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The Daily Audio Bible

This reading plan is provided by Brian Hardin from Daily Audio Bible.
Duration: 731 days

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Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
Esdra 3:1-4:23

Ricostruzione dell'altare e ristabilimento del culto

(A)Giunto il settimo mese, dopo che i figli d'*Israele si furono stabiliti nelle loro città, il popolo si adunò come un sol uomo a *Gerusalemme.

Allora *Iesua, figlio di Iosadac, con i suoi fratelli *sacerdoti, e *Zorobabele, figlio di Sealtiel, con i suoi fratelli, si misero a costruire l'altare del Dio d'Israele, per offrirvi sopra olocausti, come è scritto nella legge di *Mosè, uomo di Dio. Ristabilirono l'altare sulle sue basi, sebbene temessero i popoli delle terre vicine, e offrirono sopra di esso olocausti al Signore: gli olocausti del mattino e della sera. Celebrarono la festa delle Capanne, secondo quanto è scritto, e offrirono olocausti giorno per giorno, nel numero prescritto per ciascun giorno. Poi offrirono l'olocausto continuo, gli olocausti dei noviluni e di tutte le solennità sacre del Signore, e quelli di chi faceva qualche offerta volontaria al Signore. Dal primo giorno del settimo mese cominciarono a offrire olocausti al Signore; ma le fondamenta del *tempio del Signore non erano ancora state poste. Diedero del denaro agli scalpellini e ai falegnami, dei viveri, delle bevande e dell'olio ai *Sidoni e ai *Tiri perché portassero per mare sino a *Iafo del legno di cedro del Libano, secondo la concessione che *Ciro, re di Persia, aveva loro fatta.

Le fondamenta del tempio

(B)Il secondo anno dopo il loro arrivo alla casa di Dio, a Gerusalemme, il secondo mese, Zorobabele, figlio di Sealtiel, Iesua, figlio di Iosadac, con gli altri loro fratelli, sacerdoti e *Leviti, e tutti quelli che erano tornati dall'esilio a Gerusalemme, si misero all'opera; incaricarono i Leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori della casa del Signore. Iesua, con i suoi figli e i suoi fratelli, Cadmiel con i suoi figli, figli di Giuda, si presentarono come un sol uomo per dirigere quelli che lavoravano alla casa di Dio; lo stesso fecero i figli di Chenadad con i loro figli e con i loro fratelli, i Leviti.

10 Quando i costruttori posero le fondamenta del tempio del Signore, vi si fecero assistere i sacerdoti vestiti dei loro paramenti, con delle trombe, e i Leviti, figli di *Asaf, con dei cembali, per lodare il Signore, secondo le direttive date da *Davide, re d'Israele. 11 Essi cantavano rispondendosi a vicenda, celebrando e lodando il Signore: «Perché egli è buono, perché la sua bontà verso Israele dura in eterno». E tutto il popolo, gridando di gioia, lodava il Signore, perché si erano poste le fondamenta della casa del Signore. 12 Molti sacerdoti, Leviti e capi famiglia anziani, che avevano visto la prima casa, piangevano ad alta voce mentre si ponevano le fondamenta della nuova casa. Molti altri invece alzavano le loro voci, gridando per la gioia, 13 al punto che non si poteva distinguere il rumore delle grida di gioia da quello del pianto del popolo; perché il popolo gridava forte, e il rumore si udiva da lontano.

La costruzione del tempio interrotta

(C)Quando i nemici di *Giuda e di *Beniamino vennero a sapere che i reduci dall'esilio costruivano un *tempio al Signore, Dio d'*Israele, si avvicinarono a *Zorobabele e ai capi famiglia e dissero loro: «Noi vogliamo costruire con voi, perché, come voi, noi cerchiamo il vostro Dio, e gli offriamo sacrifici dal tempo di Esaraddon, re d'Assiria, che ci ha fatti venire in questo paese». Ma Zorobabele, *Iesua, e gli altri capi famiglia d'Israele risposero loro: «Non è compito vostro costruire insieme a noi una casa al nostro Dio; noi la costruiremo da soli al Signore, Dio d'Israele, come *Ciro, re di Persia, ci ha ordinato».

Allora la gente del paese si mise a scoraggiare il popolo di Giuda, a molestarlo per impedirgli di fabbricare, e a corrompere dei consiglieri perché facessero fallire il suo piano. Questo durò per tutta la vita di Ciro, re di Persia, e fino al regno di *Dario, re di Persia.

Sotto il regno di Assuero, al principio del suo regno, scrissero un'accusa contro gli abitanti di Giuda e di *Gerusalemme.

Poi, al tempo di *Artaserse, Bislam, Mitredat, Tabeel e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse, re di Persia. La lettera era scritta in caratteri *aramaici e redatta in aramaico.

Reum il governatore e Simsai il segretario scrissero al re Artaserse una lettera contro Gerusalemme, in questi termini:

Reum il governatore, Simsai il segretario, e gli altri loro colleghi di Din, d'Afarsatac, di Tarpel, d'Afaras, d'Erec, di *Babilonia, di Susan, di Dea, di *Elam, 10 e gli altri popoli che il grande e illustre Osnapar ha trasportati e stabiliti nella città di *Samaria, e gli altri che stanno di là dal fiume… eccetera.

11 Questo è il testo della lettera che inviarono al re Artaserse:
I tuoi servi, che risiedono oltre il fiume, eccetera.

12 Sappia il re che i Giudei che sono partiti da te e giunti in mezzo a noi a Gerusalemme, ricostruiscono la città ribelle e malvagia, ne rialzano le mura e ne restaurano le fondamenta. 13 Sappia dunque il re che, se questa città si ricostruisce e se le sue mura si rialzano, essi non pagheranno piú né tributo né imposta né pedaggio, e il tesoro dei re ne soffrirà. 14 Poiché noi mangiamo il sale del palazzo[a] e non ci sembra conveniente stare a vedere il danno del re, mandiamo al re questa informazione. 15 Si facciano delle ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri e, nel libro delle memorie, troverai e apprenderai che questa è una città ribelle, portatrice di sventure a re e a province, e che fin dai tempi antichi ci sono state rivolte. Per queste ragioni la città è stata distrutta. 16 Noi facciamo sapere al re che, se questa città viene ricostruita e le sue mura vengono rialzate, tu non avrai piú il dominio su questo lato del fiume[b].

17 Il re mandò questa risposta a Reum, il governatore, a Simsai il segretario e agli altri loro colleghi che stavano a Samaria e altrove di là dal fiume:
Salute, eccetera.

18 La lettera che ci avete mandato, è stata fedelmente letta in mia presenza; 19 e io ho dato ordine di far delle ricerche. Si è trovato che fin dai tempi antichi codesta città è insorta contro i re e ci sono stati tumulti e rivolte. 20 Vi sono stati a Gerusalemme dei re potenti, che dominarono su tutto il paese che è di là dal fiume, e ai quali si pagavano tributi, imposte e pedaggio. 21 Date dunque ordine che quella gente sospenda i lavori, e che quella città non sia ricostruita finché non ne dia l'ordine io stesso. 22 Badate di non essere negligenti in questo, affinché la situazione non peggiori a danno dei re.

23 Non appena la copia della lettera del re Artaserse fu letta in presenza di Reum, di Simsai il segretario e dei loro colleghi, essi andarono in fretta a Gerusalemme dai Giudei e li obbligarono, a mano armata, a sospendere i lavori.

1 Corinzi 2:6-3:4

(A)Tuttavia, a quelli tra di voi che sono maturi esponiamo una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, i quali stanno per essere annientati; ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra gloria e che nessuno dei dominatori di questo mondo ha conosciuta; perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma com'è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udí, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano»[a]. 10 A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11 Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Cosí nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio.

12 Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; 13 e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. 14 Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. 15 L'uomo spirituale[b], invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno.

16 Infatti
«chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?»[c]
Ora noi abbiamo la mente di Cristo.

Il compito dei servitori di Dio

(B)Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. Vi ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate secondo la natura umana? Quando uno dice: «Io sono di *Paolo»; e un altro: «Io sono d'*Apollo»; non siete forse uomini carnali?

Salmi 28

Certezza dell'esaudimento

28 (A)Di *Davide.
Io grido a te, o Signore;
Ròcca mia, non essere sordo alla mia
voce,
perché, se non mi rispondi,
io sarò simile a quelli che scendono
nella tomba.

Ascolta la voce delle mie suppliche
quando grido a te,
quando alzo le mani verso la tua santa dimora.

Non trascinarmi via con gli empi
e con i malfattori,
i quali parlano di pace con il prossimo, ma hanno la malizia nel cuore.

Ripagali secondo le loro opere,
secondo la malvagità delle loro azioni;
retribuiscili secondo l'opera delle
loro mani;
dà loro ciò che si meritano.

Poiché essi non considerano le azioni del Signore,
né l'opera delle sue mani,
egli li abbatterà e non li rialzerà.

Benedetto sia il Signore,
poiché ha udito la voce delle mie
suppliche.

Il Signore è la mia forza e il mio
scudo;
in lui s'è confidato il mio cuore,
e sono stato soccorso;
perciò il mio cuore esulta,
e io lo celebrerò con il mio canto.

Il Signore è la forza del suo popolo;
egli è un baluardo di salvezza per il
suo *unto.

Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità;
pascili e sostienili in eterno!

Proverbi 20:24-25

24 I passi dell'uomo li dirige il Signore;
come può quindi l'uomo capire
la propria via?

25 È pericoloso per l'uomo prendere alla leggera un impegno sacro,
e riflettere solo dopo aver fatto un voto.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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