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Bible in 90 Days

An intensive Bible reading plan that walks through the entire Bible in 90 days.
Duration: 88 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Isaia 14-28

Gioia d’Israele dopo la sconfitta di Babilonia

14 (A)Il Signore infatti avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero si unirà a essi e si stringerà alla casa di Giacobbe.

I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo, e la casa d’Israele li possederà nel paese del Signore come servi e come serve; essi terranno prigionieri quelli che li avevano fatti prigionieri e domineranno sui loro oppressori.

Il giorno che il Signore ti avrà dato riposo dal tuo affanno, dalle tue agitazioni e dalla dura schiavitù alla quale eri stato assoggettato, tu pronuncerai questo canto sul re di Babilonia e dirai:

(B)«Come! Il tiranno è finito? È finito il tormento[a]?

Il Signore ha spezzato il bastone degli empi, lo scettro dei despoti.

Colui che furiosamente percuoteva i popoli con colpi senza tregua, colui che dominava rabbiosamente sulle nazioni, è inseguito senza misericordia.

Tutta la terra è in riposo, è tranquilla, la gente manda grida di gioia.

Perfino i cipressi e i cedri del Libano si rallegrano a motivo di te. “Da quando tu sei atterrato”, essi dicono, “il boscaiolo non sale più contro di noi”.

Il soggiorno dei morti, laggiù, si agita per te, per venire a incontrarti al tuo arrivo; esso sveglia per te le ombre, tutti i prìncipi della terra; fa alzare dai loro troni tutti i re delle nazioni.

10 Tutti prendono la parola e ti dicono: “Anche tu dunque sei diventato debole come noi? Anche tu sei divenuto dunque simile a noi?”

11 Il tuo fasto e il suono dei tuoi saltèri sono stati fatti scendere nel soggiorno dei morti; sotto di te sta un letto di vermi, e i vermi sono la tua coperta.

12 Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell’aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni?

13 Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione;

14 salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo”.

15 Invece ti hanno fatto discendere nel soggiorno dei morti, nelle profondità della fossa!

16 Coloro che ti vedono fissano in te lo sguardo, ti esaminano attentamente e dicono: “È questo l’uomo che faceva tremare la terra, che agitava i regni,

17 che riduceva il mondo in un deserto, ne distruggeva le città e non rimandava mai liberi a casa i suoi prigionieri?”

18 Tutti i re delle nazioni, tutti quanti riposano gloriosi, ciascuno nella propria casa;

19 ma tu sei stato gettato lontano dalla tua tomba come un rampollo abominevole coperto di uccisi trafitti con la spada, calati sotto i sassi della fossa, come un cadavere calpestato.

20 Tu non sarai riunito a loro nella sepoltura, perché hai distrutto il tuo paese, hai ucciso il tuo popolo; della razza dei malfattori non si parlerà mai più.

21 Preparate il massacro dei suoi figli, a causa dell’iniquità dei loro padri! Che non si rialzino più a conquistare la terra, a riempire il mondo di città!

22 Io sorgerò contro di loro», dice il Signore degli eserciti; «sterminerò di Babilonia il nome, i superstiti, la razza e la discendenza», dice il Signore.

23 «Ne farò dominio del porcospino, un luogo di paludi, la spazzerò con la scopa della distruzione», dice il Signore degli eserciti.

Profezia contro l’Assiria

24 (C)Il Signore degli eserciti l’ha giurato, dicendo: «In verità, come io penso, così sarà; come ho deciso, così avverrà.

25 Frantumerò l’Assiro nel mio paese, lo calpesterò sui miei monti; allora il suo giogo sarà tolto da essi e il suo carico sarà tolto dalle loro spalle».

26 Questo è il piano deciso contro tutta la terra; questa è la mano stesa contro tutte le nazioni.

27 Il Signore degli eserciti ha fatto questo piano; chi potrà frustrarlo? La sua mano è stesa; chi gliela farà ritirare?

Profezia contro i Filistei

28 (D)L’anno della morte di Acaz fu pronunciata questa profezia[b]:

29 «Non ti rallegrare, o Filistia tutta quanta, perché la verga che ti colpiva è spezzata. Poiché dalla radice del serpente uscirà una vipera e il suo frutto sarà un drago volante.

30 I più poveri avranno di che pascersi e i bisognosi riposeranno al sicuro; ma io farò morire di fame la tua radice e quel che rimarrà di te sarà ucciso.

31 Urla, o porta! Grida, o città! Trema, o Filistia tutta quanta! Poiché dal nord viene un fumo e nessuno si sbanda dalla sua schiera».

32 Che cosa si risponderà ai messaggeri di questa nazione? «Che il Signore ha fondato Sion e che in essa gli afflitti del suo popolo trovano rifugio».

Profezia contro Moab

15 (E)Oracolo su Moab. Sì, nella notte in cui è devastata, Ar-Moab perisce! Sì, nella notte in cui è devastata, Chir-Moab perisce!

Si sale al tempio e a Dibon, sugli alti luoghi, per piangere; Moab urla su Nebo e su Medeba: tutte le teste sono rase, tutte le barbe sono tagliate.

Per le strade tutti indossano sacchi, sui tetti e per le piazze ognuno urla, piangendo a dirotto.

Chesbon ed Eleale gridano; la loro voce si ode fino a Iaas; perciò i guerrieri di Moab si lamentano, il loro cuore trema.

Il mio cuore geme per Moab, i cui fuggiaschi sono già a Soar, a Eglat-Selisia; perché fanno, piangendo, la salita di Luit e mandano grida d’angoscia sulla via di Coronaim;

perché le acque di Nimrim sono un deserto, l’erba è seccata, l’erba minuta è scomparsa, non c’è più verdura;

perciò le ricchezze che hanno accumulate, le provviste che hanno fatte, essi le trasportano oltre il torrente dei salici.

Le grida fanno il giro dei confini di Moab, il suo urlo rintrona fino a Eglaim, il suo urlo rintrona fino a Beer-Elim.

Le acque di Dimon sono piene di sangue, ma infliggerò a Dimon nuovi guai: un leone contro gli scampati di Moab e contro quel che resta del paese.

Angoscia di Moab

16 Mandate gli agnelli per il dominatore del paese, mandateli da Sela, per la via del deserto, al monte della figlia di Sion!

Come uccelli che fuggono, come una nidiata dispersa, così saranno le figlie di Moab ai guadi dell’Arnon.

Consigliaci, fa’ giustizia! In pieno mezzogiorno, stendi su di noi l’ombra tua densa come la notte, nascondi gli esuli, non tradire i fuggiaschi;

lascia abitare presso di te gli esuli di Moab, sii tu per loro un rifugio contro il devastatore! L’oppressione infatti è finita, la devastazione è cessata, gli invasori sono scomparsi dal paese.

Il trono è stabilito fermamente sulla clemenza e sul trono sta seduto fedelmente, nella tenda di Davide, un giudice amico del diritto e pronto a fare giustizia.

Noi conosciamo l’orgoglio di Moab, l’orgogliosissima, la sua alterigia, la sua superbia, la sua arroganza, il suo vantarsi senza fondamento!

Perciò gema Moab per Moab, tutti gemano! Rimpiangete, costernati, i grappoli d’uva di Chir-Areset!

Poiché le campagne di Chesbon languono; languono i vigneti di Sibma, le cui viti scelte, che inebriavano i padroni delle nazioni, arrivavano fino a Iazer, erravano per il deserto, e avevano propaggini che si espandevano lontano e attraversavano il mare.

Piango, perciò, come piange Iazer, i vigneti di Sibma; io vi inondo con le mie lacrime, o Chesbon, o Eleale! Poiché sui vostri frutti d’estate e sulla vostra mietitura si è abbattuto un grido di guerra.

10 La gioia, l’esultanza sono scomparse dalla fertile campagna; nelle vigne non ci sono più canti, né grida di gioia. Il vendemmiatore non pigia più l’uva nei tini; io ho fatto cessare il grido di gioia della vendemmia.

11 Perciò le mie viscere fremono per Moab come un’arpa e geme il mio cuore per Chir-Eres.

12 Quando Moab si presenterà, quando si affaticherà sull’alto luogo ed entrerà nel suo santuario a pregare, esso nulla otterrà.

13 Questa è la parola che il Signore già da lungo tempo pronunciò contro Moab.

14 Ora il Signore parla e dice: «Fra tre anni, contati come quelli di un operaio, la gloria di Moab cadrà in disprezzo, nonostante i suoi numerosi abitanti; e ciò che ne resterà sarà poca, pochissima cosa, senza forza».

Profezia contro la Siria

17 (F)Oracolo contro Damasco. «Ecco, Damasco è tolto dal numero delle città e non sarà più che un ammasso di rovine.

Le città di Aroer sono abbandonate; sono lasciate alle mandrie che vi si riposano, e nessuno le spaventa.

Non ci sarà più fortezza in Efraim né reame in Damasco; del residuo di Siria avverrà ciò che è avvenuto della gloria dei figli d’Israele», dice il Signore degli eserciti.

«In quel giorno la gloria di Giacobbe sarà diminuita e il grasso del suo corpo dimagrirà.

Avverrà come quando il mietitore raccoglie il grano e con il braccio falcia le spighe; avverrà come quando si raccolgono le spighe nella valle di Refaim.

Vi rimarrà qualcosa da spigolare, come quando si scuote l’olivo: restano due o tre olive nelle cime più alte, quattro o cinque nei rami più carichi», dice il Signore, Dio d’Israele.

In quel giorno l’uomo volgerà lo sguardo verso il suo Creatore e i suoi occhi guarderanno al Santo d’Israele;

non volgerà più lo sguardo verso gli altari, opera delle sue mani; non guarderà più a ciò che le sue dita hanno fatto, agli idoli di Astarte e alle colonne solari.

In quel giorno le sue fortezze saranno abbandonate, come le foreste e le sommità dei monti furono abbandonate all’avvicinarsi dei figli d’Israele: sarà una desolazione.

10 Poiché hai dimenticato il Dio della tua salvezza e non ti sei ricordato della Rocca della tua forza, ti sei fatto piantagioni piacevoli e hai piantato tralci stranieri.

11 Il giorno che li piantasti li circondasti di una siepe e ben presto[c] facesti fiorire le tue piante, ma la raccolta ti sfugge nel giorno dell’angoscia, del disperato dolore.

12 (G)Oh, che rumore di popoli numerosi! Muggono come muggono i mari. Che tumulto di nazioni!

13 Le nazioni rumoreggiano come rumoreggiano le grandi acque. Ma egli le minaccia ed esse fuggono lontano, cacciate, come la pula dei monti dal vento, come un turbine di polvere dall’uragano.

14 Alla sera, ecco il terrore; prima del mattino, non sono più. Ecco la fine di quanti ci spogliano, ecco la sorte di chi ci saccheggia!

Il disastro degli Assiri annunciato all’Etiopia

18 (H)Oh, paese dalle ali strepitanti oltre i fiumi dell’Etiopia,

che invia messaggeri per mare in navicelle di papiro, voganti a pelo d’acqua! Andate, veloci messaggeri, verso la nazione dall’alta statura e dalla pelle lucida, verso il popolo temuto fin nelle regioni lontane, nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi!

Voi tutti, abitanti del mondo, voi tutti che abitate sulla terra, quando il vessillo sarà issato sui monti, guardate! Quando la tromba suonerà, ascoltate!

Poiché così mi ha detto il Signore: «Io me ne starò tranquillo e guarderò dal mio posto, come un calore sereno alla luce del sole, come una nube di rugiada nel calore della mietitura».

Ma prima della mietitura, quando la fioritura sarà passata e il fiore sarà divenuto grappolo formato, egli taglierà i tralci con il coltello, taglierà e reciderà i pampini.

Gli Assiri saranno tutti assieme abbandonati agli uccelli rapaci dei monti e alle bestie della terra: gli uccelli rapaci passeranno l’estate sui loro cadaveri e le bestie della terra vi passeranno l’inverno.

In quel tempo, offerte saranno portate al Signore degli eserciti dalla nazione dall’alta statura e dalla pelle lucida, dal popolo temuto fin nelle regioni lontane, dalla nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi: saranno portate al luogo dov’è il nome del Signore degli eserciti, sul monte Sion.

Profezia contro l’Egitto

19 (I)Oracolo sull’Egitto. Ecco, il Signore cavalca una nuvola leggera ed entra in Egitto; gli idoli d’Egitto tremano davanti a lui e all’Egitto si scioglie il cuore nel petto.

«Io inciterò Egiziani contro Egiziani, combatteranno il fratello contro il fratello, il vicino contro il vicino, città contro città, regno contro regno.

Lo spirito che anima l’Egitto svanirà, io renderò vani i suoi disegni; quelli consulteranno gli idoli, gli incantatori, gli evocatori di spiriti e gli indovini.

Io darò l’Egitto in mano a un signore duro, un re crudele dominerà su di lui», dice il Signore, Dio degli eserciti.

Le acque verranno meno al mare[d], il fiume diverrà secco, arido;

i ruscelli diventeranno infetti, i canali d’Egitto scemeranno e resteranno asciutti, le canne e i giunchi deperiranno.

Le praterie lungo il Nilo e alla foce del Nilo[e], tutti i seminati presso il Nilo seccheranno, diverranno brulli, spariranno.

I pescatori gemeranno, tutti quelli che gettano l’amo nel Nilo saranno in lutto; quelli che stendono le reti sulle acque languiranno.

Coloro che lavorano il lino pettinato e i tessitori di cotone saranno confusi.

10 Le colonne del paese saranno infrante, tutti quelli che vivono di un salario saranno nella tristezza.

11 I prìncipi di Soan non sono che degli stolti; i più saggi tra i consiglieri del faraone danno dei consigli insensati. Come potete mai dire al faraone: «Io sono figlio dei saggi, figlio degli antichi re?»

12 Dove sono i tuoi saggi? Te lo annuncino essi e lo riconoscano essi stessi ciò che il Signore degli eserciti ha deciso contro l’Egitto!

13 I prìncipi di Soan sono diventati stolti, i prìncipi di Nof[f] s’ingannano; hanno traviato l’Egitto, essi, la pietra angolare delle sue tribù.

14 Il Signore ha messo in loro uno spirito di vertigine ed essi fanno barcollare l’Egitto in ogni sua impresa, come l’ubriaco, che barcolla vomitando.

15 Nulla gioverà all’Egitto di ciò che potranno fare il capo o la coda, la palma o il giunco.

16 In quel giorno l’Egitto sarà come le donne: tremerà, sarà spaventato, vedendo la mano del Signore degli eserciti che si agita, che si agita minacciosa contro di lui.

17 Il paese di Giuda sarà il terrore dell’Egitto; tutte le volte che gli verrà menzionato, ne sarà spaventato a causa della decisione presa contro di lui dal Signore degli eserciti.

18 (J)In quel giorno vi saranno nel paese d’Egitto cinque città che parleranno la lingua di Canaan e che giureranno per il Signore degli eserciti; una di esse si chiamerà: «Città del sole»[g].

19 In quel giorno, in mezzo al paese d’Egitto, ci sarà un altare eretto al Signore, e presso la frontiera una colonna consacrata al Signore.

20 Sarà per il Signore degli eserciti un segno e una testimonianza nel paese d’Egitto; quando essi grideranno al Signore a motivo dei loro oppressori, egli manderà loro un salvatore e un difensore a liberarli.

21 Il Signore si farà conoscere all’Egitto e gli Egiziani, in quel giorno, conosceranno il Signore, gli offriranno un culto con sacrifici e offerte, faranno voti al Signore e li adempiranno.

22 Così il Signore colpirà gli Egiziani: li colpirà e li guarirà; essi si convertiranno al Signore, che si arrenderà alle loro suppliche e li guarirà.

23 In quel giorno ci sarà una strada dall’Egitto in Assiria; gli Assiri andranno in Egitto e gli Egiziani in Assiria; gli Egiziani serviranno il Signore con gli Assiri.

24 In quel giorno Israele sarà terzo con l’Egitto e con l’Assiria, e tutti e tre saranno una benedizione in mezzo alla terra.

25 Il Signore degli eserciti li benedirà, dicendo: «Benedetti siano l’Egitto, mio popolo, l’Assiria, opera delle mie mani, e Israele, mia eredità!»

Gli Egiziani e gli Etiopi, schiavi del re d’Assiria

20 (K)L’anno in cui Tartan, mandato da Sargon, re d’Assiria, marciò contro Asdod, la cinse d’assedio e la prese, in quel tempo, il Signore parlò per mezzo d’Isaia, figlio di Amots, e gli disse: «Va’, sciogliti il sacco dai fianchi e togliti i calzari dai piedi». Questi fece così e camminò seminudo e scalzo.

Il Signore disse: «Come il mio servo Isaia è andato seminudo e scalzo, segno e presagio, per tre anni, contro l’Egitto e contro l’Etiopia, così il re d’Assiria condurrà via i prigionieri dall’Egitto e i deportati dall’Etiopia, giovani e vecchi, seminudi e scalzi, con le natiche scoperte, a vergogna dell’Egitto.

Quelli saranno costernati e confusi a causa dell’Etiopia, in cui avevano riposto la loro speranza, e a causa dell’Egitto, di cui si vantavano. Gli abitanti di questa costa diranno in quel giorno: «Ecco a che è ridotto il paese in cui speravamo, al quale avevamo ricorso in cerca d’aiuto, per essere liberati dal re d’Assiria! Ora noi come faremo a scampare?»

La caduta di Babilonia

21 (L)Oracolo contro il deserto marittimo[h]. Come gli uragani, quando si scatenano, nella regione meridionale, egli[i] viene dal deserto, da un paese spaventoso.

Una visione terribile mi è stata data: il perfido agisce con perfidia, il devastatore devasta. Sali, Elam! Metti l’assedio, Media! Io faccio cessare ogni gemito.

Perciò i miei fianchi sono pieni di dolori; delle doglie mi hanno colto, come le doglie di una partoriente. Io mi contorco per quello che sento, sono spaventato da ciò che vedo.

Il mio cuore si smarrisce, il terrore s’impossessa di me; la sera, alla quale anelavo, è diventata per me uno spavento.

Si prepara la mensa, vegliano le guardie[j], si mangia, si beve. In piedi, o capi! Ungete lo scudo!

Poiché così mi ha parlato il Signore: «Va’, metti una sentinella; che essa annunci quanto vedrà!

Vedrà carri, cavalieri a due a due, truppa a dorso d’asini, truppa a dorso di cammelli; osservi, osservi attentamente».

Poi la vedetta[k] gridò: «Signore, di giorno io sto sempre sulla torre di vedetta e tutte le notti sono in piedi nel mio posto di guardia.

Ed ecco venire un carro con un uomo e due cavalli. Quello gridava: “Caduta, caduta è Babilonia[l]! E tutte le immagini scolpite dei suoi dèi sono frantumate al suolo”».

10 Popolo mio, che sei trebbiato come il grano della mia aia, ciò che ho udito dal Signore degli eserciti, dal Dio d’Israele, io te l’ho annunciato!

Profezia contro Edom e l’Arabia

11 (M)Oracolo contro Duma. Mi si grida da Seir: «Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?»

12 La sentinella risponde: «Viene la mattina, e viene anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure; tornate un’altra volta».

13 Oracolo contro l’Arabia. Passerete la notte nelle foreste, in Arabia, o carovane dei Dedaniti!

14 Venite incontro all’assetato con acqua, o abitanti del paese di Tema; portate pane ai fuggiaschi.

15 Poiché essi fuggono davanti alle spade, davanti alla spada sguainata, davanti all’arco teso, davanti al furore della battaglia.

16 Poiché così mi ha parlato il Signore: «Fra un anno, contato come quello di un operaio, tutta la gloria di Chedar sarà svanita;

17 ciò che resterà del numero dei valorosi arcieri di Chedar sarà poca cosa»; poiché il Signore, Dio d’Israele, l’ha detto.

Profezia contro Gerusalemme

22 (N)Oracolo contro la Valle della Visione[m]. Che hai tu, dunque, che sei tutta quanta salita sui tetti,

o città piena di clamori, città di tumulti, città piena di gaiezza? I tuoi uccisi non sono uccisi di spada né morti in battaglia.

Tutti i tuoi capi fuggono assieme, sono fatti prigionieri senza che l’arco sia stato tirato; tutti quelli dei tuoi che sono trovati sono fatti prigionieri, benché fuggiti lontano.

Perciò dico: «Distogliete da me lo sguardo, io voglio piangere amaramente; non insistete a volermi consolare del disastro della figlia del mio popolo!»

È infatti un giorno di tumulto, di calpestio, di perplessità, il giorno del Signore, Dio degli eserciti, nella Valle delle Visioni. Si abbattono le mura, il grido d’angoscia giunge fino ai monti.

Elam porta la faretra con delle truppe sui carri e dei cavalieri; Chir snuda lo scudo.

Le tue più belle valli sono piene di carri, i cavalieri prendono posizione davanti alle tue porte.

Il velo è strappato a Giuda; in quel giorno, ecco che volgete lo sguardo all’arsenale della casa della Foresta,

osservate che le brecce della città di Davide sono numerose e raccogliete le acque del serbatoio di sotto;

10 contate le case di Gerusalemme e demolite le case per fortificare le mura;

11 fate un bacino fra le due mura per le acque del serbatoio antico, ma non volgete lo sguardo a colui che ha fatto queste cose e non vedete colui che da lungo tempo le ha preparate.

12 Il Signore, Dio degli eserciti, vi chiama in questo giorno a piangere, a fare lamento, a radervi il capo, a indossare il sacco,

13 ed ecco che tutto è gioia, tutto è festa! Si ammazzano buoi, si scannano pecore, si mangia carne, si beve vino. «Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo[n]

14 Ma il Signore degli eserciti me l’ha rivelato chiaramente: «No, questa iniquità non la potrete espiare che con la vostra morte», dice il Signore, Dio degli eserciti.

15 (O)Così parla il Signore, Dio degli eserciti: «Va’ a trovare questo cortigiano, Sebna, prefetto del palazzo, e digli:

16 “Che hai tu qui, e chi hai tu qui, che ti sei fatto scavare qui un sepolcro? Scavarsi un sepolcro in alto!… Lavorarsi una dimora nella roccia!…

17 Ecco, il Signore ti lancerà via con braccio vigoroso, farà di te un gomitolo,

18 ti farà rotolare, rotolare, come una palla sopra una spaziosa pianura. Laggiù morirai, laggiù saranno i tuoi carri superbi, o vergogna della casa del tuo signore!

19 Io ti scaccerò dal tuo ufficio e tu sarai buttato giù dal tuo posto!

20 In quel giorno io chiamerò il mio servo Eliachim, figlio di Chilchia;

21 lo vestirò della tua tunica, gli allaccerò la tua cintura, rimetterò la tua autorità nelle sue mani; egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda.

22 Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide; egli aprirà, e nessuno chiuderà; egli chiuderà, e nessuno aprirà[o].

23 Lo pianterò come un chiodo in un luogo solido; egli diverrà un trono di gloria per la casa di suo padre.

24 A lui sarà sospesa tutta la gloria della casa di suo padre, i suoi rampolli nobili e ignobili, tutti i vasi più piccoli, dalle coppe alle bottiglie”».

25 «In quel giorno», dice il Signore degli eserciti, «il chiodo piantato in luogo solido sarà tolto, sarà strappato, cadrà; tutto ciò che vi era appeso sarà distrutto», poiché il Signore l’ha detto.

Profezia contro Tiro

23 (P)Oracolo contro Tiro. Urlate, o navi di Tarsis! Essa infatti è distrutta; non più case! Non c’è più nessuno che entri in essa! Dalla terra di Chittim è giunta loro la notizia.

Siate pieni di stupore, o abitanti della costa, che i mercanti di Sidone, solcando il mare, affollavano!

Attraverso le grandi acque, il grano del Nilo, il raccolto del fiume, era la sua rendita; essa era il mercato delle nazioni.

Vergognati, o Sidone! Poiché così parla il mare, la fortezza del mare[p]: «Io non sono stata in doglie e non ho partorito, non ho nutrito giovani, non ho allevato vergini[q]».

Quando la notizia giungerà in Egitto, tutti saranno addolorati a sentire le notizie di Tiro.

Passate a Tarsis, urlate, o abitanti della costa!

È questa la vostra città sempre gaia, la cui origine data dai giorni antichi? I suoi piedi la portavano in terre lontane a soggiornarvi.

Chi mai ha decretato questo contro Tiro, la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano prìncipi, i cui negozianti erano dei nobili della terra?

L’ha decretato il Signore degli eserciti, per offuscare l’orgoglio di ogni splendore, per avvilire tutti i grandi della terra.

10 Percorri liberamente il tuo paese, come fa il Nilo, figlia di Tarsis! Non c’è più giogo![r]

11 Il Signore ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tremare i regni, ha ordinato riguardo a Canaan[s] che siano distrutte le sue fortezze

12 e ha detto: «Tu non continuerai più a far festa, o figlia di Sidone, vergine disonorata! Àlzati, passa nel paese di Chittim[t]! Neppure là troverai riposo».

13 Ecco il paese dei Caldei, di questo popolo che già non esisteva, il paese che l’Assiro assegnò a questi abitatori del deserto. Essi innalzano le loro torri d’assedio, distruggono i palazzi di Tiro, ne fanno un monte di rovine.

14 Urlate, o navi di Tarsis, perché la vostra fortezza è distrutta.

15 (Q)In quel giorno Tiro cadrà nell’oblio per settant’anni, per la durata della vita di un re. Dopo settant’anni, avverrà di Tiro ciò che dice la canzone della prostituta:

16 «Prendi la cetra, va’ attorno per la città, o prostituta dimenticata; suona bene, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te».

17 Dopo settant’anni, il Signore visiterà Tiro ed essa tornerà ai suoi guadagni; si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra.

18 Ma i suoi guadagni e i suoi salari impuri saranno consacrati al Signore; non saranno accumulati né riposti, poiché i suoi guadagni andranno a quelli che stanno in presenza del Signore, perché mangino, si sazino e si vestano d’abiti sontuosi.

Il mondo giudicato

24 (R)Ecco, il Signore vuota la terra e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti.

Avverrà al sacerdote lo stesso che al popolo, al padrone lo stesso che al suo servo, alla padrona lo stesso che alla serva, a chi vende lo stesso che a chi compra, a chi presta lo stesso che a chi prende in prestito, al creditore lo stesso che al debitore.

La terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio, poiché il Signore ha pronunciato questa parola.

La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il popolo della terra languono.

La terra è profanata dai suoi abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno violato il comandamento, hanno rotto il patto eterno.

Perciò una maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti ne portano la pena; perciò gli abitanti della terra sono consumati e poca è la gente che ne è rimasta.

Il mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avevano la gioia nel cuore sospirano.

L’allegria dei tamburelli è cessata, il chiasso della gente in festa è finito, il suono allegro dell’arpa è cessato.

Non si beve più vino in mezzo ai canti, la bevanda alcolica è amara ai bevitori.

10 La città deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno più vi entra.

11 Per le strade si odono lamenti, perché non c’è vino; ogni gioia è tramontata, l’allegrezza è andata via dal paese.

12 Nella città non resta che la desolazione e la porta sfondata cade in rovina.

13 Poiché avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, ciò che avviene quando si scuotono gli olivi, quando si racimola dopo la vendemmia.

14 (S)I superstiti alzano la voce, mandano grida di gioia, acclamano dal mare la maestà del Signore.

15 Glorificate dunque il Signore nelle regioni dell’aurora, glorificate il nome del Signore, Dio d’Israele, nelle isole del mare!

16 Dall’estremità della terra udiamo cantare: «Gloria al Giusto!» Ma io dico: «Ahimè! Ahimè! Guai a me!» I perfidi agiscono perfidamente, sì, i perfidi raddoppiano di perfidia.

17 Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra!

18 Avverrà che chi fuggirà davanti alle grida di spavento cadrà nella fossa; chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall’alto le cateratte e le fondamenta della terra tremeranno.

19 La terra si schianterà tutta: la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà, traballerà.

20 La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su di lei; essa cade e non si rialzerà mai più.

21 (T)In quel giorno il Signore punirà nei luoghi eccelsi l’esercito di lassù, e giù sulla terra i re della terra;

22 saranno riuniti assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sotterraneo; saranno rinchiusi nella prigione e dopo molti giorni saranno puniti.

23 La luna sarà coperta di rossore e il sole di vergogna; poiché il Signore degli eserciti regnerà sul monte Sion e in Gerusalemme, fulgido di gloria in presenza dei suoi anziani.

Lode al Signore

25 (U)Signore, tu sei il mio Dio; io ti esalterò, loderò il tuo nome, perché hai fatto cose meravigliose; i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili.

Poiché tu hai ridotto la città[u] in un mucchio di pietre, la città forte in un monte di rovine; il castello degli stranieri non è più una città, non sarà mai più ricostruito.

Perciò il popolo forte ti glorifica, le città delle nazioni possenti ti temono,

perché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per l’indifeso nella sua angoscia, un rifugio contro la tempesta, un’ombra contro l’arsura; poiché il soffio dei tiranni era come una tempesta che batte la muraglia.

Come il calore è domato in una terra arida, così tu hai domato il tumulto degli stranieri; come il calore è diminuito dall’ombra di una nuvola, così il canto dei tiranni è stato attenuato.

(V)Il Signore degli eserciti preparerà per tutti i popoli su questo monte un convito di cibi succulenti, un convito di vini vecchi, di cibi pieni di midollo, di vini vecchi raffinati.

Distruggerà su quel monte il velo che copre la faccia di tutti i popoli e la coperta stesa su tutte le nazioni.

Annienterà per sempre la morte; il Signore, Dio, asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo, perché il Signore ha parlato.

In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato ed egli ci ha salvati. Questo è il Signore in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!»

10 Infatti la mano del Signore riposerà su questo monte, mentre Moab sarà trebbiato sulla sua terra come si pigia la paglia nel letamaio.

11 Dal letamaio egli stenderà le mani come le stende il nuotatore per nuotare, ma il Signore farà cadere la sua superbia con le trame che ha ordite.

12 Demolirà l’alta fortezza delle tue mura, l’abbatterà fin nella polvere.

Cantico dei redenti

26 (W)In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di Giuda: «Noi abbiamo una città forte; il Signore vi pone la salvezza con mura e bastioni.

Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele.

A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.

Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, sì, il Signore, è la roccia dei secoli».

Infatti egli ha umiliato quelli che stavano in alto; egli ha abbassato la città elevata, l’ha abbassata fino a terra, l’ha stesa nella polvere.

La calpestano i piedi, i piedi dell’oppresso; vi passano sopra i poveri.

La via del giusto è diritta; tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto.

Sulla via dei tuoi giudizi, Signore, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima.

Con l’anima mia ti desidero durante la notte; con lo spirito che è dentro di me ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compiono sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia.

10 Se si fa grazia all’empio, egli non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese della rettitudine e non considera la maestà del Signore.

11 Signore, la tua mano è alzata, ma quelli non la scorgono! Essi vedranno lo zelo che hai per il tuo popolo e saranno confusi; il fuoco divorerà i tuoi nemici.

12 Signore, tu ci darai la pace, poiché ogni opera nostra la compi tu per noi.

13 Signore, Dio nostro, altri signori, fuori di te, hanno dominato su di noi; ma, grazie a te solo, noi possiamo lodare il tuo nome.

14 Quelli sono morti, e non rivivranno più; sono ombre, e non risorgeranno più; tu li hai così puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo.

15 (X)Tu hai aumentato la nazione, o Signore! Hai aumentato la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese.

16 Signore, essi nell’angoscia ti hanno cercato; si sono effusi in umile preghiera quando il tuo castigo li colpiva.

17 Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida durante le sue doglie, così siamo stati noi davanti a te, o Signore.

18 Abbiamo concepito, siamo stati in doglie e, quando abbiamo partorito, era vento; non abbiamo portato nessuna salvezza al paese e non sono nati degli abitanti nel mondo.

19 Rivivano i tuoi morti! Risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi ed esultate[v], o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è rugiada di luce e la terra ridarà alla vita le ombre.

20 (Y)Va’, o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l’indignazione.

21 Poiché, ecco, il Signore esce dal suo luogo per punire l’iniquità degli abitanti della terra; la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto e non terrà più coperti gli uccisi.

27 In quel giorno il Signore punirà con la sua spada dura, grande e forte, il leviatano[w], l’agile serpente, il leviatano, il serpente tortuoso, e ucciderà il mostro che è nel mare!

Annuncio della restaurazione d’Israele

(Z)In quel giorno cantate la vigna dal vino vermiglio!

Io, il Signore, ne sono il guardiano, io la irrigo a ogni istante; la custodisco notte e giorno, affinché nessuno la danneggi.

Nessuna ira è in me. Ah! Se dovessi combattere contro rovi e pruni, io andrei contro di loro e li brucerei tutti assieme!

A meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace con me, che non si faccia la pace con me.

(AA)In avvenire Giacobbe metterà radice, Israele fiorirà e germoglierà, e copriranno di frutta la faccia del mondo.

Il Signore ha colpito il suo popolo come ha colpito quelli che colpivano lui? L’ha forse ucciso come ha ucciso quelli che uccidevano lui?

Tu l’hai punito con misura mandandolo lontano, portandolo via con il tuo soffio impetuoso, in un giorno di vento orientale.

In questo modo è stata espiata l’iniquità di Giacobbe, e questo è il frutto della rimozione del suo peccato: egli ha ridotto tutte le pietre degli altari come pietre di calce frantumate, in modo che gli idoli di Astarte e le colonne solari non risorgeranno più.

10 Infatti la città fortificata è una solitudine, un pascolo abbandonato, abbandonato come il deserto; vi pascoleranno i vitelli, vi si sdraieranno e ne divoreranno gli arbusti.

11 Quando i rami saranno secchi, saranno rotti; verranno le donne a bruciarli. Poiché è un popolo senza intelligenza; perciò colui che l’ha fatto non ne avrà compassione, colui che l’ha formato non gli farà grazia.

12 (AB)In quel giorno il Signore scrollerà i suoi frutti, dal corso del fiume[x] al torrente d’Egitto; voi sarete raccolti a uno a uno, o figli d’Israele.

13 In quel giorno suonerà una gran tromba; quelli che erano perduti nel paese d’Assiria e quelli che erano dispersi nel paese d’Egitto verranno e si prostreranno davanti al Signore, sul monte santo, a Gerusalemme.

Profezia contro Efraim

28 (AC)Guai alla superba corona[y] degli ubriachi di Efraim e al fiore che appassisce, splendido ornamento che sta sul capo della grassa valle degli storditi dal vino!

Ecco venire, da parte del Signore, un uomo forte[z], potente, come una tempesta di grandine, un uragano distruttore, come una piena di grandi acque che straripano; egli getta quella corona a terra con violenza.

La superba corona degli ubriachi di Efraim sarà calpestata;

il fiore che appassisce, lo splendido ornamento che sta sul capo della grassa valle, sarà come il fico primaticcio che precede l’estate: appena uno lo scorge, l’ha in mano e lo ingoia.

(AD)In quel giorno il Signore degli eserciti sarà una splendida corona, un diadema d’onore al resto del suo popolo[aa],

uno spirito di giustizia a colui che siede come giudice, la forza di quelli che respingono il nemico fino alle sue porte.

Ma anche questi barcollano per il vino e vacillano per le bevande inebrianti; sacerdote e profeta barcollano per le bevande inebrianti, affogano nel vino, vacillano per le bevande inebrianti, barcollano mentre hanno visioni, tentennano mentre fanno da giudici.

Tutte le tavole sono piene di vomito, di lordure, non c’è più posto pulito.

«A chi vuole dare insegnamenti? A chi vuole far capire la lezione? A dei bambini appena divezzati, staccati dalle mammelle?

10 Poiché è un continuo dar precetto dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo regola, regola dopo regola, un poco qui, un poco là!»

11 Ebbene, sarà mediante labbra balbuzienti e mediante una lingua straniera che il Signore parlerà a questo popolo.

12 Egli aveva detto loro: «Ecco il riposo: lasciar riposare lo stanco; questo è il refrigerio!» Ma quelli non hanno voluto ascoltare[ab].

13 La parola del Signore è stata per loro precetto dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo regola, regola dopo regola, un poco qui, un poco là, affinché essi andassero a cadere a rovescio, fossero fiaccati, còlti al laccio e presi!

14 Ascoltate dunque la parola del Signore, o schernitori, che dominate questo popolo di Gerusalemme!

15 Voi dite: «Noi abbiamo fatto alleanza con la morte, abbiamo fatto un patto con il soggiorno dei morti; quando l’inondante flagello passerà, non giungerà fino a noi, perché abbiamo fatto della menzogna il nostro rifugio e ci siamo messi al sicuro dietro l’inganno».

16 Perciò così parla il Signore, Dio: «Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire[ac].

17 Io metterò il diritto per livella e la giustizia per piombino; la grandine spazzerà via il rifugio di menzogna e le acque inonderanno il vostro riparo.

18 La vostra alleanza con la morte sarà annullata e il vostro patto con il soggiorno dei morti non reggerà; quando l’inondante flagello passerà, voi sarete da esso calpestati.

19 Ogni volta che passerà, vi afferrerà; poiché passerà mattina dopo mattina, di giorno e di notte; e sarà spaventevole imparare una tale lezione!

20 Poiché il letto sarà troppo corto per distendervisi, e la coperta troppo stretta per avvolgervisi.

21 Poiché il Signore sorgerà come al monte Perazim, si adirerà come nella valle di Gabaon, per fare la sua opera, l’opera sua singolare, per compiere il suo lavoro, lavoro inaudito».

22 Ora non fate gli schernitori, affinché le vostre catene non abbiano a rafforzarsi! Poiché io ho udito, da parte del Signore, Dio degli eserciti, che è deciso uno sterminio completo di tutto il paese.

23 (AE)Porgete orecchio e date ascolto alla mia voce! State attenti e ascoltate la mia parola!

24 L’agricoltore ara sempre per seminare? Rompe ed erpica sempre la sua terra?

25 Quando ne ha appianata la superficie, non vi semina l’aneto, non vi sparge il comino, non vi mette il frumento a solchi, l’orzo nel luogo designato e la spelta entro i limiti ad essa assegnati?

26 Il suo Dio gli insegna la regola da seguire e lo istruisce.

27 L’aneto non si trebbia con la trebbia, né si fa passare sul comino la ruota del carro; ma l’aneto si batte con il bastone e il comino con la verga.

28 Si trebbia il grano, tuttavia non lo si trebbia sempre; vi si fanno passare sopra la ruota del carro e i cavalli, ma non si schiaccia.

29 Anche questo procede dal Signore degli eserciti; meravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua saggezza.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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