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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
2 Samuele 23

Ultime parole di Davide

23 (A)Queste sono le ultime parole di Davide: «Parola di Davide, figlio d’Isai, parola dell’uomo che fu elevato ad alta dignità, dell’unto del Dio di Giacobbe, del dolce cantore d’Israele:

lo Spirito del Signore ha parlato per mio mezzo e la sua parola è stata sulle mie labbra.

Il Dio d’Israele ha parlato, la Rocca d’Israele mi ha detto: “Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna con timore di Dio,

è come la luce mattutina, quando il sole si alza in un mattino senza nuvole e con il suo splendore, dopo la pioggia, fa spuntare l’erbetta dalla terra”.

Non è così della mia casa davanti a Dio? Poich’egli ha stabilito con me un patto eterno, ben regolato in ogni punto e perfettamente sicuro. Non farà egli germogliare la mia completa salvezza e tutto ciò che io bramo?

Ma gli scellerati tutti quanti sono come spine che si buttano via e non si prendono con la mano;

chi le tocca si arma di un ferro o di un’asta di lancia, e si bruciano interamente là dove sono».

Elenco dei valorosi guerrieri al servizio di Davide

(B)Questi sono i nomi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide: Ioseb-Basebet, il Tachemonita, capo dei principali ufficiali. Egli era Adino l’Eznita[a], che in un solo scontro sconfisse ottocento uomini.

Dopo di lui veniva Eleazar, figlio di Dodo, figlio di Acoi, uno dei tre valorosi guerrieri che erano con Davide quando sfidarono i Filistei riuniti per combattere, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle alture. 10 Egli si alzò, colpì i Filistei finché la sua mano, sfinita, rimase attaccata alla spada. Il Signore concesse in quel giorno una grande vittoria e il popolo tornò a seguire Eleazar soltanto per spogliare gli uccisi.

11 Dopo di lui veniva Samma, figlio di Aghè, l’Ararita. I Filistei si erano radunati in massa. In quel luogo c’era un campo pieno di lenticchie e, mentre il popolo fuggiva davanti ai Filistei, 12 Samma si piantò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei. Il Signore concesse una grande vittoria.

13 Tre dei trenta capi scesero al tempo della mietitura e vennero da Davide nella caverna di Adullam, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle di Refaim. 14 Davide era allora nella fortezza e c’era un presidio di Filistei a Betlemme. 15 Davide ebbe un desiderio e disse: «Oh, se qualcuno mi desse da bere dell’acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!» 16 I tre prodi si aprirono un varco attraverso il campo filisteo, attinsero dell’acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta della città e, presala con sé, la portarono a Davide; il quale però non volle bere, ma la sparse davanti al Signore, 17 e disse: «Non sia mai, o Signore, una cosa simile! Dovrei bere il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita?» E non volle bere. Questo fecero quei tre prodi.

18 Abisai, fratello di Ioab, figlio di Seruia, fu il capo di altri tre. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini, li uccise e si acquistò fama fra i tre. 19 Fu il più illustre dei tre e perciò fu fatto loro capo; tuttavia non giunse ad eguagliare i primi tre.

20 Poi veniva Benaia da Cabseel, figlio di Ieoiada, figlio di Isai, celebre per le sue prodezze. Egli uccise i due grandi eroi di Moab[b]. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, in un giorno di neve. 21 Uccise pure un Egiziano, di aspetto formidabile, che teneva una lancia in mano; ma Benaia gli andò contro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia e se ne servì per ucciderlo. 22 Questo fece Benaia, figlio di Ieoiada; e si acquistò fama fra i tre prodi. 23 Fu il più illustre dei trenta; tuttavia non giunse a eguagliare i primi tre. Davide lo ammise nel suo consiglio.

24 Poi c’erano: Asael, fratello di Ioab, uno dei trenta; Elcanan, figlio di Dodo, di Betlemme;

25 Samma di Carod; Elica di Carod;

26 Cheles di Pelet; Ira, figlio di Icches, di Tecoa;

27 Abiezer di Anatot; Mebunnai di Cusa;

28 Salmon di Acoa; Maarai di Netofa;

29 Cheleb, figlio di Baana, di Netofa; Ittai, figlio di Ribai, di Ghibea, dei figli di Beniamino;

30 Benaia di Piraton; Iddai di Naale-Gaas;

31 Abi-Albon di Arbat; Azmavet di Barum;

32 Eliaba di Saalbon; Bene-Iasen; Ionatan;

33 Samma di Arar; Aiam, figlio di Sarar, di Arar;

34 Elifelet, figlio di Aasbai, figlio di un Maacateo; Eliam, figlio di Aitofel, di Ghilo;

35 Chesrai di Carmel; Paarai di Arab;

36 Igal, figlio di Natan, di Soba; Bani di Gad; 37 Selec, l’Ammonita; Naarai di Beerot, scudiero di Ioab, figlio di Seruia;

38 Ira di Ieter; Gareb di Ieter;

39 Uria, l’Ittita. In tutto trentasette.

Galati 3

La legge e la fede

(A)O Galati insensati, chi vi ha ammaliati [perché non ubbidiate alla verità], voi, davanti ai cui occhi Gesù Cristo è stato rappresentato crocifisso [fra voi]? Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne? Avete sofferto tante cose invano? Se pure è proprio invano. Colui dunque che vi somministra lo Spirito e opera miracoli tra di voi, lo fa per mezzo delle opere della legge o con la predicazione della fede?

Così anche Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia[a]. Riconoscete dunque che quanti hanno fede sono figli di Abraamo. La Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato gli stranieri per fede, preannunciò ad Abraamo questa buona notizia: «In te saranno benedette tutte le nazioni»[b]. In tal modo, coloro che hanno la fede sono benedetti con il credente Abraamo. 10 Infatti tutti quelli che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione, perché è scritto: «Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica[c]». 11 E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede[d]. 12 Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà messo in pratica[e] queste cose, vivrà per mezzo di esse»[f]. 13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»[g]), 14 affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso.

La legge e la promessa

15 (B)Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: quando un testamento è stato validamente concluso, pur essendo soltanto un atto umano, nessuno lo annulla o vi aggiunge qualcosa. 16 Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: «E alle progenie», come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: «E alla tua progenie», che è Cristo. 17 Ecco quello che voglio dire: un testamento che Dio ha stabilito anteriormente [in Cristo], non può essere annullato, in modo da render vana la promessa, dalla legge sopraggiunta quattrocentotrent’anni più tardi. 18 Perché se l’eredità viene dalla legge, essa non viene più dalla promessa; Dio, invece, concesse questa grazia ad Abraamo, mediante la promessa.

19 Perché dunque la legge? Essa fu aggiunta a causa delle trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa; e fu promulgata per mezzo di angeli, per mano di un mediatore. 20 Ora, un mediatore non è mediatore di uno solo; Dio invece è uno solo.

21 La legge è dunque contraria alle promesse {di Dio}? No di certo; perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sì, la giustizia sarebbe venuta dalla legge; 22 ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi sulla base della fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti. 23 Ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 24 Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede. 25 Ma ora che la fede è venuta, non siamo più sotto precettore; 26 perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù. 27 Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. 29 Se siete di Cristo, siete dunque discendenza di Abraamo, eredi secondo la promessa.

Ezechiele 30

30 (A)La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:

«Figlio d’uomo, profetizza e di’: Così parla il Signore, Dio: “Urlate: ‘Ahi, che giorno!’

Poiché il giorno è vicino, è vicino il giorno del Signore: giorno di nuvole, il tempo delle nazioni.

La spada verrà sull’Egitto; vi sarà terrore in Etiopia, quando in Egitto cadranno i feriti a morte, quando si porteranno via le sue ricchezze e le sue fondamenta saranno distrutte.

L’Etiopia, la Libia, la Lidia, gli stranieri di ogni specie, Cub e i figli del paese dell’alleanza cadranno con loro di spada”.

Così parla il Signore: “Quelli che sostengono l’Egitto cadranno e l’orgoglio della sua forza sarà abbattuto: da Migdol a Siene essi cadranno di spada”, dice il Signore, Dio,

“e saranno desolati in mezzo a terre desolate; le loro città saranno devastate in mezzo a città devastate;

e conosceranno che io sono il Signore, quando darò fuoco all’Egitto e tutti i suoi aiutanti saranno battuti.

In quel giorno, dalla mia presenza partiranno messaggeri su navi per spaventare l’Etiopia, che si ritiene al sicuro, e regnerà tra di loro il terrore come nel giorno dell’Egitto; poiché, ecco, la cosa sta per avvenire”.

10 Così parla il Signore, Dio: “Io farò sparire la moltitudine dell’Egitto per mano di Nabucodonosor, re di Babilonia.

11 Egli e il suo popolo con lui, i più violenti fra le nazioni, saranno condotti a distruggere il paese; sguaineranno le spade contro l’Egitto e riempiranno il paese di cadaveri.

12 Io muterò i fiumi in luoghi aridi, darò il paese in balìa di gente malvagia, per mano di stranieri desolerò il paese e tutto ciò che contiene. Io, il Signore, ho parlato”.

13 Così parla il Signore, Dio: “Io sterminerò da Nof[a] gli idoli, ne farò sparire i falsi dèi; non ci sarà più principe che venga dal paese d’Egitto e metterò lo spavento nel paese d’Egitto.

14 Desolerò Patros, darò alle fiamme Soan, eseguirò i miei giudizi su No[b],

15 riverserò il mio furore sopra Sin, la fortezza d’Egitto, e sterminerò la moltitudine di No.

16 Darò fuoco all’Egitto; Sin si torcerà dal dolore, No sarà squarciata, Nof sarà presa da nemici in pieno giorno.

17 I giovani di Aven e di Pibeset cadranno di spada e queste città saranno deportate.

18 A Tapanes il giorno si oscurerà, quando io vi spezzerò i gioghi imposti dall’Egitto; e l’orgoglio della sua forza avrà fine. Quanto a lei, una nuvola la coprirà e le sue figlie[c] saranno deportate.

19 Così eseguirò i miei giudizi sull’Egitto e si conoscerà che io sono il Signore”».

20 (B)L’anno undicesimo, il primo mese, il settimo giorno del mese, la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:

21 «Figlio d’uomo, io ho spezzato il braccio del faraone, re d’Egitto; ed ecco, il suo braccio non è stato fasciato perché fosse curato, né è stato fasciato perché fosse rafforzato così da poter maneggiare la spada.

22 Perciò, così parla il Signore, Dio: “Eccomi contro il faraone, re d’Egitto, per spezzargli le braccia, tanto quello che è ancora forte, quanto quello che è già spezzato; e gli farò cadere di mano la spada.

23 Disperderò gli Egiziani fra le nazioni, li disseminerò per tutti i paesi.

24 Rafforzerò le braccia del re di Babilonia, gli metterò in mano la mia spada e spezzerò le braccia del faraone. Egli gemerà davanti a lui, come geme un uomo ferito a morte.

25 Rafforzerò le braccia del re di Babilonia e le braccia del faraone cadranno; e si conoscerà che io sono il Signore, quando metterò la mia spada in mano al re di Babilonia ed egli la volgerà contro il paese d’Egitto.

26 Io disperderò gli Egiziani fra le nazioni, li disseminerò per tutti i paesi; e si conoscerà che io sono il Signore”».

Salmi 78:38-72

38 Ma egli, che è pietoso, perdona l’iniquità

e non distrugge il peccatore.

Più volte trattenne la sua ira

e non lasciò divampare tutto il suo sdegno,

39 ricordando che essi erano carne,

un soffio che va e non ritorna.

40 Quante volte si ribellarono a lui nel deserto

e lo rattristarono in quella solitudine!

41 Ma ricominciarono a tentare Dio

e a provocare il Santo d’Israele.

42 Non si ricordarono più della sua mano,

del giorno in cui egli li liberò dal nemico,

43 quando operò i suoi miracoli in Egitto

e i suoi prodigi nelle campagne di Soan.

44 Egli mutò i loro fiumi e i loro ruscelli in sangue,

perché non vi potessero più bere.

45 Mandò contro di loro mosche velenose a divorarli

e rane a molestarli.

46 Diede il loro raccolto ai bruchi

e il frutto della loro fatica alle cavallette.

47 Distrusse le loro vigne con la grandine

e i loro sicomori con i grossi chicchi d’essa.

48 Abbandonò il loro bestiame alla grandine

e le loro greggi ai fulmini.

49 Scatenò su di loro il furore del suo sdegno,

ira, indignazione e tribolazione,

una moltitudine di messaggeri di sventure.

50 Diede sfogo alla sua ira;

non preservò dalla morte la loro anima,

ma abbandonò la loro vita alla peste.

51 Percosse tutti i primogeniti d’Egitto,

le primizie del vigore nelle tende di Cam;

52 ma fece partire il suo popolo come un gregge

e lo guidò attraverso il deserto come una mandria.

53 Li condusse sicuri e senza timore,

mentre il mare inghiottiva i loro nemici.

54 Li fece arrivare alla sua terra santa,

al monte che la sua destra aveva conquistato.

55 Scacciò le nazioni davanti a loro,

assegnò loro a sorte il territorio come eredità

e fece abitare le tribù d’Israele nelle tende di quelli.

56 Ma essi tentarono il Dio altissimo,

si ribellarono e non osservarono i suoi statuti.

57 Si sviarono e furono sleali come i loro padri;

si rivoltarono come un arco fallace;

58 lo provocarono a ira con i loro alti luoghi,

lo resero geloso con i loro idoli.

59 Dio udì, si adirò,

ed ebbe per Israele grande avversione,

60 abbandonò il tabernacolo di Silo,

la tenda in cui aveva abitato fra gli uomini;

61 lasciò condurre la sua forza in schiavitù

e lasciò cadere la sua gloria in mano al nemico.

62 Abbandonò il suo popolo alla spada

e si adirò contro la sua eredità.

63 Il fuoco consumò i loro giovani

e le loro vergini non ebbero canto nuziale.

64 I loro sacerdoti caddero di spada

e le loro vedove non fecero lamento.

65 Poi il Signore si risvegliò come dal sonno,

simile a un prode che grida eccitato dal vino.

66 Colpì i suoi nemici alle spalle,

li coprì di eterna vergogna.

67 Ripudiò la tenda di Giuseppe

e non scelse la tribù di Efraim;

68 ma elesse la tribù di Giuda,

il monte Sion che egli amava.

69 Costruì il suo tempio, simile a luoghi altissimi,

come la terra che egli ha fondata per sempre.

70 Scelse Davide, suo servo,

lo prese dagli ovili;

71 lo portò via alle pecore che allattavano,

per pascere Giacobbe, suo popolo, e Israele, sua eredità.

72 Ed egli si curò di loro con un cuore integro

e li guidò con mano sapiente.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra