Bible in 90 Days
22 Non dire: «Renderò il male»; spera nel Signore, ed egli ti salverà.
23 Il peso doppio è in abominio al Signore; la bilancia falsa non è cosa buona.
24 I passi dell’uomo li dirige il Signore; come può quindi l’uomo capire la propria via?
25 È pericoloso per l’uomo prendere alla leggera un impegno sacro e riflettere solo dopo aver fatto un voto.
26 Il re saggio passa gli empi al vaglio dopo aver fatto passare la ruota su di loro.
27 Lo spirito dell’uomo è una lucerna del Signore, che scruta tutti i recessi del cuore.
28 La bontà e la fedeltà custodiscono il re, e con la bontà egli rende stabile il suo trono.
29 La bellezza dei giovani sta nella loro forza, e l’onore dei vecchi nella loro canizie.
30 Le battiture che piagano guariscono il male; e così le percosse che vanno in fondo al cuore.
21 Il cuore del re, nella mano del Signore, è come un corso d’acqua; egli lo dirige dovunque gli piace.
2 Tutte le vie dell’uomo gli sembrano rette, ma il Signore pesa i cuori.
3 Praticare la giustizia e l’equità è cosa che il Signore preferisce ai sacrifici.
4 Gli occhi alteri e il cuore superbo, lucerna degli empi, sono peccato.
5 I disegni dell’uomo diligente conducono sicuramente all’abbondanza, ma chi troppo si affretta non fa che cadere nella miseria.
6 I tesori acquistati con lingua bugiarda sono un soffio fugace di gente che cerca la morte.
7 La violenza degli empi li porta via, perché rifiutano di praticare l’equità.
8 La via del colpevole è tortuosa, ma l’innocente opera con rettitudine.
9 Meglio abitare sul canto di un tetto, che in una gran casa con una moglie rissosa.
10 L’empio desidera fare il male; il suo amico stesso non trova pietà ai suoi occhi.
11 Quando il beffardo è punito, l’ingenuo diventa saggio; quando s’istruisce il saggio, egli acquista scienza.
12 Il giusto tiene d’occhio la casa dell’empio e precipita gli empi nelle sciagure.
13 Chi chiude l’orecchio al grido del povero griderà anch’egli, e non gli sarà risposto.
14 Un dono fatto in segreto placa la collera, e un regalo dato in privato, l’ira violenta.
15 Far ciò che è retto è una gioia per il giusto, ma è una rovina per i malfattori.
16 L’uomo che smarrisce la via del buon senso riposerà nell’assemblea dei defunti.
17 Chi ama godere sarà bisognoso, chi ama il vino e l’olio non arricchirà.
18 L’empio serve di riscatto al giusto; e il perfido, agli uomini retti.
19 Meglio abitare in un deserto, che con una donna rissosa e stizzosa.
20 In casa del saggio ci sono tesori preziosi e olio, ma l’uomo stolto dà fondo a tutto.
21 Chi ricerca la giustizia e la bontà troverà vita, giustizia e gloria.
22 Il saggio dà la scalata alla città dei forti e abbatte il baluardo in cui essa confidava.
23 Chi sorveglia la sua bocca e la sua lingua preserva se stesso dall’angoscia.
24 Il nome del superbo insolente è: beffardo; egli fa ogni cosa con furore di superbia.
25 I desideri del pigro lo uccidono, perché le sue mani rifiutano di lavorare.
26 C’è chi da mattina a sera desidera avidamente, ma il giusto dona senza mai rifiutare.
27 Il sacrificio dell’empio è cosa abominevole; quanto più se l’offre con intento malvagio!
28 Il testimone bugiardo perirà, ma l’uomo che ascolta potrà sempre parlare.
29 L’empio fa la faccia tosta, ma l’uomo retto rende ferma la sua condotta.
30 Non c’è saggezza, non intelligenza, non consiglio che valga contro il Signore.
31 Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma la vittoria appartiene al Signore.
22 La buona reputazione è da preferirsi alle molte ricchezze, e la stima, all’argento e all’oro.
2 Il ricco e il povero s’incontrano; il Signore li ha fatti tutti e due.
3 L’uomo accorto vede venire il male e si nasconde, ma gli ingenui tirano avanti e ne subiscono le conseguenze.
4 Il frutto dell’umiltà e del timore del Signore è ricchezza, gloria e vita[a].
5 Spine e lacci sono sulla via del perverso; chi ha cura della sua vita se ne tiene lontano.
6 Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà.
7 Il ricco domina sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta.
8 Chi semina iniquità miete sciagura, e la verga della sua collera è infranta.
9 L’uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero.
10 Caccia via il beffardo se ne andranno le contese; e cesseranno le liti e le offese.
11 Chi ama la purezza del cuore e ha la grazia sulle labbra, ha il re per amico.
12 Gli occhi del Signore proteggono la scienza, ma egli rende vane le parole del perfido.
13 Il pigro dice: «Là fuori c’è un leone; sarò ucciso per la strada».
14 La bocca delle donne corrotte è una fossa profonda; chi subisce l’ira del Signore vi cadrà dentro.
15 La follia è legata al cuore del bambino, ma la verga della correzione l’allontanerà da lui.
16 Chi opprime il povero l’arricchisce; chi dona al ricco non fa che impoverirlo.
17 Porgi l’orecchio e ascolta le parole dei saggi, e applica il cuore alla mia scienza;
18 ti sarà dolce custodirle in cuore e averle tutte pronte sulle tue labbra.
19 Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nel Signore.
20 Non ho già da tempo scritto per te consigli e insegnamenti
21 per farti conoscere cose certe, parole vere, perché tu possa rispondere parole vere a chi t’interroga[b]?
22 Non derubare il povero perch’è povero, e non opprimere il misero alla porta della città,
23 poiché il Signore difenderà la loro causa e spoglierà della vita chi avrà spogliato loro.
24 Non fare amicizia con l’uomo collerico, non andare con l’uomo violento,
25 perché tu non impari le sue vie ed esponga te stesso a un’insidia.
26 Non essere di quelli che dan la mano, che danno cauzione per debiti.
27 Se non hai di che pagare, perché esporti a farti portare via il letto?
28 Non spostare il confine antico che fu messo dai tuoi padri.
29 Hai visto un uomo veloce nelle sue faccende? Egli starà al servizio del re; non starà al servizio della gente oscura.
23 Quando ti siedi a mensa con un principe, rifletti bene su chi ti sta davanti;
2 mettiti un coltello alla gola, se tu sei ingordo.
3 Non desiderare i suoi bocconi delicati; sono un cibo ingannatore.
4 Non ti affannare per diventare ricco; smetti di applicarvi la tua intelligenza.
5 Vuoi fissare lo sguardo su ciò che scompare? Poiché la ricchezza si fa delle ali, come l’aquila che vola verso il cielo.
6 Non mangiare il pane di chi ha l’occhio maligno, non desiderare i suoi cibi delicati;
7 poiché, nell’intimo suo, egli è calcolatore; ti dirà: «Mangia e bevi!», ma il suo cuore non è con te.
8 Vomiterai il boccone che avrai mangiato e avrai perduto le tue belle parole.
9 Non rivolgere la parola allo stolto, perché disprezzerà il senno dei tuoi discorsi.
10 Non spostare il confine antico e non entrare nei campi degli orfani,
11 perché il loro vendicatore è potente; egli difenderà la causa loro contro di te.
12 Applica il tuo cuore all’istruzione, e gli orecchi alle parole della scienza.
13 Non risparmiare la correzione al bambino; se lo batti con la verga, non ne morrà.
14 Lo batterai con la verga, ma lo salverai dal soggiorno dei morti.
15 Figlio mio, se il tuo cuore è saggio, anche il mio cuore si rallegrerà;
16 il mio cuore esulterà quando le tue labbra diranno cose rette.
17 Il tuo cuore non porti invidia ai peccatori, ma perseveri sempre nel timore del Signore;
18 poiché c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà delusa.
19 Ascolta, figlio mio, sii saggio e dirigi il tuo cuore per la retta via.
20 Non essere di quelli che sono bevitori di vino, che sono ghiotti mangiatori di carne;
21 perché l’ubriacone e il goloso impoveriranno e i dormiglioni andranno vestiti di cenci.
22 Da’ retta a tuo padre che ti ha generato, e non disprezzare tua madre quando sarà vecchia.
23 Acquista verità e non la vendere, acquista saggezza, istruzione e intelligenza.
24 Il padre del giusto esulta grandemente; chi ha generato un saggio ne avrà gioia.
25 Possano tuo padre e tua madre rallegrarsi, e possa gioire chi ti ha partorito!
26 Figlio mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie;
27 perché la prostituta è una fossa profonda e la straniera un pozzo stretto.
28 Anch’essa sta in agguato come un ladro, e accresce fra gli uomini il numero dei traditori.
29 Per chi sono gli «ahi»? Per chi gli «ahimè»? Per chi le liti? Per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi?
30 Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gustare il vino tagliato.
31 Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel bicchiere e va giù così facilmente!
32 Alla fine, esso morde come un serpente e punge come una vipera.
33 I tuoi occhi vedranno cose strane e il tuo cuore farà dei discorsi pazzi.
34 Sarai come chi si coricasse in mezzo al mare, come chi si coricasse in cima a un albero di nave.
35 Dirai: «M’hanno picchiato e non m’hanno fatto male; mi hanno percosso e non me ne sono accorto. Quando mi sveglierò? Tornerò a cercarne ancora!»
24 Non portare invidia ai malvagi, non desiderare di stare con loro,
2 perché il loro cuore medita rapine, le loro labbra emettono malvagità.
3 La casa si costruisce con la saggezza e si rende stabile con l’intelligenza;
4 mediante la scienza se ne riempiono le stanze di ogni specie di beni preziosi e gradevoli.
5 L’uomo saggio è pieno di forza, chi ha scienza accresce la sua potenza;
6 infatti, con sagge direttive potrai condurre bene la guerra, e la vittoria sta nel gran numero dei consiglieri.
7 La saggezza è troppo in alto per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta della città.
8 Chi pensa a fare il male sarà chiamato esperto in malizia.
9 I disegni dello stolto sono peccato, il beffardo è l’abominio degli uomini.
10 Se ti scoraggi nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca.
11 Libera quelli che sono condotti a morte, e salva quelli che, vacillando, vanno al supplizio.
12 Se dici: «Ma noi non ne sapevamo nulla!», Colui che pesa i cuori non lo vede forse? Colui che veglia su di te non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le sue opere?
13 Figlio mio, mangia il miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato.
14 Così conosci la saggezza per il tuo bene! Se la trovi, c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà delusa.
15 O empio, non tendere insidie alla casa del giusto! Non devastare il luogo dove riposa!
16 Perché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi sono travolti dalla sventura.
17 Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; quand’è rovesciato, il tuo cuore non ne gioisca,
18 perché il Signore non lo veda e gli dispiaccia e non distolga l’ira sua da lui.
19 Non t’irritare a motivo di chi fa il male e non portare invidia agli empi,
20 perché non c’è avvenire per il malvagio; la lucerna degli empi sarà spenta.
21 Figlio mio, temi il Signore e il re, e non mischiarti con gli uomini turbolenti;
22 la loro rovina sopraggiungerà improvvisa, e chi sa la triste fine dei loro anni?
23 Anche queste sono massime dei saggi. Non è bene, in giudizio, avere riguardi personali.
24 Chi dice all’empio: «Tu sei giusto», i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni.
25 Ma quelli che sanno punire se ne troveranno bene, e su loro scenderanno benedizione e prosperità.
26 Da’ un bacio sulle labbra chi dà una risposta giusta.
27 Metti in ordine i tuoi affari di fuori, metti in buono stato i tuoi campi, poi ti fabbricherai la casa.
28 Non testimoniare senza motivo contro il tuo prossimo; vorresti forse ingannare con le tue parole?
29 Non dire: «Come ha fatto a me così farò a lui; renderò a costui secondo la sua azione».
30 Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno;
31 ed ecco, le spine vi crescevano dappertutto, i rovi ne coprivano il suolo e il muro di cinta era in rovina.
32 Considerai la cosa e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione:
33 dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare…
34 e la tua povertà verrà come un ladro e la tua miseria, come un uomo armato.
Seconda parte di proverbi di Salomone, raccolti all’epoca di Ezechia; proverbi di Agur e di Lemuel
25 (A)Ecco altri proverbi di Salomone, raccolti dalla gente di Ezechia, re di Giuda.
2 È gloria di Dio nascondere le cose; ma la gloria dei re sta nell’investigarle.
3 L’altezza del cielo, la profondità della terra e il cuore dei re non si possono investigare.
4 Togli dall’argento le scorie e ne uscirà un vaso per l’artefice;
5 togli l’empio dalla presenza del re e il suo trono sarà reso stabile dalla giustizia.
6 Non fare il vanaglorioso in presenza del re e non occupare il posto dei grandi;
7 poiché è meglio ti sia detto: «Sali qui», anziché essere abbassato davanti al principe che i tuoi occhi hanno visto.
8 Non ti affrettare a intentare processi, perché alla fine tu non sappia che fare, quando il tuo prossimo ti avrà svergognato.
9 Difendi la tua causa contro il tuo prossimo, ma non rivelare il segreto di un altro,
10 perché chi t’ode non ti disprezzi e la tua infamia non si cancelli più.
11 Le parole dette a tempo sono come frutti d’oro in vasi d’argento cesellato.
12 Per un orecchio docile, chi riprende con saggezza è un anello d’oro, un ornamento d’oro fino.
13 Il messaggero fedele, per quelli che lo mandano, è come il fresco della neve al tempo della mietitura; esso ristora il suo padrone.
14 Nuvole e vento, ma senza pioggia; ecco l’uomo che si vanta falsamente della sua liberalità.
15 Chi è lento all’ira piega un principe, e la lingua dolce spezza le ossa.
16 Se trovi del miele, prendine quanto ti basta; perché, mangiandone troppo, tu non debba poi vomitarlo.
17 Metti di rado il piede in casa del prossimo, perché egli, stufandosi di te, non abbia a odiarti.
18 L’uomo che dichiara il falso contro il suo prossimo è un martello, una spada, una freccia acuta.
19 La fiducia in un perfido, nel giorno della difficoltà, è un dente rotto, un piede slogato.
20 Cantare delle canzoni a un cuore dolente è come togliersi l’abito in giorno di freddo, o mettere aceto sulla soda.
21 Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare; se ha sete, dagli dell’acqua da bere;
22 perché, così, radunerai dei carboni accesi sul suo capo[c], e il Signore ti ricompenserà.
23 Il vento del nord porta la pioggia, e la lingua che sparla di nascosto fa oscurare il viso.
24 Meglio abitare sul canto di un tetto, che in una gran casa con una moglie rissosa.
25 Una buona notizia da un paese lontano è come acqua fresca a una persona stanca e assetata.
26 Il giusto che vacilla davanti all’empio è come una fontana torbida e una sorgente inquinata.
27 Mangiare troppo miele, non è bene, ma scrutare le cose difficili è un onore.
28 L’uomo che non ha autocontrollo è una città smantellata, priva di mura.
26 Come la neve non si addice all’estate, né la pioggia al tempo della mietitura, così non si addice la gloria allo stolto.
2 Come il passero vaga qua e là e la rondine vola, così la maledizione senza motivo non raggiunge l’effetto.
3 La frusta per il cavallo, la briglia per l’asino e il bastone per il dorso degli stolti.
4 Non rispondere allo stolto secondo la sua follia, perché tu non gli debba somigliare.
5 Rispondi allo stolto secondo la sua follia, perché non abbia ad apparire saggio ai propri occhi.
6 Chi affida messaggi a uno stolto si taglia i piedi e si abbevera di afflizione.
7 Come le gambe dello zoppo sono senza forza, così è una massima nella bocca degli stolti.
8 Chi onora uno stolto fa come chi getta una gemma in un mucchio di sassi.
9 Una massima in bocca agli stolti è come un ramo spinoso in mano a un ubriaco.
10 Chi impiega lo stolto e il primo che capita è come un arciere che ferisce tutti.
11 Lo stolto che ricade nella sua follia è come il cane che torna al suo vomito[d].
12 Hai mai visto un uomo che si crede saggio? C’è più da imparare da uno stolto che da lui.
13 Il pigro dice: «C’è un leone nella strada, c’è un leone per le vie!»
14 Come la porta si volge sui cardini, così il pigro sul suo letto.
15 Il pigro tuffa la mano nel piatto e gli sembra fatica riportarla alla bocca.
16 Il pigro si crede più saggio di sette uomini che danno risposte sensate.
17 Il passante che si riscalda per una contesa che non lo concerne è come chi afferra un cane per le orecchie.
18 Come un pazzo che scaglia tizzoni, frecce e morte,
19 così è colui che inganna il prossimo e dice: «L’ho fatto per ridere!»
20 Quando manca la legna il fuoco si spegne, e quando non c’è maldicente cessano le contese.
21 Come il carbone dà la brace e la legna dà la fiamma, così l’uomo rissoso accende le liti.
22 Le parole del maldicente sono come ghiottonerie, penetrano fino nell’intimo delle viscere.
23 Labbra ardenti e un cuore malvagio sono come schiuma d’argento spalmata sopra un vaso di terra.
24 Chi odia parla con dissimulazione, ma dentro medita l’inganno;
25 quando parla con voce graziosa non fidarti, perché ha sette abominazioni nel cuore.
26 Il suo odio si nasconde sotto la finzione, ma la sua malvagità si rivelerà nell’assemblea.
27 Chi scava una fossa vi cadrà, e la pietra torna addosso a chi la rotola.
28 La lingua bugiarda odia quelli che ha ferito, e la bocca adulatrice produce rovina.
27 Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre.
2 Altri ti lodi, non la tua bocca; un estraneo, non le tue labbra.
3 La pietra è grave e la sabbia pesante, ma l’irritazione dello stolto pesa più dell’uno e dell’altra.
4 L’ira è crudele e la collera impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia?
5 Meglio riprensione aperta che amore nascosto.
6 Chi ama ferisce, ma rimane fedele; chi odia dà abbondanza di baci.
7 Chi è sazio calpesta il favo di miele, ma per chi ha fame ogni cosa amara è dolce.
8 Come l’uccello che va peregrinando lontano dal nido, così è l’uomo che va peregrinando lontano da casa.
9 L’olio e il profumo rallegrano il cuore; così fa la dolcezza di un amico con i suoi consigli cordiali.
10 Non abbandonare il tuo amico né l’amico di tuo padre, e non andare in casa del tuo fratello nel giorno della tua sventura; una persona a te vicina vale più d’un fratello lontano.
11 Figlio mio, sii saggio e rallegrami il cuore, così potrò rispondere a chi mi offende.
12 L’uomo accorto vede il male e si mette al riparo, ma gli ingenui proseguono e ne pagano le conseguenze.
13 Prendigli il vestito poiché ha fatto cauzione per altri; fatti dare dei pegni, poiché s’è reso garante di stranieri.
14 Chi benedice il prossimo ad alta voce, di buon mattino, sarà considerato come se lo maledicesse.
15 Un gocciolare continuo in giorno di gran pioggia e una donna rissosa sono cose che si somigliano.
16 Chi la vuol trattenere vuole trattenere il vento e stringere l’olio nella sua destra.
17 Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.
18 Chi ha cura del fico ne mangerà il frutto; e chi veglia sul suo padrone sarà onorato.
19 Come il viso si riflette nell’acqua, così il cuore dell’uomo si riflette nell’uomo.
20 Il soggiorno dei morti e l’abisso sono insaziabili, e insaziabili sono gli occhi degli uomini.
21 Il crogiuolo è per l’argento e il fornello per l’oro, e l’uomo è provato dalla bocca di chi lo loda.
22 Anche se tu pestassi lo stolto in un mortaio, in mezzo al grano con il pestello, la sua follia non lo lascerebbe.
23 Guarda di conoscere bene lo stato delle tue pecore, abbi gran cura delle tue mandrie;
24 perché le ricchezze non durano sempre, e neanche una corona dura di epoca in epoca.
25 Quando è tolto il fieno, subito rispunta l’erbetta fresca e le erbe dei monti sono raccolte.
26 Gli agnelli ti danno da vestire, i becchi di che comprarti un campo,
27 e il latte delle capre basta a nutrire te, a nutrire la tua famiglia e a far vivere le tue serve.
28 L’empio fugge senza che nessuno lo perseguiti, ma il giusto se ne sta sicuro come un leone.
2 Quando un paese è pieno di misfatti sono numerosi i suoi capi, ma con un uomo intelligente e pratico delle cose l’ordine dura.
3 Un povero che opprime i miseri è come una pioggia che devasta e non dà pane.
4 Quelli che abbandonano la legge lodano gli empi, ma quelli che l’osservano fanno loro la guerra.
5 Gli uomini malvagi non comprendono ciò che è giusto, ma quelli che cercano il Signore comprendono ogni cosa.
6 Meglio il povero che cammina nella sua integrità, che il perverso che cammina nella doppiezza ed è ricco.
7 Chi osserva la legge è un figlio intelligente, ma il compagno dei golosi fa vergogna a suo padre.
8 Chi accresce i suoi beni con gli interessi e l’usura, li accumula per colui che ha pietà dei poveri.
9 Se uno volge altrove gli orecchi per non udire la legge, la sua stessa preghiera è un abominio.
10 Chi spinge i giusti a percorrere una via sbagliata cadrà egli stesso nella fossa che ha scavata, ma gli uomini integri erediteranno il bene.
11 Il ricco si ritiene saggio, ma il povero, che è intelligente, lo scruta.
12 Quando i giusti trionfano la gloria è grande, ma quando gli empi s’innalzano la gente si nasconde.
13 Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.
14 Beato l’uomo che è sempre timoroso! Ma chi indurisce il suo cuore cadrà nella sfortuna.
15 Un empio che domina un popolo povero è un leone ruggente, un orso affamato.
16 Il principe senza intelligenza fa molte estorsioni, ma chi odia il guadagno disonesto prolunga i suoi giorni.
17 L’uomo su cui pesa un omicidio fuggirà sino alla fossa; nessuno lo fermi!
18 Chi cammina da integro sarà salvato, ma il perverso che percorre vie tortuose cadrà all’improvviso.
19 Chi lavora la sua terra avrà pane in abbondanza, ma chi va dietro ai fannulloni avrà abbondanza di miseria.
20 L’uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha fretta di arricchire non rimarrà impunito.
21 Avere dei riguardi personali non è bene; per un pezzo di pane l’uomo talvolta diventa colpevole.
22 L’uomo avaro[e] ha fretta di arricchire, e non sa che gli piomberà addosso la miseria.
23 L’uomo che corregge sarà, alla fine, più accetto di chi lusinga con la sua lingua.
24 Chi ruba a suo padre e a sua madre, e dice: «Non è un delitto!», è compagno del dissipatore.
25 Chi ha l’animo avido fa nascere contese, ma chi confida nel Signore sarà saziato.
26 Chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina da saggio scamperà.
27 Chi dona al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude gli occhi sarà coperto di maledizioni.
28 Quando gli empi s’innalzano la gente si nasconde, ma quando periscono si moltiplicano i giusti.
29 L’uomo che, dopo essere stato spesso ripreso, irrigidisce il collo, sarà abbattuto all’improvviso e senza rimedio.
2 Quando i giusti sono numerosi il popolo si rallegra, ma quando domina l’empio il popolo geme.
3 L’uomo che ama la saggezza rallegra suo padre, ma chi frequenta le prostitute dilapida i suoi beni.
4 Il re, con la giustizia, rende stabile il paese, ma l’uomo che fa estorsioni lo rovina[f].
5 L’uomo che lusinga il prossimo gli tende una rete davanti ai piedi.
6 Nel misfatto del malvagio c’è un’insidia, ma il giusto canta e si rallegra.
7 Il giusto prende conoscenza della causa dei deboli, ma l’empio non ha intendimento né conoscenza.
8 I beffardi soffiano nel fuoco delle discordie cittadine, ma i saggi calmano le ire.
9 Se un saggio viene a contesa con uno stolto, quello va in collera o ride, e non c’è da intendersi.
10 Gli uomini sanguinari odiano chi è integro, ma gli uomini retti proteggono la sua vita.
11 Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il saggio trattiene la propria.
12 Quando il sovrano dà retta alle parole bugiarde, tutti i suoi ministri sono malvagi.
13 Il povero e l’oppressore si incontrano; il Signore illumina gli occhi di entrambi.
14 Il re che fa giustizia ai deboli secondo verità, avrà il trono stabile per sempre.
15 La verga e la riprensione danno saggezza, ma il ragazzo lasciato a se stesso fa vergogna a sua madre.
16 Quando abbondano gli empi, abbondano le trasgressioni, ma i giusti ne vedranno la rovina.
17 Correggi tuo figlio; egli ti darà conforto e procurerà gioia al tuo cuore.
18 Se il popolo non ha rivelazione è senza freno; ma beato colui che osserva la legge!
19 Uno schiavo non si corregge a parole; anche se comprende, non ubbidisce.
20 Hai mai visto un uomo precipitoso nel parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui.
21 Se uno alleva delicatamente da bambino il suo schiavo, questo finirà per credersi figlio.
22 L’uomo collerico fa nascere contese, e l’uomo furioso commette molte trasgressioni.
23 L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria.
24 Chi fa società con il ladro odia se stesso; egli ode la maledizione e non dice nulla.
25 La paura degli uomini è una trappola, ma chi confida nel Signore è al sicuro.
26 Molti cercano il favore del principe, ma il Signore fa giustizia a ognuno.
27 L’uomo iniquo è un abominio per i giusti, e colui che cammina rettamente è un abominio per gli empi.
Parole di Agur
30 Parole di Agur, figlio di Iaché. Massime pronunciate da quest’uomo per Itiel, per Itiel e Ucal.
2 Certo, io sono più ignorante di ogni altro e non ho l’intelligenza di un uomo.
3 Non ho imparato la saggezza e non ho la conoscenza del Santo.
4 Chi è salito in cielo e ne è disceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome di suo figlio? Lo sai tu?
5 Ogni parola di Dio è affinata con il fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui.
6 Non aggiungere nulla alle sue parole, perché egli non ti rimproveri e tu sia trovato bugiardo.
7 Io ti ho chiesto due cose; non me le rifiutare, prima che io muoia:
8 allontana da me vanità e parola bugiarda; non darmi né povertà né ricchezze, cibami del pane che mi è necessario,
9 perché io, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?» oppure, diventato povero, non rubi e profani il nome del mio Dio.
10 Non calunniare il servo presso il suo padrone, perché egli non ti maledica e tu non abbia a subirne la pena.
11 C’è una razza di gente che maledice suo padre e non benedice sua madre.
12 C’è una razza di gente che si crede pura e non è lavata della sua sozzura.
13 C’è una razza di gente che ha gli occhi molto alteri e le palpebre superbe.
14 C’è una razza di gente i cui denti sono spade e i mascellari sono coltelli, per divorare del tutto i miseri sulla terra e i bisognosi in mezzo agli uomini.
15 La sanguisuga ha due figlie che dicono: «Dammi, dammi!» Ci sono tre cose che non si saziano mai, anzi quattro, che non dicono mai: «Basta!»
16 Il soggiorno dei morti, il grembo sterile, la terra che non si sazia d’acqua e il fuoco che non dice mai: «Basta!»
17 L’occhio di chi si beffa del padre e non si degna di ubbidire alla madre lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti.
18 Ci sono tre cose per me troppo meravigliose; anzi quattro, che io non capisco:
19 la traccia dell’aquila nell’aria, la traccia del serpente sulla roccia, la traccia della nave in mezzo al mare, la traccia dell’uomo nella giovane.
20 Tale è la condotta della donna adultera: essa mangia, si pulisce la bocca e dice: «Non ho fatto nulla di male!»
21 Per tre cose la terra trema, anzi per quattro, che non può sopportare:
22 per un servo quando diventa re, per un uomo da nulla quando ha pane a sazietà,
23 per una donna, mai chiesta, quando giunge a maritarsi e per una serva quando diventa erede della padrona.
24 Ci sono quattro animali fra i più piccoli della terra, e tuttavia pieni di saggezza:
25 le formiche, popolo senza forza, che si preparano il cibo durante l’estate;
26 gli iraci, popolo non potente, che fissano la loro abitazione nelle rocce;
27 le locuste, che non hanno re e procedono tutte divise per schiere;
28 la lucertola, che puoi prendere con le mani, eppure si trova nei palazzi dei re.
29 Queste tre creature hanno una bella andatura, anche queste quattro hanno un passo magnifico:
30 il leone, che è il più forte degli animali e non indietreggia davanti a nessuno;
31 il cavallo dai fianchi serrati, il capro e il re alla testa dei suoi eserciti.
32 Se hai agito da folle cercando di innalzarti, o se hai pensato del male, mettiti la mano sulla bocca;
33 perché, come chi agita la panna ne fa uscire il burro, chi sbatte il naso ne fa uscire il sangue, così chi spreme l’ira ne fa uscire contese.
Parole di Lemuel
31 (B)Parole del re Lemuel. Massime che sua madre gli insegnò.
2 Che ti dirò, figlio mio? Che ti dirò, figlio del mio grembo? Che ti dirò, o figlio dei miei voti?
3 Non dare il tuo vigore alle donne, non frequentare quelle che mandano in rovina i re.
4 Non si addice ai re, Lemuel, non si addice ai re bere del vino, né ai prìncipi desiderare bevande alcoliche,
5 ché a volte, dopo aver bevuto, non dimentichino la legge e calpestino così i diritti di tutti i deboli.
6 Date bevande alcoliche a chi sta per perire e del vino a chi ha il cuore amareggiato;
7 perché bevano, dimentichino la loro miseria e non si ricordino più dei loro travagli.
8 Apri la bocca in favore del muto, per sostenere la causa di tutti gli infelici;
9 apri la bocca, giudica con giustizia, fa’ ragione al misero e al bisognoso.
Elogio della donna virtuosa
10 (C)Una donna virtuosa chi la troverà? Il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.
11 Il cuore di suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste.
12 Lei gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita.
13 Si procura lana e lino e lavora gioiosa con le proprie mani.
14 È simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano.
15 Si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue serve.
16 Posa gli occhi sopra un campo e lo acquista; con il guadagno delle sue mani pianta una vigna.
17 Si cinge di forza i fianchi e fa robuste le sue braccia.
18 Sente che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte.
19 Mette la mano alla rocca e le sue dita maneggiano il fuso.
20 Tende le palme al misero e porge le mani al bisognoso.
21 Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana rossa.
22 Si fa dei tappeti, ha vesti di lino finissimo e di porpora.
23 Suo marito è rispettato alle porte della città, quando si siede tra gli anziani del paese.
24 Fa delle tuniche e le vende, e delle cinture che dà al mercante[g].
25 Forza e dignità sono il suo manto, e lei non teme l’avvenire.
26 Apre la bocca con saggezza e ha sulla lingua insegnamenti di bontà.
27 Sorveglia l’andamento della sua casa e non mangia il pane di pigrizia.
28 I suoi figli si alzano e la proclamano beata, e suo marito la loda, dicendo:
29 «Molte donne si sono comportate da virtuose, ma tu le superi tutte!»
30 La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme il Signore è quella che sarà lodata.
31 Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte della città.
Vanità di tutte le cose(D)
1 (E)Parole dell’Ecclesiaste[h], figlio di Davide, re di Gerusalemme.
2 «Vanità delle vanità», dice l’Ecclesiaste, «vanità delle vanità, tutto è vanità».
3 Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole? 4 Una generazione se ne va, un’altra viene, e la terra sussiste per sempre. 5 Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo. 6 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. 7 Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre. 8 Ogni cosa è in travaglio, più di quanto l’uomo possa dire; l’occhio non si sazia mai di vedere e l’orecchio non è mai stanco di udire. 9 Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà. Non c’è nulla di nuovo sotto il sole. 10 C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo?» Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto. 11 Non rimane memoria delle cose d’altri tempi; così di quanto succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi.
Vanità della saggezza umana
12 (F)Io, l’Ecclesiaste, sono stato re d’Israele a Gerusalemme, 13 e ho applicato il cuore a cercare e a investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo: occupazione penosa, che Dio ha data ai figli degli uomini perché vi si affatichino. 14 Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole, ed ecco, tutto è vanità, è un correre dietro al vento. 15 Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può essere contato. 16 Io ho detto, parlando in cuor mio: «Ecco, io ho acquistato maggiore saggezza di tutti quelli che hanno regnato prima di me a Gerusalemme; sì, il mio cuore ha posseduto molta saggezza e molta scienza». 17 Ho applicato il cuore a conoscere la saggezza e a conoscere la follia e la stoltezza; ho riconosciuto che anche questo è un correre dietro al vento. 18 Infatti, dov’è molta saggezza c’è molto affanno, e chi accresce la sua scienza accresce il suo dolore.
Vanità dei piaceri, delle ricchezze e del lavoro
2 (G)Io ho detto in cuor mio: «Andiamo! Ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere!» Ed ecco che anche questo è vanità. 2 Io ho detto del riso: «È una follia», e della gioia: «A che giova?» 3 Io presi in cuor mio la decisione di abbandonare la mia carne alle attrattive del vino e, pur lasciando che il mio cuore mi guidasse saggiamente, di attenermi alla follia, per vedere ciò che è bene che gli uomini facciano sotto il cielo, durante il numero dei giorni della loro vita. 4 Io intrapresi grandi lavori: mi costruii case, mi piantai vigne, 5 mi feci giardini e parchi, e vi piantai alberi fruttiferi di ogni specie; 6 mi costruii stagni per irrigare con essi il bosco dove crescevano gli alberi. 7 Comprai servi e serve ed ebbi dei servi nati in casa; ebbi pure greggi e armenti in gran numero, più di tutti quelli che erano stati prima di me a Gerusalemme. 8 Accumulai argento, oro e le ricchezze dei re e delle province; mi procurai dei cantanti e delle cantanti e ciò che fa la delizia dei figli degli uomini, cioè donne in gran numero. 9 Così divenni grande e superai tutti quelli che erano stati prima di me a Gerusalemme; la mia saggezza rimase essa pure sempre con me. 10 Di tutto quello che i miei occhi desideravano io nulla rifiutai loro; non privai il cuore di nessuna gioia, poiché il mio cuore si rallegrava di ogni mia fatica, ed è la ricompensa che mi è toccata di ogni mia fatica. 11 Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo sostenuto per farle, ed ecco che tutto era vanità, un correre dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto il sole.
La stessa sorte per tutti
12 (H)Allora mi misi a esaminare la saggezza, la follia e la stoltezza. – Che farà l’uomo che succederà al re? Quello che già è stato fatto. – 13 E vidi che la saggezza ha un vantaggio sulla stoltezza, come la luce ha un vantaggio sulle tenebre. 14 Il saggio ha gli occhi in testa, mentre lo stolto cammina nelle tenebre; ma ho riconosciuto pure che tutti e due hanno la medesima sorte. 15 Perciò ho detto in cuor mio: «La sorte che tocca allo stolto toccherà anche a me; perché dunque essere stato così saggio?» E ho detto in cuor mio che anche questo è vanità. 16 Infatti, tanto del saggio quanto dello stolto non rimane ricordo eterno; poiché nei giorni futuri tutto sarà da tempo dimenticato. Purtroppo il saggio muore, al pari dello stolto! 17 Perciò ho odiato la vita, perché tutto quello che si fa sotto il sole mi è divenuto odioso, poiché tutto è vanità, un correre dietro al vento. 18 Ho anche odiato ogni fatica che ho sostenuta sotto il sole, e di cui debbo lasciare il godimento a colui che verrà dopo di me. 19 Chi sa se egli sarà saggio o stolto? Eppure sarà padrone di tutto il lavoro che io ho compiuto con fatica e con saggezza sotto il sole. Anche questo è vanità. 20 Così sono arrivato a far perdere al mio cuore ogni speranza su tutta la fatica che ho sostenuta sotto il sole. 21 Infatti, ecco un uomo che ha lavorato con saggezza, con intelligenza e con successo, e lascia il frutto del suo lavoro in eredità a un altro, che non vi ha speso nessuna fatica! Anche questo è vanità, è un male grande. 22 Allora che profitto trae l’uomo da tutto il suo lavoro, dalle preoccupazioni del suo cuore, da tutto ciò che gli è costato tanta fatica sotto il sole? 23 Tutti i suoi giorni non sono che dolore, la sua occupazione non è che fastidio; perfino la notte il suo cuore non ha posa. Anche questo è vanità.
24 Non c’è nulla di meglio per l’uomo del mangiare, del bere e del godersi il benessere in mezzo alla fatica che egli sostiene; ma anche questo ho visto che viene dalla mano di Dio. 25 Infatti, chi senza di lui[i] può mangiare o godere? 26 Poiché Dio dà all’uomo che egli gradisce saggezza, intelligenza e gioia; ma al peccatore lascia il compito di raccogliere, di accumulare, per lasciare poi tutto a colui che è gradito agli occhi di Dio. Anche questo è vanità e un correre dietro al vento.
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