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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Levitico 9

Primi sacrifici offerti per mezzo di Aaronne e dei suoi figli

(A)L’ottavo giorno Mosè chiamò Aaronne, i suoi figli e gli anziani d’Israele, e disse ad Aaronne: «Prendi un vitello giovane per un sacrificio espiatorio e un montone per un olocausto, entrambi senza difetto, e offrili al Signore. Dirai così ai figli d’Israele: “Prendete un capro per un sacrificio espiatorio, un vitello e un agnello entrambi di un anno, senza difetto, per un olocausto, un bue e un montone per un sacrificio di riconoscenza, per sacrificarli davanti al Signore, e un’oblazione intrisa d’olio; perché oggi il Signore vi apparirà”».

Essi dunque portarono davanti alla tenda di convegno le cose che Mosè aveva ordinate; e tutta la comunità si avvicinò e rimase in piedi davanti al Signore. Mosè disse: «Questo è quello che il Signore vi ha ordinato; fatelo e la gloria del Signore vi apparirà». Mosè disse ad Aaronne: «Avvicìnati all’altare; offri il tuo sacrificio espiatorio e il tuo olocausto, fa’ l’espiazione per te e per il popolo; presenta anche l’offerta del popolo e fa’ l’espiazione per esso, come il Signore ha ordinato».

Aaronne dunque si avvicinò all’altare e sgozzò il vitello del proprio sacrificio espiatorio. I suoi figli gli porsero il sangue ed egli vi intinse il dito, ne mise sui corni dell’altare e sparse il resto del sangue ai piedi dell’altare; 10 ma il grasso, i rognoni e la rete del fegato della vittima espiatoria li fece bruciare sull’altare, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 11 La carne e la pelle le bruciò fuori dell’accampamento.

12 Poi sgozzò l’olocausto; i figli di Aaronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse sull’altare da ogni lato. 13 Gli porsero pure l’olocausto fatto a pezzi e la testa; ed egli li fece bruciare sull’altare. 14 Lavò le interiora e le zampe, e le fece bruciare sull’olocausto, sopra l’altare.

15 Poi presentò l’offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrificio espiatorio per il popolo, lo sgozzò e offrì il sacrificio di espiazione, come la prima volta. 16 Poi offrì l’olocausto, sacrificandolo secondo la regola stabilita. 17 Presentò quindi l’oblazione; ne prese una manciata piena e la fece bruciare sull’altare, oltre all’olocausto della mattina. 18 Sgozzò il bue e il montone, come sacrificio di riconoscenza per il popolo. I figli di Aaronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse sull’altare, da ogni lato. 19 Gli porsero il grasso del bue e del montone, la coda, il grasso che copre le interiora, i rognoni e la rete del fegato. 20 Misero le parti di grasso sui petti ed egli le fece bruciare sull’altare; 21 i petti e la coscia destra Aaronne li agitò davanti al Signore come offerta agitata, nel modo in cui Mosè aveva ordinato.

22 (B)Poi Aaronne alzò le mani verso il popolo e lo benedisse; e, dopo aver fatto il sacrificio espiatorio, l’olocausto e i sacrifici di riconoscenza, scese giù dall’altare.

23 Mosè e Aaronne entrarono nella tenda di convegno; poi uscirono e benedissero il popolo; e la gloria del Signore apparve a tutto il popolo. 24 Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e consumò sull’altare l’olocausto e i grassi; tutto il popolo lo vide, emise grida di esultanza e si prostrò con la faccia a terra.

Salmi 10

Il castigo dell’empio

10 (A)O Signore, perché te ne stai lontano?

Perché ti nascondi in tempo d’angoscia?

L’empio nella sua superbia perseguita con furore i miseri;

essi rimangono presi nelle insidie tese dai malvagi;

poiché l’empio si gloria delle brame dell’anima sua,

benedice il rapace e disprezza il Signore.

L’empio, con viso altero, dice: «Il Signore non farà inchieste».

Tutti i suoi pensieri sono: «Non c’è Dio!»

Le sue vie son prospere in ogni tempo;

cosa troppo alta per lui sono i tuoi giudizi;

con un soffio egli disperde tutti i suoi nemici.

Egli dice in cuor suo: «Non sarò mai smosso;

d’età in età non m’accadrà male alcuno».

La sua bocca è piena di maledizione, di frodi e di violenza;

sotto la sua lingua c’è malizia e iniquità[a].

Egli sta in agguato nei villaggi,

uccide l’innocente in luoghi nascosti;

i suoi occhi spiano il misero.

Sta in agguato nel suo nascondiglio come un leone nella sua tana,

sta in agguato per sorprendere il misero;

egli sorprende lo sventurato trascinandolo nella sua rete.

10 Se ne sta quatto e chino

e gli infelici soccombono alla sua forza.

11 Dice in cuor suo: «Dio dimentica,

nasconde la sua faccia, non vedrà mai».

12 Ergiti, o Signore! O Dio, alza la tua mano!

Non dimenticare i miseri.

13 Perché l’empio disprezza Dio?

Perché dice in cuor suo: «Non ne chiederà conto»?

14 Invece tu hai visto; poiché tu guardi la malvagità

e l’oppressione per poi ripagare con la tua mano.

A te si abbandona il misero;

tu sei il sostegno dell’orfano.

15 Spezza il braccio dell’empio e del malvagio;

chiedi conto della sua empietà, finché tu non ne trovi più.

16 Il Signore è re in eterno;

le nazioni sono state sterminate dalla sua terra.

17 O Signore, tu esaudisci il desiderio degli umili;

tu fortifichi il cuor loro, porgi il tuo orecchio

18 per rendere giustizia all’orfano e all’oppresso,

affinché l’uomo, che è fatto di terra, cessi d’incutere spavento.

Proverbi 24

24 Non portare invidia ai malvagi, non desiderare di stare con loro,

perché il loro cuore medita rapine, le loro labbra emettono malvagità.

La casa si costruisce con la saggezza e si rende stabile con l’intelligenza;

mediante la scienza se ne riempiono le stanze di ogni specie di beni preziosi e gradevoli.

L’uomo saggio è pieno di forza, chi ha scienza accresce la sua potenza;

infatti, con sagge direttive potrai condurre bene la guerra, e la vittoria sta nel gran numero dei consiglieri.

La saggezza è troppo in alto per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta della città.

Chi pensa a fare il male sarà chiamato esperto in malizia.

I disegni dello stolto sono peccato, il beffardo è l’abominio degli uomini.

10 Se ti scoraggi nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca.

11 Libera quelli che sono condotti a morte, e salva quelli che, vacillando, vanno al supplizio.

12 Se dici: «Ma noi non ne sapevamo nulla!», Colui che pesa i cuori non lo vede forse? Colui che veglia su di te non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le sue opere?

13 Figlio mio, mangia il miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato.

14 Così conosci la saggezza per il tuo bene! Se la trovi, c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà delusa.

15 O empio, non tendere insidie alla casa del giusto! Non devastare il luogo dove riposa!

16 Perché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi sono travolti dalla sventura.

17 Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; quand’è rovesciato, il tuo cuore non ne gioisca,

18 perché il Signore non lo veda e gli dispiaccia e non distolga l’ira sua da lui.

19 Non t’irritare a motivo di chi fa il male e non portare invidia agli empi,

20 perché non c’è avvenire per il malvagio; la lucerna degli empi sarà spenta.

21 Figlio mio, temi il Signore e il re, e non mischiarti con gli uomini turbolenti;

22 la loro rovina sopraggiungerà improvvisa, e chi sa la triste fine dei loro anni?

23 Anche queste sono massime dei saggi. Non è bene, in giudizio, avere riguardi personali.

24 Chi dice all’empio: «Tu sei giusto», i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni.

25 Ma quelli che sanno punire se ne troveranno bene, e su loro scenderanno benedizione e prosperità.

26 Da’ un bacio sulle labbra chi dà una risposta giusta.

27 Metti in ordine i tuoi affari di fuori, metti in buono stato i tuoi campi, poi ti fabbricherai la casa.

28 Non testimoniare senza motivo contro il tuo prossimo; vorresti forse ingannare con le tue parole?

29 Non dire: «Come ha fatto a me così farò a lui; renderò a costui secondo la sua azione».

30 Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno;

31 ed ecco, le spine vi crescevano dappertutto, i rovi ne coprivano il suolo e il muro di cinta era in rovina.

32 Considerai la cosa e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione:

33 dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare…

34 e la tua povertà verrà come un ladro e la tua miseria, come un uomo armato.

1 Tessalonicesi 3

Perciò, non potendo più resistere, preferimmo restare soli ad Atene; e mandammo Timoteo, nostro fratello e collaboratore di Dio[a] nel vangelo di Cristo, per confermarvi e confortarvi nella vostra fede, affinché nessuno fosse scosso in mezzo a queste tribolazioni; infatti voi stessi sapete che a questo siamo destinati. Perché anche quando eravamo tra di voi, vi preannunciavamo che avremmo dovuto soffrire, come poi è avvenuto, e voi lo sapete. Perciò anch’io, non potendo più resistere, mandai a informarmi della vostra fede, temendo che il tentatore vi avesse tentati, e la nostra fatica fosse risultata vana.

(A)Ma ora Timoteo è ritornato e ci ha recato buone notizie della vostra fede e del vostro amore, e ci ha detto che conservate sempre un buon ricordo di noi e desiderate vederci, come anche noi desideriamo vedere voi. Per questa ragione, fratelli, siamo stati consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede, pur fra tutte le nostre angustie e afflizioni; perché ora, se state saldi nel Signore, ci sentiamo rivivere. Come potremmo, infatti, esprimere a Dio la nostra gratitudine a vostro riguardo, per la gioia che ci date davanti al nostro Dio, 10 mentre notte e giorno preghiamo intensamente di poter vedere il vostro volto e di colmare le lacune della vostra fede?

11 Ora Dio stesso, nostro Padre, e il nostro Signore Gesù [Cristo] ci appianino la via per venire da voi; 12 e quanto a voi, il Signore vi faccia crescere e abbondare in amore gli uni verso gli altri e verso tutti, come anche noi abbondiamo verso di voi, 13 per rendere i vostri cuori saldi, irreprensibili in santità davanti a Dio nostro Padre, quando il nostro Signore Gesù [Cristo] verrà con tutti i suoi santi[b].

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra