Bible in 90 Days
15 Anche se siamo convinti che non faccia differenza per il Signore fare o meno certe cose, non possiamo continuare a farle soltanto per il nostro piacere.
Dobbiamo, invece, tener presente i dubbi e i timori degli altri, di quelli che sono più deboli nella fede e che considerano sbagliate certe cose. 2 Non dobbiamo cercare il nostro piacere, ma quello degli altri, in modo di fare il loro bene e di aiutarli a progredire nella fede. 3 Anche Cristo non ha cercato ciò che piaceva a lui. Anzi, come disse il salmista: «le bestemmie di quanti ti insultano le sento su di me». 4 Queste cose, che furono scritte nei libri dei profeti tanto tempo fa, ci insegnano la pazienza e cʼincoraggiano a tenere viva la nostra speranza.
5 Possa il Signore, il quale dona pazienza, costanza e coraggio, aiutarvi a vivere in completa armonia fra voi, come vuole Gesù Cristo. 6 Allora, tutti insieme, ad una sola voce, potremo lodare e glorificare Dio, Padre del nostro Signore, Gesù Cristo.
7 Perciò, accoglietevi a vicenda con amore, proprio come Cristo ha accolto voi; fatelo per la gloria di Dio. 8 Ricordatevi che Gesù Cristo venne per aiutare gli Ebrei e per dimostrare che Dio mantiene le sue promesse fatte ai loro antenati. 9 Ricordatevi pure che Gesù venne perché anche i non ebrei potessero essere salvati e potessero glorificare Dio, per la sua misericordia. A questo si riferiva il salmista, quando scrisse: «Per questo ti loderò fra i popoli che non sono ebrei, e canterò il tuo nome».
10 E in un altro punto dice ancora: «Siate felici, voi che non siete ebrei, rallegratevi insieme ad Israele, suo popolo».
11 E ancora: «Lodate il Signore; voi popoli tutti, che non siete ebrei».
12 E il profeta Isaia disse: «Dalla stirpe di Iesse verra colui che sarà re degli stranieri, in lui soltanto spereranno i non ebrei».
13 Per questo io prego per voi, stranieri, perché il Signore, che dà speranza, vi riempia della gioia e della pace, che vengono dalla fede e, per mezzo della potenza dello Spirito Santo, accresca la vostra speranza.
14 Fratelli miei, sono fermamente convinto che voi avete buone disposizioni e conoscete tanto bene queste cose da potervi consigliare a vicenda. 15-16 Tuttavia, in alcuni punti della mia lettera ho usato parole forti, come per risvegliare la vostra memoria. Lʼho fatto perché, per grazia di Dio, io sono ambasciatore speciale di Gesù Cristo fra voi che non siete ebrei, il mio incarico infatti è quello di portarvi il Vangelo e offrirvi a Dio, come un sacrificio profumato, perché siete stati purificati e resi accettabili a Dio, per mezzo dello Spirito Santo. 17 Perciò, ho il diritto di essere un poʼ orgoglioso di tutto quello che Gesù Cristo ha fatto per mezzo mio. 18 Non mi permetterei mai di giudicare come il Signore abbia usato gli altri, posso dire solo una cosa che conosco bene: per quanto mi riguarda, Cristo si è servito di me per chiamare a sé quelli che non sono ebrei. Per conquistarvi, il Signore si è servito del mio messaggio, della vita onesta che ho vissuto sotto i vostri occhi, 19 e dei miracoli fatti per mezzo mio, segni della potenza dello Spirito Santo. In questo modo ho portato dappertutto il Vangelo di Cristo, da Gerusalemme e dintorni fino allʼIlliria.
20 Ma la mia aspirazione era quella di andare a predicare ancora più lontano, dove non avevano mai sentito parlare di Gesù Cristo, anziché in paesi dove altri avevano già buttato le basi del cristianesimo. 21 E così ho fatto ciò che dicono le Scritture nel libro dʼIsaia: «Quelli che non hanno mai sentito parlare di Cristo prima, lo vedranno e capiranno». 22 È proprio per questa ragione che, più di una volta, ho continuato a rimandare la mia visita da voi.
23 Ma ora, finalmente, ho finito il mio lavoro in questa zona; dopo tanti anni dʼattesa, sono pronto a venire da voi! 24 Siccome ho intenzione di andare in Spagna, durante il viaggio, mi fermerò a Roma da voi; e, dopo che avremo avuto il piacere di stare insieme per un poʼ, spero che voi stessi mi aiuterete a proseguire il mio viaggio.
Aiutare i fratelli bisognosi
25 Prima, però, devo andare a Gerusalemme a consegnare un dono destinato ai credenti di quella città. 26 Perché, vedete, i cristiani della Macedonia e dellʼAcaia, hanno raccolto delle offerte per aiutare i poveri della comunità di Gerusalemme. 27 Sono stati davvero contenti di farlo, perché si sentono molto in debito verso i fratelli di Gerusalemme. Perché? Perché il Vangelo di Cristo è giunto a questi non ebrei proprio dalla chiesa di Gerusalemme, ed ora sentono che il minimo che possono fare per contraccambiare è di mandare qualche aiuto materiale. 28 Non appena avrò consegnato il denaro e portato a termine così questa missione, passerò da voi, durante il mio viaggio verso la Spagna. 29 Sono certo che, quando verrò, il Signore mi darà grandi benedizioni per voi.
30 Fratelli, volete aiutarmi nella preghiera? Per amore del Signore Gesù Cristo e per quellʼamore che avete per me, che viene dallo Spirito Santo, pregate molto con me, per il mio lavoro. 31 Pregate che io possa sfuggire agli increduli della Giudea, nemici del cristianesimo, e che i cristiani di Gerusalemme accettino di buon grado il denaro che porto loro. 32 Dopo di ciò, se Dio vorrà, verrò da voi pieno di gioia per riposarmi un poʼ in vostra compagnia. 33 Il nostro Dio, che dona la pace, sia con tutti voi. Amen.
Saluti
16 Verrà presto a trovarvi Febe, una cara credente della città di Cencrea, che lavora nella chiesa di quella città. 2 Accoglietela come vostra sorella nel Signore, come è bene fare fra credenti. Siatele dʼaiuto in ogni modo possibile, perché Febe ha aiutato molti che avevano bisogno, me incluso. 3 Salutatemi Priscilla ed Aquila, che mi hanno aiutato nellʼopera di Gesù Cristo. 4 Quei cari credenti hanno perfino rischiato la loro vita per salvare la mia, e non sono lʼunico ad essere loro riconoscente, ma anche tutte le chiese di origine pagana.
5 Salutate pure tutti quelli che si riuniscono in casa loro per adorare il Signore. Un saluto anche per il mio caro Epèneto, che fu il primo di tutta lʼAsia ad accettare Cristo. 6 Ricordatemi a Maria, che ha lavorato tanto per aiutarvi. 7 Poi ci sono Andronìco e Giunia, miei parenti, che sono stati in prigione con me. Sono tenuti in grande considerazione dagli apostoli e sono diventati cristiani prima di me. Vi prego di salutarmeli. 8 Un saluto ad Ampliato, che amo come un figlio di Dio, 9 ad Urbano, nostro collaboratore e al mio caro Stachi.
10 Vi prego di salutare anche Apelle, che è stato messo alla prova per la sua fede in Cristo. I miei migliori saluti a quelli della casa di Aristòbulo. 11 Ricordatemi al mio parente, Erodione, ed anche a quelli della casa di Narciso, che credono nel Signore. 12 Un saluto a Trifèna e Trifòsa, che tanto lavorano per il Signore, e alla cara Pèrside, anchʼella sempre al lavoro per lui. 13 Salutatemi Rufo, scelto dal Signore per appartenergli, e la sua cara mamma, che è una madre anche per me. 14 I miei saluti ad Asìncrito, Flegònte, Erme, Pàtroba, Erma, e agli altri fratelli, che sono con loro. 15 Tutto il mio affetto a Filòlogo, a Giulia, Nereo, e a sua sorella; a Olimpia e a tutti i cristiani, che sono con loro. 16 Salutatevi tra di voi con un bacio fraterno; tutte le chiese di qui vi mandano i loro saluti.
17 Ho unʼaltra cosa da dirvi, prima di terminare questa lettera. State alla larga da quelli che provocano divisioni e scandali, e insegnano di Cristo cose che sono contrarie a ciò che vi è stato insegnato. 18 Questi «maestri» non lavorano per il nostro Signore Gesù Cristo, ma soltanto per riempirsi la pancia. Hanno la parola facile e riescono spesso a mettere nel sacco la gente semplice. 19 È vero che tutti sanno che voi siete leali e fedeli, e questo mi rende davvero felice; ma voglio che abbiate sempre le idee chiare su ciò che è bene, e che abbiate le mani pulite da ogni male. 20 Ben presto il Dio della pace schiaccerà Satana sotto i vostri piedi. Le benedizioni del nostro Signore Gesù Cristo siano con voi.
21 Vi saluta Timòteo, mio collaboratore, e vi salutano Lucio, Giasone, e Sosìpatro, miei parenti. 22 E anchʼio, Terzio, che ho scritto questa lettera per Paolo, vi mando i miei saluti, come vostro fratello in Cristo. 23 Vi saluta anche Gaio, che ci ospita in casa sua con tutta la chiesa. Vi salutano Eràsto, il tesoriere della città, e Quarto, fratello nella fede. 24 Arrivederci, dunque. Che la grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti voi.
25-27 Vi raccomando a Dio, che può rendervi forti ed equilibrati nella fede, proprio come dice il Vangelo e come io stesso vi ho detto. Questo è il piano di Dio per la salvezza di voi non ebrei, piano tenuto segreto per secoli e secoli. Ma ora, come i profeti predissero e Dio comanda, questo messaggio è stato predicato ovunque, affinché uomini e donne di tutto il mondo possano avere fede in Cristo ed ubbidirgli. A Dio, il solo saggio, sia gloria in eterno, per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
Paolo.
1 Questa lettera è scritta da Paolo, scelto da Dio per essere apostolo di Gesù Cristo, e dal fratello Sòstene, 2 ed è indirizzata ai cristiani di Corinto, invitati da Dio ad essere suo popolo e resi accettabili a lui per mezzo del Signore Gesù Cristo, insieme con tutti quelli che, in qualsiasi luogo, invocano il nome di Gesù Cristo, Signore nostro e loro.
3 Dio, nostro Padre, e il Signore Gesù Cristo vi diano grazia e pace.
Dio vi ha benedetto, perché litigate?…
4 Continuamente ringrazio il Signore per tutti i doni meravigliosi che vi ha dato, ora che appartenete a Cristo. 5 Egli ha arricchito tutta la vostra vita; vi ha aiutato a parlare di lui e vi ha dato la piena conoscenza della verità. 6 Siccome Gesù Cristo, che vi è stato annunciato, è diventato la base solida della vostra vita, 7 non vi manca più nessun dono spirituale, mentre state aspettando il ritorno del nostro Signore, Gesù Cristo. 8 Sarà lui che vi terrà saldi fino alla fine, perché nessuno vi possa accusare nel giorno in cui tornerà. 9 Certamente il Signore farà questo per voi, perché mantiene sempre ciò che promette, ed è stato lui che vi ha invitati a vivere strettamente uniti a Gesù Cristo, suo figlio e nostro Signore.
10 Cari fratelli, vi prego nel nome di Gesù Cristo, nostro Signore, di mettervi dʼaccordo. Basta con le discussioni e i litigi tra voi; siate uniti invece in un unico modo di pensare e di sentire. 11 Perché, fratelli miei, alcuni della famiglia di Cloe mi hanno riferito dei vostri litigi, e cioè che 12 alcuni di voi dicono: «Io sono un seguace di Paolo», altri invece: «Io sono di Apollo o di Pietro», mentre altri ancora dicono di essere soltanto seguaci di Cristo. 13 Facendo così, avete diviso Cristo in tante parti!
Ma, pensate un poʼ, sono stato forse io, Paolo, a morire per i vostri peccati? O cʼè qualcuno fra di voi che è stato battezzato nel mio nome? 14 Ringrazio Dio di non aver battezzato nessuno di voi, salvo Crispo e Gaio. 15 Così nessuno può pensare o dire che ho cercato di fondare qualcosa di nuovo, una specie di «chiesa di Paolo». 16 È vero, ho battezzato anche la famiglia di Stefana, ma, a parte questi, non mi ricordo dʼaver battezzato nessun altro. 17 Infatti, Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il Vangelo; e non lo predico in modo altisonante, con paroloni difficili, perché mi sembrerebbe di sminuire lʼimmensa potenza del semplice messaggio della morte di Cristo in croce.
18 So bene quanto sembri sciocco per quelli che sono sulla via della perdizione sentir predicare che Gesù è morto per salvarli. Ma per noi, che siamo salvati, questo messaggio è la potenza di Dio. 19 Perché nelle Scritture Dio dice: «Distruggerò la sapienza dei saggi e annienterò lʼintelligenza deglʼintelligenti».
20 Dovʼè il saggio? Dovʼè lʼintellettuale? Dovʼè lʼesperto in dibattiti sugli argomenti di grande attualità? Dio li ha fatti apparire tutti stupidi e ha dimostrato che la loro sapienza non serve a niente. 21 Siccome Dio, nella sua saggezza, aveva visto che il mondo non lo avrebbe mai conosciuto, servendosi dellʼintelligenza umana, decise di salvare quelli che credono, per mezzo del suo messaggio, che il mondo considera pazzia. 22 Il messaggio di Dio sembra una pazzia agli Ebrei, che pretendono dei miracoli come riprova che quanto viene predicato è vero; ed è pazzesco per i non Ebrei, che si fidano soltanto della ragione e di ciò che corrisponde alle loro filosofie. 23 Perciò, quando predichiamo che Cristo è morto per salvarli, i Giudei restano offesi e per i non Ebrei sono parole senza senso. 24 Ma per quelli che sono stati chiamati alla salvezza, siano essi Ebrei o no, Cristo è la potenza e la sapienza di Dio che li salva. Cristo stesso è al centro del grande piano di Dio per la loro salvezza. 25 Questo progetto di Dio, considerato una pazzia, è di gran lunga più saggio di qualsiasi altro piano architettato dal più intelligente degli uomini. Perché ciò che sembra di essere la stoltezza di Dio è più sapiente della sapienza umana, e ciò che sembra di essere la debolezza di Dio è più forte della forza umana.
26 Ricordate la vostra chiamata: fra voi, fratelli, quasi nessuno era importante, ricco o potente, 27 ma Dio ha scelto apposta le cose che il mondo considera pazze o da scartare, proprio per confondere quelli che il mondo considera sapienti. 28 Il Signore ha scelto un piano che il mondo disprezza e che non tiene in nessun conto, e se nʼè servito per ridurre a niente quelli che il mondo considera importanti. 29 Così nessuno potrà vantarsi davanti a Dio.
30 Ma voi, grazie a Dio, siete uniti a Gesù Cristo che per noi è la sapienza che viene da Dio. È lui che ci rende accettabili a Dio, ci dà la possibilità di vivere per lui e ci libera dal peccato, 31 perché comʼè detto nelle Scritture: «Se qualcuno vuole vantarsi, si vanti soltanto per ciò che ha fatto il Signore».
Il piano «pazzesco» di Dio
2 Cari fratelli, quando sono venuto da voi la prima volta, non mi sono servito di parole difficili per annunciarvi il Vangelo di Dio, 2 perché avevo deciso che avrei parlato soltanto di Gesù Cristo e della sua morte sulla croce. 3 Mi sono presentato a voi in tutta la mia debolezza, timido e tremante. 4 Vi ho parlato e predicato con semplicità, senza servirmi di bei discorsi a livello intellettuale, ma la potenza dello Spirito Santo nelle mie parole vi provava che il mio messaggio veniva da Dio. 5 Ho parlato così, perché volevo che la vostra fede si basasse sulla potenza di Dio, non sulla sapienza umana.
6 Comunque, quando mi trovo fra cristiani maturi, mi capita di parlare con una certa sapienza, ma non è la sapienza di questa terra, e neppure quella dei grandi uomini di questo mondo, che sono destinati alla rovina. 7 La nostra sapienza è quella di Dio, e con essa annunciamo il suo grande progetto che ci conduce alle glorie del cielo. Questo piano è rimasto nascosto fin dai tempi dei tempi, benché fosse stato fatto a nostro beneficio ancora prima della creazione del mondo. 8 Ma i grandi uomini del mondo non lʼhanno capito. Se lo avessero capito, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
9 A questo si riferiscono le Scritture, quando dicono: «Le cose che Dio ha preparato per quelli che lʼamano, sono cose straordinarie, che nessun occhio ha visto, che nessun orecchio ha udito e che nessun uomo ha mai potuto immaginare».
10 Ma noi conosciamo queste cose, perché Dio ce le ha rivelate per mezzo dello Spirito Santo, che conosce a fondo tutto, anche le cose più nascoste di Dio. 11 Nessuno può conoscere i pensieri di un altro, tranne lui stesso. E nessuno può conoscere i pensieri di Dio, eccetto lo Spirito che viene da Dio.
12 Ora, il Signore ci ha dato il suo Spirito, che non è lo spirito del mondo, per farci conoscere i doni meravigliosi e gratuiti che egli ci ha dato. 13 Parlandovi di questi doni, non ci serviamo di discorsi che nascono dalla sapienza umana, ma di quelli che ci ha suggerito lo Spirito Santo. Così ci serviamo delle parole dello Spirito Santo per spiegare le cose che riguardano lo Spirito Santo. 14 Ma lʼuomo che non è cristiano non può capire, né accettare le verità che lo Spirito Santo rivela; gli sembrano una pazzia e non le può capire, perché soltanto chi ha lo Spirito Santo dentro di sé può comprendere ciò che lo Spirito intende. 15 Ma lʼuomo spirituale giudica tutto in modo spirituale, e questo disturba e confonde lʼuomo del mondo, che non riesce a comprendere il cristiano. 16 Come potrebbe, dʼaltra parte? Perché, certamente, lʼuomo del mondo non ha mai conosciuto i pensieri del Signore, né si è mai sognato di dargli dei consigli. Noi cristiani, invece, abbiamo la mente di Cristo.
I risultati dellʼimmaturità spirituale
3 Cari fratelli, non vi ho parlato come a cristiani maturi, ma come a dei bambini, nati da poco alla vita cristiana e ancora legati ai valori di questo mondo. 2 Ho dovuto nutrirvi con del latte e non con cibi solidi, perché non avreste potuto digerirli. E ancora adesso dovete essere nutriti col latte. 3 Infatti, per quanto riguarda la vita cristiana, siete ancora bambini, perché siete guidati dai vostri desideri, non da quelli di Dio. Il fatto che tra di voi ci siano liti e gelosie non è, forse, la prova che siete ancora bambini e fate quello che vi pare? Proprio così, vi comportate come quelli che non appartengono affatto al Signore. 4 Quando discutete chi sia più importante, se io o Apollo, e così facendo dividete la Chiesa, non dimostrate, forse, quanto siete cresciuti poco nel Signore? 5 Chi siamo io e Apollo per causare un litigio? Siamo soltanto semplici servi di Dio, ognuno con certe particolari capacità, servi per mezzo dei quali voi avete creduto. 6 Il mio lavoro è stato quello di seminare il seme della verità nel vostro cuore, e Apollo lo ha annaffiato, ma è stato Dio, non noi, che lo ha fatto crescere. 7 Perciò chi pianta e chi annaffia non contano niente, chi conta invece è Dio, perché è lui che fa crescere le cose. 8 Chi semina e chi annaffia ha la stessa importanza. Ciascuno però riceverà la sua ricompensa, secondo il lavoro svolto. 9 Noi, infatti, siamo collaboratori di Dio e voi siete il campo di Dio, oppure lʼedificio di Dio. 10 Dio mi ha dato il privilegio di gettare le fondamenta proprio come fa un saggio architetto, fondamenta sopra cui altri hanno costruito. Ma chi costruisce sulle fondamenta deve stare molto attento, 11 perché nessuno può mettere altre fondamenta oltre a quelle già poste, e cioè Gesù Cristo. 12 Ma si possono usare diversi materiali per costruire su quelle fondamenta. Alcuni usano oro, argento, o pietre preziose; altri usano legno, fieno o perfino della paglia! 13 Nel giorno del giudizio di Cristo ci sarà la grande prova, in cui si saprà che materiale ha usato ogni costruttore. Questo giorno sta per avvicinarsi, e lʼopera di ciascuno sarà sottoposta alla prova del fuoco per vedere quanto vale. 14 Allora, chi avrà costruito su fondamenta col materiale giusto, che supera la prova, riceverà una ricompensa. 15 Ma se ciò che ha costruito brucerà, egli subirà una grave perdita: per quanto lo riguarda sarà salvato, ma come uno che scappa attraverso le fiamme.
16 Non sapete che siete un tempio di Dio e che lo Spirito Santo abita in voi?
17 Ebbene, se qualcuno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui, perché il tempio di Dio è santo, perciò anche voi lo siete. 18 Smettetela di farvi illusioni! Se qualcuno di voi pensa di avere unʼintelligenza superiore alla media, perché giudica secondo i criteri di questo mondo, è meglio che faccia un bel falò di tutte queste idee e sia pazzo, piuttosto che sviarsi dalla vera intelligenza, che è quella che viene dallʼalto. 19 Perché la saggezza di questo mondo è pazzia agli occhi di Dio. Come si legge nel libro di Giobbe: «Dio fa cadere i saggi nella trappola della loro sapienza». 20 E ancora nel libro dei Salmi è scritto: «Il Signore conosce i progetti dellʼuomo, e sa che sono solo vanità».
21 Perciò, non vantatevi di seguire i sapienti di questo mondo, perché Dio vi ha già dato tutto ciò di cui avete bisogno. 22 Vi ha dato Paolo, Apollo e Pietro per aiutarvi, vi ha dato tutto il mondo, la vita, la morte, le cose presenti e quelle future. Ecco, sono tutte vostre, 23 e voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio.
4 Perciò dovete considerarci come servi di Cristo, che distribuiscono le benedizioni di Dio e rivelano i suoi segreti. 2 Ora, a un servo si richiede di essere fedele al suo padrone. 3 Che devo dire di me stesso? Sono stato un buon servo? Ebbene, non mi preoccupo affatto del vostro giudizio in proposito, né di quello degli altri. Anzi, a questo punto, non mi fido neppure del mio giudizio, 4 perché, anche se non mi sento la coscienza sporca, ciò non significa che davanti a Dio io sia a posto al cento per cento. È il Signore stesso che mi deve esaminare e giudicare.
5 Perciò, fate attenzione a non tirare le somme e a non dare giudizi prima del tempo; aspettate che venga il Signore, che farà conoscere le cose più segrete degli uomini; e tutti potranno vedere esattamente ciò che ciascuno di noi è nel più profondo del cuore. Allora ognuno avrà la sua lode da Dio.
Non fate preferenze
6 Fratelli, ho fatto lʼesempio mio e di Apollo, perché impariate a non andare oltre ciò che è scritto. Non esaltate nessuno ai danni di un altro. 7 Infatti, chi ti fa pensare di essere superiore a un altro? E che cosa possiedi tu, che non te lʼabbia dato Dio? Quindi se tutte le cose che hai vengono da Dio, perché ti dai un sacco dʼarie, come se avessi qualcosa per merito tuo?
8 Già pensate di avere tutto il cibo spirituale di cui avete bisogno! Vi sentite già pieni e ricchi spiritualmente! Senza di noi, siete già saliti come tanti re sui vostri troni! Magari fosse vero, e così anche noi potessimo regnare con voi! 9 A volte penso che Dio abbia messo noi apostoli allʼultimo posto, come condannati a morte, messi in mostra alla fine di una sfilata vittoriosa sotto gli occhi del mondo intero, degli uomini e degli angeli.
10 Per amore di Cristo, voi dite, noi siamo dei pazzi, invece voi, naturalmente, siete cristiani con la testa sulle spalle! Noi siamo i deboli, voi, invece, i forti! Voi siete tenuti in grande considerazione, noi invece siamo disprezzati! 11 Noi, fino a questo momento, abbiamo sofferto la fame, la sete, il freddo, i maltrattamenti e non abbiamo una casa.
12 E ci affanniamo per guadagnarci da vivere col sudore della fronte! Non solo, quando cʼinsultano, noi benediciamo; quando ci perseguitano, noi sopportiamo; quando ci calunniano, noi esortiamo. 13 Siamo stati e siamo tuttʼora considerati come la spazzatura del mondo, come il rifiuto di tutti.
14 Non vi scrivo queste cose per farvi vergognare, ma per mettervi in guardia e consigliarvi come figli che amo. 15 Perché, anche se aveste diecimila maestri che vi parlano di Cristo, ricordate che soltanto io sono vostro padre, perché sono stato proprio io a portarvi Cristo, per mezzo del Vangelo. 16 Vi prego, dunque, di seguire il mio esempio: fate come me.
17 Questa è la ragione per cui vi ho mandato Timòteo, perché vi aiuti. Egli è come un figlio per me, fedele nel Signore. Vi ricorderà quali sono i princìpi della vita che io vivo con Cristo, e che insegno ovunque in tutte le chiese.
18 So che alcuni di voi si sono montati la testa, pensando che io non tornerò più da voi. 19 Verrò, invece, e ben presto, se il Signore me lo permetterà! E allora scoprirò se questi uomini così pieni di sé possiedono davvero la potenza di Dio, o sono soltanto bravi a parole. 20 Il Regno di Dio non è fatto di parole, ma della potenza di Dio. 21 Che cosa preferite? Che venga da voi con la punizione e il bastone, o con amore e dolcezza?
Lo scandalo di Corinto
5 Tutti parlano delle cose immorali che sono capitate fra voi, cose talmente indecenti, che non le fanno neanche i pagani! Cʼè un uomo della vostra chiesa che convive con la sua matrigna.
2 E avete il coraggio di darvi delle arie! Perché, invece, non piangete di dolore e vergogna per quello che è successo e non fate in modo che quellʼuomo venga allontanato dalla chiesa?
3-4 Anche se non sono con voi, ho riflettuto molto su questa faccenda e, in nome del Signore Gesù Cristo, ho già deciso sul da farsi, proprio come se fossi lì presente. Dovete riunire la chiesa: la potenza del Signore Gesù sarà con voi, quando vi riunirete, ed io sarò presente col mio spirito. 5 Scacciate quellʼuomo dalla chiesa e lasciatelo in balìa di Satana; che soffra in questa vita terrena, affinché la sua anima sia salva quando ritornerà il nostro Signore Gesù.
6 Non è bello che siate tanto orgogliosi di voi e, intanto, chiudiate gli occhi su certe cose! Non vi rendete conto che il peccato è contagioso? Se si permette di peccare anche soltanto ad uno, ben presto tutti lo faranno. 7 Allontanate, allora, quella specie di cancro, parlo di quellʼuomo corrotto, dalla vostra assemblea; così sarete puri, come in realtà siete, perché Cristo, lʼAgnello di Dio, è stato sacrificato per noi. 8 Festeggiamo, allora, e cresciamo forti nella vita cristiana, abbandonando completamente la vecchia vita con tutte le sue malvagità e immoralità. Festeggiamo, invece, il pane puro dellʼonore, della sincerità e della verità.
9 Vi ho già scritto nella mia lettera di non mischiarvi ai peccatori. 10 Ma non parlavo degli immorali, degli avari, degli imbroglioni o degli idolatri non credenti! Infatti, non potete vivere in questo mondo, senza essere a contatto giorno per giorno con gente del genere. 11 Ciò che intendevo era di non avere rapporti con chi dice di essere un fratello cristiano, ma poi, di fatto, commette peccati sessuali, oppure è avaro, o idolatra, o diffamatore, o ubriacone oppure imbroglione. Con tipi del genere non dovete nemmeno sedervi a tavola!
12 Infatti, non è mio compito giudicare quelli di fuori: dobbiamo invece giudicare e trattare severamente quelli che appartengono alla nostra chiesa e peccano. 13 Soltanto Dio è giudice di quelli che non sono credenti. Voi, invece, dovete prendere posizione con quellʼuomo e cacciarlo dalla vostra chiesa.
6 Come mai, quando tra voi cʼè qualche questione, ricorrete alla legge e chiedete ad un tribunale di pagani di decidere sul da farsi, invece di presentare la questione ad altri cristiani, perché decidano chi di voi ha ragione?
2 Non sapete che un giorno noi credenti giudicheremo e governeremo il mondo? E se dovete giudicare il mondo, come mai non riuscite nemmeno a risolvere queste piccole questioni fra di voi? 3 Non sapete che noi, veri credenti, giudicheremo perfino gli angeli del cielo? Con una simile prospettiva dovreste essere capaci di risolvere almeno i vostri problemi qui sulla terra! 4 Perché, allora, vi rivolgete ai giudici del mondo, che non sono nemmeno credenti? 5 Lo dico per farvi vergognare. Possibile che fra voi non ce ne sia neppure uno abbastanza saggio da poter esprimere un giudizio su questioni del genere? 6 Capita, invece, che un credente citi in tribunale un altro fratello cristiano e lo accusi proprio davanti ai non credenti!
7 In tutti i modi, è già cattivo segno che ci siano dei processi fra di voi. Perché non sopportate piuttosto qualche torto e lasciate correre? Perché non siete disposti piuttosto a rimetterci qualcosa? Si onorerebbe di più il Signore! 8 Invece, siete proprio voi che fate torti e ingiustizie e che imbrogliate perfino i vostri fratelli!
Né gli adulteri, né gli immorali…
9-10 Non sapete, forse, che non cʼè posto nel Regno di Dio per chi fa cose del genere? Non vʼilludete: non saranno certo gli immorali a far parte del Regno di Dio, e nemmeno gli idolatri, né gli adulteri, né i maniaci sessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né quelli che oltraggiano il prossimo e neppure glʼimbroglioni! 11 Ci fu un tempo in cui alcuni di voi erano così. Ma ora i vostri peccati sono stati lavati, e voi siete stati scelti per il Signore; ed egli vi ha accettato, grazie a ciò che il Signore Gesù e lo Spirito di Dio hanno fatto per voi. 12 «Tutto mi è lecito!» Ma non tutto mi è utile. «Tutto mi è lecito!» Ma io non mi lascio dominare da nulla! 13 Facciamo lʼesempio del mangiare. Dio ci ha dato lʼappetito per il cibo e lo stomaco per digerirlo, ma un giorno Dio distruggerà sia lo stomaco che il cibo.
Per non parlare del peccato sessuale!
I nostri corpi non sono stati fatti per quello scopo, ma per il Signore, che vuole abitare nel nostro corpo. 14 E Dio, come ha resuscitato il Signore Gesù Cristo, con la sua potenza, un giorno resusciterà anche noi. 15 Non vi rendete conto che i vostri corpi sono parte di Cristo? Allora, mi servirò, forse, di una parte di Cristo per unirmi ad una prostituta? Mai più! 16 Non sapete che se un uomo si unisce ad una prostituta, diventa un tuttʼuno con lei? Infatti, Dio dice nelle Scritture: «I due diventeranno una sola carne». 17 Ma chi si unisce al Signore diventa spiritualmente un solo essere con lui. 18 State alla larga dal peccato sessuale! Nessun altro peccato contamina il corpo come questo! Chi commette questo peccato, pecca contro il proprio corpo. 19 Non avete ancora imparato che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che vive in voi, lo stesso Spirito che Dio vi ha dato?
Il vostro corpo non appartiene più a voi, 20 perché Dio lʼha comprato a caro prezzo. Perciò usate ogni parte del vostro corpo per rendere gloria a Dio.
Il matrimonio: sì o no?
7 Per quanto riguarda le domande che mi avete posto nella vostra ultima lettera, la mia risposta è questa: in linea di massima, se non vi sposate, fate bene. 2 Tuttavia, per non cadere nellʼimmoralità, è meglio che ogni uomo abbia la propria moglie ed ogni donna il proprio marito, cosi evitano di peccare.
3 Lʼuomo dia alla moglie tutto ciò che è nel suo diritto come donna sposata, lo stesso vale per la donna nei confronti del marito. 4 Perché una ragazza, quando si sposa, non ha più alcun diritto sul proprio corpo, ma ne è padrone il marito; così pure il marito non ha più diritti sul proprio corpo, che appartiene alla moglie. 5 Non vi private lʼuno dellʼaltro, se non di comune accordo; e per un periodo di tempo limitato, per dedicarvi completamente alla preghiera. Ma subito dopo tornate insieme, per evitare che Satana vi tenti, facendo leva sui vostri istinti.
6 Non vi ordino di astenervi ma vi sto dicendo semplicemente che potete farlo se lo desiderate. 7 Io vorrei che tutti fossero come sono io, ma non siamo mica tutti uguali! Ad alcuni Dio dà il dono di essere un marito o una moglie, ad altri il dono di riuscire a vivere serenamente da soli. 8 Per quanto riguarda quelli che non sono sposati e le vedove dico che fanno bene a restare come sono, nella mia stessa condizione. 9 Se però non riescono a dominare i loro istinti, è meglio che si sposino. Meglio sposarsi, che bruciare di desiderio.
10 Ora, agli sposati do questo ordine, che non viene da me, ma dal Signore stesso, che ha detto: «la moglie non deve lasciare il marito». 11 Se, invece, vive separata da lui, non deve avere relazioni con altri uomini, oppure rifaccia pace col marito! Il marito, dal canto suo, non deve divorziare da sua moglie.
12 A questo punto, voglio aggiungere alcuni miei suggerimenti personali. Non sono ordini del Signore, ma consigli che a me sembrano giusti. Se un cristiano ha la moglie che non è credente, e questa desidera restare con lui, non deve lasciarla, né divorziare da lei. 13 Così pure, se una donna cristiana ha il marito non credente, che vuole restare con lei, non deve lasciarlo, né divorziare da lui. 14 Perché il marito non credente appartiene già al Signore per mezzo della moglie e la moglie non credente appartiene già al Signore per mezzo del marito. Perciò anche i vostri figli appartengono al Signore. 15 Però, se il coniuge non credente si vuole separare, si separi pure. In questo caso il credente, marito o moglie che sia, non deve costringere lʼaltro a rimanere, perché Dio vuole che i suoi figli vivano in pace e armonia. 16 Perché, dopo tutto, niente assicura alla moglie credente che il proprio marito sarà convertito, se rimarrà; lo stesso vale per il marito riguardo alla propria moglie.
17 In generale, ognuno continui a vivere nella condizione che il Signore gli ha dato e nella quale si trovava, quando Dio lo ha chiamato alla fede. Questa è la regola che stabilisco per tutte le chiese. 18 Per esempio, se un uomo è stato circonciso secondo il rito ebraico, prima di diventare cristiano, non si deve preoccupare di essere circonciso. Chi, invece, non era circonciso, quando Dio lʼha chiamato, non si faccia circoncidere dopo! 19 Perché non conta niente che un cristiano sia circonciso o meno. La cosa essenziale è che osservi i comandamenti di Dio.
20-21 Ognuno rimanga nella condizione in cui si trovava, quando è stato chiamato da Dio. Sei stato chiamato quando eri schiavo? Non ti preoccupare. Se, però, hai la possibilità di diventare libero, non lasciartela scappare! 22 Ma se il Signore ti chiama quando sei schiavo, ricordati che Cristo ti ha liberato dalla schiavitù del peccato. Se, invece, ha chiamato te, che sei un uomo libero, ricordati che sei diventato schiavo di Cristo. 23 Siete stati comprati e pagati a caro prezzo da Cristo, quindi appartenete a lui. Non siate schiavi delle cose del mondo! 24 Perciò, cari fratelli, ognuno rimanga nella condizione in cui si trovava, quando divenne cristiano.
25 Voglio rispondere ora ad unʼaltra vostra domanda riguardo le ragazze nubili. Mi chiedete se possono sposarsi. Non ho particolari ordini da darvi da parte del Signore, ma Dio, nella sua grazia, mi ha dato una saggezza di cui potete fidarvi, e sono ben contento di dirvi che cosa ne penso.
26 Il problema è questo: noi cristiani stiamo andando incontro ad una situazione difficile. In tempi come questi, penso che sia meglio che ciascuno rimanga così comʼè. 27 Naturalmente se siete già sposati, non separatevi per questo. Ma se ancora non lo siete, non è il caso che cerchiate un marito o una moglie. 28 Comunque, se un uomo decide di prender moglie, non fa niente di male, lo stesso vale per una ragazza che si sposa. Però quelli che si sposano avranno diversi problemi da risolvere, problemi che io vorrei risparmiarvi.
29 La cosa importante da ricordare è che ci resta poco tempo. Per questa ragione, quelli che sono sposati dovrebbero essere liberi il più possibile per servire il Signore. 30 Né la felicità, né la tristezza, né le ricchezze devono distogliervi dal lavoro di Dio. 31 E i credenti che vivono in mezzo alle cose allettanti di questo mondo devono farne buon uso, senza approfittarne, perché il mondo, così come lo vediamo, sta per passare.
32 In tutto ciò che fate, vorrei che non foste ansiosi. Chi è celibe può impegnare il suo tempo nel lavoro per il Signore e darsi da fare per piacere a lui. 33 Un uomo sposato, invece, non può fare altrettanto, perché deve pensare di piacere alla moglie ed affrontare le responsabilità di questo mondo. 34 I suoi interessi sono divisi. Lo stesso vale per la donna. Una ragazza che non è sposata cerca di piacere al Signore in tutto ciò che fa, una donna sposata, invece, si preoccupa di altre cose: come tenere la casa, come piacere al marito, ecc…
35 Dico questo nel vostro interesse, non per ingannarvi. Io desidero soltanto che facciate tutto ciò che può esservi di aiuto per servire il Signore nel migliore dei modi; e meno cose vi distolgono da lui, meglio è.
36 Ma se qualcuno pensa: «Non è giusto che mia figlia invecchi senza sposarsi», e si sente in dovere di darle marito, faccia quel che vuole, le dia pure un marito; non è peccato. 37 Chi invece rimane nella decisione che ha preso e non è costretto da circostanze dʼalcun genere, ma è padrone delle sue decisioni, fa bene a conservare la propria figlia nubile. 38 Perciò, chi permette alla propria figlia di sposarsi fa bene; e chi la conserva nubile fa meglio.
39 La moglie è legata al marito per tutto il tempo che lui vive, ma se il marito muore, la donna è libera di sposare chi vuole, purché sposi un credente. 40 Secondo il mio punto di vista, però, ella sarà più felice se non si risposa; e parlando così penso di darvi un consiglio da parte dello Spirito di Dio.
Cibi sacrificati aglʼidoli
8 Mi avete anche chiesto se è permesso mangiare cibi sacrificati aglʼidoli. Su questa questione tutti pensano di saperne abbastanza. 2 Però questa sicurezza di sapere ci fa sentire importanti, mentre ciò di cui abbiamo davvero bisogno, per edificare la Chiesa, è lʼamore. Se qualcuno pensa di conoscere tutte le risposte, in realtà dimostra soltanto la sua ignoranza. 3 Ma chi ama davvero Dio è da lui conosciuto.
4 A questo punto, che devo dirvi? Si può mangiare la carne sacrificata aglʼidoli? Ebbene, noi tutti sappiamo che un idolo non è un dio; che cʼè soltanto un Dio e nessun altro. 5 Anche supponendo che ci siano i cosiddetti «dèi» sia in cielo che sulla terra, 6 noi sappiamo benissimo che per noi cʼè un solo Dio, il Padre, che ha creato tutte le cose, ed è per lui che noi viviamo. E vi è un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale esiste ogni cosa, noi compresi.
7 Capita, però, che alcuni cristiani non si rendano conto di questo. Per tutta la loro vita sono stati abituati a credere aglʼidoli e mangiano questa carne come se fosse sacrificata ad un dio vero e proprio; così, quando la mangiano, si sentono turbati, perché la loro coscienza è debole. 8 Ma non sarà certo un cibo a renderci graditi a Dio. Non perdiamo niente se non ne mangiamo, e non ne guadagniamo niente se ne mangiamo. 9 Ma bada che questa tua libertà di mangiare cibo offerto aglʼidoli non turbi i credenti più deboli nella fede!
10 Ecco che cosa potrebbe accadere qualcuno, vedendoti mangiare questo cibo alla mensa di un tempio dʼidoli, potrebbe sentirsi spinto ad imitarti, anche se è convinto di sbagliare. Per te, che sei sicuro di far bene, tutto è a posto, ma per lui è peccato! 11 Così, per causa tua, perché tu sai che non cʼè niente di male in ciò che fai, ci rimetterà un fratello più debole, un fratello per cui Cristo è morto! 12 In questo modo, se pecchi contro i fratelli, invogliandoli a fare qualcosa di cui non sono convinti, pecchi contro Cristo stesso. 13 Perciò, se mangiare la carne offerta aglʼidoli spingerà mio fratello a peccare, non mangerò mai più carne, perché non voglio causargli un danno.
Paolo parla del suo apostolato
9 Non sono forse libero? Non sono apostolo? Non sono io quello che ha visto coi propri occhi Gesù, nostro Signore? E voi? Non siete voi il risultato del mio lavoro per il Signore? 2 Se per altri non sono apostolo, lo sarò certamente per voi, perché voi siete stati convertiti a Cristo per mezzo del mio lavoro. 3 Ecco come rispondo a chi mi critica.
4 Non ho anchʼio il diritto di mangiare e bere? O di essere ospitato in casa vostra? 5 E se avessi una moglie credente, non potrei, forse, portarla con me in questi viaggi, come fanno gli altri apostoli, i fratelli del Signore, e lo stesso Pietro? 6 O forse soltanto io e Barnaba dobbiamo lavorare per mantenerci, mentre voi pensate agli altri? 7 Da quando in qua un soldato presta servizio nellʼesercito a proprie spese? E chi è che pianta una vigna e non ne mangia lʼuva? E qual è quel pastore, che bada al gregge senza bere il latte di quelle pecore?
8 Non sto soltanto portandovi esempi di vita quotidiana. 9 Anche nella legge di Mosè è scritto: «Non mettere la museruola al bue che trebbia il grano» (così può mangiare quando lavora). Credete che Dio si preoccupi soltanto dei buoi, quando parla così? 10 O non lo dice, piuttosto, proprio per noi? Certo! Questa regola fu senzʼaltro scritta per noi, per dimostrare che i cristiani che lavorano devono essere ripagati da quelli che vengono aiutati. Infatti, quelli che arano e trebbiano si aspettano una parte del raccolto.
11 Allora, se noi abbiamo piantato nelle vostre anime buoni semi spirituali, pensate che sia troppo chiedervi in cambio cibo e vestiti? 12 Voi date queste cose ad altri, e fate bene, ma non siamo forse noi quelli che ne hanno più diritto? Però non ne abbiamo mai approfittato, anzi facciamo fronte alle nostre necessità senza il vostro aiuto. Non vi abbiamo mai chiesto niente di alcun genere, per non mettere ostacoli allʼannuncio di Cristo. 13 Non sapete che quelli che lavorano nel tempio di Dio si servono delle offerte per le loro necessità? Non sapete anche che quelli che si occupano dellʼaltare di Dio ricevono una parte di ciò che viene offerto al Signore? 14 Allo stesso modo, il Signore ha ordinato che quelli che annunciano il Vangelo hanno il diritto di vivere di questo lavoro. 15 Per quanto mi riguarda, io non vi ho mai chiesto un soldo; e non vi scrivo per far valere i miei diritti. Preferirei piuttosto morire di fame, che perdere la soddisfazione di predicare a voi senza la minima ricompensa! 16 Anche se annuncio il Vangelo, non è che mi dia tante arie, perché è un dovere che sento fino in fondo, e guai a me se non evangelizzo!
17 Se predicassi il Vangelo di mia spontanea volontà, meriterei una ricompensa, ma poiché il Signore me lʼha ordinato, faccio semplicemente il mio dovere. 18 Qual è dunque la mia ricompensa? La soddisfazione di annunciare il Vangelo gratuitamente, senza far valere quei diritti che mi darebbe questa predicazione.
19 Anche se sono libero e non appartengo a nessuno, sono diventato di mia spontanea volontà, e con gioia, il servo di tutti, per portare a Cristo il maggior numero possibile di persone. 20 Quando sono tra gli Ebrei, vivo come loro, essi ascoltano il Vangelo e così li posso portare a Cristo. Essi seguono le cerimonie e le usanze ebraiche, ed io mi comporto come uno di loro, (benché io stesso non sia sottoposto alla legge ebraica), perché il mio unico scopo è quello di condurli a Cristo. 21 Anche con i pagani sono accondiscendente al massimo, (facendo, però, sempre ciò che è giusto per un cristiano). E così, mostrandomi dʼaccordo, riesco a guadagnarmi la loro fiducia ed a portarli alla conversione.
22 Anche quando sono con i deboli nella fede, mi adeguo a loro; proprio così, cerco di adattarmi ad ogni tipo di persona, purché possa parlargli di Cristo, e Cristo lo salvi. 23 Tutto questo lo faccio per amore del Vangelo e per ricevere anchʼio con gli altri le sue benedizioni.
Sacrificarsi per vincere
24 Quando si fa una corsa, molti corrono, ma soltanto uno vince il premio. Perciò, correte anche voi per vincere! 25 Sapete bene che gli atleti, durante gli allenamenti, si sottopongono ad una rigida disciplina, e soltanto per ottenere in premio una corona che non dura. Noi, invece, lo facciamo per ottenere una corona che durerà per sempre. 26 Perciò, io corro dritto al traguardo, mettendocela tutta; lotto come un pugile che vuol vincere e non tira colpi a vuoto; 27 mi sottopongo a dei sacrifici come un atleta e tengo il mio corpo a disciplina, per paura di essere squalificato e messo da parte, proprio io che ho iscritto gli altri alla gara!
10 Fratelli, non dobbiamo mai dimenticare ciò che accadde ai nostri antenati nel deserto, tanto tempo fa. Dio li guidò protetti dalla nuvola che li portò tutti in salvo attraverso il Mar Rosso. 2 Questo potrebbe essere chiamato il loro «battesimo». Essi furono battezzati nel mare e nella nuvola, per essere seguaci di Mosè. 3-4 Tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale, perché attingevano dalla roccia spirituale che li seguiva: e quella roccia era Cristo. 5 Tuttavia, la maggior parte di loro non fu gradita a Dio, e costoro morirono nel deserto.
6 Questa lezione ci serve dʼesempio e ci insegna a non fare come loro: a non desiderare le cose malvagie. 7 Perciò, non adorate glʼidoli come hanno fatto loro. Le Scritture infatti ci dicono: «Il popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi».
8 Un altro fatto che ci serve di lezione è ciò che accadde quando alcuni di loro fecero lʼamore liberamente senza essere sposati. Quel giorno ne morirono ventitremila. 9 E non mettiamo alla prova la pazienza del Signore, come hanno fatto alcuni di loro, che poi morirono morsi dai serpenti. 10 E non vi lamentate come hanno fatto alcuni di loro; fu per questa ragione che Dio mandò il suo angelo a distruggerli.
11 Tutti questi fatti accaddero loro per servire dʼesempio a noi; e sono stati scritti per metterci in guardia, visto che ormai siamo agli ultimi giorni e il mondo è vicino alla sua fine.
12 Perciò, badate bene; se pensate: «Io non mi comporterei mai in questo modo», fate ancora più attenzione, perché anche voi potete cadere in peccato! 13 Ma ricordate questo: i cattivi pensieri che vi passano per la mente non sono niente di nuovo; molti altri hanno affrontato le stesse identiche difficoltà prima di voi, ma nessuna tentazione è irresistibile e Dio non permetterà mai che la tentazione diventi così forte da non riuscire a resisterle. È il Signore stesso che ce lʼha promesso, ed egli mantiene sempre quello che dice. Non solo, vi insegnerà anche come uscirne, in modo che possiate sopportare la prova pazientemente. 14 Perciò, cari fratelli, evitate di adorare gli idoli di qualsiasi specie.
Il piede in due staffe
15 Voi siete persone intelligenti, vedete voi stessi se ciò che dico è giusto. 16 Quando chiediamo le benedizioni di Dio, mentre beviamo il vino del calice alla tavola del Signore, non significa forse che tutti quelli che bevono dividono le benedizioni del sangue di Cristo? E quando spezziamo il pane tutti insieme, non significa forse che stiamo partecipando al corpo di Cristo? 17 Non importa quanti siamo, tutti noi mangiamo quellʼunico pane, e con questʼatto dimostriamo che siamo tutti parte di un solo corpo, quello di Cristo. 18 Questo vale anche per gli Ebrei. Quando tutti insieme mangiano la carne delle vittime sacrificate, sono uniti da quellʼatto al Dio dellʼaltare. 19 Che cosa voglio dire? Forse che glʼidoli, a cui i pagani offrono sacrifici, sono veri e propri dèi, e che questi sacrifici hanno qualche valore? 20 Tuttʼaltro! Vi dico, anzi, che quelli che fanno sacrifici a questi idoli, sono uniti nel sacrificio ai demòni, non certo al Signore! Ed io non voglio che abbiate niente a che fare coi demòni, mangiando insieme con i pagani. 21 Voi non potete bere contemporaneamente al calice del Signore e a quello di Satana, né mangiare contemporaneamente alla tavola del Signore e a quella di Satana.
22 Volete forse provocare la gelosia del Signore? Siete forse più forti di lui? 23 Tutte le cose sono lecite, ma non tutte sono utili; tutte le cose sono lecite, ma non tutto serve al bene della comunità. 24 Non pensate soltanto a voi stessi, pensate anche agli altri!
25 Ecco che cosa dovrete fare: mangiate pure di tutto ciò che si vende al macello, senza chiedere se sia stato o meno offerto aglʼidoli, così la vostra coscienza non ne sarà turbata. 26 Perché, come dicono le Scritture: «La terra e tutte le buone cose che essa contiene appartengono a Dio».
27 Se qualcuno che non è credente vi invita a pranzo, e vi fa piacere accettare, andateci pure. Mangiate tutto ciò che vi verrà servito, senza sollevare questioni di coscienza. 28 Ma se qualcuno vi avverte che la tal carne è stata offerta aglʼidoli, allora non ne mangiate, per riguardo verso chi vi ha avvertito e verso la sua coscienza. 29 In questo caso, non è quello che senti tu che importa, ma ciò che prova lui.
«Ma», potreste dirmi, «perché devo essere condizionato da ciò che pensa qualcun altro? 30 Se mangio una certa cosa con riconoscenza verso Dio, perché devo permettere che un altro sciupi tutto, soltanto perché pensa che faccio male?» 31 Bene, ve lo dico io il perché. Perché tutto ciò che fate deve essere fatto per la gloria di Dio, sia che mangiate, beviate, o facciate qualsiasi altra cosa. 32 Perciò, fate in modo di non scandalizzare né Ebrei né pagani, e neppure cristiani. 33 Fate come faccio io, che in ogni cosa mi sforzo di piacere a tutti, senza mai cercare il mio interesse, ma quello degli altri, perché tutti siano salvati.
Il comportamento della donna
11 Seguite il mio esempio, come io seguo quello di Cristo. 2 Sono tanto contento, cari fratelli, che vi siate ricordati di me e degli insegnamenti che vi ho dato. 3 Tuttavia desidero che sappiate questo: Cristo è il capo dellʼuomo, lʼuomo è il capo della donna e Dio è il capo di Cristo. 4 Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto disonora il suo capo. 5 Ogni donna che prega o profetizza in pubblico, senza tenere il capo coperto, disonora il proprio marito, perché il capo coperto è segno della sua sottomissione. 6 Proprio così, se la donna non vuol mettersi il velo, allora si faccia anche tagliare i capelli! Ma se è vergognoso per una donna farsi radere la testa, allora, che si metta anche un velo! 7 Lʼuomo, invece, non deve coprirsi la testa, perché è immagine e gloria di Dio; mentre la donna è la gloria dellʼuomo. 8 Infatti, non è lʼuomo che è stato fatto dalla donna, ma la donna dallʼuomo. 9 E Adamo, il primo uomo, non fu creato per la donna, ma la donna fu creata per lui. 10 Per questa ragione e per riguardo agli angeli, la donna deve portare il capo coperto, come simbolo della sua sottomissione allʼuomo.
11 Ricordatevi, però, che nel piano di Dio uomini e donne si completano a vicenda, 12 perché, anche se è vero che la prima donna è stata tratta dallʼuomo, è altrettanto vero che gli uomini sono nati dalla donna, e tutto viene da Dio che ha creato ogni cosa.
13 Giudicate voi stessi. Secondo voi, sta bene che una donna preghi a testa scoperta? 14-15 È lʼistinto stesso che cʼinsegna che le donne debbono avere la testa coperta. Le donne sono orgogliose dei loro capelli lunghi, che sono per loro come un velo, mentre per un uomo portare i capelli lunghi è una vergogna. 16 Ma se qualcuno vuole discutere su questo argomento, tutto quello che posso dire è che sia noi che le altre comunità non seguiamo un comportamento diverso.
17 Mentre vi do queste istruzioni, non posso certo complimentarmi con voi, perché le vostre adunanze fanno più male che bene. 18 Prima di tutto ho saputo che, quando vi riunite, nascono delle liti fra voi, e in parte ci credo. 19 Le divisioni infatti sono necessarie perché si possano riconoscere quelli fra voi che sono davvero credenti.
La Cena del Signore
20 Quando poi vi riunite per mangiare, non è la Cena del Signore quella cui partecipate, 21 ma soltanto la vostra. Infatti, quando vi mettete a tavola, ognuno mangia a più non posso, senza aspettare di dividere il cibo con gli altri. E così mentre uno patisce la fame, lʼaltro è ubriaco perché ha bevuto troppo. 22 Come mai? Non potreste mangiare e bere a casa vostra? Perché disprezzate così la Chiesa di Dio e offendete quelli che sono poveri e non possono portarsi da mangiare? Che devo dire di queste cose? Dovrei forse farvi i miei complimenti? No di certo!
23 Questo è ciò che il Signore stesso ha detto della sua Cena, ed io così vi ho insegnato: la notte in cui fu tradito, il Signore Gesù prese del pane, 24 e dopo aver ringraziato Dio, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi. Fate questo in memoria di me».
25 Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice di vino e disse: «Questo calice è il nuovo patto fra Dio e voi, unʼalleanza fatta col mio sangue. Ogni volta che ne berrete, fatelo in memoria di me. 26 Infatti, ogni volta che mangiate questo pane e bevete il vino di questo calice, voi annunciate la morte del Signore. Fate questo finché non tornerò di nuovo».
27 Perciò, chi mangia questo pane o beve da questo calice del Signore in modo indegno, è colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 28 Questa è la ragione per cui ciascuno deve esaminare se stesso attentamente, prima di mangiare il pane e di bere dal calice. 29 Perché chi mangia il pane e beve dal calice indegnamente, senza pensare al corpo di Cristo e a ciò che significa, mangia e beve la propria condanna, perché non dà la giusta importanza alla morte di Cristo. 30 Ecco la ragione per cui molti di voi sono infermi e malati, e ne muoiono parecchi!
31 Se ci esaminassimo per bene per conto nostro, prima di accostarci alla Santa Cena, non avremmo bisogno di essere giudicati e puniti. 32 Ma il Signore ci punisce per correggerci e per non condannarci insieme col resto del mondo. 33 Perciò, cari fratelli, quando vi riunite per la Cena del Signore, la comunione, aspettate che arrivino anche gli altri. 34 Se qualcuno ha fame, mangi a casa sua, così Dio non dovrà punirvi per il modo in cui vi riunite. Per quanto riguarda le altre cose, le regolerò dopo il mio arrivo.
Doni speciali dello Spirito
12 Ed ora, fratelli, parliamo delle particolari capacità, che lo Spirito Santo dà ad ognuno di voi, perché non voglio che ci siano malintesi. 2 Certamente vi ricordate che, prima di diventare cristiani, vi lasciavate trascinare da un idolo allʼaltro, ed erano tutti idoli muti. 3 Ora, invece, incontrate gente che dice di predicare grazie allo Spirito di Dio. Come potete sapere se sono davvero ispirati da Dio, o se è tutta una montatura? Ecco la prova: nessuno che parla per la potenza dello Spirito di Dio può dire: «Maledizione a Gesù!» Come pure, nessuno può dire: «Gesù è il Signore!» se non per mezzo dello Spirito Santo.
4 Ci sono diversi tipi di dono, ma lo stesso Spirito. 5 Ci sono diversi tipi di servizio, ma lo stesso Signore. 6 Ci sono diversi tipi di attività, ma lo stesso Dio che opera tutto in tutti. 7 In ciascuno di noi lo Spirito Santo si manifesta, dando la capacità più appropriata, ma sempre per il bene di tutti.
8 Infatti, ad uno lo Spirito dà il linguaggio della Sapienza; ad un altro il linguaggio della conoscenza ma, è sempre un dono del medesimo Spirito Santo. 9 Un altro ancora può ricevere una fede speciale, e un altro il potere di guarire le malattie. 10 È sempre il medesimo Spirito Santo che dà ad alcune persone il potere di fare miracoli, ad altre lʼabilità di profetizzare e ad altre ancora quella di distinguere fra spiriti. È sempre il medesimo Spirito Santo che dà ad alcuni il dono di parlare in altre lingue e ad altri, che non conoscono queste lingue, la capacità di interpretare che cosa dicono. 11 È sempre questʼunico e medesimo Spirito Santo che distribuisce ad ognuno i suoi doni, come meglio crede.
12 Il nostro corpo è composto di molte parti, e tutte queste parti, anche se sono molte, formano un unico corpo; così è per il corpo di Cristo. 13 E ognuno di noi fa parte dellʼunico corpo di Cristo. Tutti noi credenti, sia quelli di origine ebraica che quelli di origine pagana, sia schiavi che liberi, abbiamo ricevuto il battesimo di un unico corpo, e tutti abbiamo bevuto alla fonte di un unico Spirito.
14 Proprio così, il corpo non è composto di una sola parte, ma di molte. 15 Se il piede dicesse: «Io non faccio parte del corpo, perché non sono una mano», non per questo cesserebbe di fare parte del corpo. 16 Così pure, se lʼorecchio dicesse: «Non faccio parte del corpo, perché sono soltanto un orecchio e non un occhio», non cesserebbe per questo di essere parte del corpo. 17 Supponiamo che tutto il corpo sia un occhio, in tal caso, come si potrebbe udire? Oppure, se tutto il corpo fosse soltanto un grande orecchio, come si potrebbe odorare?
18 Ma non è in questo modo che Dio ci ha fatto. Egli ha creato molte parti del nostro corpo, collocando ciascuna parte come meglio ha creduto. 19 Che cosa strana sarebbe un corpo fatto di una sola parte! 20 Ma il Signore ha creato molte parti, mentre il corpo resta uno solo.
21 Quindi lʼocchio non può dire alla mano: «Non ho bisogno di te», né la testa può dire ai piedi: «Non so che farmene di voi».
22 Anzi, proprio le parti del corpo che sembrano più deboli e meno importanti sono le più necessarie. 23 E trattiamo con maggior premura, coprendole con gli indumenti, le parti che consideriamo meno nobili e decenti. 24 Le altre parti, invece, quelle considerate più nobili, non hanno bisogno di essere coperte. Dio ha composto il corpo, dando maggiore onore a quelle parti che ne avevano di meno, 25 in modo che non ci fossero divisioni nel corpo, ma che tutte le parti, collaborando insieme, avessero lo stesso scopo.
26 E se una parte del corpo soffre, tutte le altre soffrono con essa; se una parte, invece, è onorata, tutte le altre ne sono felici.
27 Ecco che cosa cerco di dirvi: tutti voi fate parte del corpo di Cristo e, individualmente, ognuno di voi è parte di questo corpo. 28 Ecco alcune parti che Dio ha costituito nella sua Chiesa, che è il suo corpo:
prima di tutto gli apostoli,
poi i profeti, cioè quelli che annunciano la parola di Dio,
i maestri,
quelli che compiono miracoli,
quelli che hanno il dono di guarire le malattie,
quelli che assistono i malati,
quelli che hanno capacità organizzative
e quelli che parlano in lingue sconosciute.
29 Sono, forse, tutti apostoli, oppure tutti predicatori? Naturalmente no. Sono tutti maestri o, forse, hanno tutti il potere di fare miracoli? Certo che no. 30 Possono tutti guarire le malattie, oppure Dio dà a tutti la capacità di parlare in altre lingue? E ancora, possono tutti interpretare ciò che dicono quelli che parlano in lingue sconosciute?
31 Certamente no, ma cercate di fare del vostro meglio per ottenere i doni più importanti.
La cosa più importante al mondo
E ora voglio insegnarvi qual è la via migliore.
13 Se avessi il dono di parlare tutte le lingue di questo mondo e perfino il linguaggio degli angeli, ma non avessi amore per gli altri, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. 2 Se avessi il dono della profezia e penetrassi tutti i misteri, e conoscessi tutto di tutto, ma non amassi gli altri, a che cosa mi servirebbe? Se anche avessi il dono di una fede tale da far spostare le montagne con un ordine, non sarei nulla, senza lʼamore. 3 Se anche distribuissi tutto ciò che ho ai poveri o dessi il mio corpo per essere bruciato vivo, ma non amassi gli altri, non sarei nulla, senza lʼamore.
4 Chi ama è paziente, pieno di bontà. Chi ama non invidia, non si vanta, non si gonfia di orgoglio. 5 Chi ama non è altezzoso, non fa niente dʼindecoroso, non cerca il proprio interesse, non si irrita, né si ricorda dei torti che subisce. 6 Chi ama soffre per le ingiustizie, ma gioisce quando la verità viene a galla.
7 Chi ama è pronto a scusare ogni cosa, a credere in ogni cosa, a sperare in ogni cosa, a sopportare ogni cosa.
8 Un giorno, tutti i doni particolari e i poteri speciali che vengono da Dio finiranno, ma lʼamore non finirà mai. Un giorno, non ci saranno più le profezie, finirà la scienza e la capacità di parlare in altre lingue. 9 Ora sappiamo ben poco e profetizziamo soltanto in parte, 10 ma quando saremo perfetti e completi, non avremo più bisogno di questi doni speciali, ed essi allora scompariranno.
11 Vi faccio un esempio. Quandʼero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino, ma quando sono diventato uomo, anche i miei pensieri sono cresciuti e ho smesso quelle cose tipiche dei bambini. 12 Questo esempio vale per noi credenti: adesso possiamo vedere e capire soltanto molto poco di Dio, come se guardassimo in uno specchio appannato. Ma un giorno lo vedremo, faccia a faccia, e lo conosceremo completamente. Ora tutto quello che conosciamo è confuso e annebbiato, ma allora vedremo tutto chiaramente, proprio come il Signore vede nel mio cuore in questo momento.
13 Ci sono tre cose che rimangono fede, speranza e amore e, fra queste, la più grande è lʼamore.
14 Fate in modo che lʼamore sia lo scopo della vostra vita; però chiedete anche i doni speciali dello Spirito Santo, soprattutto il dono della profezia, per poter predicare.
«Parlare in altre lingue»
2 Ma se il vostro dono è quello di parlare in altre lingue che non avete mai studiato, ricordatevi che, facendo così, parlerete a Dio, non agli altri che non possono capirvi. Voi parlerete per la potenza dello Spirito, ma le cose che direte saranno tutte segrete. 3 Chi profetizza, invece, e predica il messaggio di Dio, aiuta gli altri a crescere spiritualmente, li incoraggia e li conforta. 4 Perciò, chi parla in lingue sconosciute aiuta se stesso a crescere spiritualmente, mentre, chi profetizza aiuta la chiesa a crescere in santità e serenità.
5 Vorrei che tutti voi parlaste in altre lingue, ma ancora di più, vorrei che foste capaci di profetizzare e di predicare il messaggio di Dio. Chi profetizza è più utile di chi parla in altre lingue, a meno che questʼultimo non interpreti ciò che dice, e così la chiesa ne riceva un beneficio.
6 Infatti, cari fratelli, se io venissi da voi parlando in altre lingue che non capite, di che aiuto vi sarei? Vi aiuto invece se vi porto qualche rivelazione, o conoscenza o profezia o parole di istruzione. 7 Anche gli strumenti, il flauto, o lʼarpa, per esempio, se non dessero suoni diversi, come si potrebbe distinguere il suono di uno da quello dellʼaltro? 8 E se la tromba non suonasse le note giuste, come farebbero i soldati a capire che sono chiamati in battaglia? 9 Questo vale anche per voi: se pronunciate parole incomprensibili, grazie al vostro dono delle lingue, come faranno gli altri a capire ciò che dite? Sarà come se parlaste allʼaria!
10 Per quante lingue esistano al mondo, tutte hanno un senso. 11 Se non capisco le parole di una lingua, sarò uno straniero per chi mi parla, e lʼaltro lo sarà per me. 12 Quindi, visto che ci tenete tanto ad avere doni speciali dallo Spirito Santo, chiedete i migliori, quelli che servono per il bene di tutta la chiesa.
13 Perciò, chi parla in altre lingue deve pregare Dio di avere anche il dono di poterle interpretare. 14 Infatti, se io prego in una lingua che non conosco, è il mio spirito che prega, non la mia mente. 15 Che farò allora? Pregherò con lo spirito, ma anche con la mente (e cioè in lingue sconosciute, ma anche nella lingua corrente che tutti capiscono). Canterò inni al Signore in lingue sconosciute, ma canterò anche in lingua corrente, in modo che si possa capire la lode che innalzo a Dio. 16 Altrimenti, se lodate e ringraziate Dio soltanto con lo spirito, parlando in altre lingue, come faranno quelli che non vi capiscono a lodare Dio con voi? Come potranno ringraziare il Signore con voi, se non capiscono ciò che dite? 17 Certo, da parte vostra, ringraziate Dio come si deve, ma gli altri non ne ricevono alcun beneficio.
18 Ringraziate Dio perché parlo in lingue sconosciute più di tutti voi; 19 ma in chiesa preferisco dire cinque parole comprensibili per aiutare anche gli altri, piuttosto che diecimila che nessuno riesce a capire.
20 Cari fratelli, non ragionate come bambini. Siate come bambini innocenti per quanto riguarda il male, ma uomini fatti per capire queste cose.
21 Il Signore ci dice nelle Scritture: «Io parlerò a questo popolo per mezzo di stranieri, gente che parla altre lingue, ma neppure così mi daranno ascolto». 22 Vedete, perciò, che la capacità di parlare in altre lingue è un segno non per i figli credenti, ma per quelli che non credono. Invece, la profezia, e cioè predicare la verità di Dio, è ciò che serve ai cristiani, perché i non credenti non sono ancora pronti per ascoltare. 23 Quando la chiesa si riunisce al completo, se vi mettete a parlare in altre lingue ed entrano degli estranei o dei non credenti, che succederà? Probabilmente vi prenderanno tutti per matti! 24 Se, invece, tutti fanno discorsi profetici ed entra qualche estraneo o qualche non credente, costui si potrà convincere di essere peccatore e la sua coscienza sarà toccata da ciò che sente dire. 25 Mentre ascolta, saranno messi a nudo i segreti del suo cuore; e allora sʼinginocchierà per adorare Dio e dirà che il Signore è davvero lì fra voi.
26 Per ricapitolare, fratelli miei: nelle vostre riunioni ci sarà chi canta, chi insegna, chi comunica speciali messaggi di Dio, chi parla in altre lingue e ci sarà anche chi interpreta queste lingue sconosciute; ma ricordate che ogni cosa devʼessere dʼaiuto spirituale per tutti. 27 Quelli che parlano in lingue sconosciute non devono essere più di due o tre, e devono parlare uno per volta, poi ci deve essere sempre qualcuno pronto ad interpretare ciò che dicono. 28 Però, se non cʼè nessuno che possa interpretare, chi vorrebbe parlare in lingue sconosciute se ne stia zitto in pubblico. Parli soltanto sottovoce fra sé e con Dio.
29-30 Per quanto riguarda i profeti, due o tre possono fare profezie, uno per volta, se hanno questo dono; e gli altri restino ad ascoltare. Ma se qualcun altro che sta ascoltando riceve un messaggio o unʼidea dal Signore, il primo smetta di parlare.
31 In questo modo, tutti quelli che hanno il dono della profezia possono parlare uno dopo lʼaltro per insegnare e incoraggiare quelli che ascoltano. 32 Ricordate che chi ha un messaggio da Dio, è anche capace di fermarsi e di aspettare il suo turno. 33 Dio infatti non vuole né disordine, né confusione. Dio ama lʼarmonia e la pace.
34 Come è usanza in tutte le comunità di credenti, le donne devono tacere durante le riunioni, perché a loro non è permesso parlare. Stiano sottomesse agli uomini, invece, come dicono le Scritture stesse. 35 Se hanno una domanda da fare, la facciano al marito, a casa, perché non sta bene che una donna parli durante le riunioni della chiesa.
36 Non siete dʼaccordo? Pensate, forse, che la parola di Dio cominci e finisca con voi, Corinzi? Beh, vi sbagliate di grosso! 37 Se qualcuno pensa di avere il dono della profezia, o qualsiasi altro dono dello Spirito Santo, deve riconoscere che ciò che dico è un ordine del Signore. 38 Ma se qualcuno preferisce non capire, resti pure nella sua ignoranza!
39 Perciò, fratelli, ambite pure ad essere profeti per poter predicare con chiarezza il messaggio di Dio, e non proibite agli altri di parlare in lingue sconosciute, 40 ma che tutto sia fatto con decoro e con ordine.
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