Print Page Options
Previous Prev Day Next DayNext

M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
1 Re 21

La vigna di Nabot; condotta scellerata di Acab e di Izebel

21 (A)Nabot d’Izreel aveva una vigna a Izreel presso il palazzo di Acab, re di Samaria. Acab parlò a Nabot e gli disse: «Dammi la tua vigna, di cui voglio farmi un orto, perché è contigua alla mia casa; e al suo posto ti darò una vigna migliore; o, se preferisci, te ne pagherò il valore in denaro». Ma Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal darti l’eredità dei miei padri!» E Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per quella parola dettagli da Nabot d’Izreel: «Io non ti darò l’eredità dei miei padri!» Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro e non prese cibo.

Allora Izebel, sua moglie, andò da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito così abbattuto e non mangi?» Acab le rispose: «Perché ho parlato a Nabot d’Izreel e gli ho detto: “Dammi la tua vigna per il denaro che vale, o, se preferisci, ti darò un’altra vigna invece di quella”; ed egli m’ha risposto: “Io non ti darò la mia vigna!”» Izebel, sua moglie, gli disse: «Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? Àlzati, mangia e sta’ di buon animo; la vigna di Nabot d’Izreel te la farò avere io». Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il sigillo di lui e le mandò agli anziani e ai notabili che abitavano nella città di Nabot. In quelle lettere scrisse così: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila davanti al popolo; 10 mettetegli di fronte due malfattori, i quali depongano contro di lui, dicendo: “Tu hai maledetto Dio e il re”; poi portatelo fuori dalla città, lapidatelo, e così muoia».

11 La gente della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella città fecero come Izebel aveva loro ordinato, scrivendo le lettere che aveva loro mandate. 12 Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot davanti al popolo. 13 Poi vennero i due malfattori. Si misero di fronte a lui, e deposero così contro di lui davanti al popolo: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Allora lo condussero fuori dalla città, lo lapidarono, ed egli morì. 14 Poi mandarono a dire a Izebel: «Nabot è stato lapidato ed è morto». 15 Quando Izebel udì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: «Àlzati, prendi possesso della vigna di Nabot d’Izreel, che egli rifiutò di darti per denaro; poiché Nabot non vive più, è morto». 16 Quando Acab udì che Nabot era morto, si alzò per scendere alla vigna di Nabot d’Izreel e prenderne possesso.

Severa condanna di Acab e Izebel; pentimento di Acab

17 (B)Allora la parola del Signore fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 18 «Àlzati, va’ incontro ad Acab, re d’Israele, che sta a Samaria; egli è nella vigna di Nabot, dov’è sceso per prenderne possesso. 19 E gli parlerai in questo modo: “Così dice il Signore: ‘Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prendere possesso?’”. E gli dirai: “Così dice il Signore: ‘Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Nabot, i cani leccheranno anche il tuo’”». 20 Acab disse a Elia: «Mi hai trovato, nemico mio?» Elia rispose: «Sì, ti ho trovato, perché ti sei venduto a fare ciò che è male agli occhi del Signore. 21 Ecco, io ti farò cadere addosso una sciagura, ti spazzerò via e sterminerò ogni uomo della tua casa, schiavo o libero che sia, in Israele; 22 e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia, perché tu hai provocato la mia ira e hai fatto peccare Israele. 23 Anche riguardo a Izebel il Signore parla, e dice: “I cani divoreranno Izebel sotto le mura d’Izreel. 24 Quelli di Acab che moriranno in città saranno divorati dai cani, e quelli che moriranno nei campi saranno divorati dagli uccelli del cielo”».

25 In verità non c’è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi del Signore, perché era istigato da sua moglie Izebel. 26 Si comportò in modo tanto abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che il Signore aveva cacciati davanti ai figli d’Israele.

27 (C)Quando Acab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coprì con un sacco e digiunò; dormiva avvolto nel sacco e camminava a passo lento. 28 E la parola del Signore fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 29 «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è ancora vivo, ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio».

1 Tessalonicesi 4

Esortazione alla santità

(A)Del resto, fratelli, avete imparato da noi il modo in cui dovete comportarvi e piacere a Dio ed è già così che vi comportate. Vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più[a]. Infatti sapete quali istruzioni vi abbiamo date nel nome del Signore Gesù[b]. Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo[c] in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri[d] che non conoscono Dio; che nessuno opprima il fratello né lo sfrutti negli affari[e]; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e dichiarato prima. Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione. Chi dunque disprezza questi precetti[f], non disprezza un uomo, ma quel Dio che vi fa[g] anche dono del suo Santo Spirito.

(B)Quanto all’amore fraterno non avete bisogno che io ve ne scriva, poiché voi stessi avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, 10 e veramente lo fate verso tutti i fratelli che sono nell’intera Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, ad abbondare in questo sempre di più, 11 e a cercare di vivere in pace, di fare i fatti vostri e di lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato di fare, 12 affinché camminiate dignitosamente verso quelli di fuori e non abbiate bisogno di nessuno.

Il rapimento della chiesa; il ritorno del Signore

13 (C)Fratelli, non vogliamo[h] che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. 14 Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati[i]. 15 Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; 16 perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; 17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. 18 Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.

Daniele 3

Tre compagni di Daniele nella fornace

(A)Il re Nabucodonosor fece una statua d’oro, alta sessanta cubiti e larga sei cubiti, e la collocò nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. Poi il re Nabucodonosor fece convocare i satrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giureconsulti, i magistrati e tutte le autorità delle province perché venissero all’inaugurazione della statua che egli aveva fatto erigere. Allora i satrapi, i prefetti e i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giureconsulti, i magistrati e tutte le autorità delle province vennero all’inaugurazione della statua che il re Nabucodonosor aveva fatto erigere. Tutti stavano in piedi davanti alla statua eretta da Nabucodonosor. Allora l’araldo gridò forte: «A voi, gente di ogni popolo, nazione e lingua, si ordina quanto segue: nel momento in cui udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni specie di strumenti, vi inchinerete e adorerete la statua d’oro che il re Nabucodonosor ha fatto erigere. Chi non si inchina per adorare sarà immediatamente gettato in una fornace ardente». Non appena tutti i popoli ebbero udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio e di ogni specie di strumenti, gli uomini di ogni popolo, nazione e lingua si inchinarono e adorarono la statua d’oro che il re Nabucodonosor aveva fatto erigere.

In quello stesso momento, alcuni Caldei si fecero avanti e accusarono i Giudei, dicendo al re Nabucodonosor: «O re, possa tu vivere per sempre! 10 Tu hai decretato, o re, che chiunque ha udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni specie di strumenti deve inchinarsi per adorare la statua d’oro. 11 Chiunque non si inchina e non adora deve essere gettato in una fornace ardente. 12 Ora, ci sono dei Giudei, ai quali tu hai affidato l’amministrazione della provincia di Babilonia, cioè Sadrac, Mesac e Abed-Nego, che non ti danno ascolto, non adorano i tuoi dèi e non si inchinano alla statua d’oro che tu hai fatto erigere».

13 Allora Nabucodonosor, irritato e furioso, ordinò che gli portassero Sadrac, Mesac e Abed-Nego; questi furono condotti alla presenza del re. 14 Nabucodonosor disse loro: «Sadrac, Mesac, Abed-Nego, è vero che non adorate i miei dèi e non vi inchinate davanti alla statua d’oro che io ho fatto erigere? 15 Ora, appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni specie di strumenti, siate pronti a inchinarvi per adorare la statua che io ho fatta. Se non la adorerete, sarete immediatamente gettati in una fornace ardente; e quale Dio potrà liberarvi dalla mia mano?»

16 Sadrac, Mesac e Abed-Nego risposero al re: «O Nabucodonosor, noi non abbiamo bisogno di darti risposta su questo punto. 17 Ma il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di salvarci, e ci libererà dal fuoco della fornace ardente e dalla tua mano, o re. 18 Anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai fatto erigere».

19 Allora Nabucodonosor s’infuriò e l’espressione del suo viso mutò completamente nei riguardi di Sadrac, Mesac e Abed-Nego. Egli ordinò che si arroventasse la fornace sette volte più del solito; 20 poi ordinò agli uomini più vigorosi del suo esercito di legare Sadrac, Mesac e Abed-Nego, e di gettarli nella fornace ardente. 21 Allora i tre uomini furono legati con le loro tuniche, le loro vesti, i loro mantelli e tutti i loro indumenti, e furono gettati in mezzo alla fornace ardente. 22 Poiché l’ordine del re era perentorio e la fornace era arroventata, il calore uccise gli uomini che avevano gettato Sadrac, Mesac e Abed-Nego nel fuoco. 23 E questi tre uomini, Sadrac, Mesac e Abed-Nego, caddero legati in mezzo alla fornace ardente.

24 Allora il re Nabucodonosor fu spaventato e andò in gran fretta a dire ai suoi consiglieri: «Non erano tre gli uomini che abbiamo legati e gettati in mezzo al fuoco ardente?» Quelli risposero e dissero al re: «Certo, o re!» 25 «Eppure», disse ancora il re, «io vedo quattro uomini, sciolti, che camminano in mezzo al fuoco, senza avere sofferto nessun danno; e l’aspetto del quarto è simile a quello di un figlio degli dèi[a]. 26 Nabucodonosor si avvicinò alla bocca della fornace ardente e disse: «Sadrac, Mesac, Abed-Nego, servi del Dio altissimo, venite fuori!» E Sadrac, Mesac e Abed-Nego uscirono dal fuoco.

27 I satrapi, i prefetti, i governatori e i consiglieri del re si radunarono, osservarono quegli uomini e videro che sopra i loro corpi il fuoco non aveva avuto nessun potere e che neppure un capello del loro capo era stato bruciato, che le loro tuniche non erano alterate e che essi non avevano neppure odore di fuoco. 28 Nabucodonosor prese a dire: «Benedetto sia il Dio di Sadrac, di Mesac e di Abed-Nego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l’ordine del re, hanno esposto i loro corpi per non servire né adorare alcun altro Dio che il loro. 29 Perciò ordino quanto segue: chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, dirà male del Dio di Sadrac, Mesac e Abed-Nego, sia fatto a pezzi e la sua casa ridotta in un letamaio; perché non c’è nessun altro dio che possa salvare in questo modo». 30 Allora il re fece prosperare Sadrac, Mesac e Abed-Nego nella provincia di Babilonia.

Salmi 107

Libro quinto, Salmi 107–150(A)

La grazia divina in favore dei riscattati

107 (B)Celebrate il Signore, perché egli è buono,

perché la sua bontà dura in eterno!

Così dicano i riscattati del Signore,

che egli liberò dalla mano dell’avversario

e riunì da tutti i paesi,

da oriente e da occidente,

da settentrione e da mezzogiorno[a].

Essi vagavano nel deserto per vie desolate;

non trovavano città dove poter abitare.

Soffrivano la fame e la sete,

l’anima veniva meno in loro.

Ma nella loro angoscia gridarono al Signore

ed egli li liberò dalle loro tribolazioni.

Li condusse per la retta via,

perché giungessero a una città da abitare.

Celebrino il Signore per la sua bontà

e per i suoi prodigi in favore degli uomini!

Poiché egli ha ristorato l’anima assetata

e ha colmato di beni l’anima affamata[b].

10 Altri dimoravano in tenebre e in ombra di morte,

prigionieri nell’afflizione e nelle catene,

11 perché si erano ribellati alle parole di Dio

e avevano disprezzato gli avvertimenti dell’Altissimo;

12 perciò egli umiliò i loro cuori nella sofferenza;

essi caddero, e nessuno li soccorse.

13 Gridarono al Signore nella loro angoscia

ed egli li salvò dalle loro tribolazioni;

14 li fece uscire dalle tenebre e dall’ombra di morte,

spezzò le loro catene.

15 Celebrino il Signore per la sua bontà

e per i suoi prodigi in favore degli uomini!

16 Poiché egli ha sfondato porte di bronzo

e ha spezzato sbarre di ferro.

17 Soffrivano, gli stolti, per il loro comportamento ribelle

e per le proprie colpe;

18 l’anima loro rifiutava qualsiasi cibo

ed erano giunti fino alle soglie della morte.

19 Nell’angoscia gridarono al Signore

ed egli li liberò dalle loro tribolazioni.

20 Mandò la sua parola e li guarì,

li salvò dalla morte.

21 Celebrino il Signore per la sua bontà

e per i suoi prodigi in favore degli uomini!

22 Offrano sacrifici di lode

e raccontino le sue opere con gioia!

23 Quelli che solcano il mare su navi

e trafficano sulle grandi acque,

24 vedono le opere del Signore

e le sue meraviglie negli abissi marini.

25 Egli comanda, e fa soffiare la tempesta

che solleva le onde.

26 Salgono al cielo, scendono negli abissi;

l’anima loro vien meno per l’angoscia.

27 Traballano, barcollano come ubriachi

e tutta la loro abilità svanisce.

28 Ma nell’angoscia gridano al Signore

ed egli li libera dalle loro tribolazioni.

29 Egli riduce la tempesta al silenzio

e le onde del mare si calmano.

30 Si rallegrano alla vista delle acque calme

ed egli li conduce al porto tanto sospirato.

31 Celebrino il Signore per la sua bontà

e per i suoi prodigi in favore degli uomini.

32 Lo esaltino nell’assemblea del popolo

e lo lodino nel consiglio degli anziani!

33 Egli muta i fiumi in deserto

e le fonti d’acqua in luoghi aridi;

34 la terra fertile in pianura di sale,

per la malvagità dei suoi abitanti.

35 Egli muta il deserto in lago

e la terra arida in fonti d’acqua.

36 Là fa risiedere gli affamati

ed essi fondano una città da abitare.

37 Vi seminano campi e vi piantano vigne

e ne raccolgono frutti abbondanti.

38 Egli li benedice perché crescano di numero

e non lascia diminuire il loro bestiame.

39 Ma poi, ridotti a pochi,

sono umiliati per l’oppressione,

per l’avversità e gli affanni.

40 Egli getta il disprezzo sui potenti

e li fa errare per deserti senza strade;

41 ma solleva il povero dalla miseria

e rende le famiglie numerose come greggi.

42 Gli uomini retti lo vedono, si rallegrano

e ogni malvagio ha la bocca chiusa.

43 Chi è saggio osservi queste cose

e consideri la bontà del Signore.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra