Bible in 90 Days
Bildad conferma il castigo per l'empio
8 (A)Allora Bildad di Suac rispose
e disse:
2 «Fino a quando terrai questi discorsi
e saranno le parole della tua bocca
come un vento impetuoso?
3 Potrebbe Dio pervertire il giudizio?
Potrebbe l'Onnipotente pervertire
la giustizia?
4 Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
egli li ha dati in balía del loro misfatto;
5 ma tu, se ricorri a Dio
e implori l'Onnipotente,
6 se proprio sei puro e integro,
certo egli sorgerà in tuo favore
e restaurerà la tua giusta dimora.
7 Cosí sarà stato piccolo il tuo
principio,
ma la tua fine sarà grande oltre misura.
8 (B)«Interroga le passate generazioni,
rifletti sull'esperienza dei padri;
9 poiché noi siamo di ieri e non
sappiamo nulla;
i nostri giorni sulla terra non sono che un'ombra;
10 ma quelli certo t'insegneranno,
ti parleranno,
e dal loro cuore trarranno discorsi.
11 Può il papiro crescere dove non c'è limo?
Forse il giunco viene su senz'acqua?
12 Mentre sono verdi ancora, e senza che li si tagli,
prima di tutte le erbe, inaridiscono.
13 Tale è la sorte di tutti quelli che
dimenticano Dio;
la speranza dell'empio perirà.
14 La sua baldanza è troncata, la sua fiducia è come una tela di ragno.
15 Egli si appoggia alla sua casa,
ma essa non regge;
vi si aggrappa, ma quella non tiene.
16 Egli verdeggia al sole,
i suoi rami si protendono sul suo
giardino,
17 le sue radici s'intrecciano sul
mucchio delle macerie,
penetra fra le pietre della casa.
18 Ma divelto che sia dal suo luogo,
questo lo rinnega e gli dice: “Non ti ho mai visto!”
19 Tali sono le delizie che gli procura il suo comportamento!
Dalla polvere, altri dopo lui
germoglieranno.
20 No, Dio non respinge l'uomo
integro,
né porge aiuto a quelli che fanno
il male.
21 Egli renderà ancora il sorriso alla
tua bocca,
sulle tue labbra metterà canti
d'esultanza.
22 Quelli che ti odiano saranno
coperti di vergogna,
la tenda degli empi sparirà».
Giobbe riconosce il peccato dell'uomo
9 (C)Allora *Giobbe rispose e disse:
2 «Sí, certo, io so che è cosí;
come potrebbe il mortale essere giusto davanti a Dio?
3 Se all'uomo piacesse disputare con
Dio,
non potrebbe rispondergli su un punto fra mille.
4 Dio è saggio, è grande in potenza;
chi gli ha tenuto fronte e se n'è trovato bene?
5 Egli trasporta le montagne senza che se ne accorgano,
nel suo furore le sconvolge.
6 Egli scuote la terra dalle sue
fondamenta,
e le sue colonne tremano.
7 Comanda al sole, ed esso non sorge;
mette un sigillo sulle stelle.
8 Da solo spiega i cieli,
cammina sulle piú alte onde del mare.
9 È il creatore dell'Orsa, d'Orione,
delle Pleiadi,
e delle misteriose regioni del cielo
australe.
10 Egli fa cose grandi e
imperscrutabili,
meraviglie innumerevoli.
11 Ecco, egli mi passa vicino, e io non lo vedo;
mi scivola accanto e non me n'accorgo.
12 Ecco, afferra la preda, e chi si
opporrà?
Chi oserà dirgli: “Che fai?”
13 Dio non ritira la sua collera;
sotto di lui si curvano i campioni della superbia[a].
14 Io, come farei a rispondergli,
a scegliere le mie parole per discutere con lui?
15 Avessi anche ragione, non gli
replicherei,
ma implorerei misericordia al mio
giudice.
16 Se io lo invocassi ed egli mi
rispondesse,
non per questo crederei che avesse
dato ascolto alla mia voce;
17 egli mi piomba addosso dal seno
della tempesta,
moltiplica senza motivo le mie piaghe,
18 non mi lascia riprender fiato,
e mi sazia d'amarezza.
19 Se si tratta di forza, ecco, egli è
potente;
se di diritto, egli dice: “Chi mi
convocherà?”
20 Se io fossi senza colpa, la mia bocca mi condannerebbe;
se fossi innocente, mi dichiarerebbe
colpevole.
Giobbe accusa Dio
21 (D)«Sono innocente? Sí, lo sono!
Di me non mi preme,
io disprezzo la mia vita!
22 Per me è la stessa cosa! Perciò dico:
“Egli distrugge ugualmente l'integro
e il malvagio”.
23 Se un flagello, a un tratto, semina la morte,
egli ride dello sgomento degli
innocenti.
24 La terra è data in balía dei malvagi;
egli vela gli occhi ai giudici di essa;
se non è lui, chi è dunque?
25 I miei giorni se ne vanno piú veloci di un corriere;
fuggono via senz'aver visto il bene;
26 passano rapidi come navicelle di
giunchi,
come l'aquila che piomba sulla preda.
27 Io dico: “Voglio dimenticare il mio lamento,
abbandonare questa faccia triste,
e stare allegro”.
28 Ma mi spavento per tutti i miei
dolori.
Sono certo che non mi considererai
innocente.
29 Io sarò condannato;
perché dunque affaticarmi invano?
30 Anche se mi lavassi con la neve
e mi pulissi le mani con il sapone,
31 tu mi tufferesti nel fango di una
fossa,
le mie vesti mi avrebbero in orrore.
32 Dio non è un uomo come me,
perché io gli risponda
e perché possiamo comparire in
giudizio assieme.
33 Non c'è fra noi un arbitro,
che posi la mano su tutti e due!
34 Dio allontani da me la sua verga;
smetta di spaventarmi con il suo
terrore;
35 allora io parlerò senza temerlo,
perché sento di non essere quel
colpevole che sembro».
Giobbe crede di essere colpito da Dio senza motivo
10 (E)«Io provo disgusto della mia
vita;
voglio dar libero sfogo al mio lamento,
voglio parlare nell'amarezza
dell'anima mia!
2 Io dirò a Dio: non condannarmi!
Fammi sapere perché sei in contesa
con me!
3 Ti sembra cosa ben fatta opprimere,
disprezzare l'opera delle tue mani
e favorire i disegni dei malvagi?
4 Hai tu occhi di carne?
Vedi tu come vede l'uomo?
5 Sono i tuoi giorni come i giorni del mortale,
i tuoi anni come gli anni degli esseri
umani,
6 che tu investighi tanto la mia
*iniquità,
che t'informi cosí del mio peccato,
7 pur sapendo che io non sono
colpevole,
e che non c'è chi mi liberi dalla tua mano?
8 Le tue mani mi hanno formato,
m'hanno fatto tutto quanto, eppure mi distruggi!
9 Ricòrdati che mi hai plasmato come argilla,
e tu mi fai ritornare in polvere!
10 Non mi hai colato forse come il latte
e fatto rapprendere come il formaggio?
11 Tu mi hai rivestito di pelle e
di carne,
e mi hai intessuto d'ossa e di nervi.
12 Mi hai concesso vita e grazia,
la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito,
13 ed ecco quello che nascondevi in
cuore!
Sí, lo so, questo meditavi:
14 se avessi peccato, l'avresti ben
tenuto a mente
e non mi avresti assolto dalla mia iniquità.
15 Se fossi stato malvagio, guai a me!
Se giusto, non avrei osato alzar la
fronte,
sazio d'infamia, spettatore della mia
miseria.
16 Se l'avessi alzata, mi avresti dato la caccia come a un leone,
contro di me avresti rinnovato le tue
prodezze;
17 avresti trovato contro di me nuovi testimoni
e avresti raddoppiato il tuo sdegno
contro di me;
legioni su legioni mi avrebbero assalito.
18 (F)«Perché mi hai fatto uscire dal
grembo di mia madre?
Sarei spirato senza che occhio mi
vedesse!
19 Sarei stato come se non fossi mai
esistito,
mi avrebbero portato dal grembo
materno alla tomba!
20 Non sono forse pochi i giorni che mi restano? Smetta egli dunque,
mi lasci stare, perché io possa
rasserenarmi un poco,
21 prima che me ne vada, per non piú tornare,
nella terra delle tenebre e dell'ombra
di morte:
22 terra oscura come notte profonda,
dove regnano l'ombra di morte e il
disordine,
il cui chiarore è come notte oscura».
Zofar invita Giobbe ad allontanarsi dall'iniquità
11 (G)Allora Zofar di Naama rispose
e disse:
2 «Questa abbondanza di parole
rimarrà forse senza risposta?
Basterà quindi essere loquace per aver ragione?
3 Varranno le tue ciance a far tacere la gente?
Farai dunque il beffardo, senza che
nessuno ti contesti?
4 Tu dici a Dio: “Quel che sostengo
è giusto,
e io sono puro in tua presenza”.
5 Ma, oh se Dio volesse parlare
e aprir la bocca per risponderti
6 e rivelarti i segreti della sua saggezza,
poiché infinita è la sua intelligenza!
Vedresti allora come Dio dimentichi
parte della tua colpa.
7 Puoi forse scandagliare le profondità di Dio,
arrivare a conoscere appieno
l'Onnipotente?
8 Si tratta di cose piú alte del cielo;
tu che faresti?
Di cose piú profonde del *soggiorno
dei morti; come le conosceresti?
9 La loro misura è piú lunga della
terra,
piú larga del mare.
10 Se Dio passa, se incarcera,
se chiama in giudizio, chi si opporrà?
11 Egli infatti conosce gli uomini
perversi,
scopre senza sforzo l'*iniquità.
12 Ma l'insensato diventerà saggio,
quando un puledro d'onagro diventerà uomo.
13 (H)«Tu però, se ben disponi il cuore,
e tendi verso Dio le mani,
14 se allontani il male che è nelle tue mani,
e non alberghi l'iniquità nelle tue
tende,
15 allora alzerai la fronte senza
macchia,
sarai incrollabile, e non avrai paura di nulla;
16 dimenticherai i tuoi affanni;
te ne ricorderai come d'acqua passata;
17 la tua vita sorgerà piú fulgida del
pieno giorno,
l'oscurità sarà come la luce del
mattino.
18 Sarai fiducioso perché avrai
speranza;
ti guarderai bene attorno e ti coricherai sicuro.
19 Ti metterai a dormire e nessuno ti
spaventerà;
e molti cercheranno il tuo favore.
20 Ma gli occhi degli empi verranno
meno;
non ci sarà piú rifugio per loro,
e non avranno altra speranza che
esalare l'ultimo respiro».
Rimprovero di Giobbe ai suoi amici
12 (I)Allora *Giobbe rispose e disse:
2 «Voi, certo, valete quanto un popolo,
e con voi morirà la saggezza.
3 Ma di senno ne ho anch'io quanto
voi,
non vi sono affatto inferiore;
cose come queste chi non le sa?
4 Io dunque dovrei essere il ludibrio degli amici!
Io che invocavo Dio, ed egli mi
rispondeva;
il ludibrio io, l'uomo giusto, integro!
5 Il disprezzo per la sventura altrui è nel pensiero
di chi vive nella prosperità;
esso è sempre pronto a colpire,
se uno ha il piede che vacilla.
6 Sono invece tranquille le tende
dei ladri;
chi provoca Dio, chi si fa un dio della propria forza, se ne sta al sicuro.
7 Ma interroga un po' gli animali,
e te lo insegneranno;
gli uccelli del cielo, e te lo
mostreranno;
8 oppure parla alla terra ed essa te
lo insegnerà,
e i pesci del mare te lo racconteranno.
9 Chi non sa, fra tutte queste creature,
che la mano del Signore ha fatto ogni cosa,
10 che egli tiene in mano l'anima di
tutto quel che vive,
e lo spirito di ogni carne umana?
11 L'orecchio non discerne forse le
parole,
come il palato assaggia i cibi?
12 Nei vecchi si trova la saggezza,
e lunghezza di giorni dà intelligenza.
Giobbe afferma la potenza di Dio
13 (J)«In Dio stanno la saggezza e la
potenza,
a lui appartengono il consiglio e
l'intelligenza.
14 Egli abbatte, e nessuno può
ricostruire.
Chiude un uomo in prigione, e non c'è chi gli apra.
15 Egli trattiene le acque, e tutto
inaridisce;
le lascia andare, ed esse sconvolgono
la terra.
16 Egli possiede la forza e l'abilità;
da lui dipendono chi erra e chi fa errare.
17 Egli manda scalzi i consiglieri,
colpisce di demenza i giudici.
18 Scioglie i legami dell'autorità dei re
e cinge i loro fianchi di catene.
19 Manda scalzi i *sacerdoti,
e rovescia i potenti.
20 Priva della parola i piú eloquenti,
e toglie il discernimento ai vecchi.
21 Sparge il disprezzo sui nobili,
e scioglie la cintura ai forti.
22 Rivela le cose recondite, facendole uscire dalle tenebre,
e porta alla luce ciò che è avvolto
in ombra di morte.
23 Accresce i popoli e li annienta,
amplia le nazioni e le riconduce nei
loro confini;
24 toglie il senno ai capi della terra,
e li fa peregrinare in solitudini senza sentiero.
25 Brancolano nelle tenebre, senza
alcuna luce,
e li fa barcollare come ubriachi.
Giobbe vuole difendere la sua causa davanti a Dio
13 (K)«L'occhio mio tutto questo l'ha visto;
l'orecchio mio l'ha udito e l'ha inteso.
2 Quel che sapete voi lo so anch'io,
non vi sono affatto inferiore.
3 Ma io vorrei parlare con
l'Onnipotente,
ci terrei a ragionare con Dio;
4 poiché voi siete inventori di
menzogne,
siete tutti quanti medici da nulla.
5 Oh, se faceste silenzio!
Esso vi sarebbe contato come saggezza.
6 Ascoltate, vi prego, quel che ho
da rimproverarvi;
state attenti alle repliche delle mie
labbra!
7 Volete dunque difendere Dio
parlando con menzogna?
Sostenere la sua causa con parole
di frode?
8 Volete aver riguardo alla sua
persona?
E costituirvi difensori di Dio?
9 Sarà un bene per voi quando egli vi
scruterà a fondo?
Credete di ingannarlo come s'inganna un uomo?
10 Certo egli vi riprenderà
severamente,
se nel vostro segreto avete dei riguardi personali.
11 La sua maestà non vi farà
sgomenti?
Il suo terrore non piomberà su di voi?
12 I vostri detti memorabili sono
massime di cenere;
i vostri baluardi son baluardi d'argilla.
13 (L)«Tacete, lasciatemi stare; voglio
parlare io,
succeda quel che succeda!
14 Perché dovrei prendere la mia
carne con i denti?
E trattenere la mia vita con le mie
mani?
15 Ecco, mi uccida pure!
Oh, continuerò a sperare.
Soltanto, io difenderò in faccia a lui
il mio comportamento!
16 Anche questo servirà alla mia
salvezza;
poiché un empio non ardirebbe
presentarsi a lui.
17 Ascoltate attentamente il mio
discorso,
porgete orecchio a quanto sto per
dichiararvi.
18 Ecco, io ho predisposto ogni
elemento per la causa;
so che sarò riconosciuto giusto.
19 C'è qualcuno che voglia farmi
opposizione?
Se c'è, io taccio e sono pronto a morire.
20 Ma, o Dio, concedimi solo due
cose,
e non mi nasconderò dalla tua
presenza:
21 ritira da me la tua mano
e fa che i tuoi terrori non mi spaventino piú.
22 Poi interrogami e io risponderò;
oppure parlerò io, e tu replicherai.
23 Quante sono le mie *iniquità,
quanti i miei peccati?
Fammi conoscere la mia
*trasgressione, il mio peccato!
24 Perché nascondi il tuo volto
e mi consideri un nemico?
25 Vuoi dunque atterrire una foglia portata via dal vento?
Vuoi forse perseguitare una pagliuzza inaridita?
26 Tu mi condanni a pene cosí amare,
e mi fai espiare gli sbagli della mia
giovinezza;
27 tu metti i miei piedi nei ceppi,
spii tutti i miei movimenti,
e prendi nota delle orme dei miei
piedi.
28 Intanto questo mio corpo si disfa
come legno tarlato,
come un abito ròso dal tarlo.
Giobbe descrive la miseria dell'uomo
14 (M)«L'uomo, nato di donna,
vive pochi giorni, ed è sazio
d'affanni.
2 Spunta come un fiore, poi è reciso;
fugge come un' ombra, e non dura.
3 E sopra un essere cosí, tu tieni
gli occhi aperti
e mi fai comparir con te in giudizio!
4 Chi può trarre una cosa pura da una impura?
Nessuno.
5 Se i suoi giorni sono fissati, e il
numero dei suoi mesi dipende da te,
e tu gli hai posto un termine che egli
non può varcare,
6 distogli da lui lo sguardo, perché
abbia un po' di tranquillità,
e possa godere come un operaio la fine della sua giornata.
7 Per l'albero almeno c'è speranza;
se è tagliato, rigermoglia
e continua a mettere germogli.
8 Quando la sua radice è invecchiata
sotto terra,
e il suo tronco muore nel suolo,
9 a sentir l'acqua, rinverdisce
e mette rami come una giovane pianta.
10 Ma l'uomo muore e perde ogni
forza;
il mortale spira, e dov'è egli?
11 Le acque del lago se ne vanno,
il fiume vien meno e si prosciuga;
12 cosí l'uomo giace, e non risorge piú;
finché non vi siano piú cieli
egli non si risveglierà né sarà piú
destato dal suo sonno.
13 Oh, volessi tu nascondermi nel
*soggiorno dei morti,
tenermi occulto finché l'ira tua sia
passata,
fissarmi un termine, e poi ricordarti
di me!
14 Se l'uomo muore, può egli tornare
in vita?
Aspetterei fiducioso tutti i giorni della mia sofferenza,
finché cambiasse la mia condizione:
15 tu mi chiameresti e io risponderei,
tu vorresti rivedere l'opera delle tue
mani.
16 Ma ora tu conti i miei passi,
tu osservi i miei peccati;
17 le mie *trasgressioni sono sigillate in un sacco,
e alle mie *iniquità, altre ne aggiungi.
18 La montagna frana e scompare,
la roccia è divelta dal suo luogo,
19 le acque consumano la pietra,
le loro inondazioni trascinano via
la terra:
cosí tu distruggi la speranza dell'uomo.
20 Tu lo sopraffai una volta per
sempre, ed egli se ne va;
gli muti la sembianza, e lo mandi via.
21 Se i suoi figli salgono in onore,
egli lo ignora;
se cadono in disprezzo, egli non lo vede;
22 questo solo sente: che il suo corpo soffre,
che l'anima sua è in lutto».
Elifaz paragona Giobbe a un malvagio
15 (N)Allora Elifaz di Teman rispose
e disse:
2 «Il saggio risponde forse con vana
scienza?
Si gonfia il petto di vento?
3 Si difende con chiacchiere inutili
e con parole che non giovano nulla?
4 Tu, poi, distruggi il timor di Dio,
sminuisci la preghiera che gli è dovuta.
5 La tua *iniquità ti detta le parole,
e adoperi il linguaggio degli astuti.
6 Non io, la tua bocca ti condanna;
le tue labbra stesse depongono contro di te.
7 Sei forse tu il primo uomo che
nacque?
Fosti tu formato prima dei monti?
8 Hai forse sentito quanto si è detto
nel Consiglio di Dio?
Hai forse accaparrato la saggezza tutta quanta per te solo?
9 Che sai tu che noi non sappiamo?
Che conoscenza hai tu che non sia
anche nostra?
10 Ci sono fra noi uomini canuti e
anche vecchi
piú attempati di tuo padre.
11 Fai cosí poco caso delle
consolazioni di Dio
e delle dolci parole che ti abbiam
rivolte?
12 Dove ti trascina il cuore,
e che vogliono dire codeste torve
occhiate?
13 Come! Tu volgi la tua collera contro Dio,
e ti lasci uscir di bocca tali parole?
14 Chi è mai l'uomo per esser puro,
il nato di donna per esser giusto?
15 Ecco, Dio non si fida nemmeno dei suoi santi,
i cieli non sono puri ai suoi occhi;
16 quanto meno quest'essere
abominevole e corrotto,
l'uomo, che tracanna iniquità come
acqua!
17 (O)«Io voglio istruirti; porgimi ascolto
e ti racconterò quello che ho visto,
18 quello che i saggi hanno riferito
senza nulla celare di quel che sapevano dai padri,
19 ai quali soltanto è stato dato
il paese;
e in mezzo ai quali non è passato
lo straniero.
20 L'empio è tormentato tutti i suoi
giorni,
e pochi sono gli anni riservati al
prepotente.
21 Sempre ha negli orecchi rumori
spaventosi
e in piena pace gli piomba addosso il distruttore.
22 Non ha speranza di uscire dalle
tenebre,
e si sente destinato alla spada.
23 Va peregrinando in cerca di pane; dove trovarne?
Egli sa che gli è vicino il giorno
tenebroso.
24 Le difficoltà e l'angoscia lo
riempiono di paura,
l'assalgono come un re pronto alla
battaglia,
25 perché ha steso la mano contro
Dio,
ha sfidato l'Onnipotente,
26 gli s'è slanciato audacemente
contro,
sotto il folto dei suoi scudi ricurvi.
27 Aveva la faccia coperta di grasso,
i fianchi carichi di pinguedine;
28 si era stabilito in città distrutte,
in case disabitate,
destinate a diventar mucchi di sassi.
29 Egli non si arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile;
né le sue proprietà si stenderanno sulla terra.
30 Non potrà liberarsi dalle tenebre,
il vento infocato farà inaridire i suoi germogli
e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio.
31 Non confidi nella vanità;
è un'illusione;
poiché avrà la vanità per ricompensa.
32 La sua fine verrà prima del tempo,
i suoi rami non rinverdiranno piú.
33 Sarà come vigna da cui si strappi l'uva ancor acerba,
come l'ulivo da cui si scuota il fiore;
34 poiché sterile è la famiglia del
profano,
il fuoco divora la tenda dei corrotti.
35 L'empio concepisce malizia e
partorisce rovina;
egli prepara l'inganno».
Giobbe si lamenta dei suoi amici
16 (P)Allora *Giobbe rispose e disse:
2 «Di cose come queste ne ho
udite tante!
Siete tutti dei consolatori molesti!
3 Non ci sarà una fine alle parole
vane?
Che cosa ti provoca a rispondere?
4 Anch'io potrei parlare come voi,
se voi foste al posto mio;
potrei mettere insieme delle parole
contro di voi
e su di voi scrollare il capo;
5 potrei farvi coraggio con la bocca
e il conforto delle mie labbra vi
calmerebbe.
Giobbe si lamenta della sua sorte
6 (Q)«Se parlo, il mio dolore non ne sarà lenito;
se cesso di parlare, che sollievo ne avrò?
7 Ora, purtroppo, Dio m'ha ridotto
senza forze,
ha desolato tutta la mia casa;
8 m'ha coperto di grinze e questo
testimonia contro di me,
la mia magrezza si leva ad accusarmi apertamente.
9 La sua ira mi lacera, mi perseguita,
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico aguzza gli occhi su di me.
10 Aprono larga contro di me la bocca,
mi percuotono per oltraggio le guance,
si metton tutti insieme a darmi
addosso.
11 Dio mi dà in balía degli empi,
mi getta in mano dei malvagi.
12 Vivevo in pace ed egli m'ha scosso con violenza,
m'ha preso per la nuca, m'ha
frantumato,
m'ha posto per suo bersaglio.
13 I suoi arcieri mi circondano,
egli mi trafigge i reni senza pietà,
sparge a terra il mio fiele.
14 Apre sopra di me breccia su
breccia,
mi corre addosso come un guerriero.
15 Mi sono cucito un cilicio sulla pelle,
ho prostrato la mia fronte nella
polvere.
16 Il mio viso è rosso di pianto,
sulle mie palpebre si stende l'ombra
di morte.
17 Eppure, le mie mani non
commisero mai violenza,
e la mia preghiera fu sempre pura.
Giobbe invoca la morte
18 (R)«O terra, non coprire il mio sangue
e non vi sia luogo dove si fermi il mio grido!
19 Già fin d'ora, ecco, il mio
Testimone è nel cielo,
il mio Garante è nei luoghi altissimi.
20 Gli amici mi deridono;
ma a Dio si volgono piangenti gli occhi miei;
21 sostenga egli le ragioni dell'uomo presso Dio,
le ragioni del figlio d'uomo contro i
suoi compagni!
22 Poiché, pochi anni ancora
e me ne andrò per una via senza
ritorno.
17 «Il mio soffio vitale si spegne,
i miei giorni si estinguono,
il sepolcro m'aspetta!
2 Sono attorniato da schernitori
e non posso chiudere occhio a causa delle loro parole amare.
3 O Dio, deposita la mia cauzione
presso di te;
se no, chi altro vorrebbe porgermi
la mano?
4 Poiché tu hai chiuso il cuore di
costoro alla ragione,
perciò non li farai trionfare.
5 Chi denunzia un amico perché
diventi preda altrui,
vedrà accecare gli occhi dei suoi figli.
6 Egli mi ha reso la favola dei popoli,
e sono divenuto uno a cui si sputa
in faccia.
7 L'occhio mio si oscura dal dolore,
le mie membra non sono piú
che un'ombra.
8 Gli uomini retti ne sono colpiti
di stupore,
l'innocente si sdegna contro l'empio;
9 ma il giusto si attiene saldo alla sua via,
e chi ha le mani pure si fortifica sempre piú.
10 (S)Quanto a voi tutti, tornate pure,
fatevi avanti,
ma fra voi non troverò un saggio.
11 I miei giorni passano; i miei disegni,
i disegni cari al mio cuore, sono
distrutti;
12 e costoro pretendono che la notte sia giorno,
che la luce sia vicina, quando tutto
è buio!
13 Se aspetto come casa mia il
*soggiorno dei morti,
se già mi sono fatto il letto nelle
tenebre,
14 al sepolcro dico: “Tu sei mio padre”,
e ai vermi: “Siete mia madre e mia
sorella”.
15 Dov'è dunque la mia speranza?
Questa speranza mia chi la può
scorgere?
16 Essa scenderà alle porte del
soggiorno dei morti,
quando nella polvere troveremo riposo assieme».
Bildad invita Giobbe a riconoscere il suo peccato
18 (T)Allora Bildad di Suac rispose
e disse:
2 «Quando porrete fine alle parole?
Riflettete, e poi parleremo.
3 Perché siamo considerati come
bestie
e perché siamo agli occhi vostri degli esseri impuri[b]?
4 O tu, che nel tuo cruccio laceri
te stesso,
dovrà la terra, per causa tua, essere
abbandonata
e la roccia esser rimossa dal suo luogo?
5 Sí, la luce dell'empio si spegne,
e la fiamma del suo fuoco non brilla.
6 La luce si oscura nella sua tenda,
e la lampada che gli sta sopra si spegne.
7 I passi che faceva nella sua forza
si raccorciano,
i suoi disegni lo conducono a rovina.
8 Poiché i suoi piedi lo traggono nel tranello,
va camminando sulle reti.
9 Il laccio l'afferra per il tallone,
la trappola lo ghermisce.
10 Sta nascosta in terra per lui
un'insidia,
sul sentiero lo aspetta un agguato.
11 Paure lo atterriscono tutto intorno,
lo inseguono, gli stanno alle calcagna.
12 La sua forza viene meno dalla fame,
la calamità gli sta pronta al fianco.
13 Gli divora a pezzo a pezzo la pelle,
gli divora le membra il primogenito della morte.
14 Egli è strappato dalla sua tenda che credeva sicura,
è fatto scendere verso il re degli
spaventi.
15 Nella sua tenda abita chi non è dei suoi,
la sua casa è cosparsa di zolfo.
16 In basso s'inaridiscono le sue radici,
in alto sono tagliati i suoi rami.
17 La sua memoria scompare dal
paese,
piú non si ode il suo nome per le
campagne.
18 È scacciato dalla luce nelle tenebre,
è bandito dal mondo.
19 Non lascia tra il suo popolo né figli, né nipoti,
nessun superstite dov'egli soggiornava.
20 Quelli di occidente sono stupiti
della sua sorte,
quelli di oriente ne sono inorriditi.
21 Certo, sono tali le dimore dei
perversi,
tale è il luogo di chi non conosce Dio».
Giobbe si lamenta, ma egli sa che il suo Redentore è vivente
19 (U)Allora *Giobbe rispose e disse:
2 «Fino a quando mi
affliggerete
e mi tormenterete con i vostri discorsi?
3 Sono già dieci volte che m'insultate
e non vi vergognate di malmenarmi.
4 Ammesso pure che io abbia
sbagliato,
il mio errore concerne me solo.
5 Ma se proprio volete insuperbire
contro di me
e rimproverarmi la vergogna in cui
mi trovo,
6 allora sappiatelo: chi m'ha fatto
torto
e m'ha avvolto nella sua rete è Dio.
7 Ecco, io grido: “Violenza!”
E nessuno risponde;
imploro aiuto, ma non c'è giustizia!
8 Dio mi ha sbarrato la via e non posso passare,
ha coperto di tenebre il mio cammino.
9 Mi ha spogliato della mia gloria,
mi ha tolto dal capo la corona.
10 Mi ha demolito pezzo per pezzo,
e io me ne vado.
Ha sradicato come un albero la mia
speranza.
11 Ha acceso la sua ira contro di me,
mi ha considerato come suo nemico.
12 Le sue schiere sono venute tutte
insieme,
si sono spianate la strada fino a me,
hanno posto il campo intorno alla mia tenda.
13 Egli ha allontanato da me i miei
fratelli,
i miei conoscenti sono diventati degli estranei per me.
14 Mi hanno abbandonato i miei
parenti,
gli intimi miei mi hanno dimenticato.
15 I miei domestici e le mie serve mi trattano come un estraneo;
ai loro occhi io sono un intruso.
16 Chiamo il mio servo e non
risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
17 Il mio fiato ripugna a mia moglie,
faccio pietà a chi nacque dal grembo di mia madre[c].
18 Perfino i bimbi mi sprezzano;
se cerco di alzarmi, mi deridono.
19 Tutti gli amici piú stretti mi hanno in orrore,
quelli che amavo si sono rivoltati
contro di me.
20 Le mie ossa stanno attaccate
alla mia pelle e alla mia carne,
non m'è rimasta che la pelle dei denti.
21 Pietà, pietà di me, voi, amici miei,
poiché la mano di Dio mi ha colpito.
22 Perché perseguitarmi come fa Dio?
Perché non siete mai sazi della mia
carne?
23 (V)«Oh, se le mie parole fossero
scritte!
Se fossero impresse in un libro!
24 Se con lo scalpello di ferro e con il piombo
fossero incise nella roccia per sempre!
25 Ma io so che il mio Redentore vive
e che alla fine si alzerà sulla polvere.
26 E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo,
senza la mia carne, vedrò Dio.
27 Io lo vedrò a me favorevole;
lo contempleranno i miei occhi,
non quelli d'un altro;
il cuore, dal desiderio, mi si consuma!
28 Se voi dite: “Come lo
perseguiteremo?”
–Mentre la radice della tribolazione è già dentro di me –
29 temete invece per voi stessi la spada!
Perché furiosi sono i castighi della
spada,
affinché sappiate che c'è una giustizia».
Zofar parla dell'empio e del suo castigo
20 (W)Allora Zofar di Naama rispose
e disse:
2 «Per questo i miei pensieri mi
spingono a risponderti
e, a causa di ciò, c'è questa fretta
dentro di me.
3 Ho udito rimproveri che mi fanno
oltraggio;
ma lo spirito mio darà una risposta
assennata.
4 Non lo sai tu che in ogni tempo,
da che l'uomo è stato posto sulla terra,
5 il trionfo dei malvagi è breve;
la gioia degli empi non dura che un
istante?
6 Anche se la sua altezza giungesse
fino al cielo,
il suo capo toccasse le nubi,
7 l'empio perirà per sempre come
lo sterco suo;
quelli che lo vedevano diranno:
“Dov'è?”
8 Se ne volerà via come un sogno,
non si troverà piú;
si dileguerà come una visione notturna.
9 L'occhio che lo guardava cesserà
di vederlo
e la sua casa piú non lo scorgerà.
10 I suoi figli si raccomanderanno
ai poveri,
le sue mani restituiranno la sua
ricchezza.
11 Il vigore giovanile che gli riempiva le ossa
sarà nella polvere con lui.
12 Il male è dolce alla sua bocca,
se lo nasconde sotto la lingua,
13 lo conserva, non lo lascia andar giú,
lo trattiene sotto al suo palato:
14 ma il cibo gli si trasforma nelle
viscere,
gli diventa in corpo veleno d'aspide.
15 Ha trangugiato ricchezze e le
vomiterà;
Dio stesso gliele ricaccerà dal ventre.
16 Ha succhiato veleno d'aspide,
la lingua della vipera l'ucciderà.
17 Non godrà piú la vista d'acque
perenni,
né di rivi fluenti di miele e di latte.
18 Renderà i suoi frutti, e non li
mangerà;
saranno pari alla ricchezza dei suoi guadagni,
e non ne godrà.
19 Perché ha oppresso e abbandonato il povero,
si è impadronito di case che non aveva costruite;
20 perché la sua ingordigia non
conobbe limiti,
egli non salverà nulla di ciò che ha
tanto desiderato.
21 La sua voracità non risparmiava
nulla,
perciò il suo benessere non durerà.
22 Nel colmo dell'abbondanza, si
troverà in miseria;
la mano di chiunque ebbe a soffrir
tormenti si alzerà contro di lui.
23 Quando starà per riempirsi il ventre,
Dio manderà contro di lui la sua ira
ardente;
gliela farà piovere addosso per servirgli da cibo.
24 Se scampa alle armi di ferro,
lo trafigge l'arco di bronzo.
25 Si strappa la freccia, essa gli esce
dal corpo,
la punta sfolgorante gli viene fuori dal fiele,
lo assalgono i terrori della morte.
26 Buio profondo è riservato ai suoi tesori;
lo consumerà un fuoco non attizzato
dall'uomo,
che divorerà quel che resta nella sua tenda.
27 Il cielo rivelerà la sua *iniquità,
la terra insorgerà contro di lui.
28 Le rendite della sua casa se ne
andranno,
portate via nel giorno dell'ira di Dio.
29 Tale la parte che Dio riserva
all'empio,
tale l'eredità che Dio gli destina».
Per Giobbe anche i malvagi possono essere felici
21 (X)Allora *Giobbe rispose e disse:
2 «Porgete bene ascolto alle
mie parole,
sia questa la consolazione che mi date.
3 Sopportatemi, lasciate che io parli,
e quando avrò parlato tu mi potrai
deridere.
4 Mi lamento forse di un uomo?
E come farei a non perder la pazienza?
5 Guardatemi, stupite,
mettetevi la mano sulla bocca.
6 Quando ci penso, ne sono smarrito,
e la mia carne è presa da un brivido.
7 Perché mai vivono gli empi?
Perché arrivano alla vecchiaia e anche crescono di forze?
8 La loro discendenza prospera sotto
i loro sguardi intorno ad essi,
i loro germogli fioriscono sotto gli
occhi loro.
9 La loro casa è in pace, al sicuro
da spaventi,
la verga di Dio non li colpisce.
10 Il loro toro monta e non sbaglia,
la loro vacca figlia senz'abortire.
11 Mandano fuori come un gregge
i loro piccini,
e i loro figli saltano e ballano.
12 Cantano al suono del timpano
e della cetra,
si rallegrano al suono della zampogna.
13 Passano felici i loro giorni
poi scendono in un attimo nel
*soggiorno dei morti.
14 Eppure, dicevano a Dio: “Ritírati
da noi!
Noi non ci curiamo di conoscere le tue vie!
15 Che cos'è l'Onnipotente perché
lo serviamo?
Che guadagneremo a pregarlo?”
16 Ecco, non hanno essi in mano
la loro felicità?
(Lungi da me il consiglio degli empi! )
17 Quando mai la lampada degli empi si spegne,
e piomba loro addosso la rovina
e Dio, nella sua ira, li retribuisce con castighi?
18 Quando mai sono essi come paglia al vento,
come pula portata via dall'uragano?
19 “Dio”, mi dite, “tiene in serbo
il castigo per i figli dell'empio”.
Ma punisca lui stesso! Che lo senta lui,
20 che veda con i propri occhi la sua rovina,
e beva egli stesso l'ira
dell'Onnipotente!
21 Che importa all'empio della sua
famiglia dopo di lui,
quando il numero dei suoi mesi è ormai compiuto?
22 S'insegnerà forse a Dio la scienza?
A lui che giudica quelli di lassú?
23 L'uno muore in mezzo al suo
benessere,
quand'è pienamente tranquillo e felice,
24 ha i secchi pieni di latte,
e fresco il midollo delle ossa.
25 L'altro muore con l'amarezza
nel cuore,
senz'aver mai gustato il bene.
26 Entrambi giacciono ugualmente
nella polvere,
e i vermi li ricoprono.
27 Ah! Li conosco i vostri pensieri,
i piani che formate per abbattermi!
28 Voi dite: “Dov'è la casa del
potente?
Dov'è la tenda che ospitava gli empi?”
29 Non avete dunque interrogato
quelli che hanno viaggiato?
Voi non vorrete negare quello che
attestano;
30 che, cioè, il malvagio è risparmiato nel dí della rovina,
che nel giorno dell'ira egli sfugge.
31 Chi gli rimprovera in faccia la
condotta?
Chi gli rende quel che ha fatto?
32 Egli è portato alla sepoltura
con onore,
e veglia egli stesso sulla sua tomba.
33 Lievi sono a lui le zolle della valle;
dopo, tutta la gente segue le sue orme;
e, anche prima, una folla immensa
fu come lui.
34 Perché dunque mi offrite
consolazioni vane?
Delle vostre risposte altro non resta
che falsità».
Elifaz accusa Giobbe e lo invita a ravvedersi
22 (Y)Allora Elifaz di Teman rispose
e disse:
2 «Può l'uomo recare qualche
vantaggio a Dio?
No; il savio non reca vantaggio che a sé stesso.
3 Se sei giusto, ne viene forse qualche vantaggio all'Onnipotente?
Se sei integro nella tua condotta,
ne trae egli un guadagno?
4 È forse per la paura che ha di te che egli ti castiga
o viene con te in giudizio?
5 La tua malvagità non è forse grande,
e le tue *iniquità non sono infinite?
6 Tu, per un nulla, prendevi pegno dai tuoi fratelli,
spogliavi delle loro vesti gli ignudi.
7 Allo stanco non davi da bere l'acqua,
all'affamato rifiutavi il pane.
8 La terra apparteneva al piú forte,
l'uomo influente vi piantava la sua
casa.
9 Rimandavi a vuoto le vedove,
le braccia degli orfani erano spezzate.
10 Ecco perché sei circondato di lacci,
spaventato da improvvisi terrori.
11 O non vedi le tenebre che ti
avvolgono,
la piena d'acque che ti sommerge?
12 (Z)«Dio non è forse lassú nei cieli?
Guarda lassú le stelle eccelse, come
stanno in alto!
13 E tu dici: “Dio che sa?
Può egli giudicare attraverso il buio?
14 Fitte nubi lo coprono e nulla vede;
egli passeggia sulla vòlta dei cieli”.
15 Vuoi dunque seguir l'antica via
per cui camminarono gli uomini
malvagi,
16 che furono portati via prima
del tempo,
e il cui fondamento fu come un
torrente che scorre?
17 Essi dicevano a Dio: “Allontànati
da noi!
Che ci può fare l'Onnipotente?”
18 Eppure Dio aveva riempito le loro case di beni!
Ah, lungi da me il consiglio degli empi!
19 I giusti, vedendo la loro rovina,
ne gioiscono,
e l'innocente si fa beffe di loro:
20 “Vedete se non sono distrutti
gli avversari nostri!
La loro abbondanza l'ha divorata
il fuoco!”
21 (AA)«Riconcíliati dunque con Dio; avrai pace,
ti sarà resa la prosperità.
22 Ricevi istruzioni dalla sua bocca,
riponi le sue parole nel tuo cuore.
23 Se torni all'Onnipotente,
se allontani l'iniquità dalle tue tende,
sarai ristabilito.
24 Getta l'oro nella polvere,
l'oro di Ofir tra i ciottoli del fiume,
25 e l'Onnipotente sarà il tuo oro,
egli ti sarà come l'argento acquistato con fatica.
26 Allora l'Onnipotente sarà la tua
delizia,
e alzerai la faccia verso Dio.
27 Lo pregherai, egli ti esaudirà,
e tu scioglierai i voti che avrai fatti.
28 Quello che intraprenderai,
ti riuscirà;
sul tuo cammino risplenderà la luce.
29 Se viene l'umiliazione, tu pregherai per essere rialzato:
Dio soccorre chi ha gli occhi a terra;
30 libererà anche chi non è innocente,
egli sarà salvo per la purezza delle tue mani».
Giobbe vorrebbe difendere la sua causa davanti a Dio
23 (AB)Allora *Giobbe rispose e disse:
2 «Anche oggi il mio lamento è una rivolta,
per quanto io cerchi di contenere il mio gemito.
3 Oh, sapessi dove trovarlo!
Potessi arrivare fino al suo trono!
4 Esporrei la mia causa davanti a lui,
riempirei d'argomenti la mia bocca.
5 Saprei quel che mi risponderebbe,
capirei quello che avrebbe da dirmi.
6 Impiegherebbe tutta la sua forza per combattermi?
No, egli mi ascolterebbe!
7 Là troverebbe un uomo retto
a discutere con lui,
e sarei dal mio giudice assolto
per sempre.
8 Ma, ecco, se vado a oriente,
egli non c'è;
se a occidente non lo trovo;
9 se a settentrione, quando vi opera,
io non lo vedo;
si nasconde egli a sud, io non lo scorgo.
10 Ma la via che io batto egli la conosce;
se mi mettesse alla prova, ne uscirei
come l'oro.
11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme,
mi sono tenuto sulla sua via senza
deviare;
12 non mi sono scostato dai
comandamenti delle sue labbra,
ho custodito nel mio cuore le parole della sua bocca.
13 Ma la sua decisione è una;
chi lo farà mutare?
Quello che desidera, lo fa;
14 egli eseguirà quel che di me ha decretato;
di cose come queste ne ha molte
in mente.
15 Perciò davanti a lui io sono atterrito;
quando ci penso, ho paura di lui.
16 Dio mi ha tolto il coraggio,
l'Onnipotente mi ha spaventato.
17 Questo mi annienta; non le
tenebre,
non la fitta oscurità che mi ricopre.
Giobbe descrive la via degli empi
24 (AC)«Perché non sono
dall'Onnipotente fissati
dei tempi in cui renda la giustizia?
Perché quelli che lo conoscono non
vedono quei giorni?
2 Gli empi spostano i confini,
rapiscono greggi e le conducono al
pascolo;
3 portano via l'asino dell'orfano,
prendono in pegno il bue della vedova;
4 mandano via dalla strada i bisognosi,
i poveri del paese si nascondono tutti
insieme.
5 Eccoli, che come onagri del deserto
escono al loro lavoro in cerca di cibo;
solo il deserto dà pane ai loro figli.
6 Raccolgono nei campi la loro
pastura,
racimolano nella vigna dell'empio;
7 passano la notte nudi, senza vestito,
senza una coperta che li ripari dal
freddo.
8 Bagnati dagli acquazzoni di
montagna,
per mancanza di rifugi, si stringono alle rocce.
9 Ce n'è di quelli che strappano dalla mammella l'orfano,
che prendono pegni dai poveri!
10 E questi se ne vanno, nudi,
senza vestiti;
hanno fame, e portano i covoni.
11 Fanno l'olio nel recinto dell'empio;
calcano l'uva nel *tino e patiscono
la sete.
12 Sale dalle città il gemito dei
moribondi;
i feriti implorano aiuto,
e Dio non si cura di queste infamie!
13 Ce ne sono di quelli che si ribellano alla luce,
non ne conoscono le vie,
non ne battono i sentieri.
14 L'assassino si alza sul far
del giorno;
ammazza il misero e il povero;
e la notte fa il ladro.
15 L'occhio dell'adultero spia
il crepuscolo,
dicendo: “Nessuno mi vedrà!”
e si copre con un fazzoletto il volto.
16 I ladri, di notte, sfondano le case;
di giorno, si tengono rinchiusi;
non conoscono la luce.
17 Il mattino è per essi come ombra
di morte;
appena lo scorgono provano i terrori del buio.
18 Voi dite: “L'empio è un fuscello
sulla faccia delle acque;
la sua parte sulla terra è maledetta;
non prenderà piú la via delle vigne”.
19 Come la siccità e il calore
assorbono le acque della neve,
cosí il *soggiorno dei morti inghiotte
chi ha peccato.
20 Il grembo che lo portò,
lo dimentica;
i vermi ne fanno il loro pasto delizioso,
nessuno piú lo ricorda.
L'iniquo sarà troncato come un albero:
21 egli che divorava la sterile,
priva di figli,
e non faceva del bene alla vedova!
22 Invece, Dio con la sua forza
prolunga i giorni dei prepotenti,
i quali risorgono, quand'ormai
disperavano della vita.
23 Dà loro sicurezza, fiducia,
e i suoi occhi vegliano sul loro
cammino.
24 Salgono in alto, poi scompaiono
a un tratto;
cadono, sono mietuti come gli altri
mortali;
sono falciati come le spighe del grano maturo.
25 Se cosí non è, chi mi smentirà,
chi annienterà il mio dire?»
Copyright © 1994 by Società Biblica di Ginevra