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Bible in 90 Days

An intensive Bible reading plan that walks through the entire Bible in 90 days.
Duration: 88 days
La Nuova Diodati (LND)
Version
Isaia 29:1-41:18

29 Guai ad Ariel, ad Ariel, città dove si accampò Davide! Aggiungete anno ad anno, le feste compiano il loro ciclo.

Poi getterò Ariel nell'angoscia; vi sarà lamento e gemito e sarà per me come un Ariel.

Io mi accamperò contro di te tutt'intorno, ti circonderò con un terrapieno e innalzerò contro di te bastioni.

Sarai abbassata, parlerai da terra e la tua parola uscirà sommessa dalla polvere; la tua voce salirà dal suolo come quella di un medium e la tua parola bisbiglierà dalla polvere.

La moltitudine dei tuoi nemici sarà come polvere minuta e la folla dei potenti come pula dispersa; e ciò avverrà all'improvviso, in un attimo.

Tu sarai visitata dall'Eterno degli eserciti con tuoni, terremoti e grande frastuono, con turbine, tempesta e fiamma di fuoco divorante.

La moltitudine di tutte le nazioni che combattono contro Ariel, di tutti quelli che combattono lei e la sua fortezza e la stringono intorno sarà come un sogno, come una visione notturna.

Avverrà come quando un affamato sogna di mangiare, ma quando si sveglia ha lo stomaco vuoto, o come quando un assetato sogna di bere, ma quando si sveglia è stanco e ha la gola riarsa; cosí avverrà della moltitudine di tutte le nazioni che combattono contro il monte Sion.

Soffermatevi e stupite. Abbandonatevi ai piaceri e poi guardatevi attorno sgomenti. Costoro sono ubriachi, ma non di vino; barcollano, ma non a motivo di bevande inebrianti.

10 L'Eterno infatti ha sparso su di voi uno spirito di torpore; ha chiuso i vostri occhi profeti, ha velato i vostri capi, i veggenti.

11 Ogni visione profetica è divenuta per voi come le parole di un libro sigillato che si dà a uno che sappia leggere, dicendo: «Ti prego, leggi questo!», ma egli risponde: «Non posso, perché è sigillato!».

12 Oppure come un libro che si dà a uno che non sa leggere, dicendo: «Ti prego, leggi questo!», ma egli risponde: «Non so leggere».

13 Perciò il Signore dice: «Poiché questo popolo Si avvicina a me solo con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me, e il loro timore di me è solo un comandamento insegnato da uomini,

14 perciò, ecco, io continuerò a fare meraviglie in mezzo a questo popolo, sí, meraviglie e prodigi; la sapienza dei suoi savi perirà e l'intelligenza dei suoi intelligenti scomparirà».

15 Guai a quelli che vanno in luoghi profondi per nascondere i loro disegni dall'Eterno, che fanno le loro opere nelle tenebre e dicono: «Chi ci vede? Chi ci conosce?».

16 Avete completamente capovolto le cose. E' forse il vasaio considerato pari all'argilla? Può l'opera dire a chi l'ha fatta: «Non mi ha fatto lui»?, o la cosa formata dire a chi l'ha formata: «Non ha intelligenza»?

17 Ancora un brevissimo tempo e il Libano sarà mutato in un frutteto, e il frutteto sarà considerato come una foresta.

18 In quel giorno i sordi intenderanno le parole del libro e, liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.

19 Gli umili potranno ancora gioire nell'Eterno e i poveri dell'umanità esulteranno nel Santo d'Israele.

20 Poiché il tiranno sarà scomparso, lo schernitore sarà distrutto, e saranno sterminati tutti quelli che tramano iniquità,

21 che condannano un uomo per una parola, che tendono tranelli a chi giudica alla porta, pervertono il diritto del giusto per un nulla.

22 Perciò cosí dice alla casa di Giacobbe l'Eterno che riscattò Abrahamo: «D'ora in poi Giacobbe non dovrà piú vergognarsi e la sua faccia non impallidirà più;

23 ma quando vedrà i suoi figli, l'opera delle mie mani nel suo mezzo, essi santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il DIO d'Israele.

24 I traviati di spirito giungeranno ad avere intendimento e i mormoratori, impareranno la sana dottrina».

30 «Guai ai figli ribelli, dice l'Eterno, che fanno progetti che non vengono da me, che contraggono alleanze ma senza il mio Spirito, per accumulare peccato su peccato;

che vanno giú in Egitto senz'aver consultato la mia bocca, per rafforzarsi nella forza del Faraone e cercare rifugio all'ombra dell'Egitto!

Ma la forza del Faraone sarà la vostra vergogna e il rifugiarsi all'ombra dell'Egitto la vostra disgrazia.

Poiché i suoi principi sono andati a Tsoan e i suoi ambasciatori sono giunti a Hanes.

Ma si vergogneranno tutti di un popolo che non gioverà loro affatto, che non recherà alcun aiuto o vantaggio ma solo vergogna e ignominia.

Una profezia contro le bestie del Neghev: attraverso un paese di calamità e di angoscia, da cui vengono la leonessa e il leone, la vipera e il serpente ardente che vola, essi portano le loro ricchezze sul dorso di asinelli e i loro tesori sulla gobba di cammelli a un popolo che non gioverà loro nulla.

Poiché l'aiuto dell'Egitto è vano e inutile; per questo io lo chiamo: "ahab-Hem-Scebeth"

Ora vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro e scrivilo in un libro, perché rimanga per i giorni a venire, per sempre, in perpetuo.

Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge dell'Eterno,

10 che dicono ai veggenti: on abbiate visioni e ai profeti: Non profetateci cose vere, diteci cose piacevoli, profetateci cose ingannevoli.

11 Uscite fuor di strada, abbandonate il retto sentiero, allontanate dai nostri occhi il Santo d'Israele!.

12 Perciò cosí dice il Santo d'Israele: «Poiché voi disprezzate questa parola e confidate nell'oppressione e nella perversità e vi appoggiate su di esse,

13 questa iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia di cadere, una sporgenza in un alto muro, il cui crollo avviene all'improvviso, in un istante,

14 e si rompe come si rompe un vaso di terracotta, che uno frantuma senza pietà, senza poter trovare tra i suoi frammenti neppure un coccio con cui prendere fuoco dal focolare o attingere acqua dalla cisterna».

15 Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno, il Santo d'Israele: «Nel tornare a me e nel riposare in me sarete salvati; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza». Ma voi non avete voluto,

16 anzi avete detto: o, noi fuggiremo sui nostri cavalli! Perciò voi fuggirete. E: "Cavalcheremo su veloci destrieri!" Perciò quelli che v'inseguiranno saranno ancora piú veloci.

17 Mille di voi fuggiranno alla minaccia di uno solo; alla minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché rimarrete come un palo sulla cima di un monte, come uno stendardo sopra una collina».

18 Perciò l'Eterno aspetterà per farvi grazia, poi egli sarà esaltato per aver avuto compassione di voi, perché l'Eterno è un DIO di giustizia. Beati tutti quelli che sperano in lui!

19 O popolo di Sion che abiti a Gerusalemme, tu non piangerai piú. Egli ti farà certamente grazia, udendo la voce del tuo grido; appena udirà, ti risponderà.

20 Anche se il Signore vi darà il pane d'angoscia e l'acqua d'oppressione, tuttavia quelli che ti ammaestrano non dovranno piú nascondersi, e i tuoi occhi vedranno i tuoi maestri.

21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una parola che dirà: «Questa è la via; camminate in essa!».

22 Considerate come impure le, vostre immagini scolpite ricoperte d'argento e le vostre immagini di metallo fuso rivestite d'oro; le getterete via come una cosa impura, «Fuori!», direte loro.

23 Allora egli concederà la pioggia per il tuo seme che avrai seminato nel terreno, e il pane che il suolo produrrà sarà saporito e abbondante; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su vasti pascoli.

24 I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno foraggi salati, ventilati con la pala e il ventilabro.

25 Su ogni alto monte e su ogni colle elevato vi saranno ruscelli e corsi d'acqua nel giorno del grande massacro, quando cadranno le torri.

26 La luce della luna sarà come la luce del sole, e la luce del sole sarà sette volte piú forte, come la luce di sette giorni, nel giorno in cui l'Eterno fascerà la piaga del suo popolo e guarirà la ferita prodotta dalle sue percosse.

27 Ecco, il nome dell'Eterno viene da lontano, la sua ira è ardente e il suo carico pesante; le sue labbra sono piene d'indignazione e la sua lingua è come un fuoco divorante;

28 il suo soffio è come un torrente, che straripa, che giunge fino al collo, per vagliare le nazioni con il vaglio della distruzione e per mettere nelle mascelle dei popoli una briglia che li faccia fuorviare.

29 Allora innalzerete un canto come la notte quando si celebra una festa; e avrete la gioia nel cuore, come chi cammina al suono del flauto per recarsi al monte dell'Eterno, alla Rocca d'Israele.

30 Quindi l'Eterno farà udire la sua voce maestosa e mostrerà come colpisce col suo braccio nel furore della sua ira, nella fiamma di un fuoco divorante, in mezzo a esplosioni violente, uragano e grandine di pietre.

31 Poiché l'Assiria sarà colpita da spavento alla voce dell'Eterno, che la percuoterà con la verga;

32 ed ogni colpo inferto dal bastone punitivo che l'Eterno gli farà piombare addosso, sarà accompagnato dal suono di tamburelli e di cetre. Egli combatterà contro di lei agitando la mano in modo minaccioso.

33 Tofet è preparato da molto tempo, esso è pronto anche per il re; egli lo ha fatto profondo e largo, sul suo rogo c'è del fuoco e legna in abbondanza; il soffio dell'Eterno, come un torrente di zolfo, lo accenderà.

31 Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di aiuto e fanno affidamento sui cavalli, confidano nei carri perché sono numerosi, e nei cavalieri perché molto potenti, ma non guardano al Santo d'Israele é non cercano l'Eterno.

Eppure anch'egli è saggio e farà venire la calamità; egli non revocherà le sue parole, ma si leverà contro la casa dei malvagi e contro l'aiuto degli operatori d'iniquità.

Or gli Egiziani sono uomini e non Dio, i loro cavalli sono carne e non spirito. Quando l'Eterno stenderà la sua mano, il protettore inciamperà e il protetto cadrà, periranno tutti insieme.

Poiché cosí mi ha detto l'Eterno: «Come il leone o il leoncello rugge sulla sua preda (quando contro di lui si è riunito un gran numero di pastori e non ha paura delle loro grida né si lascia intimidire dal loro strepito), cosí scenderà l'Eterno degli eserciti a combattere Sul monte Sion e sul suo colle.

Come gli uccelli si librano a volo sui loro piccoli cosí l'Eterno degli eserciti proteggerà Gerusalemme; la proteggerà e la libererà, la risparmierà e la farà scampare».

Ritornate a colui dal quale vi siete grandemente allontanati, o figli d'Israele!

In quel giorno ognuno getterà via i suoi idoli d'argento e i suoi idoli d'oro, che le vostre proprie mani hanno fatto peccando per voi.

«Allora l'Assiria cadrà per una spada non d'uomo, e una spada non d'uomo la divorerà; e fuggirà davanti alla spada, e i suoi giovani saranno sottoposti a lavoro forzato.

Per la paura passerà oltre la sua roccaforte, e i suoi principi saranno atterriti a motivo della bandiera», dice l'Eterno, che ha il suo fuoco in Sion e la sua fornace in Gerusalemme.

32 Ecco, un re regnerà secondo giustizia e i principi governeranno con equità.

Ognuno di essi sarà come un riparo dal vento e un rifugio a contro l'uragano, come ruscelli d'acqua in luogo arido, come l'ombra di una grande roccia in una terra riarsa.

Gli occhi di quelli che vedono non saranno piú offuscati e gli orecchi di quelli che odono staranno attenti.

Il cuore degli sconsiderati acquisterà conoscenza e la lingua dei balbuzienti parlerà speditamente e chiaramente.

L'uomo spregevole non sarà piú chiamato nobile né il disonesto sarà detto magnanimo

Poiché l'uomo spregevole proferisce cose spregevoli e il suo cuore si dà all'iniquità, per commettere empietà e dire cose irriverenti contro l'Eterno, per lasciare vuoto lo stomaco dell'affamato e far mancare la bevanda all'assetato.

Le armi del disonesto sono inique egli escogita disegni malvagi per distruggere il misero con parole bugiarde, anche quando il bisognoso afferma il giusto.

Ma l'uomo nobile escogita nobili disegni e si prefigge cose nobili.

Levatevi, o donne che vivete nell'agiatezza, e ascoltate la mia voce; o figlie sconsiderate, prestate orecchio alla mia parola!

10 Fra un anno e qualche giorno voi tremerete, o donne sconsiderate, perché la vendemmia andrà male e il raccolto non si farà.

11 Fremete, o donne che vivete nell'agiatezza, tremate, o donne sconsiderate. Deponete le vostre vesti, denudatevi e cingetevi i lombi col cilicio,

12 percuotendovi il seno per i campi ameni e per le vigne fruttifere.

13 Sulla terra del mio popolo cresceranno pruni e rovi; sí, su tutte le case di gioia della città gaudente.

14 Poiché il palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà deserta, l'Ofel, e la torre diventeranno per sempre caverne, gioia degli asini selvatici e pascolo dei greggi,

15 finché su di noi sia sparso lo Spirito dall'alto, il deserto divenga un frutteto e il frutteto sia considerato come una foresta.

16 Allora il diritto abiterà nel deserto e la giustizia dimorerà nel frutteto.

17 L'effetto della giustizia sarà la pace il risultato della giustizia tranquillità e sicurezza per sempre.

18 Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni sicure e in quieti luoghi di riposo,

19 anche se cadesse grandine sulla foresta e la città fosse grandemente abbassata.

20 Beati voi che seminate in riva a tutte le acque e che lasciate andar libero il piede del bue e dell'asino.

33 Guai a te che devasti anche se non sei stato devastato, che agisci perfidamente anche se non ti è stata usata perfidia! Quando avrai finito di devastare, sarai devastato, quando avrai finito di agire perfidamente, ti sarà usata perfidia.

O Eterno, abbi pietà di noi che speriamo in te. Sii il nostro braccio ogni mattina e la nostra salvezza, in tempo di avversità.

Al rumore di una moltitudine fuggono i popoli, quando ti levi le nazioni si disperdono.

Il vostro bottino sarà raccolto come si radunano i bruchi; come si precipitano le locuste così si precipiteranno su di esso.

L'Eterno è esaltato perché abita in alto; egli riempie Sion di equità e di giustizia,

e sarà la sicurezza dei tuoi giorni, la forza della salvezza, sapienza e conoscenza; il timore dell'Eterno sarà il suo tesoro.

Ecco, i loro eroi gridano di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente.

Le strade sono deserte, non c'è piú alcun passante sulla strada. Egli ha rotto il patto, disprezza le città, non ha riguardo per alcun uomo.

Il paese è nel lutto e langue; il Libano è pieno di vergogna e svigorito; Sharon è come un deserto, Bashan e Karmel sono scossi violentemente.

10 Ora mi leverò», dice l'Eterno, «ora sarò esaltato, ora mi innalzerò.

11 Voi avete concepito pula, partorirete stoppia; il vostro fiato sarà un fuoco che vi divorerà.

12 I popoli saranno come fornaci da calce, come rovi tagliati saranno bruciati nel fuoco.

13 O voi che siete lontani, udite ciò che ho fatto; e voi che siete vicini, riconoscete la mia potenza».

14 In Sion i peccatori sono presi da spavento, un tremore si è impadronito degli empi: «Chi di noi potrà dimorare con il fuoco divorante? Chi di noi potrà dimorare con le fiamme eterne?».

15 Colui che cammina giustamente e parla rettamente, colui che disprezza i guadagni distorti, che scuote le mani per non accettare regali, che si tura gli orecchi per non udire parlare di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male,

16 costui dimorerà in luoghi elevati, le rocche fortificate saranno il suo rifugio; il suo pane gli sarà dato, la sua acqua gli sarà assicurata.

17 I tuoi occhi contempleranno il re nella sua bellezza, vedranno un paese molto lontano.

18 Il tuo cuore mediterà sui terrori passati: «Dov'è lo scriba? Dov'è colui che pesa? Dov'è colui che conta le torri?».

19 Tu non vedrai piú quel popolo feroce, quel popolo dal linguaggio oscuro e incomprensibile, che balbetta una lingua che nessuno capisce.

20 Contempla Sion, la città delle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, dimora tranquilla, tenda che non sarà piú rimossa, i suoi piuoli non saranno piú divelti e nessuna delle sue funi sarà strappata.

21 Ma là l'Eterno nel suo splendore sarà per noi un luogo di fiumi e larghi corsi d'acqua, dove non giunge alcuna nave a remi e dove non passa alcun potente naviglio.

22 Poiché l'Eterno è il nostro giudice, l'Eterno è il nostro legislatore, l'Eterno è il nostro re; egli ci salverà.

23 Le tue corde sono allentate, non tengono saldamente l'albero e non spiegano piú le vele. Allora si spartirà la preda di un ricco bottino; gli zoppi stessi prenderanno parte al saccheggio.

24 Nessun abitante dirà: «Io sono malato». Il popolo che vi abita otterrà il perdono della sua iniquità.

34 Avvicinatevi, o nazioni, per ascoltare, o popoli, fate attenzione. Ascolti la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e tutto ciò che produce.

Poiché l'Eterno è adirato contro tutte le nazioni, è sdegnato contro tutti i loro eserciti, egli le vota allo sterminio, le abbandona al massacro.

I loro uccisi saranno gettati via, i loro cadaveri esaleranno fetore e i monti si scioglieranno col loro sangue.

Tutto l'esercito del cielo si dissolverà, i cieli si arrotoleranno come un libro, ma tutto il loro esercito cadrà, come cade la foglia dalla vite, come cade un frutto appassito dal fico.

Poiché la mia spada si è inebriata nel cielo, ecco essa sta per piombare su Edom, sul popolo che ho votato allo sterminio, per fare giustizia.

La spada dell'Eterno è piena di sangue, è satolla di grasso, del sangue di agnelli e di capri, del grasso dei reni di montoni; poiché l'Eterno fa un sacrificio a Botsrah e un grande massacro nel paese di Edom.

Con essi cadono bufali, torelli insieme con tori; la loro terra è imbevuta di sangue, la loro polvere è satolla di grasso.

Poiché è il giorno della vendetta dell'Eterno, l'anno della retribuzione per la causa di Sion.

I torrenti saranno mutati in pece, la sua polvere in zolfo, la sua terra diventerà pece ardente.

10 Non si spegnerà né notte né giorno, il suo fumo salirà per sempre; rimarrà deserta di generazione in generazione, nessuno piú vi passerà.

11 Ne prenderanno possesso il pellicano e il porcospino e vi abiteranno la civetta e il corvo. L'Eterno stenderà su di essa la corda della desolazione, il livello del vuoto.

12 Chiameranno i nobili al regno, ma non ve ne sarà alcuno, e tutti i suoi principi saranno ridotti a nulla.

13 Nei suoi palazzi cresceranno le spine, nelle sue fortezze ortiche e cardi; diventerà una dimora di sciacalli, un recinto per gli struzzi.

14 Le bestie del deserto s'incontreranno con le bestie che ululano, i capri si chiameranno l'un l'altro; vi si stabiliranno anche le civette e vi troveranno un luogo di riposo.

15 Vi farà il suo nido il serpente-freccia, vi deporrà le uova, le farà schiudere e raccoglierà i suoi piccoli alla sua ombra; là si raduneranno anche gli avvoltoi, ciascuno col suo compagno.

16 Cercate nel libro dell'Eterno e leggete: nessuno di essi mancherà, nessuno sarà privo del suo compagno, perché la sua bocca l'ha comandato e il suo Spirito li ha radunati.

17 Egli stesso ha gettato la sorte per essi, e la sua mano lo ha diviso tra loro con la linea per misurare; lo possederanno per sempre, vi abiteranno di generazione in generazione.

35 Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa

fiorirà abbondantemente e gioirà con giubilo e grida d'allegrezza. Le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Karmel e di Sharon. Essi vedranno la gloria dell'Eterno, la magnificenza del nostro DIO.

Fortificate le mani infiacchite, rendete ferme le ginocchia vacillanti!

Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: «Siate forti, non temete!». Ecco il vostro DIO verrà con la vendetta e la retribuzione di DIO; verrà egli stesso a salvarvi.

Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturate le orecchie dei sordi;

allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto griderà di gioia, perché sgorgheranno acque nel deserto e torrenti nella solitudine.

Il luogo arido diventerà uno stagno e la terra assetata sorgenti d'acqua, nei luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli ci sarà erba con canne e giunchi.

Là vi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata via santa nessun impuro vi passerà; essa sarà soltanto per quelli che la seguono; anche gli insensati non potranno smarrirvisi.

Non vi sarà piú il leone, né alcuna bestia feroce vi salirà o vi apparirà, ma vi cammineranno i redenti.

10 I riscattati dall'Eterno torneranno, verranno a Sion con grida di gioia e un'allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore e il gemito fuggiranno.

36 Nel quattordicesimo anno del re Ezechia, avvenne che Sennacherib, re di Assiria, salí contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese.

Il re di Assiria mandò Rabshakeh da Lakish a Gerusalemme al re Ezechia con un grande esercito; egli si fermò presso l'acquedotto della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.

Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, il prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, si recarono da lui.

Rabshakeh disse loro: «Dite ad Ezechia: Cosí dice il gran re, il re di Assiria: Che fiducia è quella a cui ti affidi?

Io dico che consiglio e forza per fare la guerra non sono soltanto parole delle labbra, ora in chi poni la tua fiducia per esserti ribellato, a me?

Ecco, tu confidi sul sostegno di questa canna rotta, che è l'Egitto, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e la fora. Tale è appunto il Faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che confidano in lui.

Se poi mi dici: "Noi confidiamo nell'Eterno, il nostro DIO" non è forse quello stesso di cui Ezechia ha rimosso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: "Voi adorerete soltanto davanti a questo altare"?

Ora dunque fa' una scommessa con il mio signore, il re di Assiria; io ti darò duemila cavalli, se tu sei in grado di procurare i cavalieri che li montino.

Come potresti far retrocedere un solo capitano fra i piú piccoli servi del mio signore? Ma tu confidi nell'Egitto per avere carri e cavalieri.

10 E ora sono forse salito senza il volere dell'Eterno contro questo paese per di struggerlo? L'Eterno mi ha detto: "Sali contro questo paese e distruggilo"».

11 Allora Eliakim, Scebna e Joah dissero a Rabshakeh: «Deh, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo, ma non parlarci in ebraico, in modo che oda il popolo che è sulle mura».

12 Ma Rabshakeh rispose: «Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te, e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?».

13 Rabshakeh allora si alzò in piedi e gridò a gran voce in ebraico, dicendo: «Ascoltate le parole del gran re, il re di Assiria!

14 Cosí dice il re: Non v'inganni Ezechia, perché egli non potrà liberarvi dalle mie mani;

15 né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nell'Eterno, dicendo: Certamente l'Eterno ci libererà; questa città non sarà data nelle mani del re di Assiria

16 Non date ascolto ad Ezechia, perché cosí dice il re di Assiria: Fate pace con me e arrendetevi, e ciascuno di voi potrà mangiare i frutti della sua vite e del suo fico, e ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna,

17 finché io non venga per condurvi in un paese simile al vostro, un paese di grano e di mosto, un paese di pane e di vigne.

18 Ezechia non vi inganni, dicendo: "L'Eterno ci libererà" Ha qualcuno degli dèi delle nazioni potuto liberare il suo paese dalle mani del re di Assiria?

19 Dove sono gli dèi di Hamath e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno forse essi liberato Samaria, dalle mie mani?

20 Chi fra tutti gli dèi di questi paesi ha liberato il proprio paese dalle mie mani perché l'Eterno possa liberare Gerusalemme dalle mie mani?».

21 Ma essi tacquero e non risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondetegli».

22 Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, vennero da Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabshakeh.

37 Quando il re Ezechia udí questo, si stracciò le vesti, si coprí di sacco ed entrò nella casa dell'Eterno.

Quindi mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e i piú anziani dei sacerdoti coperti di sacco, dal profeta Isaia, figlio di Amots,

i quali gli dissero: «Cosí dice Ezechia: Questo giorno è un giorno di angoscia, di castigo e di vergogna, perché i figli stanno per nascere, ma non c'è forza per partorirli.

Forse l'Eterno, il tuo DIO, ha udito le parole di Rabshakeh, che il re di Assiria suo signore, ha mandato a insultare il DIO vivente, e lo castigherà a motivo delle parole che l'Eterno, il tuo DIO, ha udito. Innalza dunque una preghiera per il residuo che ancora rimane».

Cosí i servi del re Ezechia si recarono da Isaia.

E Isaia disse loro: «Questo direte al vostro signore: Cosí dice l'Eterno: Non aver paura a motivo delle parole che hai udito, con le quali i servi del re di Assiria mi hanno insultato.

Ecco, io manderò su di lui uno spirito e, appena avrà udito una certa notizia ritornerà nel suo paese; e nel suo paese lo farò cadere di spada».

Cosí Rabshakeh ritornò e trovò il re di Assiria che assediava Libnah, perché aveva saputo che il re era partito da Lakish.

Allora il re di Assiria sentí dire riguardo Tirhakah, re di Etiopia: «E' uscito per muoverti guerra». Appena udí questo, egli mandò dei messaggeri ad Ezechia, dicendo:

10 «Direte cosí a Ezechia, re di Giuda: Non lasciare che il tuo DIO, nel quale confidi, t'inganni dicendo: Gerusalemme, non sarà data nelle mani del re di Assiria

11 Ecco, tu hai udito ciò che i re di Assiria hanno fatto a tutti gli altri paesi, votandoli alla distruzione. Scamperesti tu soltanto?

12 Hanno forse i re delle nazioni liberato quelli che i miei padri hanno distrutto: Gozan, Haran, Retsef e i figli di Eden che erano a Telassar?

13 Dove sono il re di Hamath, il re di Arpad e il re della città di Sefarvaim, di Hena e di Ivah?».

14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salí alla casa dell'Eterno e la distese davanti all'Eterno.

15 Quindi Ezechia pregò l'Eterno, dicendo:

16 «O Eterno degli eserciti, DIO d'Israele, che siedi tra i cherubini, tu sei DIO, tu solo, di tutti i regni della terra, tu hai fatto i cieli e la terra.

17 Porgi il tuo orecchio, o Eterno, e ascolta, apri i tuoi occhi, o Eterno, e vedi. Ascolta tutte le parole di Sennacherib che ha mandato a dire per insultare il DIO vivente.

18 In verità, o Eterno, i re di Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro paesi

19 e hanno gettato nel fuoco i loro dèi, perché quelli non erano dèi, ma opera delle mani dell'uomo, legno e pietra; per questo li hanno distrutti.

20 Ma ora, o Eterno, DIO nostro, liberaci dalle sue mani, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei l'Eterno».

21 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire ad Ezechia: «Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Poiché tu mi hai pregato riguardo a Sennacherib, re di Assiria,

22 questa è la parola che l'Eterno ha pronunciato contro di lui: La vergine, figlia di Sion, ti disprezza e si fa beffe di te la figlia di Gerusalemme scuote il capo dietro a te.

23 Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e arrogantemente levato i tuoi occhi? Contro il Santo d'Israele.

24 Per mezzo dei tuoi servi hai insultato il Signore e hai detto: "Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, nei recessi del Libano. Abbatterò i suoi cedri piú alti e i suoi cipressi piú belli; raggiungerò la sua altura piú remota, la sua foresta piú lussureggiante.

25 Ho scavato e bevuto acqua, con la pianta dei miei piedi ho disseccato tutti i fiumi d'Egitto

26 Non hai forse udito che da lungo tempo ho preparato questo, da tempi antichi ne ho formato il disegno? Ora ho fatto accadere questo: che tu riducessi in cumuli di rovine città fortificate.

27 Perciò i loro abitanti, privi di forza, erano spaventati e confusi, erano come l'erba dei campi, come l'erbetta verde, come l'erba dei tetti, che è bruciata prima che cresca.

28 Ma io conosco la tua dimora, il tuo uscire e il tuo entrare e anche il tuo infuriarti contro di me.

29 Poiché ti sei infuriato contro di me e la tua insolenza è giunta ai miei orecchi, ti metterò il mio anello alle narici, il mio morso in bocca e ti farò ritornare per la strada per la quale sei venuto.

30 E questo sarà il segno per te: quest'anno mangerete ciò che cresce spontaneamente, il secondo anno ciò che nasce dallo stesso, ma il terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto.

31 E il residuo della casa di Giuda che sarà scampato continuerà a mettere radici in basso e a fare frutto in alto.

32 Poiché da Gerusalemme, uscirà un residuo e dal monte di Sion quelli che sono scampati. Lo zelo dell'Eterno degli eserciti farà questo».

33 Perciò cosí dice l'Eterno contro il re di Assiria: «Egli non entrerà in questa città né vi lancerà alcuna freccia, non le verrà davanti con scudi né costruirà contro di essa alcun terrapieno.

34 Egli ritornerà per la stessa strada da cui è venuto e non entrerà in questa città», dice l'Eterno.

35 «Poiché io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso per amore di Davide, mio servo».

36 Quindi l'angelo dell'Eterno uscí e colpí nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò al mattino, ecco erano tutti cadaveri.

37 Allora Sennacherib, re di Assiria, levò le tende, partí e fece ritorno a casa e rimase a Ninive.

38 E avvenne che, mentre egli stava adorando nel tempio del suo dio Nisrok, i suoi figli Adrammalek e Sharetser lo uccisero a colpi di spada; poi si rifugiarono nel paese di Ararat. Al suo posto regnò suo figlio Esarhaddon.

38 In quel tempo Ezechia si ammalò mortalmente. Il profeta Isaia, figlio di Amots, si recò da lui e gli disse: «Cosí parla l'Eterno: Metti in ordine la tua casa, perché morirai e non guarirai».

Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò l'Eterno:

«Ti supplico, o Eterno, ricordati come ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho fatto ciò che è bene ai tuoi occhi». Poi Ezechia diede in un gran pianto.

Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Isaia, dicendo:

«Va' e di' a Ezechia: Cosí dice l'Eterno, il DIO di Davide, tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni;

libererò te e questa città dalle mani del re di Assiria e proteggerò questa città.

Questo è per te il segno da parte dell'Eterno, che l'Eterno adempirà la parola che ha detto:

ecco, io farò retrocedere di dieci gradini l'ombra che per effetto del sole si è allungata sui gradini di Achaz». E il sole retrocesse di dieci gradini sui gradini dai quali era disceso.

Scritto di Ezechia, re di Giuda, quando cadde ammalato e guarí dalla sua malattia.

10 Io dicevo: «Al culmine dei miei giorni me ne andrò alle porte dello Sceol; sono privato del resto dei miei anni».

11 Dicevo: «Non vedrò piú l'Eterno, sí, l'Eterno, sulla terra dei viventi; fra gli abitanti del mondo dei trapassati non vedrò piú alcun uomo.

12 La mia dimora terrena è divelta e portata via lontano da me, come una tenda di pastori. Ho arrotolato la mia vita come un tessitore. Egli mi recide dalla trama; dal giorno alla notte porrai termine alla mia vita.

13 Ho calmato me stesso fino al mattino; come un leone, cosí egli spezza tutte le mie ossa; dal giorno alla notte porrai termine alla mia vita.

14 Stridevo come una gru o una rondine, gemevo come una colomba, i miei occhi erano stanchi di guardare in alto. O Eterno, sono oppresso; sii tu il mio garante.

15 Che dirò? Egli mi ha parlato ed egli stesso ha fatto questo. Io camminerò lentamente durante tutti i miei anni, nell'amarezza della mia anima.

16 O Signore, mediante queste cose si vive, e in tutte queste cose sta la vita del mio spirito; perciò guariscimi e rendimi la vita!

17 Ecco, è per la mia pace che ho provato grande amarezza, ma nel tuo amore hai liberato la mia anima dalla fossa della corruzione, perché hai gettato dietro le tue spalle tutti i miei peccati.

18 Poiché lo Sceol non può lodarti, la morte non può celebrarti, quelli che scendono nella fossa non possono piú sperare nella tua fedeltà.

19 Il vivente, il vivente è quello che ti loda, come faccio io quest'oggi, il padre farà conoscere ai figli la tua fedeltà.

20 L'Eterno mi salverà, e noi canteremo i miei cantici con gli strumenti a corda, tutti i giorni della nostra vita nella casa dell'Eterno».

21 Or Isaia aveva detto: «Si prenda un impiastro di fichi, lo si applichi sull'ulcera ed egli guarirà».

22 Ezechia aveva detto: «Qual è il segno per cui salirò alla casa dell'Eterno?».

39 In quel tempo Merodak-Baladan figlio di Baladan, re di Babilonia inviò lettere e un dono a Ezechia, perché aveva udito che era stato ammalato ed era guarito.

Ezechia se ne rallegrò e mostrò agli inviati la casa dei suoi tesori, l'argento l'oro, gli aromi, l'unguento prezioso, tutto il suo arsenale e tutto ciò che si trovava nei suoi tesori, non ci fu nulla del suo palazzo e in tutto il suo regno che Ezechia non mostrasse loro.

Allora il profeta Isaia venne dal re Ezechia e gli disse: «Che cosa hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?». Ezechia rispose: «Sono venuti a me da un paese lontano, da Babilonia».

Isaia domandò ancora: «Che cosa hanno visto nel tuo palazzo?». Ezechia rispose: «Hanno visto tutto ciò che si trova nel mio palazzo, non c'è nulla nei miei tesori che non abbia mostrato loro».

Allora Isaia disse a Ezechia: «Ascolta la parola dell'Eterno degli eserciti:

Ecco, verranno giorni in cui tutto ciò che si trova nel tuo palazzo e ciò che i tuoi padri hanno accumulato fino a oggi sarà trasportato a Babilonia; non vi resterà nulla, dice l'Eterno.

Prenderanno inoltre i figli che saranno usciti da te e che tu avrai generato, e ne faranno degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia».

Ezechia disse quindi a Isaia: «La parola dell'Eterno che hai pronunciata è buona». Poi aggiunse: «Vi sarà almeno pace e sicurezza durante la mia vita».

40 «Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro DIO.

Parlate al cuore di Gerusalemme, e proclamatele che il suo tempo di guerra è finito, che la sua iniquità è espiata, perché ha ricevuto dalla mano dell'Eterno il doppio per tutti i suoi peccati».

La voce di uno che grida nel deserto: «Preparate la via dell'Eterno, raddrizzate nel deserto una strada per il nostro DIO.

Ogni valle sia colmata e ogni monte e colle siano abbassati, i luoghi tortuosi siano raddrizzati e i luoghi scabrosi appianati

Allora la gloria dell'Eterno sarà rivelata e ogni carne la vedrà, perché la bocca dell'Eterno ha parlato».

Una voce dice: «Grida!», e si risponde: «Che griderò?». «Grida che ogni carne è come l'erba, e che tutta la sua grazia è come il fiore del campo.

L'erba si secca, il fiore appassisce quando lo Spirito dell'Eterno vi soffia sopra; certo il popolo non è altro che erba.

L'erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro DIO rimane in eterno».

O Sion, tu che rechi la buona novella, sali su un alto monte! O Gerusalemme, tu che rechi la buona novella alza la voce con forza! Alza la voce non temere! Di' alle città di Giuda: «Ecco il vostro DIO!».

10 Ecco, il Signore, l'Eterno viene con potenza, e il suo braccio domina per lui. Ecco il suo premio è con lui e la sua ricompensa lo precede.

11 Egli pascolerà il suo gregge come un pastore, radunerà gli agnelli col suo braccio e li porterà sul suo seno, e guiderà con dolcezza e cura le pecore che hanno i piccoli.

12 Chi ha misurato le acque nel cavo della sua mano, preso le dimensioni del cielo con la spanna, raccolto la polvere della terra in una misura, o pesato le montagne con la stadera e i colli con la bilancia?

13 Chi ha preso le dimensioni dello Spirito dell'Eterno, o come suo consigliere gli ha dato insegnamenti?

14 Con chi si è consultato, perché gli desse intendimento, e gli insegnasse il sentiero della giustizia, gli impartisse conoscenza e gli mostrasse la via del discernimento?

15 Ecco, le nazioni sono come una goccia in un secchio, sono considerate come il pulviscolo della bilancia; ecco, egli solleva le isole come un piccolissimo oggetto.

16 Il Libano non basterebbe a provvedere il combustibile per il fuoco, né i suoi animali basterebbero per l'olocausto.

17 Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui e sono da lui ritenute un nulla e vanità.

18 A chi vorreste assomigliare Dio e quale immagine gli mettereste a confronto?

19 Un artista fonde un'immagine scolpita e l'orafo la riveste d'oro e fonde catenelle d'argento.

20 Chi è troppo povero per una tale offerta sceglie un legno che non marcisce e si procura un abile artigiano, perché prepari un'immagine scolpita che non si muova

21 Ma non lo sapete, non l'avete udito? Non vi è stato annunciato fin dal principio? Non avete compreso dalle fondamenta della terra?

22 Egli è colui che sta assiso sul globo della terra, i cui abitanti sono come cavallette; egli distende i cieli come un velo e li dispiega come una tenda in cui abitarvi.

23 Egli riduce i principi a un nulla e rende inutili i giudici della terra.

24 Appena sono piantati, appena seminati, appena il loro stelo ha messo radici in terra, egli soffia su di loro ed essi seccano e l'uragano li porta via come stoppia.

25 «A chi dunque mi vorreste assomigliare, perché gli sia pari?», dice il Santo.

26 Levate in alto i vostri occhi e guardate: Chi ha creato queste cose? Colui che fa uscire il loro esercito in numero e le chiama tutte per nome; per la grandezza del suo vigore e la potenza della sua forza, nessuna manca.

27 Perché dici, o Giacobbe, e tu, Israele, dichiari: «La mia via è nascosta all'Eterno e il mio diritto è trascurato dal mio DIO»?

28 Non lo sai forse, non l'hai udito? Il DIO di eternità, l'Eterno, il creatore dei confini della terra, non si affatica e non si stanca, la sua intelligenza è imperscrutabile.

29 Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore allo spossato.

30 I giovani si affaticano e si stancano, i giovani scelti certamente inciampano e cadono,

31 ma quelli che sperano nell'Eterno acquistano nuove forze, s'innalzano con ali come aquile, corrono senza stancarsi e camminano senza affaticarsi.

41 Isole, state in silenzio! Riprendano nuove forze i popoli, si avvicinino e poi parlino. Raduniamoci insieme a giudizio!

«Chi ha suscitato uno dall'est, chiamandolo ai suoi piedi nella giustizia? Chi gli ha consegnato le nazioni e sottomesso i re? Egli li dà come polvere alla sua spada e come stoppia dispersa al suo arco.

Egli insegue e procede sicuro per una strada sulla quale i suoi piedi non sono mai passati.

Chi ha operato e compiuto questo, chiamando le generazioni fin dal principio? Io, l'Eterno, sono il primo e con gli ultimi sarò sempre lo stesso».

Le isole lo vedono e sono prese da paura, le estremità della terra tremano; si avvicinano, arrivano.

Ognuno aiuta il suo compagno e dice al proprio fratello: «Coraggio!».

Il fabbro incoraggia l'orafo e chi rifinisce col martello incoraggia chi batte l'incudine e dice della saldatura: «Va bene» e la rinforza con chiodi, perché non si smuova.

«Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che io ho scelto, progenie di Abrahamo, mio amico

te che ho preso dalle estremità della terra, che ho chiamato dagli angoli piú remoti di essa e ti ho detto: "Tu sei il mio servo, ti ho scelto e non ti ho rigettato

10 Non temere, perché io sono con te non smarrirti, perché io sono il tuo DIO. Io ti fortifico e anche ti aiuto e ti sostengo con la destra della mia giustizia.

11 Ecco, tutti quelli che si sono infuriati contro di te saranno svergognati e confusi; quelli che combattono contro di te saranno ridotti a nulla e periranno.

12 Tu li cercherai ma non troverai piú quelli che contendevano con te; quelli che ti facevano guerra saranno come nulla, come cosa che non esiste piú.

13 Poiché io, l'Eterno, il tuo DIO, ti prendo per la mano destra e ti dico: "Non temere, io ti aiuto"

14 Non temere, o verme di Giacobbe, o uomini d'Israele! Io ti aiuto dice l'Eterno; Il tuo Redentore è il Santo d'Israele.

15 Ecco, io ti faccio una trebbia nuova con denti acuminati; tu trebbierai i monti e li ridurrai in polvere, e renderai le colline come la pula.

16 Tu li ventilerai, il vento li porterà via e il turbine li disperderà; ma tu giubilerai nell'Eterno e ti glorierai nel Santo d'Israele.

17 I miseri e poveri cercano acqua, ma non ce n'è; la loro lingua è riarsa per la sete; io, l'Eterno, li esaudirò; io, il DIO d'Israele, non li abbandonerò.

18 Farò scaturire fiumi sulle colline brulle, e fonti in mezzo alle valli; farò del deserto un lago d'acqua e della terra arida sorgenti d'acqua.

La Nuova Diodati (LND)

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