Gesù andò con loro. Stava per arrivare alla casa, quando il centurione gli mandò incontro alcuni amici per dirgli: «Signore, non ti disturbare ad entrare nella mia casa, perché io non sono degno di un tale onore e neppure di venire da te di persona. Diʼ soltanto una parola e il mio servo certamente guarirà! Lo so, perché anchʼio dipendo dallʼautorità dei miei superiori e, a mia volta, ho autorità sui miei uomini. Basta che io dica “Andate!” ed essi ubbidiscono, oppure “Venite!” ed essi vengono; e se dico al mio servo: “Faʼ questo o quello”, egli lo fa. Perciò basta che tu dica: “Sii guarito!” ed il mio servo guarirà!»
Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa».
Poiché anch'io sono un uomo sottoposto all'autorità altrui e ho sotto di me dei soldati, e dico ad uno: "Va'" ed egli va, e a un altro: "Vieni" ed egli viene, e al mio servo: "Fa' questo" ed egli lo fa».
Perché anch'io sono uomo sottoposto all'autorità altrui, e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: “Vai”, ed egli va; a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa' questo”, ed egli lo fa».
Perché anch’io sono un uomo sottoposto all’autorità altrui e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: “Va’”, ed egli va; a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo”, ed egli lo fa».