Non c'è saggezza, non
intelligenza,
non consiglio che valga contro
il Signore.

31 Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia,
ma la vittoria appartiene al Signore.

22 La buona reputazione è da
preferirsi alle molte ricchezze;
e la stima, all'argento e all'oro.

Il ricco e il povero s'incontrano;
il Signore li ha fatti tutti e due.

L'uomo accorto vede venire il male,
e si nasconde;
ma gli ingenui tirano avanti e ne
subiscono le conseguenze.

Il frutto dell'umiltà e del timore
del Signore
è ricchezza, gloria e vita[a].

Spine e lacci sono sulla via del
perverso;
chi ha cura della sua vita se ne tiene
lontano.

Insegna al ragazzo la condotta che
deve tenere;
anche quando sarà vecchio non se ne
allontanerà.

Il ricco domina sui poveri,
e chi prende in prestito è schiavo di chi presta.

Chi semina *iniquità miete sciagura,
e la verga della sua collera è infranta.

L'uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto,
perché dà del suo pane al povero.

10 Caccia via il beffardo, se ne
andranno le contese,
e cesseranno le liti e le offese.

11 Chi ama la purezza del cuore
e ha la grazia sulle labbra, ha il re
per amico.

12 Gli occhi del Signore proteggono
la scienza,
ma egli rende vane le parole del
perfido.

13 Il pigro dice: «Là fuori c'è un leone;
sarò ucciso per la strada».

14 La bocca delle donne corrotte è una fossa profonda;
chi subisce l'ira del Signore, vi cadrà
dentro.

15 La follia è legata al cuore del
bambino,
ma la verga della correzione
l'allontanerà da lui.

16 Chi opprime il povero, l'arricchisce;
chi dona al ricco, non fa che
impoverirlo.

17 Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei saggi,
e applica il cuore alla mia scienza;

18 ti sarà dolce custodirle in cuore,
e averle tutte pronte sulle tue labbra.

19 Ho voluto istruirti oggi, sí, proprio te,
perché la tua fiducia sia posta
nel Signore.

20 Non ho già da tempo scritto per te
consigli e insegnamenti

21 per farti conoscere cose certe,
parole vere,
perché tu possa rispondere parole vere a chi t'interroga[b]?

22 Non derubare il povero perch'è
povero,
e non opprimere il misero alla *porta della città,

23 poiché il Signore difenderà la loro causa,
e spoglierà della vita chi avrà spogliato loro.

24 Non fare amicizia con l'uomo
collerico,
non andare con l'uomo violento,

25 perché tu non impari le sue vie
ed esponga te stesso a un'insidia.

26 Non essere di quelli che dan
la mano,
che danno cauzione per debiti.

27 Se non hai di che pagare,
perché esporti a farti portare via
il letto?

28 Non spostare il confine antico,
che fu messo dai tuoi padri.

29 Hai visto un uomo veloce nelle sue faccende?
Egli starà al servizio del re;
non starà al servizio della gente oscura.

23 Quando ti siedi a mensa con
un principe,
rifletti bene su chi ti sta davanti;

mettiti un coltello alla gola,
se tu sei ingordo.

Non desiderare i suoi bocconi
delicati;
sono un cibo ingannatore.

Non ti affannare per diventar ricco,
smetti dall'applicarvi la tua
intelligenza.

Vuoi fissare lo sguardo su ciò che scompare?
Poiché la ricchezza si fa delle ali,
come l'aquila che vola verso il cielo.

Non mangiare il pane di chi ha
l'occhio maligno,
non desiderare i suoi cibi delicati;

poiché, nell'intimo suo, egli è
calcolatore;
ti dirà: «Mangia e bevi!»,
ma il suo cuore non è con te.

Vomiterai il boccone che avrai
mangiato,
e avrai perduto le tue belle parole.

Non rivolgere la parola allo stolto,
perché disprezzerà il senno dei tuoi
discorsi.

10 Non spostare il confine antico,
e non entrare nei campi degli orfani;

11 perché il loro vendicatore è
potente;
egli difenderà la causa loro contro di te.

12 Applica il tuo cuore all'istruzione,
e gli orecchi alle parole della scienza.

13 Non risparmiare la correzione
al bambino;
se lo batti con la verga, non ne morrà;

14 lo batterai con la verga,
ma lo salverai dal *soggiorno dei morti.

15 Figlio mio, se il tuo cuore è saggio,
anche il mio cuore si rallegrerà;

16 il mio cuore esulterà
quando le tue labbra diranno cose rette.

17 Il tuo cuore non porti invidia ai
peccatori,
ma perseveri sempre nel timore
del Signore;

18 poiché c'è un avvenire,
e la tua speranza non sarà delusa.

19 Ascolta, figlio mio, sii saggio
e dirigi il tuo cuore per la retta via.

20 Non essere di quelli che sono
bevitori di vino,
che sono ghiotti mangiatori di carne;

21 perché l'ubriacone e il goloso
impoveriranno
e i dormiglioni andranno vestiti di cenci.

22 Dà retta a tuo padre che ti ha
generato,
e non disprezzare tua madre quando
sarà vecchia.

23 Acquista verità e non la vendere,
acquista saggezza, istruzione
e intelligenza.

24 Il padre del giusto esulta
grandemente;
chi ha generato un saggio, ne avrà gioia.

25 Possano tuo padre e tua madre
rallegrarsi,
e possa gioire chi ti ha partorito!

26 Figlio mio, dammi il tuo cuore,
e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie;

27 perché la prostituta è una fossa
profonda,
e la straniera, un pozzo stretto.

28 Anch'essa sta in agguato come
un ladro,
e accresce fra gli uomini il numero dei traditori.

29 Per chi sono gli ahi? Per chi gli
ahimè?
Per chi le liti? Per chi i lamenti?
Per chi le ferite senza ragione?
Per chi gli occhi rossi?

30 Per chi s'indugia a lungo presso il vino,
per quei che vanno a gustare il vino
tagliato.

31 Non guardare il vino quando
rosseggia,
quando scintilla nel bicchiere
e va giú cosí facilmente!

32 Alla fine, esso morde come
un serpente
e punge come una vipera.

33 I tuoi occhi vedranno cose strane,
e il tuo cuore farà dei discorsi pazzi.

34 Sarai come chi si coricasse in mezzo al mare,
come chi si coricasse in cima a un
albero di nave.

35 Dirai: «M'hanno picchiato…
e non m'hanno fatto male;
mi hanno percosso…
e non me ne sono accorto;
quando mi sveglierò?…
Tornerò a cercarne ancora!»

24 Non portare invidia ai malvagi,
non desiderare di star con loro,

perché il loro cuore medita rapine,
le loro labbra emettono malvagità.

La casa si costruisce con la saggezza
e si rende stabile con la prudenza;

mediante la scienza, se ne riempiono le stanze
di ogni specie di beni preziosi
e gradevoli.

L'uomo saggio è pieno di forza,
chi ha scienza accresce la sua potenza;

infatti, con sagge direttive potrai condurre bene la guerra,
e la vittoria sta nel gran numero dei
consiglieri.

La saggezza è troppo in alto per
lo stolto;
egli non apre mai la bocca alla *porta della città.

Chi pensa a fare il male
sarà chiamato esperto in malizia.

I disegni dello stolto sono peccato,
il beffardo è l'abominio degli uomini.

10 Se ti scoraggi nel giorno
dell'avversità,
la tua forza è poca.

11 Libera quelli che sono condotti
a morte,
e salva quelli che, vacillando, vanno
al supplizio.

12 Se dici: «Ma noi non ne sapevamo
nulla!…»
Colui che pesa i cuori non lo vede
forse?
Colui che veglia su di te non lo sa
forse?
E non renderà egli a ciascuno secondo le sue opere?

13 Figlio mio, mangia il miele perché è buono;
un favo di miele sarà dolce al tuo
palato.

14 Cosí conosci la saggezza per il tuo
bene!
Se la trovi, c'è un avvenire,
e la tua speranza non sarà delusa.

15 O empio, non tendere insidie alla
casa del giusto!
Non devastare il luogo dove riposa!

16 Perché il giusto cade sette volte e si rialza,
ma gli empi sono travolti dalla sventura.

17 Quando il tuo nemico cade,
non ti rallegrare;
quand'è rovesciato, il tuo cuore non ne gioisca,

18 perché il Signore non lo veda e gli dispiaccia
e non distolga l'ira sua da lui.

19 Non t'irritare a motivo di chi fa
il male,
e non portare invidia agli empi;

20 perché non c'è avvenire per
il malvagio;
la lucerna degli empi sarà spenta.

21 Figlio mio, temi il Signore e il re,
e non mischiarti con gli uomini
turbolenti;

22 la loro rovina sopraggiungerà
improvvisa,
e chi sa la triste fine dei loro anni?

23 Anche queste sono massime dei
saggi.
Non è bene, in giudizio, avere riguardi
personali.

24 Chi dice all'empio: «Tu sei giusto»,
i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni.

25 Ma quelli che sanno punire se
ne troveranno bene,
e su loro scenderanno benedizione
e prosperità.

26 Dà un bacio sulle labbra
chi dà una risposta giusta.

27 Metti in ordine i tuoi affari di fuori,
metti in buono stato i tuoi campi,
poi ti fabbricherai la casa.

28 Non testimoniare, senza motivo,
contro il tuo prossimo:
vorresti forse ingannare con le tue
parole?

29 Non dire: «Come ha fatto a me cosí farò a lui»;
renderò a costui secondo la sua azione.

30 Passai presso il campo del pigro
e presso la vigna dell'uomo privo
di senno;

31 ed ecco le spine vi crescevano
dappertutto,
i rovi ne coprivano il suolo,
e il muro di cinta era in rovina.

32 Considerai la cosa e mi posi
a riflettere;
e da quel che vidi trassi una lezione:

33 dormire un po', sonnecchiare
un po',
incrociare un po' le mani per riposare…

34 e la tua povertà verrà come un ladro
e la tua miseria, come un uomo armato.

Seconda parte di proverbi di Salomone, raccolta all'epoca di Ezechia, proverbi di Agur e di Lemuel

25 (A)Ecco altri proverbi di
*Salomone, raccolti dalla gente
di *Ezechia, re di *Giuda.

È gloria di Dio nascondere le cose;
ma la gloria dei re sta nell'investigarle.

L'altezza del cielo, la profondità della terra
e il cuore dei re non si possono
investigare.

Togli dall'argento le scorie
e ne uscirà un vaso per l'artefice;

togli l'empio dalla presenza del re
e il suo trono sarà reso stabile dalla
giustizia.

Non fare il vanaglorioso in presenza del re
e non occupare il posto dei grandi;

poiché è meglio ti sia detto:
«Sali qui»,
anziché essere abbassato davanti al
principe che i tuoi occhi hanno visto.

Non ti affrettare a intentare processi,
perché alla fine tu non sappia che fare,
quando il tuo prossimo ti avrà
svergognato.

Difendi la tua causa contro il tuo prossimo,
ma non rivelare il segreto di un altro,

10 perché chi t'ode non ti disprezzi
e la tua infamia non si cancelli piú.

11 Le parole dette a tempo
sono come frutti d'oro in vasi d'argento cesellato.

12 Per un orecchio docile, chi riprende con saggezza
è un anello d'oro, un ornamento d'oro fino.

13 Il messaggero fedele, per quelli che lo mandano,
è come il fresco della neve al tempo
della mietitura;
esso ristora il suo padrone.

14 Nuvole e vento, ma senza pioggia;
ecco l'uomo che si vanta falsamente
della sua liberalità.

15 Chi è lento all'ira piega un principe,
e la lingua dolce spezza le ossa.

16 Se trovi del miele, prendine quanto ti basta;
perché, mangiandone troppo,
tu non debba poi vomitarlo.

17 Metti di rado il piede in casa
del prossimo,
perché egli, stufandosi di te, non abbia a odiarti.

18 L'uomo che dichiara il falso contro il suo prossimo,
è un martello, una spada, una freccia
acuta.

19 La fiducia in un perfido, nel giorno
della difficoltà,
è un dente rotto, un piede slogato.

20 Cantare delle canzoni a un cuore
dolente
è come togliersi l'abito in giorno
di freddo,
o mettere aceto sulla soda.

21 Se il tuo nemico ha fame, dagli
del pane da mangiare;
se ha sete, dagli dell'acqua da bere;

22 perché, cosí, radunerai dei carboni accesi sul suo capo[c],
e il Signore ti ricompenserà.

23 Il vento del nord porta la pioggia,
e la lingua che sparla di nascosto,
fa oscurare il viso.

24 Meglio abitare sul canto di
un *tetto,
che in una gran casa con una moglie
rissosa.

25 Una buona notizia da un paese
lontano
è come acqua fresca a una persona
stanca e assetata.

26 Il giusto che vacilla davanti
all'empio,
è come una fontana torbida e una
sorgente inquinata.

27 Mangiare troppo miele, non è bene,
ma scrutare le cose difficili è un onore.

28 L'uomo che non ha autocontrollo,
è una città smantellata, priva di mura.

26 Come la neve non si addice
all'estate, né la pioggia
al tempo della mietitura,
cosí non si addice la gloria allo stolto.

Come il passero vaga qua e là e
la rondine vola,
cosí la maledizione senza motivo, non raggiunge l'effetto.

La frusta per il cavallo, la briglia per l'asino,
e il bastone per il dorso degli stolti.

Non rispondere allo stolto secondo la sua follia,
perché tu non gli debba somigliare.

Rispondi allo stolto secondo la sua
follia, perché non abbia ad apparire
saggio ai propri occhi.

Chi affida messaggi a uno stolto
si taglia i piedi e si abbevera
di afflizione.

Come le gambe dello zoppo sono
senza forza,
cosí è una massima nella bocca degli
stolti.

Chi onora uno stolto
fa come chi getta una gemma in
un mucchio di sassi.

Una massima in bocca agli stolti
è come un ramo spinoso in mano a
un ubriaco.

10 Chi impiega lo stolto e il primo che capita,
è come un arciere che ferisce tutti.

11 Lo stolto che ricade nella sua follia,
è come il cane che torna al suo vomito[d].

12 Hai mai visto un uomo che si crede saggio?
C'è piú da imparare da uno stolto che da lui.

13 Il pigro dice: «C'è un leone nella
strada,
c'è un leone per le vie!»

14 Come la porta si volge sui cardini,
cosí il pigro sul suo letto.

15 Il pigro tuffa la mano nel piatto;
e gli sembra fatica riportarla alla bocca.

16 Il pigro si crede piú saggio
di sette uomini che danno risposte
sensate.

17 Il passante che si riscalda per una
contesa che non lo concerne,
è come chi afferra un cane per
le orecchie.

18 Come un pazzo che scaglia tizzoni,
frecce e morte,

19 cosí è colui che inganna il prossimo,
e dice: «L'ho fatto per ridere!»

20 Quando manca la legna, il fuoco
si spegne;
e quando non c'è maldicente cessano
le contese.

21 Come il carbone dà la brace
e la legna dà la fiamma,
cosí l'uomo rissoso accende le liti.

22 Le parole del maldicente sono come ghiottonerie,
penetrano fino nell'intimo delle
viscere.

23 Labbra ardenti e un cuore malvagio
sono come schiuma d'argento spalmata sopra un vaso di terra.

24 Chi odia parla con dissimulazione;
ma, dentro, medita l'inganno;

25 quando parla con voce graziosa,
non fidarti,
perché ha sette abominazioni nel
cuore.

26 Il suo odio si nasconde sotto
la finzione,
ma la sua malvagità si rivelerà
nell'assemblea.

27 Chi scava una fossa vi cadrà,
e la pietra torna addosso a chi la rotola.

28 La lingua bugiarda odia quelli che ha ferito,
e la bocca adulatrice produce rovina.

27 Non ti vantare del domani,
poiché non sai quel che
un giorno possa produrre.

Altri ti lodi, non la tua bocca;
un estraneo, non le tue labbra.

La pietra è grave e la sabbia pesante,
ma l'irritazione dello stolto pesa piú
dell'uno e dell'altra.

L'ira è crudele e la collera
impetuosa;
ma chi può resistere alla gelosia?

Meglio riprensione aperta,
che amore nascosto.

Chi ama ferisce, ma rimane fedele;
chi odia dà abbondanza di baci.

Chi è sazio calpesta il favo di miele;
ma, per chi ha fame, ogni cosa amara
è dolce.

Come l'uccello che va peregrinando lontano dal nido,
cosí è l'uomo che va peregrinando
lontano da casa.

L'olio e il profumo rallegrano
il cuore;
cosí fa la dolcezza di un amico con i suoi consigli cordiali.

10 Non abbandonare il tuo amico né
l'amico di tuo padre,
e non andare in casa del tuo fratello nel giorno della tua sventura;
una persona a te vicina vale piú d'un
fratello lontano.

11 Figlio mio, sii saggio e rallegrami
il cuore,
cosí potrò rispondere a chi mi offende.

12 L'uomo accorto vede il male
e si mette al riparo,
ma gli ingenui proseguono e ne pagano le conseguenze.

13 Prendigli il vestito poiché ha fatto
cauzione per altri;
fatti dare dei pegni, poiché s'è reso
garante di stranieri.

14 Chi benedice il prossimo ad alta
voce, di buon mattino,
sarà considerato come se lo maledicesse.

15 Un gocciolare continuo in giorno
di gran pioggia
e una donna rissosa sono cose che si
somigliano.

16 Chi la vuol trattenere vuole
trattenere il vento,
e stringere l'olio nella sua destra.

17 Il ferro forbisce il ferro;
cosí un uomo ne forbisce un altro.

18 Chi ha cura del fico ne mangerà
il frutto;
e chi veglia sul suo padrone sarà
onorato.

19 Come il viso si riflette nell'acqua,
cosí il cuore dell'uomo si riflette
nell'uomo.

20 Il *soggiorno dei morti e l'abisso
sono insaziabili,
e insaziabili sono gli occhi degli uomini.

21 Il crogiuolo è per l'argento e il
fornello per l'oro,
e l'uomo è provato dalla bocca di chi
lo loda.

22 Anche se tu pestassi lo stolto in un mortaio,
in mezzo al grano con il pestello,
la sua follia non lo lascerebbe.

23 Guarda di conoscere bene lo stato delle tue pecore,
abbi gran cura delle tue mandrie;

24 perché le ricchezze non durano
sempre,
e neanche una corona dura di epoca
in epoca.

25 Quando è tolto il fieno, subito
rispunta l'erbetta fresca
e le erbe dei monti sono raccolte.

26 Gli agnelli ti danno da vestire,
i becchi di che comprarti un campo,

27 e il latte delle capre basta a nutrire te, a nutrire la tua famiglia
e far vivere le tue serve.

28 L'empio fugge senza che
nessuno lo perseguiti,
ma il giusto se ne sta sicuro come
un leone.

Quando un paese è pieno di misfatti, sono numerosi i suoi capi,
ma, con un uomo intelligente e pratico delle cose,
l'ordine dura.

Un povero che opprime i miseri
è come una pioggia che devasta e non dà pane.

Quelli che abbandonano la legge,
lodano gli empi;
ma quelli che l'osservano, fanno loro
la guerra.

Gli uomini malvagi non
comprendono ciò che è giusto,
ma quelli che cercano il Signore
comprendono ogni cosa.

Meglio il povero che cammina nella sua integrità,
che il perverso che cammina nella
doppiezza, ed è ricco.

Chi osserva la legge è un figlio
intelligente,
ma il compagno dei golosi fa vergogna
a suo padre.

Chi accresce i suoi beni con gli
interessi e l'usura,
li accumula per colui che ha pietà dei poveri.

Se uno volge altrove gli orecchi per non udire la legge,
la sua stessa preghiera è un abominio.

10 Chi spinge i giusti a percorrere una via sbagliata
cadrà egli stesso nella fossa che ha
scavata;
ma gli uomini integri erediteranno
il bene.

11 Il ricco si ritiene saggio,
ma il povero, che è intelligente,
lo scruta.

12 Quando i giusti trionfano, la gloria è grande;
ma, quando gli empi s'innalzano,
la gente si nasconde.

13 Chi copre le sue colpe non
prospererà,
ma chi le confessa e le abbandona
otterrà misericordia.

14 Beato l'uomo che è sempre
timoroso!
Ma chi indurisce il suo cuore cadrà
nella sfortuna.

15 Un empio che domina un popolo
povero
è un leone ruggente, un orso affamato.

16 Il principe senza prudenza fa molte estorsioni,
ma chi odia il guadagno disonesto
prolunga i suoi giorni.

17 L'uomo su cui pesa un omicidio,
fuggirà sino alla fossa; nessuno
lo fermi!

18 Chi cammina da integro sarà
salvato,
ma il perverso che percorre vie
tortuose, cadrà all'improvviso.

19 Chi lavora la sua terra avrà pane
in abbondanza;
ma chi va dietro ai fannulloni avrà
abbondanza di miseria.

20 L'uomo fedele sarà colmato di
benedizioni,
ma chi ha fretta di arricchire non
rimarrà impunito.

21 Avere dei riguardi personali non è bene;
per un pezzo di pane l'uomo talvolta
diventa colpevole.

22 L'uomo invidioso ha fretta
di arricchire,
e non sa che gli piomberà addosso
la miseria.

23 L'uomo che corregge sarà, alla fine, piú accetto
di chi lusinga con la sua lingua.

24 Chi ruba a suo padre e a sua madre
e dice: «Non è un delitto!»
È compagno del dissipatore.

25 Chi ha l'animo avido fa nascere
contese,
ma chi confida nel Signore sarà saziato.

26 Chi confida nel proprio cuore è uno stolto,
ma chi cammina da saggio scamperà.

27 Chi dona al povero non sarà mai nel bisogno,
ma colui che chiude gli occhi, sarà
coperto di maledizioni.

28 Quando gli empi s'innalzano,
la gente si nasconde;
ma quando periscono, si moltiplicano
i giusti.

29 L'uomo che, dopo essere stato
spesso ripreso, irrigidisce
il collo,
sarà abbattuto all'improvviso e senza rimedio.

Quando i giusti sono numerosi,
il popolo si rallegra;
ma quando domina l'empio, il popolo geme.

L'uomo che ama la saggezza, rallegra suo padre;
ma chi frequenta le prostitute dilapida
i suoi beni.

Il re, con la giustizia, rende stabile
il paese;
ma l'uomo che fa estorsioni lo rovina[e].

L'uomo che lusinga il prossimo,
gli tende una rete davanti ai piedi.

Nel misfatto del malvagio c'è
un'insidia;
ma il giusto canta e si rallegra.

Il giusto prende conoscenza della
causa dei deboli,
ma l'empio non ha intendimento né
conoscenza.

I beffardi soffiano nel fuoco delle
discordie cittadine,
ma i saggi calmano le ire.

Se un saggio viene a contesa con uno stolto,
quello va in collera o ride, e non c'è
da intendersi.

10 Gli uomini sanguinari odiano chi è integro,
ma gli uomini retti proteggono la sua
vita.

11 Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira,
ma il saggio trattiene la propria.

12 Quando il sovrano dà retta alle
parole bugiarde,
tutti i suoi ministri sono malvagi.

13 Il povero e l'oppressore si
incontrano;
il Signore illumina gli occhi di
entrambi.

14 Il re che fa giustizia ai deboli
secondo verità,
avrà il trono stabile per sempre.

15 La verga e la riprensione danno
saggezza;
ma il ragazzo lasciato a se stesso,
fa vergogna a sua madre.

16 Quando abbondano gli empi,
abbondano le trasgressioni;
ma i giusti ne vedranno la rovina.

17 Correggi tuo figlio; egli ti darà
conforto,
e procurerà gioia al tuo cuore.

18 Se il popolo non ha rivelazione è
senza freno;
ma beato colui che osserva la legge!

19 Uno schiavo non si corregge
a parole;
anche se comprende, non ubbidisce.

20 Hai mai visto un uomo precipitoso nel parlare?
C'è piú da sperare da uno stolto che da lui.

21 Se uno alleva delicatamente da
bambino il suo schiavo,
questo finirà per credersi figlio.

22 L'uomo collerico fa nascere
contese,
e l'uomo furioso commette molte
trasgressioni.

23 L'orgoglio abbassa l'uomo,
ma chi è umile di spirito ottiene gloria.

24 Chi fa società con il ladro odia se stesso;
egli ode la maledizione e non dice nulla.

25 La paura degli uomini è una
trappola,
ma chi confida nel Signore è al sicuro.

26 Molti cercano il favore del principe,
ma il Signore fa giustizia a ognuno.

27 L'uomo *iniquo è un abominio per
i giusti,
e colui che cammina rettamente è
un abominio per gli empi.

Parole di Agur

30 Parole di Agur, figlio di Iaché. Massime pronunziate da
quest'uomo per Itiel, per Itiel e Ucal.

«Certo, io sono piú ignorante di ogni altro,
e non ho l'intelligenza di un uomo.

Non ho imparato la saggezza,
e non ho la conoscenza del Santo.

Chi è salito in cielo e ne è disceso?
Chi ha raccolto il vento nel suo pugno?
Chi ha racchiuso le acque nella sua
veste?
Chi ha stabilito tutti i confini della
terra?
Qual è il suo nome e il nome di suo
figlio?
Lo sai tu?

Ogni parola di Dio è affinata con
il fuoco.
Egli è uno scudo per chi confida in lui.

Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché egli non ti rimproveri e tu
sia trovato bugiardo.

Io ti ho chiesto due cose;
non me le rifiutare, prima che io muoia;

allontana da me vanità e parola
bugiarda;
non darmi né povertà né ricchezze,
cibami del pane che mi è necessario,

perché io, una volta sazio, non ti
rinneghi
e dica: “Chi è il Signore?”
oppure, diventato povero, non rubi,
e profani il nome del mio Dio.

10 Non calunniare il servo presso il suo padrone,
perché egli non ti maledica e tu non
abbia a subirne la pena.

11 C'è una razza di gente che
maledice suo padre e non benedice
sua madre.

12 C'è una razza di gente che si crede pura,
e non è lavata della sua sozzura.

13 C'è una razza di gente che ha gli
occhi molto alteri,
e le palpebre superbe.

14 C'è una razza di gente i cui denti sono spade
e i mascellari sono coltelli,
per divorare del tutto i miseri sulla terra
e i bisognosi in mezzo agli uomini.

15 La sanguisuga ha due figlie che
dicono: “Dammi, dammi!”
Ci sono tre cose che non si saziano mai,
anzi quattro, che non dicono mai:
“Basta!”

16 Il *soggiorno dei morti, il grembo sterile,
la terra che non si sazia d'acqua,
e il fuoco che non dice mai: “Basta!”

17 L'occhio di chi si beffa del padre
e non si degna di ubbidire alla madre
lo caveranno i corvi del torrente,
lo divoreranno gli aquilotti.

18 Ci sono tre cose per me troppo
meravigliose;
anzi quattro, che io non capisco:

19 la traccia dell'aquila nell'aria,
la traccia del serpente sulla roccia,
la traccia della nave in mezzo al mare,
la traccia dell'uomo nella giovane.

20 Tale è la condotta della donna
adultera:
essa mangia, si pulisce la bocca,
e dice: “Non ho fatto nulla di male!”

21 Per tre cose la terra trema,
anzi per quattro, che non può
sopportare:

22 per un servo quando diventa re,
per un uomo da nulla quando ha pane
a sazietà,

23 per una donna, mai chiesta, quando giunge a maritarsi,
e per una serva quando diventa erede
della padrona.

24 Ci sono quattro animali fra i piú
piccoli della terra,
e tuttavia pieni di saggezza:

25 le formiche, popolo senza forza,
che si preparano il cibo durante
l'estate;

26 i *conigli, popolo non potente,
che fissano la loro abitazione nelle
rocce;

27 le *locuste, che non hanno re,
e procedono tutte, divise per schiere;

28 la lucertola, che puoi prendere con le mani,
eppure si trova nei palazzi dei re.

29 Queste tre creature hanno una bella andatura,
anche queste quattro hanno un passo
magnifico:

30 il leone, che è il piú forte degli
animali,
e non indietreggia davanti a nessuno;

31 il cavallo dai fianchi serrati, il capro,
e il re alla testa dei suoi eserciti.

32 Se hai agito da folle cercando
di innalzarti,
o se hai pensato del male, mettiti
la mano sulla bocca;

33 perché, come chi agita la panna ne fa uscire il burro,
chi sbatte il naso ne fa uscire il sangue,
cosí chi spreme l'ira ne fa uscire
contese.

Parole di Lemuel

31 (B)Parole del re Lemuel. Massime che sua madre gli insegnò.

«Che ti dirò, figlio mio? Che ti dirò, figlio del mio grembo?
Che ti dirò, o figlio dei miei voti?

Non dare il tuo vigore alle donne,
non frequentare quelle che mandano in rovina i re.

Non si addice ai re, Lemuel,
non si addice ai re bere del vino,
né ai príncipi desiderare bevande
alcoliche:

che a volte, dopo aver bevuto,
non dimentichino la legge
e calpestino cosí i diritti di tutti i deboli.

Date bevande alcoliche a chi sta
per perire,
e del vino a chi ha il cuore amareggiato;

perché bevano, dimentichino la loro miseria
e non si ricordino piú dei loro travagli.

Apri la bocca in favore del muto,
per sostenere la causa di tutti gli
infelici;

apri la bocca, giudica con giustizia,
fa' ragione al misero e al bisognoso».

Elogio della donna virtuosa

10 (C)Una donna virtuosa chi la troverà?
Il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.

11 Il cuore di suo marito confida
in lei,
ed egli non mancherà mai di provviste.

12 Lei gli fa del bene, e non del male,
tutti i giorni della sua vita.

13 Si procura lana e lino,
e lavora gioiosa con le proprie mani.

14 È simile alle navi dei mercanti:
fa venire il suo cibo da lontano.

15 Si alza quando ancora è notte,
distribuisce il cibo alla famiglia
e il compito alle sue serve.

16 Posa gli occhi sopra un campo,
e l'acquista;
con il guadagno delle sue mani pianta una vigna.

17 Si cinge di forza i fianchi
e fa robuste le sue braccia.

18 Sente che il suo lavoro rende bene;
la sua lucerna non si spegne la notte.

19 Mette la mano alla rocca,
e le sue dita maneggiano il fuso.

20 Tende le palme al misero,
e porge le mani al bisognoso.

21 Non teme la neve per la sua
famiglia,
perché tutta la sua famiglia è vestita
di lana rossa.

22 Si fa dei tappeti,
ha vesti di lino finissimo e di porpora.

23 Suo marito è rispettato alle *porte della città,
quando si siede tra gli *anziani
del paese.

24 Fa delle tuniche e le vende
e delle cinture che dà al mercante[f].

25 Forza e dignità sono il suo manto,
e lei non teme l'avvenire.

26 Apre la bocca con saggezza,
e ha sulla lingua insegnamenti di bontà.

27 Sorveglia l'andamento della sua
casa,
e non mangia il pane di pigrizia.

28 I suoi figli si alzano e la proclamano beata,
e suo marito la loda, dicendo:

29 «Molte donne si sono comportate
da virtuose,
ma tu le superi tutte!»

30 La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana;
ma la donna che teme il Signore è
quella che sarà lodata.

31 Datele del frutto delle sue mani,
e le opere sue la lodino alle porte della città.

Vanità di tutte le cose(D)

(E)Parole dell'Ecclesiaste[g], figlio di *Davide, re di *Gerusalemme.

Vanità delle vanità, dice l'Ecclesiaste, vanità delle vanità, tutto è vanità.

Che profitto ha l'uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole? Una generazione se ne va, un'altra viene, e la terra sussiste per sempre. Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo. Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre. Ogni cosa è in travaglio, piú di quanto l'uomo possa dire; l'occhio non si sazia mai di vedere e l'orecchio non è mai stanco di udire. Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà; non c'è nulla di nuovo sotto il sole. 10 C'è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo?» Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto. 11 Non rimane memoria delle cose d'altri tempi; cosí di quanto succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno piú tardi.

Vanità della saggezza umana

12 (F)Io, l'Ecclesiaste, sono stato re d'*Israele a Gerusalemme, 13 e ho applicato il cuore a cercare e a investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo: occupazione penosa, che Dio ha data ai figli degli uomini perché vi si affatichino. 14 Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento. 15 Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può essere contato. 16 Io ho detto, parlando in cuor mio: «Ecco io ho acquistato maggiore saggezza di tutti quelli che hanno regnato prima di me a Gerusalemme; sí, il mio cuore ha posseduto molta saggezza e molta scienza». 17 Ho applicato il cuore a conoscere la saggezza, e a conoscere la follia e la stoltezza; ho riconosciuto che anche questo è un correre dietro al vento. 18 Infatti, dov'è molta saggezza c'è molto affanno, e chi accresce la sua scienza accresce il suo dolore.

Vanità dei piaceri, delle ricchezze e del lavoro

(G)Io ho detto in cuor mio: «Andiamo! Ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere!» Ed ecco che anche questo è vanità. Io ho detto del riso: «È una follia»; e della gioia: «A che giova?» Io presi in cuor mio la decisione di abbandonare la mia carne alle attrattive del vino e, pur lasciando che il mio cuore mi guidasse saggiamente, di attenermi alla follia, per vedere ciò che è bene che gli uomini facciano sotto il cielo, durante il numero dei giorni della loro vita. Io intrapresi grandi lavori; mi costruii case; mi piantai vigne; mi feci giardini, parchi, e vi piantai alberi fruttiferi di ogni specie; mi costruii stagni per irrigare con essi il bosco dove crescevano gli alberi; comprai servi e serve, ed ebbi dei servi nati in casa; ebbi pure greggi e armenti, in gran numero, piú di tutti quelli che erano stati prima di me a *Gerusalemme; accumulai argento, oro, e le ricchezze dei re e delle province; mi procurai dei cantanti e delle cantanti e ciò che fa la delizia dei figli degli uomini, cioè donne in gran numero. Cosí divenni grande e superai tutti quelli che erano stati prima di me a Gerusalemme; la mia saggezza rimase essa pure sempre con me. 10 Di tutto quello che i miei occhi desideravano io nulla rifiutai loro; non privai il cuore di nessuna gioia; poiché il mio cuore si rallegrava di ogni mia fatica, ed è la ricompensa che mi è toccata d'ogni mia fatica. 11 Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo sostenuto per farle, ed ecco che tutto era vanità, un correre dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto il sole.

La stessa sorte per tutti

12 (H)Allora mi misi a esaminare la saggezza, la follia e la stoltezza. –Che farà l'uomo che succederà al re? Quello che già è stato fatto. – 13 E vidi che la saggezza ha un vantaggio sulla stoltezza, come la luce ha un vantaggio sulle tenebre. 14 Il saggio ha gli occhi in testa, mentre lo stolto cammina nelle tenebre; ma ho riconosciuto pure che tutti e due hanno la medesima sorte. 15 Perciò ho detto in cuor mio: «La sorte che tocca allo stolto toccherà anche a me; perché dunque essere stato cosí saggio?» E ho detto in cuor mio che anche questo è vanità. 16 Infatti, tanto del saggio quanto dello stolto non rimane ricordo eterno; poiché nei giorni futuri tutto sarà da tempo dimenticato. Purtroppo il saggio muore, al pari dello stolto! 17 Perciò ho odiato la vita, perché tutto quello che si fa sotto il sole mi è divenuto odioso, poiché tutto è vanità, un correre dietro al vento. 18 Ho anche odiato ogni fatica che ho sostenuta sotto il sole, e di cui debbo lasciare il godimento a colui che verrà dopo di me. 19 Chi sa se egli sarà saggio o stolto? Eppure sarà padrone di tutto il lavoro che io ho compiuto con fatica e con saggezza sotto il sole. Anche questo è vanità. 20 Cosí sono arrivato a far perdere al mio cuore ogni speranza su tutta la fatica che ho sostenuta sotto il sole. 21 Infatti, ecco un uomo che ha lavorato con saggezza, con intelligenza e con successo, e lascia il frutto del suo lavoro in eredità a un altro, che non vi ha speso nessuna fatica! Anche questo è vanità, è un male grande. 22 Allora, che profitto trae l'uomo da tutto il suo lavoro, dalle preoccupazioni del suo cuore, da tutto ciò che gli è costato tanta fatica sotto il sole? 23 Tutti i suoi giorni non sono che dolore, la sua occupazione non è che fastidio; perfino la notte il suo cuore non ha posa. Anche questo è vanità.

24 Non c'è nulla di meglio per l'uomo del mangiare, del bere e del godersi il benessere in mezzo alla fatica che egli sostiene; ma anche questo ho visto che viene dalla mano di Dio. 25 Infatti, chi senza di lui[h] può mangiare o godere? 26 Poiché Dio dà all'uomo che egli gradisce, saggezza, intelligenza e gioia; ma al peccatore lascia il compito di raccogliere, di accumulare, per lasciare poi tutto a colui che è gradito agli occhi di Dio. Anche questo è vanità e un correre dietro al vento.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

Copyright © 1994 by Società Biblica di Ginevra