Bible in 90 Days
57 Allora la folla lo portò alla residenza di Caifa, il sommo sacerdote, dove si erano riuniti tutti i capi giudei.
58 Intanto, Pietro li aveva seguiti da lontano ed era entrato nel cortile della casa del sommo sacerdote. Là si mise a sedere con i soldati per vedere come andava a finire.
59 I capi sacerdoti e tutta la Corte Suprema Ebraica, si erano riuniti in assemblea e cercavano testimoni che mentissero sul conto di Gesù, per fargli un processo che si concludesse con una condanna a morte.
60-61 Ma, nonostante avessero trovato molti falsi testimoni, costoro si erano sempre contraddetti a vicenda.
Finalmente si presentarono due uomini che dichiararono: «Questʼuomo ha detto: “Io posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”».
62 Allora il sommo sacerdote si alzò e si rivolse a Gesù: «Ebbene cosa rispondi? Hai detto così, sì o no?»
63 Ma Gesù taceva.
Poi il sommo sacerdote gli disse: «Esigo nel nome del Dio Vivente di dirci se sei tu il Messia, il Figlio di Dio!»
64 «Sì», rispose Gesù, «sono io. Anzi, vi dico che in futuro vedrete me, il Figlio dellʼUomo, sedere alla destra di Dio onnipotente e ritornare sulle nuvole del cielo».
65-66 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti, gridando: «Questa è una bestemmia! Che bisogno abbiamo di altri testimoni? Lo avete udito tutti con le vostre orecchie! Qual è la vostra sentenza?»
E gli altri risposero: «Deve essere condannato a morte!»
67 Poi gli sputarono in faccia, lo presero a pugni ed alcuni lo schiaffeggiarono, 68 dicendo: «Indovina un poʼ, Cristo profeta, chi ti ha colpito questa volta?»
Pietro nega di conoscere Gesù
69 Nel frattempo, mentre Pietro sedeva nel cortile, una serva gli si avvicinò e gli disse: «Tu eri con Gesù, perché venite tutti e due dalla Galilea!»
70 Ma Pietro lo negò a gran voce, dicendo: «Non so nemmeno di che cosa stai parlando!»
71 Più tardi, fuori dal cancello, una altra serva lo notò e disse a quelli che stavano lì intorno: «Questʼuomo era con Gesù di Nazaret!»
72 Di nuovo Pietro lo negò, stavolta con un giuramento: «Non lo conosco nemmeno quellʼuomo!» disse.
73 Ma, poco dopo, alcune persone gli si avvicinarono e gli dissero: «Sappiamo che sei uno dei suoi discepoli, si capisce dal tuo accento che sei della Galilea!»
74 Pietro cominciò a maledire e a spergiurare. «Non lo conosco nemmeno quellʼuomo là!» diceva. Improvvisamente il gallo cantò. 75 Allora Pietro si ricordò di ciò che Gesù gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E si allontanò, piangendo amaramente.
Processo ed esecuzione
27 La mattina dopo, i primi sacerdoti e i capi giudei si riunirono di nuovo per trovare il modo dʼindurre le autorità di Roma a condannare a morte Gesù. 2 Poi lo mandarono legato da Pilato, il governatore romano.
3 Quando Giuda, il traditore, vide che Gesù era stato condannato a morte, si pentì di ciò che aveva fatto. Prese allora le trenta monete dʼargento e le riportò ai primi sacerdoti e agli altri capi giudei, dicendo:
4 «Ho peccato. Ho tradito un innocente!» «Questi sono affari tuoi», gli risposero quelli.
5 Allora, disperato, buttò il denaro sul pavimento del tempio, uscì e andò ad impiccarsi. 6 I capi sacerdoti raccolsero le monete e dissero: «Non possiamo metterle tra le offerte, perché è contro la legge accettare denaro pagato per un assassinio».
7 Finalmente, dopo essersi consultati, con quei soldi decisero di comprare un certo campo, da cui si prendeva la creta per i vasi, per farne un cimitero per gli stranieri che morivano a Gerusalemme. 8 Questa è la ragione per cui quel cimitero ancor oggi si chiama «il Campo di Sangue».
9 Così si avverava la profezia di Geremia che dice: «Presero le trenta monete dʼargento, il prezzo valutato per lui dalla gente dʼIsraele, 10 e comprarono il campo del vasaio, come il Signore mi aveva ordinato!»
11 Gesù fu portato davanti a Pilato, il governatore romano. «Sei tu il re dei Giudei?» gli chiese il governatore.
«Sì», rispose Gesù.
12 Ma, quando i primi sacerdoti e gli altri capi giudei gli mossero le loro accuse, non disse una sola parola.
13 «Non senti ciò che stanno dicendo contro di te?» gli chiese Pilato. 14 Ma Gesù non rispose niente, con grande sorpresa del governatore.
15 A quei tempi era usanza che il governatore liberasse un prigioniero giudeo allʼanno, durante le feste di Pasqua, chiunque fosse stato scelto dal popolo. 16 In quel periodo era in prigione un famigerato criminale di nome Barabba. 17 Vista la folla che quella mattina si era riunita davanti al suo palazzo, Pilato chiese: «Chi volete che lasci libero: Barabba o Gesù, il vostro Messia?» 18 Disse così, perché sapeva molto bene che i capi giudei avevano arrestato Gesù, perché erano invidiosi della sua popolarità.
19 Proprio in quel momento, mentre Pilato presiedeva la corte, sua moglie gli mandò a dire: «Cerca di non aver niente a che fare contro quellʼinnocente, perché la notte scorsa ho avuto un incubo terribile che lo riguardava».
20 Nel frattempo, i capi sacerdoti e gli alti esponenti giudei persuadevano la folla a chiedere la liberazione di Barabba e la morte di Gesù. 21 Perciò, quando il governatore chiese di nuovo: «Chi di questi due volete che liberi?» la folla gridò: «Barabba!» Pilato chiese ancora:
22 «Allora che ne devo fare di Gesù, il vostro Messia?» «Crocifiggilo!» gridarono tutti.
23 «Perché?» replicò Pilato. «Che cosa ha fatto di male?» Ma la folla gridava sempre più forte: «In croce! In croce!»
24 Quando Pilato vide che non cʼera più niente da fare e che stava per scoppiare un tumulto, si fece portare una bacinella dʼacqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Io non cʼentro con la morte di questʼuomo giusto. Pensateci voi!»
25 E la folla di rimando gridò: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli!»
26 Allora Pilato fece liberare Barabba. Poi, dopo aver fatto frustare Gesù, lo consegnò ai soldati romani, perché fosse portato via e crocifisso. 27 I soldati allora lo portarono nella piazza dʼarme e riunirono intorno a lui tutto il corpo di guardia. 28 Lo spogliarono e gli gettarono sulle spalle un mantello rosso scarlatto. 29 Poi fecero una corona con delle spine e gliela misero in testa; nella mano destra gli diedero un bastone, come scettro, e si inginocchiarono davanti a lui, beffandolo: «Salve, re dei Giudei!» dicevano. 30 Poi gli sputavano addosso e gli prendevano il bastone per picchiarlo sulla testa.
31 Dopo averlo schernito, gli tolsero il mantello, gli rimisero i suoi abiti e lo portarono via per crocifiggerlo. 32 Mentre si avviavano verso il luogo dellʼesecuzione, sʼimbatterono in un cireneo, un africano, di nome Simone; e lo costrinsero a portare la croce di Gesù. 33 Giunti in un posto chiamato Gòlgota, che significa, «Collina del Teschio», 34 i soldati gli diedero da bere del vino mescolato con fiele. Gesù lo assaggiò, ma poi non volle berlo.
35 Dopo averlo inchiodato sulla croce, i soldati si giocarono a dati i suoi vestiti. 36 Poi si sedettero tutti attorno a fargli la guardia. 37 Sopra la sua testa avevano messo una tabella che diceva: «Questo è Gesù, il re dei Giudei».
38 Quella mattina con Gesù furono crocifissi anche due ladri, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. 39 Quelli che passavano di lì, lo insultavano; scuotendo la testa, dicevano: 40 «Allora! Non sei tu che puoi distruggere il tempio e ricostruirlo in tre giorni? Se sei davvero il Figlio di Dio, scendi dalla croce e salva te stesso!»
41-43 Anche i primi sacerdoti e i capi giudei lo prendevano in giro e dicevano: «Ha salvato gli altri, ma non è capace di salvare se stesso! Dato che sei il re dʼIsraele, scendi dalla croce e ti crederemo! Ha confidato in Dio, e allora: che Dio lo liberi adesso, se lo ama; non ha forse detto: “Io sono il Figlio di Dio”?».
44 Ed anche i ladri, crocifissi con lui, lo insultavano.
45 Quel giorno, si fece buio su tutta la terra per tre ore, da mezzogiorno alle tre.
46 Verso le tre, Gesù gridò: «Elì, Elì, lamà sabactanì?» che significa, «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»
47 Alcuni dei presenti non capirono bene queste parole e pensarono che stesse chiamando il profeta Elia. 48 Uno di loro corse a prendere una spugna imbevuta dʼaceto e la mise in cima a un bastone per dargli da bere. 49 Ma gli altri dicevano: «Lascialo perdere! Vediamo se Elia viene a salvarlo!»
50 Poi Gesù gridò di nuovo, rese lo spirito e morì. 51 Ed ecco: la cortina che separava il Luogo Santissimo nel tempio si squarciò da cima a fondo. La terra sussultò, le rocce si frantumarono, 52 le tombe si aprirono, e resuscitarono molti uomini e donne credenti.
53 Dopo la resurrezione di Gesù, uscirono dalle tombe e andarono a Gerusalemme, dove apparvero a molti.
54 I soldati e il centurione presenti alla crocifissione furono terrorizzati dal terremoto e da tutto ciò che avevano visto ed esclamarono: «Questo era davvero il Figlio di Dio!»
55 Molte donne, che erano venute dalla Galilea con Gesù per prendersi cura di lui, erano rimaste a guardare da lontano. 56 Fra loro cʼera Maria Maddalena e Maria, madre di Giacomo e Giuseppe, e cʼera anche la madre di Giacomo e Giovanni (i figli di Zebedeo).
Morto e sepolto
57 Quando si fece sera, un certo Giuseppe di Arimatea, uomo ricco e seguace di Gesù, 58 si presentò a Pilato per chiedergli il corpo di Gesù. Pilato ordinò che glielo lasciassero prendere. 59 Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in fasce pulite di lino, 60 e lo mise nella propria tomba nuova, scavata nella roccia. Poi, prima di andarsene, fece rotolare una grande pietra davanti allʼentrata della tomba. 61 Intanto, Maria Maddalena e lʼaltra Maria se ne stavano sedute di fronte alla tomba.
62 Il giorno dopo, alla conclusione del primo giorno delle cerimonie di Pasqua, i capi sacerdoti e i Farisei andarono da Pilato 63 a dirgli: «Signore ci siamo ricordati che quel bugiardo, quandʼera ancora vivo, ha detto: “Dopo tre giorni risusciterò”. 64 Perciò ti chiediamo che tu ordini che venga fatta la guardia al sepolcro fino al terzo giorno. Così i suoi discepoli non potranno venire a rubare il suo corpo, per poi dire a tutti che è risuscitato. Se capitasse una cosa del genere, questʼultimo inganno sarebbe peggiore del primo!»
65 «Avete la vostra guardia del tempio», rispose Pilato. «Può sorvegliare il sepolcro abbastanza bene». 66 Allora quelli andarono, sigillarono il sepolcro e misero le guardie di custodia.
È risorto!
28 La mattina dopo, allʼalba, Maria Maddalena e lʼaltra Maria, andarono a visitare la tomba di Gesù.
2 Improvvisamente ci fu un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, aveva fatto rotolare da una parte la pietra e vi si era seduto sopra.
3 Il suo viso splendeva come un lampo e i suoi vestiti erano bianchi come la neve.
4 Quando lo videro, le guardie cominciarono a tremare di paura e caddero a terra svenute.
5 Allora lʼangelo disse alle donne: «Non abbiate paura! So che cercate Gesù, che è stato crocifisso. 6 Ma non è più qui, perché è risorto, proprio come vi aveva detto. Venite a vedere dove giaceva il suo corpo…
7 Ed ora, presto! Andate a dire ai suoi discepoli che il Signore è risuscitato dalla morte e che li aspetta in Galilea! Ecco, questo è ciò che vi dovevo dire».
8 Le donne sʼallontanarono di corsa dalla tomba, spaventate a morte, è vero, ma piene di gioia. Si precipitarono a cercare i discepoli per riferire le parole dellʼangelo. 9 Mentre stavano correndo, improvvisamente Gesù apparve davanti a loro e disse: «Buongiorno!» Le donne caddero in terra davanti a lui, gli abbracciarono le gambe e lo adorarono.
10 Allora Gesù disse loro: «Non abbiate paura! Andate a dire ai miei fratelli di partire immediatamente per la Galilea, sarà là che mʼincontreranno».
11 Mentre le donne sʼincamminavano verso la città, alcune guardie del tempio, che avevano sorvegliato la tomba, si precipitarono dai sacerdoti a raccontare loro ciò che era accaduto.
12-13 Tutti i capi giudei si riunirono e decisero di corrompere le guardie, perché dicessero che durante la notte, mentre dormivano, i discepoli erano venuti a rubare il corpo di Gesù.
14 «Se la notizia arriva allʼorecchio del governatore», promisero i capi giudei alle guardie, «noi prendiamo le vostre difese e tutto andrà per il meglio!»
15 Le guardie si lasciarono corrompere e fecero come era stato loro detto. La loro versione dei fatti si sparse fra gli Ebrei, che ancora oggi la ritengono valida.
16 Gli undici discepoli, andarono in Galilea e salirono sulla montagna che Gesù aveva loro indicato. 17 Là lo incontrarono e lo adorarono, ma alcuni di loro non erano del tutto convinti che quello fosse davvero Gesù.
18 Gesù disse ai suoi discepoli: «Mi è stato dato ogni potere sia in cielo che in terra. 19 Perciò andate ad ammaestrare tutti i popoli e battezzate chi crede in me nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. 20 A questi nuovi discepoli insegnate ad ubbidire a tutti i comandamenti che vi ho dato; e siate certi di questo: Io sarò sempre con voi, fino alla fine del mondo».
1 Qui comincia la storia meravigliosa di Gesù Cristo, Figlio di Dio.
2 Nel libro scritto dal profeta Isaia Dio annunciò che avrebbe mandato sulla terra suo Figlio e che un messaggero speciale lo avrebbe preceduto per preparare il mondo al suo arrivo.
3 «Questo messaggero grida nellʼarido deserto», aveva detto Isaia «e dice a tutti di cambiare vita, per essere pronti allʼarrivo del Signore».
Giovanni Battista
4 Questo messaggero era Giovanni Battista. Egli viveva nel deserto e insegnava che tutti dovevano farsi battezzare per dimostrare pubblicamente di non voler più peccare e poter ottenere così il perdono di Dio.
5 Da Gerusalemme e da tutta la Giudea la gente accorreva nel deserto di Giudea per vedere ed ascoltare Giovanni e, quando qualcuno confessava i propri peccati, egli lo battezzava nel fiume Giordano. 6 Giovanni portava un vestito fatto di pelo di cammello e una cintura di cuoio intorno ai fianchi; locuste e miele selvatico erano il suo cibo. 7 Ecco un esempio della sua predicazione:
«Dopo di me, arriverà qualcuno molto più importante di me, tanto più grande che io non sono degno nemmeno di essere il suo schiavo. 8 Io vi battezzo con lʼacqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo di Dio!»
9 Proprio in quel periodo, da Nazaret in Galilea arrivò Gesù, e fu battezzato da Giovanni nel fiume Giordano. 10 Nel preciso istante in cui Gesù uscì dallʼacqua, egli vide il cielo aprirsi e lo Spirito Santo sotto forma di colomba scendere su di lui. 11 E una voce dal cielo disse: «Tu sei il mio amato Figlio, tu sei il mio diletto».
12-13 Subito dopo lo Spirito Santo lo spinse nel deserto. Là rimase per quaranta giorni e subì le tentazioni di Satana. Stava solo con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
14 Più tardi, dopo che Giovanni fu arrestato dal re Erode, Gesù si trasferì in Galilea a predicare la buona notizia di Dio.
15 «Finalmente il tempo è giunto», annunciava Gesù. «Il Regno di Dio è vicino! Allontanatevi dai vostri peccati e credete a questo glorioso annuncio!»
I primi discepoli di Gesù
16 Un giorno, mentre Gesù passeggiava lungo la riva del lago di Galilea, vide Simone e suo fratello Andrea che gettavano le reti, perché erano pescatori di mestiere.
17 Gesù li chiamò: «Venite, seguitemi! E vi farò diventare pescatori dʼuomini!» 18 Immediatamente i due lasciarono le reti e andarono con lui.
19 Poco più oltre, sulla spiaggia, Gesù vide i figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni. Stavano su una barca a riparare le reti. 20 Chiamò anche loro, che subito lasciarono il padre nella barca con i dipendenti per andare con lui. 21 Gesù e i suoi compagni giunsero nella città di Cafarnao e di sabato mattina entrarono nella sinagoga, il luogo di culto dei Giudei, dove Gesù si mise a insegnare. 22 La gente rimase sorpresa da ciò che diceva, perché egli insegnava con autorità, parlava infatti di ciò che presso il Padre aveva conosciuto, mentre i maestri dellʼepoca sapevano solo interpretare la legge.
Gesù guarisce molte persone
23 Tra i presenti cʼera un uomo posseduto da un demonio, che cominciò a gridare: 24 «Che vuoi da noi, Gesù di Nazaret? Sei venuto per distruggere noi demòni? Io so chi sei tu: il Santo di Dio!»
25 Bruscamente Gesù ordinò: «Taci ed esci da questo uomo!» 26 Alle sue parole lo spirito maligno urlò scuotendo violentemente lʼuomo, poi lo lasciò. 27 Lo sbigottimento sʼimpadronì dei presenti, che cominciarono a discutere quanto era accaduto. «Che tipo di nuova dottrina è questa?» si chiedevano lʼun altro. «Guardate, perfino gli spiriti maligni ubbidiscono ai suoi ordini!»
28 La notizia di ciò che Gesù aveva fatto si sparse velocemente per tutta la Galilea.
29-30 Poi, lasciata la sinagoga, Gesù e i suoi discepoli giunsero a casa di Simone e Andrea, dove trovarono la suocera di Simone a letto con la febbre alta. Subito lo dissero a Gesù. 31 Egli si avvicinò al suo letto e, non appena le prese la mano per aiutarla ad alzarsi, la febbre scomparve, e la donna si mise a servirli.
32-33 Dopo il tramonto, portarono a Gesù tutti i malati e gli indemoniati perché li guarisse. Unʼimmensa folla da tutta la città di Cafarnao si era riunita fuori dalla porta a guardare. 34 Quella sera Gesù guarì un gran numero di persone e ordinò a molti demòni di uscire dalle loro vittime. (Ma proibì ai demòni di parlare, perché essi sapevano chi era realmente Gesù).
35 Il mattino seguente, Gesù si alzò molto prima dellʼalba e si recò in un posto deserto a pregare.
36-37 Più tardi, Simone e gli altri andarono a cercarlo e gli dissero: «Tutti stanno chiedendo di te!»
38 Ma Gesù rispose: «Dobbiamo proseguire verso le altre città e portare anche a loro il mio messaggio, perché questa è la ragione per cui sono venuto».
39 Così Gesù percorse tutta la provincia della Galilea, predicando nelle sinagoghe e liberando molte persone dalla potenza dei demòni. 40 Una volta un lebbroso gli si avvicinò e sʼinginocchiò davanti a lui, pregandolo di guarirlo. «Se tu vuoi, puoi risanarmi!» supplicava.
41 Gesù ne ebbe compassione, lo toccò e disse: «Sì che lo voglio. Guarisci!» 42 Immediatamente la lebbra sparì e lʼuomo fu guarito.
43-44 Gesù lo ammonì severamente: «Vai subito a farti vedere dal sacerdote; ma non dir niente a nessuno di ciò che ti è capitato. Poi fai lʼofferta che prescrive la legge di Mosè per un lebbroso guarito, così tutti avranno la prova che tu stai di nuovo bene».
45 Ma, appena partito, lʼuomo cominciò a gridare a tutti la buona notizia della sua guarigione, col risultato che presto Gesù fu circondato da una tale folla, da non poter più entrare pubblicamente in nessuna città, ma doveva restarsene fuori, in luoghi deserti, dove gente da ogni parte andava a trovarlo.
2 Alcuni giorni dopo Gesù tornò a Cafarnao, e si sparse la voce che egli era in casa. 2 Ben presto venne tanta gente, che non cʼera più posto per nessuno, neppure fuori della porta. Ed egli annunciava loro la Parola. 3 Giunsero anche quattro uomini che portavano un paralitico in barella. 4 Non potendo raggiungere Gesù attraverso la folla, fecero un buco nel tetto della casa giusto sopra la sua testa, e da lì calarono il paralitico sulla barella, proprio davanti a lui.
5 Quando Gesù vide in quegli uomini la ferma certezza che lui, il Signore, avrebbe aiutato il loro amico, disse al malato: «Figliuolo, i tuoi peccati ti sono perdonati!»
6 Ma alcuni capi religiosi giudei che se ne stavano lì vicino pensarono: 7 «Ma come? Questa è bestemmia! Crede forse di essere Dio? Perché solo Dio può perdonare i peccati!» 8 Ma Gesù, che lesse subito nei loro pensieri, disse: «Perché ragionate in questo modo? 9 Credete che sia più difficile perdonare i suoi peccati o guarirlo? 10-11 Perciò, per provare che io, il Messia, ho qui in terra lʼautorità di perdonare i peccati, guardate!» E Gesù, volgendosi verso il paralitico, disse: «Tu sei guarito. Àlzati, raccogli la tua barella e tornatene a casa!»
12 Lʼuomo balzò in piedi, raccolse la barella e si fece strada fra i presenti. Il miracolo lasciò tutti stupefatti: «Una cosa del genere non lʼavevamo mai vista prima!» esclamavano, lodando Dio.
13 Poi Gesù tornò di nuovo sulla riva del lago; e insegnava alla folla che si era riunita attorno a lui. 14 Mentre passava, vide Levi, figlio di Alfeo, che sedeva al suo banco delle tasse. «Vieni con me», gli disse Gesù. «Vieni, e sii mio discepolo». E Levi balzò in piedi e andò con lui.
15 Quella sera, Levi invitò a cena a casa sua dei colleghi esattori e molti altri noti peccatori, perché potessero conoscere Gesù. (Cʼerano molte persone di questo genere fra quelli che lo seguivano). 16 Quando alcuni capi religiosi giudei videro Gesù a tavola con questa gente di pessima reputazione, dissero ai suoi discepoli: «Come può sopportare di mangiare con tale gentaglia?»
17 Gesù sentì ciò che dicevano e rispose: «Sono le persone malate che hanno bisogno del medico, non quelle sane! Non sono venuto per invitare al pentimento quelli che secondo voi sono brave persone, ma quelli che per voi sono dei peccatori!»
«Il Messia»
18 I discepoli di Giovanni e i capi giudei digiunavano. Un giorno, alcuni, vennero da Gesù e gli domandarono perché i suoi discepoli non facessero altrettanto.
19 Gesù rispose: «È possibile che gli amici dello sposo se ne stiano senza mangiare alla festa di nozze? Dovrebbero essere tristi, mentre lo sposo è ancora con loro? 20 Ma un giorno egli sarà allontanato da loro e allora digiuneranno. 21 Nessuno aggiusta un vecchio vestito con una toppa nuova che può restringersi. Che cosa succede? La stoffa nuova strappa parte del tessuto vecchio, lasciando uno strappo peggiore del primo. 22 Nessuno metterebbe del vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino li fa scoppiare. E andrebbero rovinati sia il vino che gli otri. Il vino nuovo deve essere messo in otri nuovi».
23 Unʼaltra volta, di sabato, mentre Gesù e i discepoli passavano attraverso i campi, i discepoli colsero delle spighe per mangiarne il grano. 24 Alcuni capi religiosi giudei dissero allora a Gesù: «Non dovrebbero farlo, perché è contro le nostre leggi raccogliere il grano di sabato!»
25-26 Ma Gesù rispose: «Non avete mai letto nelle Scritture che cosa fece il re Davide quella volta che lui e i suoi compagni erano affamati? Egli entrò nella casa di Dio, (a quel tempo il sommo sacerdote era Abiatar), e insieme con i suoi mangiò il pane speciale che solo i sacerdoti potevano mangiare. Anche quello fu contro la legge. 27 Ma il sabato è stato fatto perché lʼuomo ne tragga vantaggio, e non perché lʼuomo sia schiavo del sabato! 28 Ed io, il Messia, so quanto è prezioso servire il Signore con libertà».
3 Mentre Gesù era a Cafarnao, entrò di nuovo nella sinagoga, dove vide un uomo che aveva una mano paralizzata.
2 Dato che era sabato, molti lo tenevano dʼocchio. Avrebbe forse guarito la mano di quellʼuomo? In tal caso progettavano di arrestarlo.
3 Gesù chiese allʼuomo con la mano paralizzata di avvicinarsi e di restare in piedi davanti a tutti. 4 Poi, rivolgendosi ai presenti, chiese: «È giusto compiere buone o cattive azioni nel giorno di sabato? È un giorno adatto per salvare una persona, o per abbandonarla al suo destino?» Ma nessuno rispondeva. 5 Dopo averli, guardati tutti con indignazione, profondamente rattristato della loro indifferenza di fronte al bisogno, Gesù disse allʼuomo: «Stendi la mano!» Quello ubbidì, e immediatamente la mano tornò sana.
6 Subito i Farisei sʼallontanarono per incontrare gli Erodiani, per cercare con loro un modo per uccidere Gesù. 7-8 Intanto, Gesù e i suoi discepoli si erano ritirati verso il lago, seguiti da unʼimmensa folla che veniva da tutta la Galilea, dalla Giudea, da Gerusalemme, e dalla Idumea, da oltre il fiume Giordano e perfino dalle lontane città di Tiro e Sidone. La fama dei suoi miracoli si era sparsa in lungo e in largo e moltissime persone erano venute per vederlo.
9 Gesù disse ai discepoli di tenere pronta una barca per metterlo in salvo nel caso che la calca lʼavesse spinto verso lʼacqua. 10 Infatti Gesù aveva già guarito tante persone, di conseguenza un gran numero di ammalati si affollava intorno a lui, cercando di toccarlo.
11 Ogni volta che glʼindemoniati gettavano uno sguardo su di lui, cadevano ai suoi piedi, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!» 12 Ma Gesù li sgridava aspramente perché non facessero sapere a nessuno chi in realtà egli fosse.
Gesù sceglie i dodici apostoli
13 Poi Gesù salì sul monte e chiamò quelli che aveva scelto, invitandoli a seguirlo lassù; ed essi vi andarono. 14-15 Ne scelse dodici, come suoi compagni regolari per andare a predicare e a cacciare i demòni. 16-19 Questi sono i nomi dei dodici prescelti: Simone, che Gesù chiamò Pietro, Giacomo e Giovanni (figli di Zebedeo, che Gesù soprannominò «figli del tuono»), Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo (figlio di Alfeo), Taddeo, Simone (membro di un partito politico sostenitore della violenza per rovesciare il governo romano) e Giuda Iscariota (quello che poi lo tradì).
20 Quando Gesù tornò nella casa che lo ospitava, la folla cominciò di nuovo a radunarsi, e ben presto la casa fu talmente affollata che lui e i discepoli non riuscivano nemmeno a trovare il tempo di mangiare. 21 Quando i suoi parenti seppero ciò che stava capitando, vennero per cercare di portarselo a casa e dicevano: «È completamente impazzito!»
La bestemmia contro lo Spirito Santo
22 Ma certi teologi giudei che erano venuti da Gerusalemme dicevano: «È posseduto da Satana, il re dei diavoli. Ecco perché i demòni gli ubbidiscono!»
23 Allora Gesù li chiamò e chiese loro (servendosi di parabole che tutti potevano capire): «Come può essere che Satana scacci via Satana? 24 Un paese diviso in due parti che si combattono fra di loro finirà certamente in rovina. 25 E una famiglia divisa dai litigi non può durare. 26 E se Satana combatte contro se stesso, come può durare? Il suo potere è finito!
27 Satana deve essere incatenato prima che i suoi demòni vengano scacciati, proprio come un uomo forte deve essere legato, prima che la sua casa possa essere saccheggiata ed egli venga derubato dei suoi beni.
28 Una cosa vi assicuro: tutti i peccati degli uomini possono essere perdonati, perfino la bestemmia contro mio Padre, 29 ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà mai perdonata. È un peccato irreparabile, e per sempre».
30 Gesù parlava così, perché alcuni dicevano che egli aveva compiuto i suoi miracoli grazie alla potenza di Satana (anziché riconoscere che ciò avveniva per la potenza dello Spirito Santo).
31-32 In quel momento, nella casa affollata dove stava insegnando, giunsero sua madre e i suoi fratelli, che lo mandarono a chiamare per parlargli. «Tua madre e i tuoi fratelli sono fuori e vogliono vederti», gli dissero.
33 Gesù allora rispose: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» 34 Poi guardando quelli che lo circondavano, aggiunse: «Ecco, sono questi mia madre e i miei fratelli! 35 Tutti quelli che fanno la volontà di Dio sono mio fratello, mia sorella e mia madre».
Gesù insegna alla folla
4 Ancora una volta unʼimmensa folla si riunì intorno a Gesù sulla riva del lago, mentre egli insegnava. Allora Gesù montò su di una barca un poʼ scostata dalla riva, si sedette, e da lì continuò a parlare mentre la folla lo ascoltava da terra. 2 Egli era solito raccontare delle parabole perché tutti potessero comprendere i suoi insegnamenti e ricordarli. Eccone una:
3 «Ascoltate: un contadino andò a seminare del grano. Mentre seminava nel suo campo, 4 alcuni semi caddero sulla strada, vennero degli uccelli, li scorsero sul terreno battuto e li mangiarono.
5-6 Altri semi, invece, caddero su di un sottile strato di terreno sotto cui cʼera la roccia. Crebbero abbastanza in fretta, ma quando il sole si levò, bruciò le pianticelle, perché le radici non avevano nutrimento in quel terreno poco profondo. 7 Altri semi ancora caddero fra i rovi. Le spine crescendo soffocarono i germogli, che in tale condizione non produssero più grano.
8 Infine alcuni dei semi caddero sulla terra buona e il raccolto fu molto; trenta, sessanta e perfino cento volte quanto era stato piantato. 9 Se avete orecchie, ascoltate!»
10 Più tardi, quando Gesù rimase con i dodici e gli altri discepoli, gli chiesero: «Che significa la tua storia?»
11-12 Gesù rispose: «A voi è permesso di conoscere il segreto del Regno di Dio, che resta invece nascosto a quelli fuori del Regno. Come dice il profeta Isaia: “Guardano, certo guardano, ma non distinguono. Ascoltano, sì ascoltino pure, ma non capiscono, altrimenti si convertirebbero a Dio e i loro peccati sarebbero perdonati!”»
13 Poi Gesù aggiunse: «Ma se non riuscite a capire questa semplice similitudine, come farete con le altre che sto per dirvi?
14 Il contadino di cui parlavo rappresenta chi porta il messaggio di Dio agli altri e cerca di piantare il buon seme nella loro vita. 15 La strada, su cui cadono alcuni dei semi, rappresenta il cuore duro di certe persone che ascoltano il messaggio di Dio, ma subito viene Satana e fa di tutto perché lo dimentichino.
16 Il terreno roccioso dove cadono altri semi rappresenta il cuore di chi ascolta il messaggio con entusiasmo, 17 ma superficialmente. Le radici del messaggio non scendono in profondità e, anche se da principio costoro agiscono bene, non appena cominciano le difficoltà o le persecuzioni, causa la loro fede, subito si danno per vinti.
18 Il terreno pieno di spine rappresenta il cuore di chi ascolta la parola di Dio e la riceve, 19 ma ben presto le attrazioni di questo mondo, il fascino della ricchezza, la ricerca del successo e lʼinganno delle soddisfazioni materiali prendono il sopravvento e tolgono dal suo cuore il messaggio di Dio, che così non dà frutto.
20 Ma la buona terra rappresenta il cuore di chi accetta veramente il messaggio di Dio e lo fa fruttare molto: trenta, sessanta e perfino cento volte quanto è stato seminato nel suo cuore». 21 Poi Gesù disse ancora: «Quando si accende una lampada, pensate che si debba nascondere la sua luce, coprendola con un panno? Certo che no! Altrimenti la luce non si vedrebbe e non servirebbe. Lo scopo di una lampada è di risplendere e di essere utile.
22 Così tutto ciò che ora è nascosto, un giorno verrà alla luce. 23 Se avete orecchie, ascoltate! 24 Non solo, mettete anche in pratica ciò che udite! Più lo fate, più capirete ciò che vi dico. 25 Perché a chi ha, sarà dato; mentre a chi non ha, sarà tolto anche quel poco che possiede».
26 Poi Gesù diceva ancora: «Il Regno di Dio è come un contadino che semina nel suo campo, 27 poi se ne va. Man mano che i giorni passano, i semi germogliano e crescono senza il suo aiuto. 28 Perché è la terra che da sola fa crescere il raccolto. Dapprincipio spunta una foglia, poi si forma la spiga e finalmente il grano. 29 E quando il grano è maturo, il contadino viene subito con la falce per mieterlo».
30 Gesù chiese: «Come posso descrivere il Regno di Dio? Che paragone potrei usare per illustrarvelo? 31-32 Il Regno di Dio è come un piccolo seme di senape. Benché sia uno dei semi più piccoli, crescendo, diventa una delle piante più grandi, con lunghi rami dove gli uccelli possono fare il nido e trovare riparo».
33 Gesù si serviva molto di queste parabole per insegnare alla gente, in modo che potesse comprendere più facilmente. 34 Infatti, alla folla parlava soltanto in parabole; ma quando rimaneva solo con i discepoli, spiegava loro ogni cosa.
35 Al calar della sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo allʼaltra riva del lago». 36 Quelli allora, lasciata la folla, lo fecero salire in barca così comʼera e partirono, mentre altre barche lo seguivano. 37 Ma ben presto si levò una terribile burrasca. Grosse onde cominciarono a rovesciarsi sulla barca, che in breve si riempì dʼacqua e stava per affondare.
38 Gesù intanto stava dormendo a poppa, con la testa su un cuscino. I discepoli, presi dalla paura lo svegliarono, gridando: «Maestro, ma non tʼimporta che stiamo tutti per affogare?»
39 Gesù si svegliò, rimproverò il vento e disse al lago: «Calmati!» Il vento cadde, e subito ci fu una gran calma.
40 Poi egli chiese ai discepoli: «Perché eravate così spaventati? Non avete ancora fiducia in me?»
41 I discepoli furono presi da una gran paura, e si dicevano lʼun lʼaltro: «Ma chi è mai questʼuomo? Perfino il vento e il mare gli obbediscono!»
Lʼindemoniato e i maiali
5 Giunsero sullʼaltra riva del lago, nel paese dei Geraseni, 2 Gesù era appena sceso dalla barca, che subito gli corse incontro un indemoniato che veniva da un cimitero.
3-4 Il disgraziato viveva fra le tombe, ed era dotato di una tale forza che ogni volta che veniva incatenato o legato, e ciò avveniva spesso, riusciva a spezzare le catene e a scapparsene via. Nessuno era capace dʼimmobilizzarlo. 5 Giorno e notte vagava fra i sepolcri e su per le colline selvagge, urlando e tagliuzzandosi il corpo con pietre affilate.
6 Quando Gesù era ancora al largo, lontano dalla riva, lʼuomo lʼaveva visto e gli era subito corso incontro. Non appena gli fu davanti lʼindemoniato cadde ai suoi piedi.
7-8 Allora Gesù parlò al demonio che era dentro lʼuomo: «Esci, spirito maligno!» A queste parole seguì un lungo terribile urlo del demonio: «Che cosa vuoi farmi, Gesù, figlio del Dio Altissimo? Per lʼamor di Dio, non torturarmi!»
9 «Come ti chiami?» chiese Gesù; e il demonio rispose: «Legione, perché siamo in molti».
10 Allora i demòni lo pregarono con insistenza di non mandarli troppo lontano da quel posto.
11 Lì vicino cʼera un grosso branco di maiali che stava pascolando sulla collina sopra il lago. I demòni gli chiesero: 12 «Mandaci in quei porci!»
13 Gesù lo permise: gli spiriti malvagi uscirono dallʼuomo per entrare nei maiali, e tutto il branco rotolò per la china del monte, finendo nel lago, dove annegò. Erano circa duemila maiali!
14 I guardiani dei porci corsero nella città e per le campagne circostanti a raccontare il fatto. Perciò la gente venne a vedere coi propri occhi che cosa era accaduto. 15 Quando giunsero dovʼera Gesù e videro lʼex indemoniato seduto normalmente, rivestito e completamente sano di mente, si spaventarono. 16 Intanto quelli che avevano assistito al fatto lo riferivano in giro. 17 La folla, allora, cominciò a implorare Gesù di andarsene e di lasciarli in pace. 18 Così Gesù risalì in barca. Lʼuomo guarito lo pregava di permettergli di andare con lui, 19 ma Gesù non glielo permise: «Vai a casa dai tuoi», ordinò, «e racconta agli altri tutto ciò che Dio ha fatto per te e quanto è stato pietoso nei tuoi confronti!»
20 Allora lʼuomo se ne andò e cominciò ad annunciare in tutto il territorio delle Dieci Città (la Decapoli) le grandi cose che Gesù aveva fatto per lui; e tutti ne erano profondamente meravigliati.
Guarigioni miracolose
21 Quando Gesù ebbe attraversato il lago in barca e fu giunto sullʼaltra riva, una gran folla si riunì attorno a lui.
22 Il capo della locale sinagoga, un certo Iairo, gli si avvicinò e si gettò ai suoi piedi, 23 implorandolo di guarire la sua figlioletta.
«È già in punto di morte», disse fra i singhiozzi. «Ti prego, vieni a toccarla con le tue mani, ed ella vivrà!»
24 Gesù andò con lʼuomo, mentre la folla lo seguiva e lo stringeva da tutte le parti. 25 Fra la gente cʼera una donna, che da dieci anni aveva perdite di sangue. 26 La poveretta aveva sofferto molto in tutto questo tempo, perché era stata curata da tanti medici, presso cui aveva speso tutti i suoi soldi, ma senza miglioramenti, anzi, stava sempre peggio. 27 Questa donna aveva saputo di tutti i meravigliosi miracoli di Gesù, perciò gli si avvicinò da dietro, tra la folla, e gli toccò il vestito, 28 perché pensava: «Se riesco anche solo a toccare il suo vestito, sarò guarita!» 29 E fu proprio così: non appena lo toccò, la emorragia si fermò e la donna sentì di essere guarita.
30 Gesù sʼaccorse che parte del suo potere di risanare era uscito da lui, perciò si rivolse alla folla, chiedendo: «Chi mi ha toccato i vestiti?»
31 I discepoli gli dissero: «Con tutta questa gente che ti stringe, stai a chiedere chi ti ha toccato?»
32 Ma Gesù continuava a guardarsi intorno per vedere chi era stato. 33 Fu allora che la donna, impaurita e ancora tremante per lʼemozione per ciò che le era capitato, si fece avanti e cadde ai suoi piedi, spiegando che cosa aveva fatto. 34 Allora Gesù le disse: «Figliuola, la tua fede ti ha salvato; vai in pace guarita!»
35 Mentre Gesù stava ancora parlando, giunsero delle persone dalla casa di Iairo, con la notizia che ormai era troppo tardi: la bambina era morta e non cʼera più ragione che Gesù si scomodasse. 36 Ma Gesù ignorò i loro commenti e disse a Iairo: «Non temere. Abbi soltanto fiducia in me!»
37 Poi permise soltanto a Pietro, Giacomo e Giovanni di accompagnarlo in casa di Iairo. 38 Quando arrivarono, Gesù vide che ovunque regnava una gran confusione, tutti si lamentavano e piangevano per la morte della piccola. 39 Allora entrò e disse a quella gente:
«Perché tutti questi pianti e grida? La bimba non è morta, sta soltanto dormendo!»
40 Tutti lo derisero amaramente. Ma Gesù li fece uscire, prese con sé i genitori della piccola e i suoi tre discepoli, ed entrò nella stanzetta dove giaceva la bambina. 41-42 La prese per la mano e le disse: «Alzati, ragazzina!» (aveva dodici anni). Ed ella si alzò in piedi e cominciò a camminare. I genitori erano fuori di sé dalla gioia.
43 Gesù allora ordinò severamente di non dire a nessuno ciò che era accaduto, poi disse loro di darle qualcosa da mangiare.
6 Subito dopo, Gesù lasciò quella regione del paese e tornò con i discepoli a Nazaret, la cittadina dove era cresciuto.
2-3 Il sabato successivo, si recò alla sinagoga per insegnare, e la gente era stupefatta per la sua sapienza e per i suoi miracoli; perché dopotutto non era altro che un loro concittadino.
«Non è certo meglio di noi» dicevano. «È soltanto un falegname, il figlio di Maria, e fratello di Giacomo, Giuseppe, Giuda e Simone. Le sue sorelle, poi, vivono qui tra noi!» E si mostravano scandalizzati.
4 Allora Gesù disse loro: «Un profeta è onorato ovunque, tranne che nel proprio paese, fra i suoi parenti e nella propria famiglia».
5 Causa la loro incredulità, Gesù non compì miracoli grandiosi fra loro, eccetto la guarigione di pochi malati, su cui pose le mani. 6 E si meravigliava che quella gente non volesse credere in lui. Poi cominciò a girare fra i villaggi dei dintorni, insegnando alla gente. 7 Quindi riunì i dodici discepoli e li mandò fuori a due a due, con il potere di cacciare i demoni. 8-9 Disse loro di portare nientʼaltro che il bastone per il viaggio, ma niente cibo, né bisaccia, né denaro, e neppure un paio di scarpe o un vestito di ricambio. Poi aggiunse:
10 «Quando siete in un villaggio, soggiornate soltanto in una casa. Non spostatevi da una casa allʼaltra. 11 E se in qualche paese non vi accolgono, o non vi ascoltano, quando ripartite, scuotetevi la polvere dai piedi; ciò significherà che li avete abbandonati al loro destino».
12 Così i discepoli partirono, invitando tutti quelli che incontravano a cambiare vita. 13 Scacciarono anche molti demoni e guarirono molti infermi, ungendoli con dellʼolio di oliva.
Morte di Giovanni
14 Ben presto il re Erode venne a sapere di Gesù, perché dappertutto si parlava dei suoi miracoli. Erode pensò che Gesù fosse Giovanni Battista resuscitato, e diceva: «Non cʼè da meravigliarsi se può fare tali miracoli!» 15 Altri invece pensavano che Gesù fosse Elia, lʼantico profeta, risuscitato dalla morte; altri ancora sostenevano che fosse un nuovo profeta simile ai grandi del passato. 16 Quando Erode venne a sapere queste cose, disse: «È Giovanni, quello che ho fatto decapitare, ed ora è risorto!» 17-18 Qualche tempo prima, Erode aveva fatto arrestare ed imprigionare Giovanni, perché il profeta diceva che il re aveva fatto male a sposare Erodiade, moglie di suo fratello Filippo. 19 Per vendicarsi, Erodiade voleva far morire Giovanni, ma, senza lʼappoggio di Erode, non poteva far niente. 20 Dal canto suo, Erode rispettava Giovanni, sapendo che era un uomo santo e buono, perciò lo teneva sotto la sua protezione. Erode rimaneva molto turbato ogni volta che parlava con Giovanni; nonostante ciò, lo ascoltava volentieri.
21 Ma un giorno si presentò lʼoccasione favorevole ad Erodiade. Era il compleanno di Erode ed egli diede una festa per i suoi aiutanti di palazzo, i suoi capitani e i cittadini in vista della Galilea. 22-23 Per lʼoccasione la figlia di Erodiade danzò per loro e piacque molto a tutti tanto che Erode disse: «Chiedimi qualsiasi cosa e te la darò». Poi fece questo giuramento: «Te la darò anche se fosse la metà del mio regno!»
24 La ragazza uscì dalla sala per chiedere consiglio alla madre, che le disse: «Chiedi la testa di Battista!»
25 Così ella rientrò in fretta dal re e gli disse: «Voglio la testa di Giovanni Battista sopra un vassoio!»
26 Il re si rattristò, ma non poteva rifiutare, dato che aveva fatto quel giuramento davanti ai suoi ospiti. 27 Perciò mandò subito uno dei suoi soldati alla prigione con lʼordine di decapitare Giovanni e portare la sua testa. Il soldato eseguì lʼordine, 28 portò la testa di Giovanni sopra un vassoio e la diede alla ragazza che, a sua volta, la portò alla madre. 29 Quando i discepoli di Giovanni seppero dellʼaccaduto, andarono a prenderne il corpo e lo seppellirono in una tomba.
Cibo per cinquemila persone
30 Gli apostoli, di ritorno dal loro giro, si presentarono a Gesù e gli riferirono tutto ciò che avevano fatto e insegnato alla gente che avevano incontrato.
31 Gesù allora suggerì: «Venite con me in un luogo tranquillo, soltanto così potrete riposarvi». Difatti era tanta la gente che andava e veniva, che non avevano neppure il tempo per mangiare. 32 Perciò partirono in barca per un posto più tranquillo. 33 Ma molta gente li vide partire e li riconobbe. Allora accorsero in tanti a piedi da tutte le città, e arrivarono prima di loro.
34 Fu così che, quando scesero dalla barca, la solita enorme folla li stava aspettando. Gesù ebbe compassione di loro, perché sembravano pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose che dovevano sapere.
35-36 Nel tardo pomeriggio, i discepoli vennero a dirgli: «Manda la folla ai villaggi vicini o dai contadini per comprarsi del cibo, perché non cʼè niente da mangiare in questo luogo deserto, e si sta facendo tardi!»
37 Ma Gesù rispose: «Pensateci voi a dargli da mangiare!» «Ma come?» domandarono i discepoli. «Ci vorrebbe un capitale per comprare cibo per tutta questa gente!»
38 «Quanto pane avete?» domandò Gesù. «Andate a vedere!»
I discepoli tornarono, dicendo che avevano cinque pani e due pesci. 39-40 Allora Gesù disse alla folla di sedersi. Ben presto si formarono gruppi di cinquanta o cento persone, sedute sullʼerba. 41 Gesù prese i cinque pani e i due pesci e, levando gli occhi al cielo, ringraziò di quel cibo. Poi spezzò i pani e li diede ai discepoli, perché li distribuissero alla folla. E lo stesso fece coi pesci. 42 E la folla mangiò a sazietà.
43-44 Cʼerano circa 5.000 uomini a mangiare, e più tardi si raccolsero dodici cesti di avanzi.
45 Subito dopo, Gesù fece risalire i discepoli sulla barca e ordinò loro di attraversare il lago in direzione di Betsaida, dove li avrebbe raggiunti più tardi. Egli voleva rimanere per salutare la gente che tornava a casa.
46 Più tardi, Gesù salì sulle colline a pregare. 47 Venne la notte, e i discepoli si trovavano in mezzo al lago, mentre Gesù era solo a terra. 48 Egli sʼaccorse che i discepoli erano in grande difficoltà: infatti stavano remando con fatica, perché avevano il vento contrario.
Verso le tre di mattina, Gesù avanzò verso di loro, camminando sullʼacqua. Stava per raggiungerli, 49 quando, vedendo qualcosa che camminava vicino a loro, i discepoli cominciarono a urlare dalla paura, perché lo avevano tutti visto e scambiato per un fantasma.
50 Ma subito Gesù si fece riconoscere, dicendo: «Rassicuratevi, sono io. Non abbiate paura!» 51 Poi salì sulla barca e il vento cessò. I discepoli rimasero impietriti, incapaci di reagire, 52 perché non si rendevano conto di chi fosse realmente Gesù, nonostante il miracolo della moltiplicazione dei pani. Infatti, non erano capaci di comprendere perché i loro cuori erano induriti.
53 Giunti a Genesaret, sullʼaltra sponda del lago, ormeggiarono la barca 54 e scesero a terra.
Immediatamente la gente riconobbe Gesù, 55 e tutti si misero a correre in lungo e in largo per la regione per diffondere la notizia del suo arrivo; e cominciarono a portargli i malati sulle barelle. 56 Ovunque andasse, sia nei villaggi che nelle città, o fuori nelle campagne, la gente portava i malati nelle piazze del mercato o per le strade, supplicandolo che permettesse loro di toccare almeno lʼorlo dei suoi vestiti. E tutti quelli che lo toccavano guarivano.
I capi religiosi interrogano Gesù
7 Un giorno, alcuni capi religiosi giudei giunsero da Gerusalemme per indagare su di lui. 2 Avevano notato che alcuni dei suoi discepoli non seguivano i tradizionali rituali ebraici prima di mangiare. 3 (I Giudei, specialmente i Farisei, non mangiavano, se prima non si erano lavati con cura le mani, come esigevano le loro antiche tradizioni. 4 Come pure, quando tornavano dal mercato, provvedevano ad accurate abluzioni prima di toccare cibo. Queste sono soltanto alcune delle tante regole e tradizioni a cui si attengono da secoli, e che ancor oggi rispettano come, ad esempio, la cerimonia della lavatura di pentole, padelle e piatti).
5 Perciò i capi religiosi gli chiesero: «Perché i tuoi discepoli non seguono le nostre antiche usanze? Perché mangiano senza lavarsi prima le mani?»
6-7 Gesù rispose: «Branco dʼipocriti! Il profeta Isaia vi descrisse molto bene, quando disse: “Costoro dicono di onorarmi ma i loro cuori sono lontani. La loro adorazione non ha valore, perché insegnano comandamenti fatti dallʼuomo, anziché quelli di Dio!”. 8 Perché voi ignorate i comandamenti di Dio e li sostituite con le vostre tradizioni. 9 Siete molto bravi a mettere da parte le leggi di Dio, per amore della vostra tradizione! 10 Per esempio, Mosè vi diede questa legge da parte di Dio: “Onora tuo padre e tua madre. Chi maledice suo padre o sua madre, deve morire”. 11 Invece voi dite che è giusto che un uomo si disinteressi delle necessità di genitori, dicendo loro: “Mi spiace, non posso aiutarvi! Perché ho offerto a Dio ciò che potevo dare a voi”. 12-13 Così facendo infrangete la legge di Dio per proteggere la tradizione fatta dagli uomini. E questo è soltanto un esempio. Ma ce ne sono moltissimi altri!»
14 Poi Gesù invitò la folla ad avvicinarsi, e disse: «Sentitemi bene tutti, e cercate di capire! 15-16 Non cʼè niente fuori dellʼuomo che entrando dentro di lui può renderlo impuro, ma sono le cose che escono da lui che lo fanno diventare impuro!»
17 Quando ebbe lasciato la folla e fu entrato in una casa i discepoli gli chiesero che cosa avesse voluto dire con quelle parole. 18 Allora Gesù disse loro:
«Neppure voi capite? Ma non vedete che ciò che mangiate non può contaminarvi? 19 Il cibo non tocca il vostro cuore, passa soltanto attraverso la pancia, per poi uscire di nuovo». (Dicendo questo Gesù dichiarava che si possono mangiare tutti i cibi, perché ogni cibo è «puro»).
20 Poi aggiunse: «È un certo tipo di vita interiore che contamina. 21 Perché è dal di dentro, dal cuore dellʼuomo, che escono i cattivi pensieri che portano al male: i desideri sessuali, i furti, gli omicidi, gli adulteri, 22 la voglia di aver le cose degli altri, la malvagità, lʼinganno, la lascivia, lʼinvidia, la calunnia, la superbia e tutte le altre follie. 23 Tutte queste cose meschine sono dentro lʼuomo; e sono queste che vi contaminano e vi rendono inaccettabili a Dio!»
«Tutto ciò che fa è meraviglioso!»
24 Poi Gesù partì dalla Galilea per la regione di Tiro e Sidone, cercando di mantenere lʼincognito, ma non gli fu possibile. Come al solito, la notizia del suo arrivo si sparse velocemente.
25 Subito venne da lui una donna che aveva una figlioletta posseduta da un demonio. Aveva sentito parlare di Gesù, perciò gli si avvicinò e cadde ai suoi piedi, 26 implorandolo di liberare la figlia. (Quella donna era siro-fenicia, cioè pagana).
27 Gesù le disse: «Per prima cosa dovrei aiutare la mia famiglia, i Giudei! Non sta bene prendere il cibo ai figli per buttarlo ai cagnolini!»
28 Ma la donna senza scoraggiarsi rispose: «È vero, Signore, ma anche i cuccioli sotto la tavola mangiano le briciole che cadono dai piatti dei bambini». 29 Allora Gesù ammirato disse: «Per quanto hai detto ho guarito tua figlia! Torna a casa, perché il demonio lʼha lasciata».
30 E quando la donna giunse a casa, trovò la bambina sdraiata sul letto tranquilla, perché il demonio se nʼera andato.
31 Da Tiro Gesù passò per la città di Sidone, poi tornò verso il mare di Galilea attraversando la Decapoli. 32 Gli condussero un sordomuto e lo pregarono di posare le mani su di lui per guarirlo. 33 Gesù lo prese in disparte e gli mise le dita nelle orecchie, poi sputò e con la saliva gli toccò la lingua. 34 Quindi, volgendo lo sguardo al cielo, prese forza e ordinò: «Apritevi!» 35 Immediatamente lʼuomo poté udire perfettamente e parlare con chiarezza.
36 Gesù chiese alla folla di non divulgare il fatto, ma più lo vietava, più la gente ne parlava. 37 Vinti dalla meraviglia per ciò che aveva fatto, continuavano a ripetere: «Tutto ciò che fa è meraviglioso! Fa persino udire i sordi e parlare i muti!»
8 Sempre in quel periodo, un giorno capitò di nuovo che si riunisse unʼimmensa folla, e ancora una volta la gente rimase a corto di cibo. Gesù riunì allora i suoi discepoli per esaminare la situazione.
2 «Questa gente mi fa compassione», disse, «è qui da tre giorni e non ha più niente da mangiare. 3 Se li mando a casa a stomaco vuoto, si sentiranno male lungo la strada; perché ce ne sono alcuni che vengono da molto lontano!»
4 «Come possiamo trovare cibo per tutti in questo posto deserto?» chiesero allora i discepoli. Gesù domandò:
5 «Quanti pani avete?» «Sette», risposero. 6 Allora Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Poi prese i sette pani, ringraziò Dio, li spezzò e li diede ai suoi discepoli; e i discepoli li distribuirono alla folla.
7 Si trovarono anche dei pesciolini, e Gesù ringraziò Dio anche per essi, poi ordinò ai discepoli di distribuirli.
8-9 La folla mangiò, finché tutti non furono sazi, poi Gesù li mandò a casa. Quel giorno cʼerano circa quattromila persone e, quando dopo il pasto furono raccolti gli avanzi, se ne riempirono sette grandi cesti.
«Perché chiedono miracoli?»
10 Subito dopo, Gesù salì sulla barca con i discepoli e andò nella regione di Dalmanuta. 11 Quando i capi giudei del luogo seppero del suo arrivo, vennero per discutere con lui. «Compi un miracolo per noi», gli dissero. «Fai apparire qualcosa nel cielo, allora ti crederemo!»
12 Gesù sospirò e disse: «Perché questa gente chiede un miracolo? Di una cosa vi assicuro: non farò nessun miracolo per loro!»
13 Poi risalì in barca e li lasciò per passare sullʼaltra riva del lago. 14 Ma i discepoli avevano dimenticato di fare provvista di cibo prima della partenza, infatti non avevano che una pagnotta.
15 Mentre attraversavano il lago, Gesù disse loro molto seriamente: «Badate di star lontani dal lievito di Erode e dei Farisei!» 16 E i discepoli cominciarono a dire fra loro: «Dice così, perché ci siamo dimenticati di portar del pane…»
17 Gesù sʼaccorse di quello che dicevano e disse: «Ma no! Il pane non cʼentra! Possibile che non riusciate a capire? È proprio così duro il vostro cuore? 18 Cosa disse Isaia, “I vostri occhi sono fatti per vedere, perché non guardate? Perché non aprite le orecchie per ascoltare? Non ricordate più nulla?”
19 Che dite delle cinquemila persone che ho nutrito con quattro pagnotte? Quanti cesti di avanzi raccoglieste dopo?»
«Dodici», risposero i discepoli.
20 «E quando ho dato da mangiare a quattromila persone con sette pagnotte, quanto ne avanzò?»
«Sette cesti», risposero.
21 «E ancora pensate che possa preoccuparmi se siamo senza cibo?» 22 Quando giunsero a Betsaida, alcune persone gli portarono un cieco, supplicandolo che lo toccasse e lo guarisse.
23 Gesù prese il cieco per una mano e lo condusse fuori dal villaggio, poi gli toccò gli occhi con la saliva, pose le mani su di lui e gli domandò: «Riesci a vedere qualcosa?» 24 Lʼuomo si guardò intorno. «Sì», disse, «vedo degli uomini. Ma non posso distinguerli chiaramente; mi sembrano alberi che camminano!»
25 Allora Gesù mise ancora le mani sugli occhi dellʼuomo e, quando questi guardò di nuovo, era guarito e poteva vedere tutto con chiarezza. 26 Gesù lo rimandò a casa direttamente dalla sua famiglia. «Non tornare neppure al villaggio!» gli disse.
«Tu sei il Cristo!»
27 Poi Gesù e i discepoli partirono dalla Galilea verso i villaggi della regione di Cesarea di Filippo. Cammin facendo, egli chiese loro: «Chi pensano che io sia? Che dice la gente?»
28 «Alcuni di loro pensano che tu sia Giovanni Battista», risposero i discepoli. «Altri dicono che sei Elia o qualche altro antico profeta risuscitato».
29 Poi Gesù chiese: «E secondo voi: chi sono io?» Rispose Pietro: «Tu sei il Cristo». 30 Allora Gesù ordinò loro severamente di non dirlo a nessuno.
31 Poi cominciò a raccontar loro le cose terribili che avrebbe dovuto subire: che sarebbe stato respinto dagli anziani, dai capi sacerdoti e dagli altri capi giudei e che sarebbe stato ucciso per risuscitare tre giorni dopo. 32 Parlava con loro di questo argomento molto apertamente, perciò Pietro lo prese da parte e lo rimproverò. «Non dovresti dire cose del genere!» disse a Gesù.
33 Allora Gesù si voltò a guardare i discepoli, poi disse a Pietro con severità: «Vattene via da me, Satana! Tu guardi le cose da un punto di vista umano e non da quello di Dio».
34 Poi chiamò i discepoli e la folla, perché si avvicinassero ad ascoltare. «Se qualcuno di voi vuole seguirmi», disse loro, «deve smettere di pensare a se stesso, per prendere la sua croce e seguirmi da vicino. 35 Chi vuole salvare la propria vita, la perderà. Chi, invece, è pronto a sacrificare la propria vita per amor mio e per amore del Vangelo saprà che cosa significa veramente vivere.
36 Che vantaggio cʼè se uno guadagna tutto il mondo, ma poi perde la sua anima? 37 Cʼè forse qualcosa che valga più dellʼanima? 38 Chiunque si vergogna di me e del mio messaggio in questi giorni dʼincredulità e di peccato, sappia che anchʼio, il Messia, mi vergognerò di lui, quando tornerò nella gloria di mio Padre con i santi angeli».
Gesù nella sua gloria
9 Gesù continuava a dire ai suoi discepoli: «Alcuni di quelli che sono qui presenti ora non moriranno prima di avere visto il Regno di Dio arrivare con grande potenza!»
2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sulla cima di una montagna. Non cʼera nessuno con loro. Improvvisamente, davanti ai loro occhi, il viso di Gesù incominciò a splendere di gloria, 3 i suoi abiti divennero di un bianco abbagliante, tanto splendente da non essere di questa terra. 4 Ed ecco che apparvero Elia e Mosè che cominciarono a parlare con Gesù.
5 «Maestro, è meraviglioso!» esclamò Pietro. «Faremo qui tre tende, una per ciascuno di voi tre…»
6 Pietro diceva così tanto per parlare, perché non sapeva che cosa dire, infatti erano rimasti tutti spaventati.
7 Poi venne una nuvola che li coprì, oscurando il sole, e una voce dalla nuvola disse: «Questo è il mio amato figlio. Ascoltatelo!»
8 Ad un tratto, guardandosi intorno, i discepoli sʼaccorsero che Mosè ed Elia erano spariti, e con loro era rimasto soltanto Gesù.
9 Mentre scendevano dalla montagna, Gesù disse loro di non far parola di ciò che avevano visto, finché non fosse risorto dalla morte. 10 Così mantennero il segreto, ma spesso ne parlavano fra di loro, chiedendosi che cosa avesse inteso Gesù dicendo: «risorto dalla morte».
11 Cominciarono quindi a fargli domande su un argomento di cui parlavano spesso i capi religiosi giudei, e cioè che Elia sarebbe ritornato (prima che venisse il Messia). 12-13 Gesù era dʼaccordo che Elia dovesse tornare per primo a preparare la strada (per il Cristo), anzi, aggiunse che era già tornato. Non solo, ma era stato maltrattato, proprio come i profeti avevano predetto. Poi chiese loro: «Secondo voi che cosa intendevano i profeti quando predissero che il Messia avrebbe sofferto e sarebbe stato trattato con profondo disprezzo?»
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