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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
1 Samuele 4

L’arca di Dio presa dai Filistei; morte di Eli e dei suoi figli

(A)E la parola di Samuele era rivolta a tutto Israele. Israele uscì contro i Filistei per dar battaglia, e si accampò presso Eben-Ezer; i Filistei erano accampati presso Afec. I Filistei si schierarono in battaglia di fronte a Israele; il combattimento divampò e Israele fu sconfitto dai Filistei, che uccisero sul campo di battaglia circa quattromila uomini. Quando il popolo fu tornato nell’accampamento, gli anziani d’Israele dissero: «Perché oggi il Signore ci ha sconfitti davanti ai Filistei? Andiamo a Silo a prendere l’arca del patto del Signore perché essa venga in mezzo a noi[a] e ci salvi dalle mani dei nostri nemici!» Il popolo quindi mandò gente a Silo, e di là fu portata l’arca del patto del Signore degli eserciti, il quale sta fra i cherubini; e i due figli di Eli, Ofni e Fineas, erano là con l’arca del patto di Dio. Quando l’arca del patto del Signore entrò nell’accampamento, tutto Israele alzò grida di gioia, sì che ne rimbombò la terra. I Filistei, all’udire quelle alte grida, dissero: «Che significano queste grandi grida nell’accampamento degli Ebrei?» E seppero che l’arca del Signore era arrivata nell’accampamento. I Filistei ebbero paura, perché dicevano: «Dio è venuto nell’accampamento». Ed esclamarono: «Guai a noi! Poiché non era così nei giorni passati. Guai a noi! Chi ci salverà dalle mani di questi dèi potenti? Questi sono gli dèi che colpirono gli Egiziani d’ogni sorta di flagelli nel deserto. Siate forti, Filistei, e comportatevi da uomini, affinché non diventiate schiavi degli Ebrei, come essi sono stati schiavi vostri! Comportatevi da uomini e combattete!» 10 I Filistei, dunque, combatterono; Israele fu sconfitto e ciascuno fuggì verso la sua tenda. La disfatta fu enorme, e caddero fra gli Israeliti trentamila fanti. 11 L’arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Ofni e Fineas, morirono.

12 Un uomo di Beniamino, fuggito dal campo di battaglia, arrivò di corsa a Silo quel medesimo giorno, con le vesti stracciate e la testa coperta di terra. 13 Quando giunse, Eli stava sull’orlo della strada seduto sulla sua sedia, aspettando ansiosamente, perché gli tremava il cuore per l’arca di Dio. Appena quell’uomo entrò nella città portando la notizia, un grido si alzò da tutta la città. 14 Eli, udendo le grida, disse: «Che significa questo tumulto?» E quell’uomo corse a portare la notizia a Eli. 15 Eli aveva novantotto anni; la vista gli si era indebolita[b], così che non poteva vedere. 16 Quell’uomo disse a Eli: «Sono io che vengo dal campo di battaglia e che ne sono fuggito oggi». Ed Eli disse: «Come sono andate le cose, figlio mio?» 17 E colui che portava la notizia rispose: «Israele è fuggito davanti ai Filistei; vi è stata una grande strage fra il popolo; anche i tuoi due figli, Ofni e Fineas, sono morti e l’arca di Dio è stata presa». 18 Appena udì menzionare l’arca di Dio, Eli cadde dalla sua sedia all’indietro, accanto alla porta; si ruppe la nuca e morì, perché era un uomo vecchio e pesante. Era stato giudice d’Israele per quarant’anni.

19 Sua nuora, moglie di Fineas, era incinta e prossima al parto; quando udì la notizia che l’arca di Dio era stata presa e che suo suocero e suo marito erano morti, si curvò e partorì, perché sorpresa a un tratto dai dolori. 20 Mentre stava per morire, le donne che l’assistevano le dissero: «Non temere, poiché hai partorito un figlio». Ma lei non rispose e non ci fece caso. 21 Al suo bambino mise il nome di Icabod[c], dicendo: «La gloria si è allontanata da Israele!», perché l’arca di Dio era stata presa ed erano morti suo suocero e suo marito. 22 E disse: «La gloria si è allontanata da Israele, perché l’arca di Dio è stata presa».

Romani 4

La giustificazione attraverso la fede: esempio di Abraamo e di Davide

(A)Che diremo dunque che il nostro antenato[a] Abraamo abbia ottenuto secondo la carne?[b] Poiché se Abraamo fosse stato giustificato per le opere, egli avrebbe di che vantarsi, ma non davanti a Dio; infatti, che dice la Scrittura? «Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia»[c]. Ora a chi opera, il salario non è messo in conto come grazia, ma come debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede è messa in conto come giustizia.

Così pure Davide proclama la beatitudine dell’uomo al quale Dio mette in conto la giustizia senza opere, dicendo:

«Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti.
Beato l’uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato»[d].

Questa beatitudine è soltanto per i circoncisi o anche per gli incirconcisi? Infatti diciamo che la fede fu messa in conto ad Abraamo come giustizia. 10 In quale circostanza dunque gli fu messa in conto? Quando era circonciso, o quando era incirconciso? Non quando era circonciso, ma quando era incirconciso; 11 poi ricevette il segno della circoncisione, quale sigillo della giustizia ottenuta per la fede che aveva quando era incirconciso, affinché fosse padre di tutti gli incirconcisi che credono, in modo che {anche} a loro fosse messa in conto la giustizia, 12 e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo sono circoncisi, ma seguono anche le orme della fede del nostro padre Abraamo quando era ancora incirconciso.

13 (B)Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abraamo o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede. 14 Perché, se diventano eredi quelli che si fondano sulla legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata, 15 poiché la legge produce ira; ma dove non c’è legge[e], non c’è neppure trasgressione. 16 Perciò l’eredità è per fede, affinché sia per grazia, in modo che la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che discende dalla fede di Abraamo. Egli è padre di noi tutti 17 (com’è scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni»[f]) davanti a colui nel quale credette, Dio, che fa rivivere i morti e chiama all’esistenza le cose che non sono. 18 Egli, sperando contro speranza, credette, per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza»[g]. 19 Senza venir meno nella fede, egli vide[h] che il suo corpo era svigorito[i] (aveva quasi cent’anni) e che Sara non era più in grado di essere madre[j]; 20 però, davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio, 21 pienamente convinto che quanto egli ha promesso, è anche in grado di compierlo. 22 Perciò gli fu messo in conto come giustizia.

23 Or non per lui soltanto sta scritto che questo gli fu messo in conto come giustizia, 24 ma anche per noi, ai quali sarà pure messo in conto; per noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, 25 il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.

Geremia 42

Geremia si oppone ai Giudei che vogliono ritirarsi in Egitto

42 (A)Tutti i capi degli uomini armati, Iocanan, figlio di Carea, Iezania, figlio di Osaia, e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, si avvicinarono e dissero al profeta Geremia: «Ti sia accetta la nostra supplica e prega il Signore, il tuo Dio, per noi, per tutto questo residuo (poiché, di molti che eravamo, siamo rimasti pochi, come lo vedono i tuoi occhi) affinché il Signore, il tuo Dio, ci mostri la via per la quale dobbiamo camminare e che cosa dobbiamo fare». Il profeta Geremia disse loro: «Ho inteso; ecco, io pregherò il Signore, il vostro Dio, come avete detto; tutto quello che il Signore vi risponderà ve lo farò conoscere, non vi nasconderò nulla». Quelli dissero a Geremia: «Il Signore sia un testimone veritiero e fedele contro di noi, se non facciamo tutto quello che il Signore, il tuo Dio, ti manderà a dirci. Sia la tua risposta gradevole o sgradevole, noi ubbidiremo alla voce del Signore nostro Dio, al quale ti mandiamo, affinché bene ce ne venga, per aver ubbidito alla voce del Signore nostro Dio».

(B)Dopo dieci giorni la parola del Signore fu rivolta a Geremia. Geremia chiamò Iocanan, figlio di Carea, tutti i capi degli uomini armati che erano con lui e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, e disse loro: «Così parla il Signore, Dio d’Israele, al quale mi avete mandato perché io gli presentassi la vostra supplica: 10 “Se continuate ad abitare in questo paese, io vi ci stabilirò e non vi distruggerò; vi pianterò e non vi sradicherò, perché mi pento del male che vi ho fatto. 11 Non temete il re di Babilonia, del quale avete paura; non lo temete”, dice il Signore, “perché io sono con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano. 12 Io vi farò trovare compassione davanti a lui; egli avrà compassione di voi e vi farà tornare nel vostro paese”. 13 Ma se dite: “Noi non rimarremo in questo paese”; se non ubbidite alla voce del Signore vostro Dio, 14 e dite: “No, andremo nel paese d’Egitto, dove non vedremo la guerra, non udremo suono di tromba e dove non avremo più fame di pane, e abiteremo laggiù”, 15 ebbene, ascoltate allora la parola del Signore, o superstiti di Giuda! Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: “Se siete decisi a recarvi in Egitto, e se andate ad abitarvi, 16 la spada che temete vi raggiungerà laggiù, nel paese d’Egitto; la fame che vi spaventa vi starà alle calcagna laggiù in Egitto, e là morirete. 17 Tutti quelli che avranno deciso di andare in Egitto per abitarvi vi moriranno di spada, di fame o di peste; nessuno di loro scamperà, non sfuggirà al male che io farò venire su di loro”. 18 Infatti così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: “Come la mia ira e il mio furore si sono riversati sugli abitanti di Gerusalemme, così il mio furore si riverserà su di voi, quando sarete entrati in Egitto; sarete abbandonati all’esecrazione, alla desolazione, alla maledizione e all’infamia, e non vedrete mai più questo luogo”. 19 O superstiti di Giuda! Il Signore parla a voi: “Non andate in Egitto!” Sappiate bene che quest’oggi io vi ho avvertiti. 20 Voi ingannate voi stessi, a rischio della vostra vita; poiché mi avete mandato dal Signore vostro Dio, dicendo: “Prega il Signore, il nostro Dio, per noi; tutto quello che il Signore nostro Dio dirà, faccelo sapere esattamente e noi lo faremo”. 21 Io ve l’ho fatto sapere quest’oggi; ma voi non ubbidite alla voce del Signore, del vostro Dio, né a nulla di quanto egli mi ha mandato a dirvi. 22 Ora sappiate bene che voi morirete di spada, di fame e di peste, nel luogo dove desiderate andare per abitarvi».

Salmi 18

Espressioni di lode per la liberazione

18 (A)Al direttore del coro. Di Davide, servo del Signore,

il quale rivolse al Signore le parole di questo cantico,

quando il Signore lo liberò dalla mano di Saul. Egli disse:

«Io ti amo, o Signore, mia forza!

Il Signore è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore;

il mio Dio, la mia rupe, in cui mi rifugio,

il mio scudo, il mio potente salvatore[a], il mio alto rifugio.

Io invocai il Signore, che è degno d’ogni lode,

e fui salvato dai miei nemici.

I legami della morte mi avevano circondato,

i torrenti della distruzione mi avevano spaventato.

I legami del soggiorno dei morti mi avevano attorniato,

i lacci della morte mi avevano sorpreso.

Nella mia angoscia invocai il Signore, gridai al mio Dio.

Egli udì la mia voce dal suo tempio,

il mio grido giunse a lui, ai suoi orecchi.

Allora la terra fu scossa e tremò,

le fondamenta dei monti furono smosse e scrollate;

perché egli era colmo di sdegno.

Un fumo saliva dalle sue narici;

un fuoco consumante gli usciva dalla bocca

e ne venivano fuori carboni accesi.

Egli abbassò i cieli e discese,

una fitta nube aveva sotto i piedi.

10 Cavalcava un cherubino e volava;

volava veloce sulle ali del vento.

11 Aveva fatto delle tenebre la sua stanza nascosta;

aveva posto intorno a sé, per suo padiglione,

l’oscurità delle acque, le dense nubi dei cieli.

12 Per lo splendore che emanava da lui,

le dense nubi si sciolsero con grandine e con carboni ardenti.

13 Il Signore tuonò nei cieli,

l’Altissimo fece udire la sua voce

con grandine e con carboni ardenti.

14 Scagliò le sue saette e disperse i nemici;

lanciò folgori in gran numero e li mise in fuga.

15 Allora apparve il fondo del mare

e le fondamenta del mondo furono scoperte

al tuo rimprovero, o Signore,

al soffio del vento delle tue narici.

16 Egli tese dall’alto la mano e mi prese,

mi trasse fuori dalle grandi acque.

17 Mi liberò dal mio potente nemico,

da quelli che mi odiavano, perché erano più forti di me.

18 Essi mi erano piombati addosso nel dì della mia calamità,

ma il Signore fu il mio sostegno.

19 Egli mi trasse fuori al largo,

mi liberò, perché mi gradisce.

20 Il Signore mi ha ricompensato secondo la mia giustizia,

mi ha reso secondo la purezza delle mie mani,

21 poiché ho osservato le vie del Signore

e non mi sono allontanato dal mio Dio, comportandomi da empio.

22 Poiché ho tenuto tutte le sue leggi davanti a me

e non ho rifiutato i suoi precetti.

23 Sono stato integro verso di lui,

mi sono guardato dalla mia iniquità.

24 Perciò il Signore mi ha ripagato secondo la mia giustizia,

secondo la purezza delle mie mani in sua presenza.

25 Tu ti mostri pietoso verso il pio,

integro verso l’uomo integro;

26 ti mostri puro con il puro

e ti mostri astuto con il perverso;

27 poiché tu sei colui che salva la gente afflitta

e fa abbassare gli occhi alteri.

28 Sì, tu fai risplendere la mia lampada;

il Signore, il mio Dio, illumina le mie tenebre.

29 Con te io assalgo tutta una schiera,

con il mio Dio salgo sulle mura.

30 La via di Dio è perfetta;

la parola del Signore è purificata con il fuoco;

egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui.

31 Poiché chi è Dio all’infuori del Signore?

E chi è Rocca all’infuori del nostro Dio,

32 il Dio che mi cinge di forza

e rende la mia via retta?

33 Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve,

mi rende saldo sulle mie alture;

34 addestra le mie mani alla battaglia

e le mie braccia tendono un arco di bronzo.

35 Tu mi hai anche dato lo scudo della tua salvezza,

la tua destra mi ha sostenuto,

la tua bontà mi ha reso grande.

36 Tu hai allargato la via davanti ai miei passi

e i miei piedi non hanno vacillato.

37 Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti;

non sono tornato indietro prima di averli distrutti.

38 Li ho abbattuti e non sono potuti risorgere;

sono caduti sotto i miei piedi.

39 Tu m’hai cinto di forza per la guerra;

tu hai fatto piegare sotto di me i miei avversari;

40 hai fatto voltare le spalle davanti a me ai miei nemici

e ho distrutto quelli che mi odiavano.

41 Hanno gridato, ma nessuno li ha salvati;

hanno gridato al Signore, ma egli non ha risposto.

42 Io li ho tritati come polvere al vento,

li ho spazzati via come il fango delle strade.

43 Tu mi hai liberato dal popolo in rivolta,

mi hai costituito capo di nazioni;

un popolo che non conoscevo mi è stato sottomesso.

44 Al solo udir parlare di me, mi hanno ubbidito;

i figli degli stranieri mi hanno reso omaggio.

45 I figli degli stranieri si sono persi d’animo,

sono usciti tremanti dai loro nascondigli.

46 Il Signore vive: sia benedetta la mia Rocca!

Sia esaltato il Dio della mia salvezza!

47 Il Dio che fa la mia vendetta

e mi sottomette i popoli,

48 che mi libera dai miei nemici.

Sì, tu m’innalzi sopra i miei avversari,

mi salvi dall’uomo violento.

49 Perciò, o Signore, ti loderò tra le nazioni

e salmeggerò al tuo nome.

50 Grandi liberazioni egli accorda al suo re,

usa benevolenza verso il suo unto,

verso Davide e la sua discendenza in eterno».

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra