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Bible in 90 Days

An intensive Bible reading plan that walks through the entire Bible in 90 days.
Duration: 88 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
1 Cronache 24:1 - 2 Cronache 7:10

I sacerdoti divisi in ventiquattro classi

24 (A)Le classi dei figli di Aaronne furono queste. I figli di Aaronne furono: Nadab, Abiu, Eleazar e Ita-mar. Nadab e Abiu morirono prima del loro padre e non ebbero figli; Eleazar e Itamar esercitarono il sacerdozio.

Davide, con Sadoc dei figli di Eleazar e con Aimelec dei figli d’Itamar, classificò i figli di Aaronne secondo il servizio che dovevano fare. Tra i figli di Eleazar si trovarono più capi di famiglie che tra i figli d’Itamar; e furono divisi così: per i figli di Eleazar, sedici capi di famiglie patriarcali; per i figli di Itamar, otto capi delle loro famiglie patriarcali. La classificazione fu fatta a sorte, tanto per gli uni quanto per gli altri; perché c’erano dei prìncipi del santuario e dei prìncipi di Dio sia tra i figli di Eleazar sia tra i figli d’Itamar. Semaia, figlio di Natanael, il segretario, che era della tribù di Levi, li iscrisse in presenza del re e dei prìncipi, in presenza del sacerdote Sadoc, di Aimelec, figlio di Abiatar, e in presenza dei capi delle famiglie patriarcali dei sacerdoti e dei Leviti. Si tirò a sorte una casa patriarcale per Eleazar e, proporzionalmente, per Itamar.

Il primo designato dalla sorte fu Ieoiarib; il secondo, Iedaia; il terzo, Carim; il quarto, Seorim; il quinto, Malchia; il sesto, Miiamin; 10 il settimo, Accos; l’ottavo, Abiia; 11 il nono, Iesua; il decimo, Secania; 12 l’undicesimo, Eliasib; il dodicesimo, Iachim; 13 il tredicesimo, Cuppa; il quattordicesimo, Iesebeab; 14 il quindicesimo, Bilga; il sedicesimo, Immer; 15 il diciassettesimo, Chezir; il diciottesimo, Appises; 16 il diciannovesimo, Petaia; il ventesimo, Ezechiele; 17 il ventunesimo, Iachin; il ventiduesimo, Gamul; 18 il ventitreesimo, Delaia; il ventiquattresimo, Maazia.

19 Così furono classificati per il loro servizio, affinché entrassero nella casa del Signore secondo la regola stabilita per loro da Aaronne loro padre e che il Signore, Dio d’Israele, gli aveva prescritta.

Classificazione degli altri discendenti di Levi

20 (B)Quanto al rimanente dei figli di Levi, questi ne furono i capi. Dei figli di Amram: Subael; dei figli di Subael: Iedia. 21 Di Reabia, dei figli di Reabia: il capo Isia. 22 Degli Iseariti: Selomot; dei figli di Selomot: Iaat. 23 Figli di Ebron[a]: Ieriia, Amaria il secondo, Iaaziel il terzo, Iecameam il quarto. 24 Figli di Uzziel: Mica; dei figli di Mica: Samir; 25 fratello di Mica: Isia; dei figli d’Isia: Zaccaria. 26 Figli di Merari: Mali e Musi, e i figli di Iaazia, suo figlio, 27 vale a dire i figli di Merari, per il tramite di Iaazia suo figlio: Soam, Zaccur e Ibri. 28 Di Mali: Eleazar, che non ebbe figli. 29 Di Chis, i figli di Chis: Ierameel. 30 I figli di Musi: Mali, Eder e Ierimot. Questi sono i figli dei Leviti secondo le loro case patriarcali. 31 Anch’essi come i figli di Aaronne, loro fratelli, tirarono a sorte in presenza del re Davide, di Sadoc, di Aimelec e dei capi delle famiglie patriarcali dei sacerdoti e dei Leviti. Ogni capo di famiglia patriarcale tirò a sorte, nello stesso modo del fratello più giovane di lui.

I cantori sacri divisi in ventiquattro classi

25 (C)Poi Davide e i capi dell’esercito appartarono per il servizio quelli dei figli di Asaf, di Eman e di Iedutun che cantavano gli inni sacri[b] accompagnandosi con cetre, con saltèri e con cembali; e questo fu il numero di quelli che furono incaricati di questo servizio: dei figli di Asaf: Zaccur, Iosef, Netania, Asarela, figli di Asaf, sotto la direzione di Asaf, che cantava gli inni sacri seguendo le istruzioni del re. Di Iedutun, i figli di Iedutun: Ghedalia, Seri, Isaia, Casabia, Mattitia e Simei[c], sei, sotto la direzione del loro padre Iedutun, che cantava gli inni sacri con la cetra per lodare e celebrare il Signore. Di Eman, i figli di Eman: Bucchiia, Mattania, Uzziel, Sebuel, Ierimot, Anania, Canani, Eliatac, Ghiddalti, Romamti-Ezer, Iosbecasa, Malloti, Otir, Maaziot. Tutti questi erano figli di Eman, veggente del re, secondo la promessa di Dio di accrescere la potenza[d] di Eman. Dio infatti aveva dato a Eman quattordici figli e tre figlie.

Tutti questi erano sotto la direzione dei loro padri per il canto della casa del Signore e avevano cembali, saltèri e cetre per il servizio della casa di Dio. Erano sotto la direzione del re, di Asaf, di Iedutun e di Eman. Il loro numero, compresi i loro fratelli istruiti nel canto in onore del Signore, tutti quelli cioè che erano esperti in questo, era duecentottantotto. Tirarono a sorte il loro ordine di servizio, tanto i piccoli quanto i grandi, tanto i maestri quanto gli allievi.

Il primo designato dalla sorte per Asaf fu Iosef; il secondo fu Ghedalia, con i suoi fratelli e i suoi figli, dodici in tutto; 10 il terzo fu Zaccur, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 11 il quarto fu Iseri, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 12 il quinto fu Netania, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 13 il sesto fu Bucchiia, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 14 il settimo fu Iesarela, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 15 l’ottavo fu Isaia, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 16 il nono fu Mattania, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 17 il decimo fu Simei, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 18 l’undicesimo fu Azarel, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 19 il dodicesimo fu Casabia, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 20 il tredicesimo fu Subael, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 21 il quattordicesimo fu Mattitia, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 22 il quindicesimo fu Ieremot, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 23 il sedicesimo fu Anania, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 24 il diciassettesimo fu Iosbecasa, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 25 il diciottesimo fu Canani, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 26 il diciannovesimo fu Malloti, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 27 il ventesimo fu Eliata, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 28 il ventunesimo fu Otir, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 29 il ventiduesimo fu Ghiddalti, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 30 il ventitreesimo fu Maaziot, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 31 il ventiquattresimo fu Romamti-Ezer, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto.

I portinai del tempio e i funzionari

26 (D)Riguardo alle classi dei portinai. Dei Corachiti: Meselemia, figlio di Core, uno dei figli di Asaf[e]. Figli di Meselemia: Zaccaria il primogenito, Iediael il secondo, Zebadia il terzo, Iatniel il quarto, Elam il quinto, Iocanan il sesto, Elioenai il settimo. Figli di Obed-Edom: Semaia il primogenito, Ieozabad il secondo, Ioa il terzo, Sacar il quarto, Netanel il quinto, Ammiel il sesto, Issacar il settimo, Peulletai l’ottavo, poiché Dio l’aveva benedetto. E a Semaia, suo figlio, nacquero dei figli che governarono la casa del padre loro perché erano uomini forti e valorosi. Figli di Semaia: Otni, Refael, Obed, Elzabad e i suoi fratelli, uomini valorosi, Eliu e Semachia. Tutti questi erano figli di Obed-Edom; essi, i loro figli e i loro fratelli erano uomini valorosi e pieni di forza per il servizio: sessantadue di Obed-Edom. Meselemia ebbe figli e fratelli, uomini valorosi, in numero di diciotto. 10 Cosa, dei figli di Merari, ebbe per figli: Simri il capo, che il padre aveva fatto capo, sebbene non fosse il primogenito, 11 Chilchia il secondo, Tebalia il terzo, Zaccaria il quarto. Tutti i figli e i fratelli di Cosa erano in numero di tredici.

12 A queste classi di portinai, ai capi di questi uomini, come anche ai loro fratelli, fu affidato l’incarico del servizio della casa del Signore. 13 E tirarono a sorte per ciascuna porta, i più piccoli come i più grandi, nell’ordine delle loro case patriarcali.

14 Per il lato d’oriente la sorte designò Selemia. Si tirò poi a sorte per Zaccaria, suo figlio, che era un consigliere intelligente; e la sorte designò lui per il lato di settentrione. 15 Per il lato di mezzogiorno la sorte designò Obed-Edom, e per i magazzini designò i suoi figli. 16 Per il lato d’occidente, con la porta Sallechet, sulla via che sale, la sorte designò Suppim e Cosa, in due posti di guardia, uno di fronte all’altro. 17 A oriente c’erano sei Leviti; a settentrione, quattro per giorno; a meridione, quattro per giorno, e quattro ai magazzini, due per ogni ingresso; 18 al recinto del tempio, a occidente, ve n’erano quattro addetti per la strada, due per il recinto.

19 Queste sono le classi dei portinai, scelti tra i figli di Core e i figli di Merari.

20 I Leviti, loro fratelli, erano preposti ai tesori della casa di Dio e ai tesori delle cose consacrate. 21 I figli di Laedan, cioè i figli dei Ghersoniti discesi da Laedan, i capi delle case patriarcali di Laedan il Ghersonita, cioè Ieieli; 22 e i figli di Ieieli, Zetam e Ioel suo fratello, erano preposti ai tesori della casa del Signore. 23 Fra gli Amramiti, gli Iseariti, gli Ebroniti e gli Uzzieliti, 24 Sebuel, figlio di Ghersom, figlio di Mosè, era sovrintendente dei tesori. 25 I suoi fratelli, tramite Eliezer, furono Reabia suo figlio, che ebbe per figlio Isaia, che ebbe per figlio Ioram, che ebbe per figlio Zicri, che ebbe per figlio Selomit. 26 Questo Selomit e i suoi fratelli erano preposti a tutti i tesori delle cose sacre che il re Davide, i capi delle case patriarcali, i capi di migliaia e di centinaia e i capi dell’esercito avevano consacrate 27 (prelevandole dal bottino di guerra per il mantenimento della casa del Signore), 28 e a tutto quello che era stato consacrato da Samuele il veggente, da Saul figlio di Chis, da Abner figlio di Ner e da Ioab figlio di Seruia. Chiunque consacrava qualcosa l’affidava alle mani di Selomit e dei suoi fratelli.

I magistrati in Israele

29 (E)Fra gli Iseariti, Chenania e i suoi figli erano addetti agli affari esterni al tempio, come magistrati e giudici in Israele. 30 Fra gli Ebroniti, Casabia e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di millesettecento, furono preposti alla sorveglianza d’Israele, di qua dal Giordano, a occidente, per tutti gli affari che concernevano il Signore e per il servizio del re. 31 Per quanto concerne gli Ebroniti, di cui Ieria era il capo, l’anno quarantesimo del regno di Davide si fecero delle ricerche relative alle loro genealogie, secondo le loro case patriarcali, e si trovarono fra di loro uomini forti e valorosi a Iaezer in Galaad. 32 I fratelli di Ieria, uomini valorosi, erano duemilasettecento capi di case patriarcali. Il re Davide affidò loro la sorveglianza dei Rubeniti, dei Gaditi, della mezza tribù di Manasse, per tutte le cose concernenti Dio e per tutti gli affari del re.

I dodici capi dell’esercito di Davide

27 (F)Ecco i figli d’Israele, secondo il loro numero, i capi di famiglie patriarcali, i capi di migliaia e di centinaia e i loro ufficiali al servizio del re per tutto quello che concerneva le divisioni che entravano e uscivano di servizio, mese per mese, tutti i mesi dell’anno. Ogni divisione era formata da ventiquattromila uomini.

A capo della prima divisione, per il primo mese, stava Iasobeam, figlio di Zabdiel, e la sua divisione era di ventiquattromila uomini. Egli era dei figli di Perez, e capo di tutti gli ufficiali dell’esercito per il primo mese.

A capo della divisione del secondo mese stava Dodai, l’Aoita, con la sua divisione; Miclot era l’ufficiale superiore e la sua divisione era di ventiquattromila uomini.

Il capo della terza divisione per il terzo mese era Benaia, figlio del sacerdote Ieoiada; era capo e la sua divisione contava ventiquattromila uomini. Questo Benaia era un prode fra i trenta e a capo dei trenta; Ammizadab, suo figlio, era l’ufficiale superiore della sua divisione.

Il quarto, per il quarto mese, era Asael, fratello di Ioab; e, dopo di lui, Zebadia, suo figlio; aveva una divisione di ventiquattromila uomini.

Il quinto, per il quinto mese, era il capo Sameut l’Izraita, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini.

Il sesto, per il sesto mese, era Ira, figlio di Icches il Tecoita, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini.

10 Il settimo, per il settimo mese, era Cheles il Pelonita, dei figli di Efraim, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini.

11 L’ottavo, per l’ottavo mese, era Sibbecai il Cusatita, della famiglia degli Zeraiti, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini.

12 Il nono, per il nono mese, era Abiezer da Anatot, dei Beniaminiti, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini.

13 Il decimo, per il decimo mese, era Maarai da Netofa, della famiglia degli Zeraiti, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini.

14 L’undicesimo, per l’undicesimo mese, era Benaia da Piraton, dei figli di Efraim, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini.

15 Il dodicesimo, per il dodicesimo mese, era Cheldai da Netofa, della famiglia di Otniel, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini.

I capi delle dodici tribù d’Israele

16 (G)Questi erano i capi delle tribù d’Israele. Capo dei Rubeniti: Eliezer, figlio di Zicri. Dei Simeoniti: Sefatia, figlio di Maaca. 17 Dei Leviti: Casabia, figlio di Chemuel. Di Aaronne: Sadoc. 18 Di Giuda: Eliu, dei fratelli di Davide. Di Issacar: Omri, figlio di Micael. 19 Di Zabulon: Ismaia, figlio di Obadia. Di Neftali: Ierimot, figlio di Azriel. 20 Dei figli di Efraim: Osea, figlio di Azazia. Della mezza tribù di Manasse: Ioel, figlio di Pedaia. 21 Della mezza tribù di Manasse in Galaad: Iddo, figlio di Zaccaria. Di Beniamino: Iaaziel, figlio di Abner. 22 Di Dan: Azareel, figlio di Ieroam. Questi erano i capi delle tribù d’Israele.

23 Davide non fece il censimento degli Israeliti che erano in età di vent’anni in giù, perché il Signore aveva detto di moltiplicare Israele come le stelle del cielo. 24 Ioab, figlio di Seruia, aveva cominciato il censimento, ma non lo finì; e l’ira del Signore piombò sopra Israele a causa di questo censimento, che non fu iscritto fra gli altri nelle Cronache del re Davide.

Amministratori e consiglieri di Davide

25 (H)Azmavet, figlio di Adiel, era preposto ai tesori del re; Gionatan, figlio di Uzzia, ai tesori che erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri; 26 Ezri, figlio di Chelub, ai lavoratori della campagna per la coltura del suolo; 27 Simei, da Rama, alle vigne; Zabdi, da Sefam, al prodotto dei vigneti per fornire le cantine; 28 Baal-Anan, da Gheder, agli uliveti e ai sicomori nella pianura; Ioas, ai depositi dell’olio; 29 Sitrai, da Saron, al bestiame grosso che pasceva a Saron; Safat, figlio di Adlai, al bestiame grosso delle valli; 30 Obil, l’Ismaelita, ai cammelli; Iedeia, da Meronot, agli asini; Iaziz, l’Agarita, 31 al bestiame minuto. Tutti questi erano amministratori dei beni del re Davide.

32 Gionatan, zio di Davide, era consigliere, uomo intelligente e istruito; Ieiel, figlio di Acmoni, stava presso i figli del re; 33 Aitofel era consigliere del re; Cusai, l’Archita, era amico del re. 34 Dopo Aitofel furono consiglieri Ieoiada, figlio di Benaia, e Abiatar; il capo dell’esercito del re era Ioab.

Raccomandazioni di Davide a Salomone circa la costruzione del tempio

28 (I)Davide convocò a Gerusalemme tutti i capi d’Israele, i capi delle tribù, i capi delle divisioni al servizio del re, i capi di migliaia, i capi di centinaia, gli amministratori di tutti i beni e del bestiame appartenente al re e ai suoi figli, insieme con gli ufficiali di corte, con gli uomini prodi e valorosi. Poi Davide, alzatosi e stando in piedi, disse: «Ascoltatemi, fratelli miei e popolo mio! Io avevo in cuore di costruire un tempio stabile per l’arca del patto del Signore e per lo sgabello dei piedi del nostro Dio, e avevo fatto dei preparativi per la costruzione. Ma Dio mi disse: “Tu non costruirai una casa al mio nome, perché sei uomo di guerra e hai sparso sangue”. Il Signore, Dio d’Israele, ha scelto me, in tutta la casa di mio padre, perché io fossi re d’Israele per sempre; poiché egli ha scelto Giuda come principe e, nella casa di Giuda, la casa di mio padre; e tra i figli di mio padre gli è piaciuto di far me re di tutto Israele; e fra tutti i miei figli, poiché il Signore mi ha dato molti figli, egli ha scelto mio figlio Salomone, perché sieda sul trono del Signore, che regna sopra Israele. Egli mi ha detto: “Salomone, tuo figlio, sarà colui che costruirà la mia casa e i miei cortili; poiché io l’ho scelto come figlio, e io gli sarò padre. Stabilirò saldamente il suo regno per sempre, se egli sarà perseverante nella pratica dei miei comandamenti e dei miei precetti, com’è oggi”. Ora, in presenza di tutto Israele, dell’assemblea del Signore, e davanti al nostro Dio che ci ascolta, io vi esorto a osservare e a prendere a cuore tutti i comandamenti del Signore vostro Dio, affinché possiate rimanere in possesso di questo buon paese, e lasciarlo in eredità ai vostri figli, dopo di voi, per sempre. E tu, Salomone, figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre e servilo con cuore integro e con animo volenteroso; poiché il Signore scruta tutti i cuori e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma, se lo abbandoni, egli ti respingerà per sempre. 10 Considera che ora il Signore ha scelto te per costruire una casa che serva da santuario; sii forte e mettiti all’opera!»

11 (J)Allora Davide diede a Salomone suo figlio il piano del portico del tempio e degli edifici, delle stanze dei tesori, delle stanze superiori, delle camere interne e del luogo per il propiziatorio. 12 Gli diede il piano di tutto quello che aveva in mente relativamente ai cortili della casa del Signore, a tutte le camere all’interno, ai tesori della casa di Dio, ai tesori delle cose consacrate, 13 alle classi dei sacerdoti e dei Leviti, a tutto quello che concerneva il servizio della casa del Signore e a tutti gli utensili che dovevano servire alla casa del Signore. 14 Gli diede il modello degli utensili d’oro, con il relativo peso d’oro per tutti gli utensili d’ogni specie di servizi, e il modello di tutti gli utensili d’argento, con il relativo peso d’argento per tutti gli utensili d’ogni specie di servizi. 15 Gli diede l’indicazione del peso dei candelabri d’oro e delle loro lampade d’oro, con il peso di ogni candelabro e delle sue lampade, e l’indicazione del peso dei candelabri d’argento, con il peso di ogni candelabro e delle sue lampade, secondo l’uso al quale ogni candelabro era destinato. 16 Gli diede l’indicazione del peso dell’oro necessario per ognuna delle tavole dei pani della presentazione, e del peso dell’argento per le tavole d’argento; 17 gli diede ugualmente l’indicazione del peso dell’oro puro, per i forchettoni, per le bacinelle e per i calici; e l’indicazione del peso dell’oro per ciascuna delle coppe d’oro e del peso dell’argento per ciascuna delle coppe d’argento; 18 e l’indicazione del peso necessario d’oro purificato per l’altare dei profumi e il modello del carro, dei cherubini d’oro che stendevano le ali e coprivano l’arca del patto del Signore. 19 «Tutto questo», disse Davide, «tutto il piano da eseguire, te lo do per iscritto, perché la mano del Signore, che è stata sopra di me, mi ha dato l’intelligenza necessaria».

20 Davide disse ancora a suo figlio Salomone: «Sii forte, fatti coraggio, e mettiti all’opera; non temere, non ti sgomentare; perché il Signore, Dio, il mio Dio, sarà con te; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà fino a che tutta l’opera per il servizio della casa del Signore sia compiuta. 21 Ed ecco le classi dei sacerdoti e dei Leviti per tutto il servizio della casa di Dio. Tu hai presso di te, per ogni lavoro, ogni sorta di uomini di buona volontà e abili in ogni specie di servizio; e i capi e tutto il popolo sono pronti a eseguire tutti i tuoi ordini».

Offerte volontarie per il tempio; preghiera di Davide

29 (K)Poi il re Davide disse a tutta l’assemblea: «Mio figlio Salomone, il solo che Dio abbia scelto, è ancora giovane, di tenera età, e l’opera è grande; poiché questo palazzo non è destinato a un uomo, ma al Signore, a Dio. Ho impiegato tutte le mie forze a preparare, per la casa del mio Dio, oro per ciò che dev’essere d’oro, argento per ciò che dev’essere d’argento, bronzo per ciò che dev’essere di bronzo, ferro per ciò che dev’essere di ferro e legname per ciò che dev’essere di legno, pietre d’onice e pietre da incastonare, pietre brillanti e di diversi colori, ogni specie di pietre preziose e marmo bianco in gran quantità. Inoltre, per la devozione che porto alla casa del mio Dio, siccome io posseggo in proprio un tesoro d’oro e d’argento, io lo do alla casa del mio Dio, oltre a tutto quello che ho preparato per la casa del santuario, cioè tremila talenti d’oro, d’oro di Ofir, e settemila talenti d’argento purissimo, per rivestirne le pareti delle sale: l’oro per ciò che dev’essere d’oro, l’argento per ciò che dev’essere d’argento, e per tutti i lavori che devono essere eseguiti dagli artefici. Chi è disposto a fare oggi qualche offerta al Signore

Allora i capi delle case patriarcali, i capi delle tribù d’Israele, i capi delle migliaia e delle centinaia e gli amministratori degli affari del re fecero delle offerte volontarie; e diedero per il servizio della casa di Dio cinquemila talenti d’oro, diecimila dariche, diecimila talenti d’argento, diciottomila talenti di bronzo e centomila talenti di ferro. Quelli che possedevano delle pietre preziose le consegnarono a Ieiel il Ghersonita, perché fossero riposte nel tesoro della casa del Signore. Il popolo si rallegrò di quelle loro offerte volontarie, perché avevano fatto quelle offerte al Signore con tutto il cuore; e anche il re Davide se ne rallegrò grandemente.

10 (L)Davide benedisse il Signore in presenza di tutta l’assemblea e disse: «Sii benedetto, Signore, Dio del padre nostro Israele, di eternità in eternità! 11 A te, Signore, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, Signore, il regno; a te, che t’innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose! 12 Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa. 13 Perciò, o Dio nostro, noi ti ringraziamo e celebriamo il tuo nome glorioso. 14 Poiché chi sono io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente così tanto? Poiché tutto viene da te; e noi ti abbiamo dato quello che dalla tua mano abbiamo ricevuto. 15 Noi siamo davanti a te stranieri e gente di passaggio, come furono tutti i nostri padri; i nostri giorni sulla terra sono come un’ombra, e non c’è speranza. 16 O Signore, nostro Dio, tutta quest’abbondanza di cose che abbiamo preparate per costruire una casa a te, al tuo santo nome, proviene dalla tua mano, e tutta ti appartiene. 17 Io so, o mio Dio, che tu scruti il cuore e ti compiaci della rettitudine; perciò, nella rettitudine del mio cuore, ti ho fatto tutte queste offerte volontarie, e ho visto ora con gioia il tuo popolo che si trova qui farti volenterosamente le sue offerte. 18 O Signore, Dio di Abraamo, d’Isacco e d’Israele, nostri padri, mantieni per sempre nel cuore del tuo popolo queste disposizioni e questi pensieri, e rendi saldo il suo cuore in te. 19 Da’ a Salomone, mio figlio, un cuore integro, perché egli osservi i tuoi comandamenti, i tuoi precetti e le tue leggi, affinché esegua tutti questi miei piani e costruisca il palazzo per il quale ho fatto i preparativi».

Salomone proclamato re; morte di Davide

20 (M)Poi Davide disse a tutta l’assemblea: «Benedite il Signore vostro Dio». E tutta l’assemblea benedì il Signore, Dio dei loro padri; s’inchinarono e si prostrarono davanti al Signore, e davanti al re. 21 Il giorno seguente sacrificarono vittime in onore del Signore e gli offrirono degli olocausti: mille giovenchi, mille montoni, mille agnelli con le relative libazioni e altri sacrifici in gran numero per tutto Israele. 22 Mangiarono e bevvero, in quel giorno, in presenza del Signore, con gran gioia; proclamarono re, per la seconda volta, Salomone, figlio di Davide, e lo unsero, consacrandolo al Signore come conduttore del popolo, e unsero Sadoc come sacerdote. 23 Salomone dunque salì al trono del Signore come re al posto di Davide suo padre; prosperò, e tutto Israele gli ubbidì. 24 Tutti i capi, gli uomini prodi e anche tutti i figli del re Davide si sottomisero al re Salomone. 25 Il Signore innalzò sommamente Salomone in presenza di tutto Israele e gli diede un regale splendore, quale nessun re, prima di lui, ebbe mai in Israele.

26 (N)Davide, figlio d’Isai, regnò su tutto Israele. 27 Il tempo che regnò sopra Israele fu quarant’anni; a Ebron regnò sette anni, e a Gerusalemme trentatré. 28 Morì in prospera vecchiaia, sazio di giorni, di ricchezze e di gloria. Salomone, suo figlio, regnò al suo posto.

29 Le azioni di Davide, le prime e le ultime, sono descritte nel libro di Samuele, il veggente, nel libro di Natan, il profeta, e nel libro di Gad, il veggente, 30 con tutta la storia del suo regno, delle sue gesta e di quel che avvenne ai suoi tempi, tanto in Israele quanto in tutti i regni degli altri paesi.

Storia di Salomone(O)

Salomone re d’Israele. Dio gli concede saggezza e gloria

(P)Salomone, figlio di Davide, si stabilì saldamente nel suo regno; il Signore, il suo Dio, fu con lui e lo fece diventare molto potente.

Salomone parlò a tutto Israele, ai capi delle migliaia e delle centinaia, ai giudici, a tutti i prìncipi di tutto Israele e ai capi delle case patriarcali. Poi, con tutti i partecipanti all’assemblea, si recò all’alto luogo situato a Gabaon; là infatti si trovava la tenda di convegno di Dio, che Mosè, servo del Signore, aveva fatta nel deserto. Quanto all’arca di Dio, Davide l’aveva trasportata da Chiriat-Iearim al luogo che egli le aveva preparato, poiché egli aveva innalzato per essa una tenda a Gerusalemme. Davanti al tabernacolo del Signore, a Gabaon, si trovava anche l’altare di bronzo fatto da Besaleel, figlio di Uri, figlio di Cur. Salomone e l’assemblea andarono là a consultare il Signore. Sull’altare di bronzo, che era davanti alla tenda di convegno, Salomone offrì mille olocausti in presenza del Signore.

Quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti dia». Salomone rispose a Dio: «Tu hai trattato con grande benevolenza Davide, mio padre, e mi hai fatto regnare al suo posto. Ora, o Signore, Dio, si avveri la promessa da te fatta a mio padre Davide, perché mi hai costituito re di un popolo numeroso come la polvere della terra! 10 Dammi dunque saggezza e intelligenza, perché io sappia come comportarmi di fronte a questo popolo; poiché chi potrebbe mai amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?»

11 Dio disse a Salomone: «Poiché questo è ciò che hai nel cuore e non hai chiesto ricchezze, né beni, né gloria, né la morte dei tuoi nemici, e nemmeno una lunga vita, ma hai chiesto per te saggezza e intelligenza per poter amministrare la giustizia per il mio popolo del quale ti ho fatto re, 12 la saggezza e l’intelligenza ti sono concesse; e, oltre a questo, ti darò ricchezze, beni e gloria come non ne ebbero mai i re che ti hanno preceduto, e come non ne avrà mai nessuno dei tuoi successori».

13 (Q)Salomone ritornò a Gerusalemme dall’alto luogo situato a Gabaon e dalla tenda di convegno, e regnò sopra Israele. 14 Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe millequattrocento carri e dodicimila cavalieri, che distribuì nelle città dove teneva i carri e presso di sé a Gerusalemme. 15 Il re fece in modo che l’argento e l’oro fossero a Gerusalemme così comuni come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 16 I cavalli che Salomone aveva gli venivano condotti dall’Egitto. Le carovane di mercanti del re andavano a prenderli a branchi per un prezzo convenuto; 17 facevano uscire dall’Egitto e giungere a destinazione un carro per seicento sicli d’argento e un cavallo per centocinquanta sicli. Nello stesso modo, tramite quei mercanti, se ne facevano venire per tutti i re degli Ittiti e per i re della Siria.

Preparativi per la costruzione del tempio

(R)Salomone decise di costruire una casa per il nome del Signore e un palazzo reale per sé.

Salomone arruolò settantamila uomini per portare pesi, ottantamila per tagliare pietre nella montagna e tremilaseicento per sorvegliarli.

Poi Salomone mandò a dire a Curam, re di Tiro: «Fa’ con me come facesti con Davide mio padre, al quale mandasti dei cedri per la costruzione del suo palazzo. Io sto per costruire una casa per il nome del Signore mio Dio, per consacrargliela, per bruciare davanti a lui il profumo fragrante, per esporvi permanentemente i pani della presentazione e per offrirvi gli olocausti del mattino e della sera, dei sabati, dei noviluni e delle feste del Signore nostro Dio. Questa è una legge perenne per Israele. La casa che io sto per costruire sarà grande, perché il nostro Dio è più grande di tutti gli dèi. Ma chi sarà tanto capace da costruirgli una casa, se i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerlo? E chi sono io per costruirgli una casa, anche soltanto per bruciarvi dei profumi davanti a lui? Mandami dunque un uomo abile a lavorare l’oro, l’argento, il bronzo, il ferro, la porpora, lo scarlatto, il violaceo, che sappia fare ogni sorta di lavori d’intaglio, collaborando con gli artisti che sono presso di me in Giuda e a Gerusalemme, e che Davide mio padre aveva preparati. Mandami anche dal Libano legnami di cedro, di cipresso e di sandalo, perché io so che i tuoi servi sono abili nel tagliare il legname del Libano; ed ecco, i miei servi saranno con i tuoi servi, per prepararmi del legname in abbondanza, poiché la casa che io sto per costruire sarà grande e meravigliosa. 10 E ai tuoi servi che abbatteranno e taglieranno il legname io darò ventimila cori[f] di grano battuto, ventimila cori d’orzo, ventimila bati[g] di vino e ventimila bati d’olio».

11 Curam, re di Tiro, rispose così in una lettera, che mandò a Salomone: «Il Signore, perché ama il suo popolo, ti ha costituito re su di esso». 12 Curam aggiunse: «Benedetto sia il Signore, Dio d’Israele, che ha fatto i cieli e la terra, perché ha dato al re Davide un figlio saggio, pieno di senno e d’intelligenza, il quale costruirà una casa per il Signore e un palazzo reale per sé! 13 Io ti mando dunque un uomo abile e intelligente, Curam-Abi, 14 figlio di una donna della tribù di Dan e di padre di Tiro, il quale è abile a lavorare l’oro, l’argento, il bronzo, il ferro, la pietra, il legno, la porpora, il violaceo, il bisso, lo scarlatto. Inoltre sa fare ogni sorta di lavori d’intaglio ed eseguire qualsiasi lavoro d’arte gli si affidi. Egli collaborerà con i tuoi artisti e con gli artisti del mio signore Davide, tuo padre. 15 Ora dunque mandi il mio signore ai suoi servi il grano, l’orzo, l’olio e il vino di cui egli ha parlato; 16 noi, dal canto nostro, taglieremo del legname del Libano, quanto te ne occorrerà; te lo spediremo per mare su zattere fino a Iafo, e tu lo farai trasportare a Gerusalemme».

17 Salomone fece fare il conto di tutti gli stranieri che si trovavano nel paese d’Israele e dei quali già Davide suo padre aveva fatto il censimento. Se ne trovarono centocinquantatremilaseicento. 18 Ne prese settantamila per portare pesi, ottantamila per tagliare pietre nella montagna e tremilaseicento per sorvegliare e far lavorare il popolo.

Costruzione del tempio

(S)Salomone cominciò a costruire la casa del Signore a Gerusalemme sul monte Moria, dove il Signore era apparso a Davide suo padre, nel luogo che Davide aveva preparato, nell’aia di Ornan[h], il Gebuseo. Egli cominciò la costruzione il secondo giorno del secondo mese del quarto anno del suo regno.

Queste sono le misure delle fondamenta gettate da Salomone per la costruzione della casa di Dio: la lunghezza, in cubiti dell’antica misura, era di sessanta cubiti[i]; la larghezza, di venti cubiti[j]. Il portico, sul davanti della casa, aveva venti cubiti di lunghezza, corrispondenti alla larghezza della casa, e centoventi di altezza. Salomone ricoprì d’oro finissimo l’interno della casa.

Egli ricoprì la casa maggiore di legno di cipresso, poi la rivestì d’oro finissimo e vi fece scolpire delle palme e delle catenelle. Rivestì questa casa di pietre preziose per ornamento; e l’oro era di quello di Parvaim. Rivestì pure d’oro la casa, le travi, gli stipiti, le pareti e le porte, e sulle pareti fece intagliare dei cherubini.

Costruì il luogo santissimo. Esso aveva venti cubiti[k] di lunghezza, corrispondenti alla larghezza della casa, e venti cubiti di larghezza. Lo ricoprì d’oro finissimo, del valore di seicento talenti; e il peso dell’oro per i chiodi era di cinquanta sicli. Rivestì d’oro anche le camere superiori.

10 Nel luogo santissimo fece scolpire due statue di cherubini, che furono ricoperti d’oro. 11 Le ali dei cherubini avevano venti cubiti di lunghezza. L’ala del primo, lunga cinque cubiti[l], toccava la parete della casa; anche l’altra ala, pure di cinque cubiti, toccava l’ala del secondo cherubino. 12 L’ala del secondo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della casa; l’altra ala, pure di cinque cubiti, arrivava all’ala dell’altro cherubino. 13 Le ali di questi cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti. Essi stavano in piedi e avevano le facce rivolte verso la sala.

14 Fece la cortina di filo violaceo, porporino, scarlatto e di bisso, e vi fece ricamare dei cherubini.

15 (T)Fece pure davanti alla casa due colonne di trentacinque cubiti[m] d’altezza; e il capitello, in cima a ciascuna, era di cinque cubiti. 16 Fece delle catenelle, come quelle che erano nel santuario, e le pose in cima alle colonne; e fece cento melagrane, che sospese alle catenelle. 17 Eresse le colonne davanti al tempio: una a destra e l’altra a sinistra; e chiamò quella di destra Iachin[n], e quella di sinistra Boaz[o].

L’altare, il Mare di bronzo, le bacinelle e i vari utensili del tempio

(U)Poi fece un altare di bronzo, lungo venti cubiti, largo venti cubiti e alto dieci cubiti[p].

Fece pure il Mare di metallo fuso, che aveva dieci cubiti da un orlo all’altro; era di forma perfettamente rotonda, aveva cinque cubiti d’altezza, e una corda di trenta cubiti[q] ne misurava la circonferenza. Sotto l’orlo lo circondavano delle figure di buoi, dieci per cubito[r], facendo tutto il giro del Mare; erano disposti in due file ed erano stati fusi insieme con il Mare. Questo posava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a mezzogiorno e tre a oriente; il Mare stava su di essi, e le parti posteriori dei buoi erano vòlte al centro. Esso aveva lo spessore di un palmo; il suo orlo, fatto come l’orlo di una coppa, aveva la forma di un fiore di giglio; il Mare poteva contenere tremila bati.

Fece inoltre dieci conche, e ne pose cinque a destra e cinque a sinistra, perché servissero per le purificazioni; vi si lavava ciò che serviva agli olocausti. Il Mare era destinato alle abluzioni dei sacerdoti.

(V)Fece i dieci candelabri d’oro, conformemente alle norme che li concernevano, e li pose nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra.

Fece anche dieci tavole, che pose nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra. E fece cento bacinelle d’oro.

Fece pure il cortile dei sacerdoti e il gran cortile con le sue porte, delle quali ricoprì di bronzo i battenti.

10 Pose il Mare al lato destro della casa, verso sud-est.

11 Curam fece pure i vasi per le ceneri, le palette e le bacinelle. Così Curam compì l’opera che aveva fatta per il re Salomone nella casa di Dio: 12 le due colonne, le due sfere dei capitelli in cima alle colonne, i due reticolati per coprire le due sfere dei capitelli in cima alle colonne, 13 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due file di melagrane per ogni reticolato, da coprire le due sfere dei capitelli in cima alle colonne; 14 e fece le basi e le conche sulle basi, 15 il Mare, che era unico, i dodici buoi sotto il Mare 16 e i vasi per le ceneri, le palette, i forchettoni e tutti gli accessori. Curam-Abi li fece per il re Salomone, per la casa del Signore, di bronzo tirato a lucido. 17 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano, in un suolo argilloso, fra Succot e Sereda. 18 Salomone fece tutti questi utensili in così gran quantità che non se ne poté calcolare il peso del bronzo.

19 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa di Dio: l’altare d’oro, le tavole sulle quali si mettevano i pani della presentazione; 20 i candelabri d’oro puro, con le loro lampade, da accendere, secondo la norma stabilita, davanti al santuario; 21 i fiori, le lampade, gli smoccolatoi, d’oro del più puro; 22 i coltelli, le bacinelle, le coppe e i bracieri, d’oro puro. Quanto alla porta della casa, i battenti interni, all’ingresso del luogo santissimo, e le porte della casa, all’ingresso del tempio, erano d’oro.

L’arca trasportata nel santuario

(W)Così fu compiuta tutta l’opera che Salomone fece eseguire per la casa del Signore. Salomone fece portare l’argento, l’oro e tutti gli utensili che Davide suo padre aveva consacrati, e li mise nei tesori della casa di Dio.

Allora Salomone convocò a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i capi delle tribù, cioè i grandi delle famiglie patriarcali dei figli d’Israele, per portare su l’arca del patto del Signore, dalla città di Davide, cioè da Sion.

Tutti gli uomini d’Israele si radunarono presso il re per la festa che cadeva il settimo mese.

Arrivati che furono tutti gli anziani d’Israele, i Leviti presero l’arca e portarono su l’arca, la tenda di convegno e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti e i Leviti eseguirono il trasporto. Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convocata presso di lui, si raccolsero davanti all’arca, e sacrificarono pecore e buoi in tal quantità da non potersi contare né calcolare. I sacerdoti portarono l’arca del patto del Signore al luogo destinatole, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; poiché i cherubini avevano le ali spiegate sopra il posto dell’arca, e coprivano dall’alto l’arca e le sue stanghe. Le stanghe avevano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano sporgere dall’arca, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino a oggi. 10 Nell’arca non c’era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi aveva deposte sull’Oreb, quando il Signore fece il patto con i figli d’Israele, dopo che questi furono usciti dal paese d’Egitto.

11 Mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo – poiché tutti i sacerdoti presenti si erano santificati senza osservare l’ordine delle classi, 12 e tutti i Leviti cantori, Asaf, Eman, Iedutun, i loro figli e i loro fratelli, vestiti di bisso, con cembali, saltèri e cetre stavano in piedi a oriente dell’altare, e con loro centoventi sacerdoti che suonavano la tromba –, 13 mentre, dico, quelli che suonavano la tromba e quelli che cantavano, come un sol uomo, fecero udire all’unisono la voce per lodare e per celebrare il Signore, e alzarono la voce al suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti musicali, per lodare il Signore «perch’egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno!», avvenne che la casa, la casa del Signore, fu riempita di una nuvola. 14 I sacerdoti non poterono rimanervi per svolgere il loro servizio a causa della nuvola, poiché la gloria del Signore riempiva la casa di Dio.

Discorso e preghiera di Salomone

(X)Allora Salomone disse: «Il Signore ha dichiarato che avrebbe abitato nell’oscurità! E io ti ho costruito una casa come tua dimora, un luogo dove tu abiterai per sempre!»

Poi il re voltò la faccia e benedisse tutta l’assemblea d’Israele; e tutta l’assemblea d’Israele stava in piedi. E disse: «Benedetto sia il Signore, Dio d’Israele, il quale, di sua propria bocca, parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza ha adempiuto quanto aveva dichiarato dicendo: “Dal giorno che feci uscire il mio popolo Israele dal paese d’Egitto, io non scelsi alcuna città, fra tutte le tribù d’Israele, per costruire là una casa dove il mio nome dimorasse; e non scelsi alcun uomo perché fosse principe del mio popolo Israele; ma ho scelto Gerusalemme perché il mio nome vi dimori e ho scelto Davide per regnare sul mio popolo Israele”. Davide, mio padre, ebbe in cuore di costruire una casa al nome del Signore, Dio d’Israele; ma il Signore disse a Davide mio padre: “Quanto all’aver tu avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene ad avere questo in cuore; però non sarai tu che costruirai la casa, ma il figlio che uscirà dai tuoi lombi: sarà lui a costruire la casa al mio nome”. 10 E il Signore ha adempiuto la parola che aveva pronunciata; e io sono subentrato al posto di Davide mio padre e mi sono seduto sul trono d’Israele, come il Signore aveva annunciato, e ho costruito la casa al nome del Signore, Dio d’Israele. 11 Là ho deposto l’arca, nella quale è il patto del Signore: il patto che egli stabilì con i figli d’Israele».

12 (Y)Poi Salomone si mise davanti all’altare del Signore, in presenza di tutta l’assemblea d’Israele, e stese le sue mani. 13 Egli, infatti, aveva fatto costruire una tribuna di bronzo, lunga cinque cubiti, larga cinque cubiti[s] e alta tre cubiti[t], e l’aveva posta in mezzo al cortile; egli vi salì, si mise in ginocchio in presenza di tutta l’assemblea d’Israele, stese le mani verso il cielo e disse:

14 «O Signore, Dio d’Israele, non c’è Dio simile a te, né in cielo né in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il loro cuore. 15 Tu hai mantenuto la promessa da te fatta al tuo servo Davide, mio padre; e ciò che dichiarasti con la tua propria bocca, la tua mano oggi l’adempie. 16 Ora dunque, Signore, Dio d’Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio padre, la promessa che gli facesti dicendo: “Non ti mancherà mai qualcuno che sieda davanti a me sul trono d’Israele, purché i tuoi figli veglino sul loro comportamento e camminino secondo la mia legge, come tu hai camminato in mia presenza”. 17 Ora, Signore, Dio d’Israele, si avveri la parola che dicesti al tuo servo Davide!

18 Ma è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; quanto meno questa casa che io ho costruita! 19 Tuttavia, Signore, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo ti rivolge. 20 Siano i tuoi occhi giorno e notte aperti su questa casa, sul luogo nel quale dicesti di voler mettere il tuo nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo farà, rivolto a questo luogo! 21 Ascolta le suppliche del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno, rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora, dai cieli; ascolta e perdona!

22 Se uno avrà peccato contro il suo prossimo e si esigerà da lui il giuramento, obbligandolo a farlo con imprecazione contro se stesso, ed egli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, 23 tu ascoltalo dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l’innocente, trattandolo secondo la sua giustizia.

24 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se dà gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e suppliche in questa casa, 25 tu esaudiscilo dal cielo, perdona al tuo popolo Israele il suo peccato e riconducilo nel paese che dèsti a lui e ai suoi padri.

26 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più pioggia a causa dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se danno gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché li avrai afflitti, 27 tu esaudiscili dal cielo, perdona il peccato ai tuoi servi e al tuo popolo Israele, ai quali avrai mostrato la buona strada per cui debbono camminare; e manda la pioggia sulla tua terra che hai data come eredità al tuo popolo.

28 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruchi; quando il nemico assedierà il tuo popolo nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsiasi flagello o epidemia, ogni preghiera, 29 ogni supplica che ti sarà rivolta da un individuo o dall’intero tuo popolo Israele; quando ciascuno avrà riconosciuto la sua piaga e il suo dolore e stenderà le sue mani verso questa casa, 30 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu che conosci il cuore di ognuno; tu solo infatti conosci il cuore dei figli degli uomini; 31 affinché essi ti temano e camminino nelle tue vie tutto il tempo che vivranno nel paese che tu dèsti ai nostri padri!

32 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a causa del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso; quando verrà a pregarti in questa casa, 33 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruita.

34 Quando il tuo popolo partirà per far guerra al suo nemico, seguendo la via per la quale tu l’avrai mandato, se t’innalza preghiere rivolto a questa città, che tu hai scelta, e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 35 esaudisci dal cielo le sue preghiere e le sue suppliche e fagli ottenere giustizia.

36 Quando peccheranno contro di te, infatti non c’è uomo che non pecchi, e tu, sdegnato contro di loro, li avrai abbandonati in balìa del nemico che li deporterà in un paese lontano o vicino, 37 se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in se stessi, se tornano a te e rivolgono suppliche nel paese della loro schiavitù, e dicono: “Abbiamo peccato, abbiamo agito empiamente, siamo stati malvagi”, 38 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese della loro prigionia dove sono stati condotti schiavi, e ti pregano, rivolti al loro paese, il paese che tu dèsti ai loro padri, alla città che tu hai scelta e alla casa che ho costruita al tuo nome, 39 esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, la loro preghiera e le loro suppliche, e fa’ ottenere loro giustizia; perdona il tuo popolo che ha peccato contro di te.

40 Ora, Dio mio, siano aperti i tuoi occhi e siano attente le tue orecchie alla preghiera fatta in questo luogo. 41 E ora àlzati, o Signore, o Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l’arca della tua forza. I tuoi sacerdoti, o Signore, o Dio, siano rivestiti di salvezza, ed esultino nel bene i tuoi fedeli! 42 O Signore, o Dio, non respingere la faccia del tuo unto; ricòrdati delle grazie concesse a Davide, tuo servo».

La gloria del Signore nel tempio

(Z)Quando Salomone ebbe finito di pregare, il fuoco scese dal cielo, consumò l’olocausto e i sacrifici, e la gloria del Signore riempì la casa. I sacerdoti non potevano entrare nella casa del Signore, perché la gloria del Signore riempiva la casa del Signore. Tutti i figli d’Israele videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sulla casa; si chinarono con la faccia a terra, si prostrarono sul pavimento e lodarono il Signore, dicendo: «Celebrate il Signore, perch’egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno».

Poi il re e tutto il popolo offrirono dei sacrifici davanti al Signore. Il re Salomone offrì in sacrificio ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Così il re e tutto il popolo dedicarono la casa di Dio. I sacerdoti stavano in piedi, compiendo il loro servizio; così pure i Leviti, con gli strumenti musicali consacrati al Signore, che il re Davide aveva fatti per lodare il Signore, la cui bontà dura in eterno, quando anche Davide celebrava con essi il Signore; e i sacerdoti suonavano la tromba di fronte ai Leviti, e tutto Israele stava in piedi.

Salomone consacrò la parte centrale del cortile, situata davanti alla casa del Signore; là infatti offrì gli olocausti e il grasso dei sacrifici di riconoscenza, poiché l’altare di bronzo, che Salomone aveva fatto, non poteva contenere gli olocausti, le offerte e il grasso.

In quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni, e tutto Israele con lui. Ci fu una grandissima assemblea di gente venuta da tutto il paese: dai dintorni di Camat fino al torrente d’Egitto. L’ottavo giorno fecero una riunione solenne, perché celebrarono la dedicazione dell’altare per sette giorni, e la festa per altri sette giorni. 10 Il ventitreesimo giorno del settimo mese Salomone rimandò alle sue tende il popolo allegro e con il cuore contento per il bene che il Signore aveva fatto a Davide, a Salomone e a Israele, suo popolo.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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