Bible in 90 Days
21 Allora il popolo d'Israele si divise in due parti; metà del popolo seguiva Tibni, figlio di Ghinath, per farlo re; l'altra metà seguiva Omri.
22 Ma il popolo che seguiva Omri prevalse sul popolo che seguiva Tibni, figlio di Ghinath. Tibni morí e regnò Omri.
23 Nell'anno trentunesimo di Asa, re di Giuda, Omri iniziò a regnare su Israele e regnò dodici anni. Per sei anni regnò in Tirtsah,
24 poi comprò da Scemer il monte di Samaria per due talenti d'argento; costruí sul monte una città e chiamò la città che vi costruí Samaria dal nome di Scemer, padrone del monte.
25 Omri fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e si comportò peggio di tutti i suoi predecessori;
26 seguí in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e i peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, con i suoi idoli.
27 Il resto delle gesta compiute da Omri e le prodezze da lui fatte non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
28 Poi Omri si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto regnò suo figlio Achab.
29 Achab, figlio di Omri, iniziò a regnare su Israele l'anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e Achab, figlio di Omri, regnò in Samaria su Israele per ventidue anni.
30 Achab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno piú di tutti quelli che lo avevano preceduto.
31 Inoltre, come se fosse stata per lui un'inezia il seguire i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, prese in moglie Jezebel, figlia di Ethbaal, re dei Sidoni, e andò a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui.
32 Eresse poi un'altare a Baal nel tempio di Baal, che aveva costruito in Samaria.
33 Achab fece anche un'Ascerah. Achab provocò ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, piú di tutti i re d'Israele che l'avevano preceduto.
34 Nei suoi giorni, Hiel di Bethel ricostruí Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il piú giovane dei suoi figli, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.
17 Elia, il Tishbita, uno degli abitanti di Galaad disse ad Achab: «Com'è vero che vive l'Eterno, il DIO d'Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola».
2 Poi la parola dell'Eterno gli fu indirizzata, dicendo:
3 Vattene da qui, volgiti verso oriente e nasconditi presso il torrente Kerith, che si trova a est del Giordano.
4 Tu berrai al torrente e io ho comandato ai corvi che ti diano da mangiare là».
5 Così egli partí e fece secondo la parola dell'Eterno: andò e si stabilí presso il torrente Kerith, che si trova a est del Giordano.
6 I corvi gli portavano pane e carne al mattino e pane e carne alla sera, e beveva al torrente.
7 Dopo un po' di tempo il torrente si secco, perchè non veniva pioggia sul paese.
8 Allora la parola dell'Eterno gli fu indirizzata dicendo:
9 «Lèvati e va' a stabilirti a Sarepta dei Sidoni, perché là ho ordinato a una vedova di provvederti da mangiare».
10 Egli dunque si levò e andò a Sarepta; come giunse alla porta della città, ecco lí una vedova che raccoglieva legna. Egli la chiamò e le disse: «Va' a prendermi un po' di acqua in un vaso perché possa bere».
11 Mentre essa andava a prenderla la chiamò e disse: «Portami anche un pezzo di pane».
12 Ella rispose: «Com'è vero che vive l'Eterno, il tuo DIO pane non ne ho, ma solo una manciata di farina in un vaso e un po' di olio in un orcio; ed ora sto raccogliendo due pezzi di legna, per andare a prepararla per me e per mio figlio; la mangeremo e poi moriremo».
13 Elia le disse: «Non temere; va' e fa' come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne farai per te e per tuo figlio.
14 Poiché cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: il vaso della farina non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà, fino al giorno che l'Eterno manderà la pioggia sulla terra"».
15 Cosí ella andò e fece secondo la parola di Elia; e mangiarono lei, Elia e la sua famiglia per parecchio tempo.
16 Il vaso della farina non si esaurí e l'orcio dell'olio non calò, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Elia.
17 In seguito a queste cose, il figlio della donna che era la padrona di casa si ammalò; la sua malattia fu cosí grave, che non gli rimase piú soffio di vita.
18 Ella allora disse ad Elia: «Che ho io da far con te o uomo di DIO? Sei forse venuto da me per farmi ricordare il mio peccato e per uccidermi il figlio?».
19 Egli le rispose: «Dammi tuo figlio». Cosí lo prese dal suo seno, lo portò nella stanza di sopra e lo coricò sul suo letto.
20 Poi invocò l'Eterno e disse «O Eterno, DIO mio, hai forse colpito di sventura anche questa vedova, che mi ospita, facendole morire il figlio?».
21 Si distese quindi tre volte sul fanciullo e invocò l'Eterno, dicendo: «O Eterno DIO mio, ti prego, fa' che l'anima di questo fanciullo ritorni in lui».
22 L'Eterno esaudí la voce di Elia: l'anima del fanciullo ritornò in lui ed egli riprese vita.
23 Allora Elia prese il fanciullo, Io porto giú dalla stanza di sopra in casa e lo diede a sua madre dicendole: «Guarda, tuo figlio è vivo!».
24 Allora la donna disse ad Elia: «Ora riconosco che tu, sei un uomo di DIO e che la parola dell'Eterno sulla tua bocca è verità».
18 Molto tempo dopo, durante il terzo anno, la parola dell'Eterno fu indirizzata ad Elia, dicendo: «Va' presentati ad Achab e io manderò la pioggia sul paese».
2 Elia andò a presentarsi ad Achab. Ora in Samaria c'era una grande carestia
3 Achab mandò a chiamare Abdia che era il suo maggiordomo. (Abdia temeva grandemente l'Eterno;
4 così, quando Jezebel sterminava i profeti dell'Eterno, Abdia prese cento profeti e li nascose cinquanta in una caverna e provvide loro pane e acqua).
5 Achab disse ad Abdia: «Va' attraverso il paese verso tutte le sorgenti e tutti i corsi d'acqua; forse troveremo erba sufficiente per poter conservare in vita i cavalli e i muli e non dovremo uccidere nessuno dei nostri animali».
6 Così si divisero il paese da percorrere Achab se ne andò da solo da una parte e Abdia da solo da un'altra parte.
7 Mentre Abdia era in viaggio, ecco venirgli incontro Elia; Abdia lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra, dicendo: «Sei tu il mio signore Elia?».
8 Gli rispose: «Sono io; va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia».
9 Ma Abdia rispose: «Che peccato ho fatto perché tu consegni il tuo servo nelle mani di Achab per farmi morire?
10 Com'è vero che l'Eterno, il tuo DIO, vive, non c'è nazione e regno in cui il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando dicevano: "Non è qui", facevo giurare il regno e la nazione che non avevano potuto trovarti.
11 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia!".
12 Ma avverrà che, appena mi sarò allontanato da te, lo Spirito dell'Eterno ti trasporterà in un luogo a me sconosciuto; cosí io andrò a riferirlo ad Achab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure il tuo servo teme l'Eterno fin dalla sua giovinezza!
13 Non hanno riferito al mio signore ciò che io feci quando Jezebel uccideva i profeti dell'Eterno? Come io nascosi cento di quei profeti dell'Eterno, cinquanta in una caverna e cinquanta in un'altra e provvidi loro pane e acqua?
14 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia!". Ma egli mi ucciderà».
15 Allora Elia rispose: «Com'è vero che vive l'Eterno degli eserciti alla cui presenza io sto, oggi mi presenterò ad Achab».
16 Abdia dunque andò a trovare Achab e gli riferí la cosa; e Achab andò incontro ad Elia.
17 Con appena Achab vide Elia, gli disse: «Sei proprio tu che metti sossopra Israele?».
18 Elia rispose: «Non sono io che metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti dell'Eterno e tu sei andato dietro ai Baal.
19 Perciò ora manda a chiamare tutto Israele presso di me sul monte Karmel, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Ascerah che mangiano alla mensa di Jezebel».
20 Cosí Achab mandò a chiamare tutti i figli d'Israele e radunò i profeti sul monte Karmel.
21 Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando tentennerete fra due opinioni? Se l'Eterno è DIO, seguitelo; ma se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non rispose parola.
22 Allora Elia disse al popolo: «Sono rimasto io solo dei profeti dell'Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta.
23 Ci siano dunque dati due torelli; essi scelgano un torello per loro lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna senza appiccarvi il fuoco; io preparerò l'altro torello e lo metterò sulla legna senza appiccarvi il fuoco.
24 Voi invocherete quindi il nome del vostro dio e io invocherò il nome dell'Eterno; il dio che risponderà mediante il fuoco è DIO». Tutto il popolo rispose e disse: «Ben detto!».
25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi un torello e preparatelo per primi, perché siete i piú numerosi; poi invocate il vostro dio, ma senza appiccare il fuoco».
26 Cosí essi presero il torello che fu dato loro e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, dicendo: «O Baal, rispondici!». Ma non si udí alcuna voce e nessuno rispose; intanto essi saltavano intorno all'altare che avevano fatto.
27 A mezzogiorno Elia incominciò a beffarsi di loro e a dire: «Gridate piú forte perché egli è dio; forse sta meditando o è indaffarato o è in viaggio, o magari si è addormentato e dev'essere svegliato».
28 Cosí essi si misero a gridare piú forte e a farsi incisioni con spade e lance secondo le loro usanze finché grondavano sangue.
29 Passato mezzogiorno, essi profetizzarono fino al tempo di offrire l'oblazione; ma non si udí alcuna voce nessuno rispose e nessuno diede loro retta.
30 Allora Ella disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Cosí tutto il popolo si avvicinò a lui, ed egli restaurò l'altare dell'Eterno che era stato demolito.
31 Poi Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribú dei figli di Giacobbe al quale l'Eterno aveva detto: «Il tuo nome sarà Israele».
32 Con le pietre edificò un altare al nome dell'Eterno e fece intorno all'altare un fosso della capacità di due misure di grano.
33 Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il torello e lo pose sopra la legna. E disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatela sull'olocausto e sulla legna».
34 Di nuovo disse: «Fatelo una seconda volta». Ed essi lo fecero una seconda volta. Egli disse ancora: «Fatelo per la terza volta». Ed essi lo fecero per la terza volta.
35 L'acqua scorreva attorno all'altare ed egli riempí d'acqua anche il fosso.
36 All'ora in cui si offriva l'oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: «O Eterno DIO di Abrahamo d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si sappia che tu sei DIO in Israele, che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando.
37 Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei DIO, e che hai fatto ritornare i loro cuori a te».
38 Allora cadde il fuoco dell'Eterno e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso.
39 A tale vista, tutto il popolo si gettò con la faccia a terra e disse: «L'Eterno è DIO! L'Eterno è DIO!».
40 Quindi Elia disse loro: «Prendete i profeti di Baal; non lasciatene scappare neppure uno!». Cosí essi li presero ed Elia li fece scendere al torrente Kishon, dove li scannò.
41 Poi Elia disse ad Achab: «Risali, mangia e bevi, perché si ode già il rumore di grande pioggia».
42 Cosí Achab risalí per mangiare e bere; ma Elia salí in vetta al Karmel si piegò fino a terra e si mise la faccia tra le ginocchia,
43 e disse al suo servo: «Ora sali e guarda dalla parte del mare!». Egli salí, guardò e disse: «Non c'è niente». Elia gli disse: «Ritorna a vedere, per sette volte».
44 La settima volta, il servo disse: «C'è una nuvoletta grossa come la palma di una mano, che sale dal mare». Allora Elia disse: «Sali e di' ad Achab: "Attacca i cavalli al carro e scendi prima che la pioggia ti sorprenda"».
45 In breve tempo il cielo si oscurò a motivo delle nuvole e del vento e cadde una grande pioggia. Cosí Achab salí sul carro e andò a Jezreel
46 La mano dell'Eterno fu sopra Elia, che si cinse i lombi e corse davanti ad Achab fino all'ingresso di Jezreel.
19 Achab riferí a Jezebel tutto ciò che Elia aveva fatto e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti.
2 Allora Jezebel inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano cosí e anche peggio, se domani a quest'ora non avrò fatto di te come uno di loro».
3 Quando sentí questo, Elia si levò e se ne andò per mettersi in salvo. Giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo.
4 Egli invece si inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra e chiese di poter morire dicendo: «Ora basta, o Eterno! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri».
5 Poi si coricò e si addormentò sotto la ginestra; ma ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia».
6 Egli guardò e vide vicino al suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve poi tornò a coricarsi.
7 L'angelo dell'Eterno tornò una seconda volta, lo toccò e disse: «Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te».
8 Egli si alzò, mangiò e bevve, poi, nella forza datagli da quel cibo, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Horeb.
9 Là entrò in una caverna e vi passò la notte. Ed ecco, la parola dell'Eterno gli fu rivolta e gli disse: «Che fai qui, Elia?».
10 Egli rispose: «Sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, il DIO degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita».
11 DIO gli disse: «Esci e fermati sul monte davanti all'Eterno». Ed ecco, passava l'Eterno. Un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce davanti all'Eterno, ma l'Eterno non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma l'Eterno non era nel terremoto.
12 Dopo il terremoto un fuoco ma l'Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco una voce, come un dolce sussurro.
13 Come udí questo, Elia si coperse la faccia col mantello, uscí e si fermò all'ingresso della caverna; ed ecco una voce che gli diceva: «Che fai qui Elia?».
14 Egli rispose: «Sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, per il DIO degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita»
15 L'Eterno gli disse: «Va
16 Ungerai pure Jehu, figlio di Nimsci, come re d'Israele; ungerai quindi Eliseo, figlio di Shafat di Abel-Meholah, come profeta al tuo posto.
17 Cosí chiunque scamperà dalla spada di Hazael, sarà ucciso da Jehu; e chiunque scamperà dalla spada di Jehu, sarà ucciso da Eliseo.
18 Ma ho lasciato in Israele un residuo di settemila uomini, tutti che non hanno piegato le loro ginocchia davanti a Baal e che non l'hanno baciato con la loro bocca».
19 Elia partí di là e trovò Eliseo figlio di Shafat mentre arava con dodici paia di buoi davanti a sé ed egli stesso si trovava con il dodicesimo paio. Elia gli passò vicino e gli gettò addosso il suo mantello.
20 Allora Eliseo lasciò i buoi e corse dietro a Elia e disse: «Ti prego, lasciami andare a baciare mio padre e mia madre. poi ti seguirò». Elia gli rispose: «Va' e torna, perché che ti ho fatto?».
21 Allontanatosi da lui. Eliseo prese un paio di buoi e li offrí in sacrificio; con gli attrezzi dei buoi ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si levò seguí Elia e si mise al suo servizio.
20 Ben-Hadad re di Siria, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri; poi salí, cinse d'assedio Samaria e l'attaccò.
2 Inviò quindi messaggeri in città ad Achab, re d'Israele per dirgli:
3 «Cosí dice Ben-Hadad: "Il tuo argento ed il tuo oro sono miei anche le tue mogli e i tuoi migliori figli sono miei"».
4 Il re d'Israele rispose: «E' come tu dici, o re mio signore; io e tutto ciò che ho siamo tuoi».
5 I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Cosí parla Ben-Hadad: "Io ti ho mandato a dire che mi devi dare il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figli;
6 ma domani, a quest'ora manderò da te i miei servi, che frugheranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi metteranno le mani su tutto ciò che hai di piú caro e lo porteranno via"».
7 Allora il re d'Israele chiamò tutti gli anziani del paese e disse: «Guardate, vi prego, e vedete come quest'uomo cerca la nostra rovina, perché mi ha mandato a chiedere le mie mogli e i miei figli il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla».
8 Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: «Non dargli ascolto e non acconsentire».
9 Achab rispose quindi ai messaggeri di Ben-Hadad: «Dite al re, mio signore: "Tutto ciò che hai richiesto al tuo servo la prima volta lo farò, ma questo non lo posso fare"». Cosí i messaggeri andarono a riferire la risposta a Ben-Hadad.
10 Allora Ben-Hadad mandò a dire ad Achab: «Gli dèi mi facciano cosí e anche peggio, se la polvere di Samaria basterà a riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!».
11 Il re d'Israele rispose: «Ditegli: "Chi indossa l'armatura non si glori come chi la depone"».
12 Quando Ben-Hadad ricevette questa risposta, egli si trovava assieme ai re a bere sotto le tende, e disse ai suoi servi: «Preparatevi ad attaccare!». Cosí essi si prepararono ad attaccare la città.
13 Ma ecco un profeta si avvicinò ad Achab, re d'Israele, e disse: «Cosí dice l'Eterno: "Vedi tutta questa grande moltitudine? Ecco, oggi stesso io la darò nelle tue mani e tu saprai che io sono l'Eterno"».
14 Achab disse: «Per mezzo di chi?». Quegli rispose: «Cosí dice l'Eterno: "Per mezzo dei giovani al servizio dei capi delle province"». Achab riprese: «Chi comincerà la battaglia?». Il profeta rispose: «Tu».
15 Allora Achab passò in rassegna i giovani che erano al servizio dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue. Dopo di loro passò in rassegna tutto il popolo, tutti i figli d'Israele, ed erano settemila.
16 A mezzogiorno fecero una sortita, mentre Ben-Hadad stava a bere e ad ubriacarsi sotto le tende assieme ai trentadue re, venuti in suo aiuto.
17 I giovani al servizio dei capi delle province uscirono per primi. Ben-Hadad mandò a vedere, e gli fu riferito, dicendo: «Da Samaria sono usciti alcuni uomini».
18 Il re disse: «Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi».
19 Cosí i giovani al servizio dei capi delle province uscirono dalla città assieme all'esercito che li seguiva,
20 e ciascuno di loro uccise il suo uomo. Cosí i Siri si diedero alla fuga e gl'Israeliti li inseguirono, e Ben-Hadad, re di Siria, fuggí a cavallo con alcuni cavalieri.
21 Il re d'Israele uscí anch'egli, mise in rotta cavalli e carri ed inflisse ai Siri una grande sconfitta.
22 Allora il profeta si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Va
23 I servi del re di Siria gli dissero: «Il loro DIO è un DIO delle montagne: per questo sono stati piú forti di noi, ma se diamo loro battaglia in pianura, saremo certamente noi i piú forti.
24 Perciò fa' cosí: rimuovi tutti i re dalla loro posizione di comando e metti al posto loro dei capitani.
25 Metti insieme un esercito pari a quello che hai perso, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo loro battaglia in pianura e noi saremo certamente piú forti di loro». Egli accettò il loro consiglio e fece cosí.
26 L'anno seguente Ben-Hadad passò in rassegna i Siri e salí verso Afek per combattere con Israele.
27 Anche i figli d'Israele furono chiamati a raccolta e provvisti di viveri mossero quindi contro i Siri e si accamparono di fronte a loro; sembravano due piccoli greggi di capre, mentre i Siri inondavano il paese.
28 Allora un uomo di DIO si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Cosí dice l'Eterno: "Poiché i Siri hanno detto: L'Eterno è DIO delle montagne e non è DIO delle valli, io darò nelle tue mani tutta questa grande moltitudine; e voi conoscerete che io sono l'Eterno"».
29 Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri, ma al settimo giorno si attaccò battaglia, e i figli d'Israele uccisero in un sol giorno centomila fanti siriani.
30 I superstiti fuggirono nella città di Afek, dove le mura caddero su ventisettemila superstiti. Anche Ben-Hadad fuggí e andò nella città a nascondersi in una stanza interna.
31 I suoi servi gli dissero: «Ecco, abbiamo sentito dire che i re della casa d'Israele sono re clementi; mettiamoci quindi dei sacchi attorno ai fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d'Israele; forse egli ti lascerà in vita».
32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d'Israele e dissero: «Il tuo servo Ben-Hadad dice: "Ti prego, lasciami in vita"». Achab rispose: «E' ancora vivo? Egli è mio fratello».
33 Quegli uomini presero questo come segno di buon auspicio e si affrettarono a chiederne la conferma, dicendo: «Ben-Hadad è dunque tuo fratello!». Egli rispose: «Andate a prenderlo». Cosí Ben-Hadad si recò da Achab, che lo fece salire sul suo carro.
34 Allora Ben-Hadad, gli disse: «Io restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre; e tu potrai stabilire mercati in Damasco, come mio padre aveva fatto in Samaria». Achab disse: «A questo patto ti lascerò andare»; cosí Achab fece un patto con lui e lo lasciò andare.
35 Allora uno dei figli dei profeti disse al suo compagno per ordine dell'Eterno: «Colpiscimi!». Ma questi si rifiutò di colpirlo.
36 Allora il primo gli disse: «Poiché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, ecco che appena ti sarai allontanato da me, un leone ti ucciderà». Cosí, non appena si fu allontanato da lui, un leone lo incontrò e lo uccise.
37 Poi il profeta trovò un altro uomo e gli disse: «Colpiscimi!». Questi lo percosse e lo ferí.
38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, camuffandosi con una benda sugli occhi.
39 Come il re passava, gli gridò e disse: «Il tuo servo era entrato in mezzo alla battaglia, quand'ecco uno si trasse in disparte e mi condusse un uomo, dicendomi: "Custodisci quest'uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d'argento".
40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quel tale scomparve». Il re d'Israele gli disse: «Ecco la tua sentenza; l'hai pronunciata tu stesso».
41 Egli allora si tolse in fretta la benda dagli occhi e il re d'Israele si rese conto che era uno dei profeti.
42 Il profeta quindi disse al re: «Cosí dice l'Eterno: "Poiché ti sei lasciato sfuggir di mano l'uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua e il tuo popolo per il suo popolo».
43 Cosí il re d'Israele tornò a casa sua triste e adirato e si recò a Samaria.
21 Dopo queste cose avvenne che Naboth di Jezreel aveva in Jezreel una vigna vicina al palazzo di Achab re di Samaria.
2 Cosí Achab parlò a Naboth e gli disse: «Dammi la tua vigna per farne un orto, perché si trova vicina alla mia casa. In cambio ti darò una vigna migliore o, se preferisci, ti darò l'equivalente in denaro».
3 Ma Naboth rispose ad Achab: «Mi guardi l'Eterno dal cederti l'eredità dei miei padri"!».
4 Perciò Achab tornò a casa sua triste e adirato per la risposta che Naboth di Jezreel gli aveva dato: «Non ti cederò l'eredità dei miei padri!». Si gettò sul suo letto, volse la faccia da un lato e non volle prendere cibo.
5 Allora Jezebel, sua moglie, venne da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito cosí contristato e non mangi?».
6 Egli le rispose: «Perché ho parlato a Naboth di Jezreel e gli ho detto: "Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, ti darò un'altra vigna in cambio". Ma egli mi ha risposto: "Non ti cederò la mia vigna!"».
7 Allora sua moglie Jezebel gli disse: «Non sei tu che regni ora sopra Israele? Alzati, prendi cibo e il tuo cuore si rallegri; la vigna di Naboth di Jezreel te la farò avere io».
8 Cosí ella scrisse alcune lettere a nome di Achab, le sigillò col suo sigillo e le mandò agli anziani ed ai notabili che abitavano nella stessa città con Naboth.
9 Nelle lettere scrisse cosí: «Bandite un digiuno e fate sedere Naboth in prima fila davanti al popolo;
10 ponetegli di fronte due scellerati che depongano contro di lui, dicendo: "Tu hai bestemmiato DIO e il re"; poi conducetelo fuori, lapidatelo e così muoia».
11 La gente della città di Naboth, gli anziani e i notabili che abitavano nella sua città fecero come Jezebel aveva mandato loro a dire, come era scritto nelle lettere che ella aveva loro inviato.
12 Bandirono il digiuno e fecero sedere Naboth davanti al popolo.
13 Poi vennero due scellerati che si sedettero di fronte a lui; e questi scellerati deposero contro Naboth davanti al popolo dicendo: «Naboth ha maledetto DIO e il re». Quindi lo condussero fuori della città e lo lapidarono con pietre; cosí egli morì.
14 Poi mandarono a dire a Jezebel: «Naboth è stato lapidato ed è morto».
15 Quando Jezebel venne a sapere che Naboth era stato lapidato ed era morto, disse ad Achab: «Lèvati e prendi possesso della vigna di Naboth di Jezreel, che egli rifiutò di darti per denaro, perché Naboth non vive piú ma è morto».
16 Come Achab udí che Naboth era morto, si levò e scese a prendere possesso della vigna di Naboth di Jezreel.
17 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini, dicendo:
18 «Lèvati e scendi incontro ad Achab, re d'Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Naboth, dove è sceso a prenderne possesso.
19 Gli parlerai in questo modo: Cosí dice l'Eterno: "Prima hai ucciso un uomo e poi ne hai usurpato la proprietà". Quindi gli dirai: Cosí dice l'Eterno: "Nel medesimo luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno" anche il tuo stesso sangue"».
20 Achab disse ad Elia: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Elia rispose: «Sí, ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno.
21 Ecco, io farò venire su di te la sventura, spazzerò via i tuoi discendenti e sterminerò della casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero in Israele.
22 Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasha, figlio d'Ahijah, perché tu mi hai provocato ad ira e hai fatto peccare Israele.
23 Anche riguardo a Jezebel l'Eterno parla e dice: "I cani divoreranno Jezebel sotto le mura di Jezreel".
24 Quelli di Achab che moriranno in città saranno divorati dai cani, quelli invece che moriranno nei campi saranno divorati dagli uccelli del cielo».
25 In verità non ci fu mai alcuno che si vendette a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno come Achab, perché era sospinto da sua moglie Jezebel.
26 Egli si comportò in modo abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele.
27 Quando Achab udí queste parole, si stracciò le vesti, si coperse il corpo con un sacco e digiunò; si coricava avvolto nel sacco e camminava dimesso.
28 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, dicendo:
29 «Hai visto come Achab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è in vita; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio».
22 Trascorsero tre anni senza guerra, tra la Siria e Israele.
2 Ma il terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d'Israele.
3 Ora il re d'Israele aveva detto ai suoi servi: «Non sapete voi che Ramoth di Galaad è nostra e noi ce ne stiamo tranquilli, senza riprenderla dalle mani del re di Siria?»
4 Disse quindi a Giosafat: «Verresti a combattere con me a Ramoth di Galaad?». Giosafat rispose al re d'Israele «Conta su di me come su te stesso, sulla mia gente come sulla tua gente, sui miei cavalli come sui tuoi cavalli».
5 Giosafat disse ancora al re d'Israele: «Ti prego, consulta oggi stesso la parola dell'Eterno».
6 Allora il re d'Israele convocò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: «Devo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure devo rinunciarvi?». Quelli risposero: «Va'pure, perché il Signore la darà nelle mani del re».
7 Ma Giosafat disse: «Non c'è qui un altro profeta dell'Eterno? che possiamo consultare?».
8 Il re d'Israele rispose a Giosafat: «C'è ancora un uomo, Mikaiah, figlio di Imlah, per mezzo del quale si potrebbe consultare l'Eterno; io però lo odio perché non profetizza mai nulla di buono nei miei confronti ma soltanto del male». Giosafat rispose: «Il re non parli cosí!».
9 Allora il re d'Israele chiamò un eunuco e gli disse: «Fa' venire subito Mikaiah, figlio di Imlah».
10 Or il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono vestiti dei loro abiti reali, nell'aia che si trova all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetizzavano davanti a loro.
11 Sedekia, figlio di Kenaanah, che si era fatto delle corna di ferro, disse: «Cosí dice l'Eterno: "Con queste corna trafiggerai i Siri fino a distruggerli completamente"».
12 Tutti i profeti profetizzavano allo stesso modo, dicendo: «Sali contro Ramoth di Galaad e riuscirai, perché l'Eterno la darà nelle mani del re».
13 Il messaggero che era andato a chiamare Mikaiah gli parlò cosí e disse: «Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel dichiarare cose buone al re; ti prego sia la tua parola come la parola di ognuno di loro, e dichiara anche tu cose buone».
14 Ma Mikaiah rispose: «Com 'è vero che l'Eterno vive, io dirò ciò che l'Eterno mi dirà».
15 Come giunse davanti al re, il re gli disse: «Mikaiah, dobbiamo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure dobbiamo rinunciarvi?». Egli rispose: «Va' pure, tu riuscirai, perché l'Eterno la darà nelle mani del re».
16 Allora il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome dell'Eterno?».
17 Mikaiah rispose: «Ho visto tutto Israele disperso sui monti, come pecore che non hanno pastore"; e l'Eterno ha detto: "Essi non hanno piú padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua"».
18 Il re d'Israele disse a Giosafat: «Non ti avevo io detto che nei miei confronti costui non avrebbe profetizzato nulla di buono? ma solo del male?».
19 Allora Mikaiah disse: «Perciò ascolta la parola dell'Eterno. Io ho visto l'Eterno assiso sul suo trono, mentre tutto l'esercito del cielo gli stava intorno a destra e a sinistra.
20 L'Eterno disse: "Chi sedurrà Achab perché salga e perisca a Ramoth di Galaad?". Ora chi rispose in un modo e chi in un altro.
21 Allora si fece avanti uno spirito, che si presentò davanti all'Eterno e disse: "Lo sedurrò io".
22 L'Eterno gli disse: "In che modo?". Egli rispose: "Uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti". L'Eterno gli disse: "Riuscirai certamente a sedurlo; esci e fa' cosí".
23 Perciò ecco, l'Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l'Eterno pronuncia sciagura contro di te».
24 Allora Sedekia, figlio di Kenaanah, si avvicinò e diede uno schiaffo a Mikaiah, e disse: «Per dove è passato lo Spirito dell'Eterno quando è uscito da me per parlare a te?».
25 Mikaiah rispose: «Lo vedrai il giorno in cui andrai in una stanza interna a nasconderti».
26 Allora il re d'Israele disse: «Prendi Mikaiah e conducilo da Amon, governatore della città, e da Joas, figlio del re e di' loro:
27 Cosí dice il re: "Mettete costui in prigione e nutritelo con pane e acqua di afflizione, finché ritornerò sano e salvo».
28 Allora Mikaiah disse: «Se tu dovessi mai ritornare sano e salvo, significa che l'Eterno non ha parlato per mio mezzo». E aggiunse: «Ascoltate, o voi popoli tutti!».
29 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, salirono dunque contro Ramoth di Galaad.
30 Il re d'Israele disse a Giosafat: «lo mi travestirò e poi andrò a combattere; ma tu indossa i tuoi abiti reali». Cosí il re d'Israele si travestí e andò a combattere.
31 Ora il re di Siria aveva dato quest'ordine ai trentadue capitani dei suoi carri, dicendo: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma solamente contro il re d'Israele».
32 Così, quando i capitani dei carri videro Giosafat, dissero: «Costui è certamente il re d'Israele». E si volsero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat lanciò un grido.
33 Quando i capitani dei carri si resero conto che non era il re d'Israele, smisero di inseguirlo.
34 Ma un uomo tirò a caso una freccia col suo arco e colpí il re d'Israele tra le maglie della corazza; per cui il re disse al suo cocchiere: «Gira e portami fuori dalla mischia. perché sono ferito».
35 Ma la battaglia fu cosí aspra quel giorno, che il re fu costretto a rimanere sul suo carro di fronte ai Siri, e morì verso sera; il sangue della ferita era colato nel fondo del carro.
36 Come il sole tramontava, un grido corse attraverso le file dell'esercito: «Ognuno alla sua città, ognuno al suo paese!».
37 Cosí il re morí e fu portato a Samaria; quindi seppellirono il re in Samaria.
38 Lavarono poi il carro e le armi a una piscina in Samaria e i cani leccarono il suo sangue secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato.
39 Il resto delle gesta di Achab, tutto ciò che fece, la casa d'avorio che costruí e tutte le città che edificò, non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
40 Così Achab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto regnò suo figlio Achaziah.
41 Giosafat, figlio di Asa, iniziò a regnare su Giuda l'anno quarto di Achab, re d'Israele.
42 Giosafat aveva trentacinque anni quando iniziò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azubah, figlia di Scilhi.
43 Egli seguí in tutto le vie di Asa suo padre e non se ne allontanò facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno. Tuttavia gli alti luoghi non furono rimossi; così il popolo offriva ancora sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi.
44 E Giosafat visse in pace con il re d'Israele.
45 Il resto delle gesta di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
46 Egli eliminò dal paese il resto di quelli che si davano alla prostituzione sacra che erano rimasti al tempo di Asa suo padre.
47 A quel tempo non c'era alcun re in Edom, ma solo un rappresentante del re.
48 Giosafat fece costruire navi di Tarshish per andare a Ofir in cerca d'oro; ma non riuscirono mai a salpare perché le navi andarono distrutte a Etsion-Gheber.
49 Allora Achaziah, figlio di Achab disse a Giosafat: «Lascia che i miei servi vadano sulle navi con i tuoi servi». Ma Giosafat non volle.
50 Giosafat si addormentò con i suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Jehoram.
51 Achaziah, figlio di Achab, iniziò a regnare su Israele a Samaria l'anno diciassettesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni su Israele.
52 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e seguí la via di suo padre, la via di sua madre e la via di Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele.
53 Serví a Baal e si prostrò davanti a lui, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, proprio come aveva fatto suo padre.
1 Dopo la morte di Achab, Moab si ribellò contro Israele.
2 Achaziah cadde dalla finestra del piano superiore in Samaria e si fece male. Allora mandò messaggeri, ai quali disse: «Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se mi riprenderò da questa infermità».
3 Ma un angelo dell'Eterno disse ad Elia il Tishbita: «Lèvati e va' Incontro ai messaggeri del re di Samaria e di' loro: "E' forse perché non c'è DIO in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron?
4 Perciò cosí dice l'Eterno: Tu non scenderai più dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai"». Poi Elia se ne andò.
5 I messaggeri ritornarono da Achaziah, che domandò loro: «Perché siete tornati?».
6 Essi gli risposero: «Un uomo ci è venuto incontro e ci ha detto: "Andate, ritornate dal re che vi ha mandato e ditegli: Cosí dice l'Eterno: E forse perchè non c 'è alcun DIO in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? Per questo non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai"».
7 Allora il re chiese loro: «Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto queste parole?».
8 Essi gli risposero: «Era un uomo con un vestito di pelo e con una cintura di cuoio intorno ai fianchi"». Achaziah, disse: «E' Elia il Tishbita!».
9 Allora il re mandò da Elia un capitano di cinquanta con i suoi cinquanta uomini; egli salí da lui e trovò Elia seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: «O uomo di DIO, il re ti ordina di scendere».
10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: «Se sono un uomo di DIO, scenda fuoco dal cielo e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!». E dal cielo scese un fuoco, che consumò lui e i suoi cinquanta.
11 Allora il re, gli mandò un altro capitano di cinquanta con i suoi cinquanta uomini, che si rivolse ad Elia e gli disse «O uomo di DIO, il re ti ordina di scendere subito».
12 Elia rispose e disse loro: «Se sono un uomo di DIO, scenda fuoco dal cielo e consumi te e i tuoi cinquanta uomini». E dal cielo scese il fuoco di DIO che consumò lui e i suoi cinquanta
13 Il re mandò ancora un terzo capitano di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capitano di cinquanta salí e andò a gettarsi davanti a Elia, e lo supplicò, dicendo: «O uomo di DIO, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi siano preziose ai tuoi occhi!
14 Ecco, un fuoco è disceso dal cielo e ha consumato i due primi capitani di cinquanta con i loro cinquanta uomini ma ora la mia vita sia preziosa ai tuoi occhi».
15 L'angelo dell'Eterno disse ad Elia: «Scendi con lui e non aver paura di lui». Perciò Elia si levò e scese con lui dal re
16 e gli disse: «Cosí dice l'Eterno: "E' perché non c'è alcun DIO in Israele, di cui si possa consultare la parola che tu hai mandato messaggeri da Baal-Zebub, il dio di Ekron? Per questo non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai"».
17 Cosí Achaziah morì, secondo la parola dell'Eterno pronunciata da Elia. Poiché egli non aveva figli, Jehoram iniziò a regnare al suo posto, nell'anno secondo di Jehoram, figlio di Giosafat, re di Giuda.
18 Il resto delle gesta compiute da Achaziah non sta forse scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2 Ora, quando l'Eterno volle portare in cielo Elia in un turbine, Elia partí da Ghilgal con Eliseo.
2 Allora Elia disse ad Eliseo: «Fermati qui, ti prego, perché l'Eterno mi manda fino a Bethel». Ma Eliseo rispose: «Come è vero che l'Eterno vive e che tu stesso vivi, io non ti lascerò». Cosí discesero a Bethel.
3 I discepoli dei profeti che erano a Bethel andarono quindi a trovare Eliseo e gli dissero: «Sai che l'Eterno quest'oggi porterà via il tuo signore al di sopra di te?». Quegli rispose: «Sí, lo so; tacete!».
4 Poi Elia gli disse: «Eliseo, fermati qui, ti prego, perché l'Eterno mi manda a Gerico». Egli rispose: «Come è vero che l'Eterno vive e che tu stesso vivi, io non ti lascerò». Cosí discesero a Gerico.
5 Allora i discepoli dei profeti che erano a Gerico si avvicinarono a Eliseo e gli dissero: «Sai che l'Eterno quest'oggi porterà via il tuo signore al di sopra di te?». Egli rispose: «Sí, lo so; tacete!».
6 Poi Elia gli disse: «Fermati qui, ti prego, perché l'Eterno mi manda al Giordano». Egli rispose: «Come è vero che l'Eterno vive e che tu stesso vivi, io non ti lascerò». Cosí proseguirono il cammino assieme.
7 Ora cinquanta uomini tra i discepoli dei profeti li seguirono e si fermarono di fronte a loro, da lontano, mentre Elia ed Eliseo si fermarono sulla riva del Giordano.
8 Allora Elia prese il suo mantello, lo rotolò e percosse le acque, che si divisero, di qua e di là; cosí passarono entrambi all'asciutto.
9 Dopo che furono passati, Elia disse ad Eliseo: «Chiedi ciò che vuoi che io faccia per te, prima che sia portato via da te». Eliseo rispose: «Ti prego, fa' che una doppia porzione del tuo spirito venga su di me».
10 Elia disse: «Tu hai chiesto una cosa difficile; tuttavia, se mi vedrai quando sarò portato via da te, ciò ti sarà concesso, altrimenti non l'avrai».
11 Ora, mentre essi camminavano discorrendo, ecco un carro di fuoco, e cavalli di fuoco li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salí al cielo in un turbine.
12 Eliseo vide ciò e si mise a gridare: «Padre mio, padre mio, carro d'Israele e sua cavalleria!». Poi non lo vide piú. Allora afferrò le sue vesti e le stracciò in due pezzi.
13 Raccolse quindi il mantello di Elia che gli era caduto di dosso, tornò indietro e si fermò sulla riva del Giordano.
14 Poi prese il mantello di Elia che gli era caduto di dosso, percosse le acque e disse: «Dov'è l'Eterno, il DIO di Elia?». Quando anch'egli ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là ed Eliseo passò.
15 Quando i discepoli dei profeti che erano a Gerico e stavano quindi di fronte al Giordano videro Eliseo, dissero: «Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo». Poi gli andarono incontro, si inchinarono fino a terra davanti a lui
16 e gli dissero: «Ecco, ci sono fra i tuoi servi cinquanta uomini robusti; lascia che vadano a cercare il tuo signore nel caso che lo Spirito dell'Eterno l'avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle». Eliseo rispose: «Non mandate nessuno».
17 Ma essi insistettero tanto con lui che egli ne fu confuso e disse: «Mandateli» Allora essi mandarono cinquanta uomini che cercarono Elia per tre giorni, ma non lo trovarono.
18 Quando essi tornarono da Eliseo, che si era fermato a Gerico, egli disse loro: «Non vi avevo detto: Non andate?».
19 Or gli abitanti della città dissero a Eliseo «Ecco, il soggiorno di questa città è piacevole, come il mio signore può constatare, ma le acque sono cattive e il paese è sterile».
20 Egli disse: «Portatemi un piatto nuovo e mettetevi del sale». Essi glielo portarono.
21 Allora egli si recò alla sorgente delle acque, vi gettò il sale e disse: «Cosí dice l'Eterno: "Io rendo sane queste acque, da esse non verrà piú né morte né sterilità"».
22 Così le acque sono rimaste sane fino al giorno d'oggi, secondo la parola che Eliseo aveva pronunciato.
23 Poi di là Eliseo salí a Bethel. Mentre egli saliva per la strada uscirono dalla città alcuni giovani e si misero a schernirlo, dicendo: «Sali, testa pelata! Sali, testa pelata».
24 Egli si voltò, li vide e li maledisse nel nome dell'Eterno; allora uscirono dalla foresta due orse, che fecero a pezzi quarantadue di quei giovani.
25 Di là Eliseo si recò sul monte Karmel, e di là tornò quindi a Samaria.
3 Jehoram, figlio di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l'anno diciottesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni.
2 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, ma non come suo padre e sua madre, perché tolse via la stele di Baal che suo padre aveva fatto.
3 Tuttavia egli rimase attaccato ai peccati di Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele, e non se ne allontanò.
4 Mesha, re di Moab, era un allevatore di pecore e pagava al re d'Israele un tributo di centomila agnelli e la lana di centomila montoni.
5 Ma alla morte di Achab, il re di Moab si ribellò al re d'Israele.
6 Allora il re Jehoram uscí di Samaria e chiamò a raccolta tutto Israele;
7 poi si mise in via e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: «Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi venire con me a combattere contro Moab?». Quegli rispose: «Verrò, conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo popolo, sui miei cavalli come sui tuoi cavalli»
8 Poi domandò: «Per quale via saliremo?». Jehoram rispose: «Per la via del deserto di Edom».
9 Cosí il re d'Israele, il re di Giuda e il re di Edom si misero in marcia; dopo aver compiuto un percorso intorno al deserto per sette giorni venne a mancare l'acqua all'esercito e alle bestie che li seguivano.
10 Allora il re d'Israele disse: «Ahimè l'Eterno ha chiamato assieme questi tre re, per darli nelle mani di Moab!».
11 Ma Giosafat chiese: «Non c'è qui un profeta dell'Eterno per mezzo del quale possiamo consultare l'Eterno?». Uno dei servi del re d'Israele rispose e disse: «C'è qui Eliseo, figlio di Shafat, il quale versava l'acqua sulle mani d'Elia».
12 Giosafat disse: «La parola dell'Eterno è con lui». Cosí il re d'Israele Giosafat e il re di Edom discesero da lui.
13 Ma Eliseo disse al re d'Israele: «Che ho io da fare con te? Va' dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!». Il re d'Israele gli rispose: «No, perché l'Eterno ha chiamato insieme questi tre re per darli nelle mani di Moab».
14 Allora Eliseo disse: «Come è vero che vive l'Eterno degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che ho per Giosafat, re di Giuda, non avrei neppure badato a te e non ti avrei degnato di uno sguardo.
15 Ma ora conducetemi un suonatore». E avvenne che, mentre il suonatore arpeggiava, la mano dell'Eterno fu sopra Eliseo.
16 Allora egli disse: «Cosí parla l'Eterno: "Scavate molte fosse in questa valle".
17 Poiché cosí dice l'Eterno: "Voi non vedrete né vento né pioggia; tuttavia questa valle si riempirà di acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da soma.
18 Ma questo è ancora poca cosa agli occhi dell'Eterno, perché egli darà anche Moab nelle vostre mani.
19 Voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le migliori città, abbatterete tutti gli alberi buoni, turerete tutte le sorgenti d'acqua e rovinerete ogni buon appezzamento di terra con pietre"».
20 Al mattino seguente nell'ora in cui era offerta l'oblazione di cibo, ecco arrivare l'acqua dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno.
21 Ora tutti i Moabiti saputo che quei re erano saliti per muovere loro guerra, radunarono tutti quelli che erano in grado di portare le armi, giovani e vecchi, e si schierarono alla frontiera.
22 Quando si alzarono al mattino presto, il sole splendeva sulle acque; allora i Moabiti videro davanti a loro le acque rosse come sangue;
23 e dissero: «Quello è sangue! Certamente quei re sono venuti alle mani e si sono uccisi l'un l'altro; or dunque, Moab, alla preda!».
24 Cosí avanzarono verso il campo d'Israele; ma gli Israeliti si levarono e sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. Si inoltrarono quindi nel paese, continuando a uccidere i Moabiti.
25 Distrussero le città; ogni buon appezzamento di terra lo riempirono di pietre ciascuno gettandovi la sua; turarono tutte le sorgenti d'acqua e abbatterono tutti gli alberi buoni. Di Kir-Hareseth rimanevano soltanto le pietre, ma i frombolieri la circondarono e l'attaccarono.
26 Il re di Moab, vedendo che la battaglia era troppo forte per lui, prese con sé settecento uomini che brandivano la spada, per aprirsi un varco fino al re di Edom; ma non poterono.
27 Allora prese il suo figlio primogenito, che avrebbe dovuto regnare al suo posto, e l'offerse in olocausto sopra le mura. Vi fu allora grande indignazione contro quei d'Israele, che si allontanarono da lui e ritornarono al loro paese.
4 Una donna, moglie di un discepolo dei profeti, gridò a Eliseo, dicendo: «Il tuo servo, mio marito, è morto, e tu sai che il tuo servo temeva l'Eterno; ora il creditore è venuto a prendersi i miei due figli per farli suoi schiavi».
2 Eliseo le disse: «Che cosa devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?» Ella rispose: «La tua serva in casa non ha altro che un vasetto d'olio».
3 Allora egli disse: «Va' e chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti, e non chiederne pochi.
4 Quando sei rientrata, chiudi la porta dietro di te e dei tuoi figli, poi versa l'olio in tutti quei vasi mettendoli da parte man mano che saranno pieni».
5 Ella dunque si allontanò da lui e chiuse la porta dietro di sé e dei suoi figli; questi le portavano i vasi ed ella vi versava l'olio.
6 Quando i vasi furono pieni, ella disse a suo figlio: «Portami ancora un vaso». Ma egli le rispose: «Non ci sono piú vasi». E l'olio si fermò.
7 Allora essa andò a riferire la cosa all'uomo di DIO, che le disse: «Va' a vendere l'olio e paga il tuo debito; con quel che resta vivrete tu e i tuoi figli».
8 Or avvenne che un giorno Eliseo andò a Shunem, dove abitava una donna facoltosa, e questa lo costrinse a prendere un po' di cibo. Cosí, tutte le volte che passava di là, si recava a mangiare da lei.
9 Ella disse a suo marito: «Ecco, io sono certa che colui che passa sempre da noi è un santo uomo di DIO.
10 Ti prego, facciamo una piccola stanza in muratura al piano di sopra e mettiamoci per lui un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere, cosí quando verrà da noi, vi si potrà ritirare».
11 Un giorno che Eliseo passava di là, si ritirò nella stanza di sopra e vi si coricò.
12 Poi disse a Ghehazi, suo servo: «Chiama questa Shunamita». Egli la chiamò ed ella si presentò davanti a lui.
13 Eliseo disse quindi al suo servo: «Or dille cosí: "Ecco, tu hai avuto per noi tutta questa premura; cosa posso fare per te? Vuoi che dica qualcosa a nome tuo al re o al capo dell'esercito?"». Ella rispose:
14 «Io vivo in mezzo al mio popolo». Allora Eliseo disse: «Cosa posso dunque fare per lei?». Ghehazi rispose: «A dire il vero, lei non ha figli e suo marito è vecchio».
15 Eliseo gli disse: «Chiamala!». Egli la chiamò, ed ella si fermò sulla porta.
16 Allora Eliseo le disse: «In questa stagione, l'anno prossimo, tu abbraccerai un figlio». Ella rispose: «No, mio signore; o uomo di DIO, non ingannare la tua serva!».
17 La donna concepí e partorí un figlio, l'anno seguente in quella stessa stagione, come Eliseo le aveva detto.
18 Ora il bambino crebbe; un giorno che era andato da suo padre con i mietitori,
19 disse a suo padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò al suo servo: «Portalo da sua madre!».
20 Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il fanciullo rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morí.
21 Allora ella salí, lo adagiò sul letto dell'uomo di DIO, chiuse la porta dietro di lui ed uscí.
22 Poi chiamò suo marito e gli disse: «Ti prego, mandami uno dei servi e un'asina; corro dall'uomo di DIO e torno».
23 Egli le domandò: «Perché vuoi andare da lui proprio oggi? Non è il novilunio e neppure sabato». Ella rispose: «Andrà tutto bene!».
24 Poi fece sellare l'asina e ordinò al suo servo: «Conducimi e va' avanti, non rallentare il passo per me, a meno che te lo ordini».
25 Cosí ella partí e si recò dall'uomo di DIO, sul monte Karmel. Non appena l'uomo di DIO la vide da lontano, disse a Ghehazi, suo servo: «Ecco la Shunamita!
26 Ti prego, corri ad incontrarla e dille: "Stai bene? Sta bene tuo marito? E il fanciullo sta bene?"». Ella rispose: «Stanno bene».
27 Quando giunse dall'uomo di DIO sul monte, gli abbracciò i piedi. Ghehazi si avvicinò per allontanarla, ma l'uomo di DIO disse: «Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata, e l'Eterno me l'ha nascosto e non me l'ha rivelato».
28 Ella disse: «Avevo forse chiesto al mio signore un figlio? Non ti avevo forse detto: "Non m'ingannare"?».
29 Allora Eliseo disse a Ghehazi: «Cingiti i lombi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo"; e se qualcuno ti saluta non rispondergli; poserai il mio bastone sulla faccia del fanciullo».
30 La madre del fanciullo disse a Eliseo «Com'è vero che l'Eterno vive e che tu pure vivi, io non ti lascerò». Cosí Eliseo si levo e la seguí.
31 Or Ghehazi li aveva preceduti e aveva posto il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né risposta. Perciò egli tornò incontro ad Eliseo e gli riferí la cosa, dicendo: «Il fanciullo non si è svegliato».
32 Quando Eliseo entrò in casa, vide il fanciullo morto e sdraiato sul suo letto.
33 Egli allora entrò, chiuse la porta dietro loro due e pregò l'Eterno.
34 Poi salí sul letto e si coricò sul fanciullo; pose la propria bocca sulla sua bocca, i propri occhi sui suoi occhi, le proprie mani sulle sue mani; si distese sopra di lui e la carne del fanciullo si riscaldò.
35 Quindi Eliseo si tirò indietro e andò qua e là per la casa; poi salí di nuovo e si distese sopra il fanciullo; il fanciullo starnutí sette volte ed aperse gli occhi.
36 Allora egli chiamò Ghehazi e gli disse: «Chiama questa Shunamita». Egli la chiamò quando ella giunse da Eliseo, questi le disse: «Prendi tuo figlio».
37 Cosí ella entrò e gli si gettò ai piedi, prostrandosi fino a terra; poi prese suo figlio ed uscí.
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