Bible in 90 Days
8 Allora Bildad di Shuah rispose e disse:
2 «Fino a quando parlerai in questo modo, e le parole della tua bocca saranno come un vento impetuoso?
3 Può Dio distorcere il giudizio, e l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
4 Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui, egli li ha abbandonati in balìa del loro misfatto.
5 Ma se tu ricerchi Dio e supplichi l'Onnipotente,
6 se sei puro e integro, certamente egli sorgerà in tuo favore e ristabilirà la dimora della tua giustizia.
7 Anche se la tua condizione passata è stata ben piccola cosa
8 il tuo futuro sarà grande. Interroga quindi le generazioni passate e considera le cose scoperte dai loro padri,
9 noi infatti siamo di ieri e non sappiamo nulla, perché i nostri giorni sulla terra sono come un'ombra.
10 Non ti insegneranno forse essi e non ti parleranno, traendo parole dal loro cuore?
11 Può il papiro crescere fuori della palude, e il giunco svilupparsi senz'acqua?
12 Mentre è ancora verde e senza essere tagliato, si secca prima di ogni altra erba.
13 Tali sono le vie di tutti quelli che dimenticano Dio; cosí la speranza dell'empio perirà.
14 La sua fiducia sarà troncata e la sua sicurezza è come una tela di ragno.
15 Egli si appoggia alla sua casa, ma essa non regge; vi si aggrappa, ma essa non tiene.
16 Egli è tutto verdeggiante al sole e i suoi rami si protendono sul suo giardino;
17 le sue radici si intrecciano intorno a un mucchio di pietre, e penetra fra le pietre della casa.
18 Ma se è strappato dal suo luogo, questo lo rinnega, dicendo: "non ti ho mai visto"!
19 Ecco, questa è la gioia del suo modo di vivere, mentre altri spunteranno dalla polvere.
20 Ecco, Dio non rigetta l'uomo integro né presta aiuto ai malfattori.
21 Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, e alle tue labbra canti di gioia.
22 Quelli che ti odiano saranno coperti di vergogna, e la tenda degli empi sparirà».
9 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Sí, io so che è cosí, ma come può un uomo essere giusto davanti a Dio?
3 Se uno volesse disputare con lui, non potrebbe rispondergli una volta su mille.
4 Dio è saggio di cuore e potente per la forza; chi mai si è indurito contro di lui e ha prosperato?
5 Egli sposta le montagne senza che se ne avvedano, quando nella sua ira le sconvolge.
6 Egli scuote la terra dal suo posto, e le sue colonne tremano.
7 Comanda al sole, ed esso non sorge, e mette un sigillo alle stelle.
8 Da solo dispiega i cieli e cammina sulle alte onde del mare.
9 Ha fatto l'Orsa e l'Orione, le Pleiadi e le regioni del sud.
10 Egli fa cose grandi e imperscrutabili, meraviglie senza numero
11 Ecco, mi passa vicino e non lo vedo, passa oltre e non me ne accorgo.
12 Ecco, afferra la preda, e chi gliela può riprendere? Chi può dirgli: "che cosa fai?"
13 Dio non ritira la sua collera, sotto di lui si curvano gli aiutanti di Rahab,
14 Come dunque potrei io rispondergli e scegliere le mie parole per discutere con lui?
15 Anche se avessi ragione, non potrei rispondergli, ma chiederei grazia al mio giudice.
16 Se io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non potrei ancora credere che ha ascoltato la mia voce,
17 lui, che mi colpisce con la tempesta, e moltiplica le mie ferite senza motivo.
18 Non mi lascia riprendere fiato, anzi mi sazia di amarezze.
19 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di giudizio, chi mi fisserà un giorno per comparire?
20 Anche se fossi giusto, il mio stesso parlare mi condannerebbe; anche se fossi integro, egli proverebbe che sono perverso.
21 Sono integro, ma non ho alcuna stima di me stesso e disprezzo la mia vita.
22 E la stessa cosa; perciò dico: Egli distrugge l'integro e il malvagio
23 Se un flagello semina improvvisamente la morte, egli ride della sofferenza degli innocenti.
24 La terra è data in balìa dei malvagi; egli vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi potrebbe dunque essere?
25 Ora i miei giorni passano piú veloci di un corridore, fuggono via senza vedere alcun bene.
26 Passano rapidi come navi di giunchi, come l'aquila che piomba sulla preda.
27 Se dico: "voglio dimenticare il mio lamento. deporre il mio aspetto triste e mostrarmi contento",
28 mi spavento per tutti i miei dolori; so bene che non mi riterrai innocente.
29 Se sono già stato condannato, perché affaticarmi invano?
30 Anche se mi lavassi con la neve e pulissi le mie mani con la soda,
31 tu mi getteresti nel fango di una fossa, le mie stesse vesti mi avrebbero in orrore.
32 Egli infatti non è un uomo come me, a cui possa rispondere e che possiamo comparire in giudizio assieme.
33 Non c'è alcun arbitro fra noi, che ponga la mano su tutti e due.
34 Allontani da me la sua verga, e il suo terrore non mi spaventi.
35 Allora potrò parlare senza temerlo. perché non sono cosí con me stesso».
10 «Sono nauseato della mia vita; darò libero sfogo al mio lamento, parlando nell'amarezza dell'anima mia!
2 Dirò a Dio: "Non condannarmi! Fammi sapere perché contendi con me.
3 Ti par bene opprimere, disprezzare l'opera delle tue mani e mostrarti favorevole ai disegni dei malvagi?
4 Hai tu occhi di carne, o vedi anche tu come vede l'uomo?
5 Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un mortale, i tuoi anni come i giorni di un uomo?
6 perché tu debba indagare sulla mia colpa e andare in cerca del mio peccato,
7 pur sapendo che non sono colpevole e che non c'è nessuno che mi può liberare dalla tua mano?
8 Le tue mani mi hanno fatto e plasmato tutt'insieme, ma ora vorresti distruggermi.
9 Ricordati, ti prego, che mi hai plasmato come argilla, e che mi farai ritornare in polvere!
10 Non mi hai forse versato come il latte, e fatto coagulare come il formaggio?
11 Tu mi hai rivestito di pelle e di carne, e mi hai intessuto di ossa e di nervi.
12 Mi hai concesso vita e benevolenza, e la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito,
13 ma nascondevi queste cose nel tuo cuore; ora so che pensavi questo.
14 Se pecco, tu mi tieni d'occhio e non mi lasci impunito della mia colpa.
15 Se sono malvagio, guai a me! Anche se fossi giusto, non oserei alzare il capo, sazio come sono d'ignominia e vedendo la mia miseria.
16 Se alzo il capo, tu mi dai la caccia come un leone, compiendo nuovamente meraviglie contro di me.
17 Tu rinnovi i tuoi testimoni contro di me, accresci la tua ira contro di me e truppe sempre fresche mi assalgono.
18 Perché dunque mi hai fatto uscire dal grembo? Fossi morto, senza che alcun occhio mi avesse visto!
19 Sarei stato come se non fossi mai esistito, portato dal grembo alla tomba.
20 Non sono forse pochi i miei giorni? Smettila dunque, lasciami stare, perché possa riprendermi un po'
21 prima che me ne vada per non tornare piú, verso la terra di tenebre e di ombra di morte,
22 terra di oscurità e di grandi tenebre di ombra di morte e senza alcun ordine dove persino la luce è come le tenebre"». Primo discorso di Zofar: Dio trascende la conoscenza dell'uomo. Invito a Giobbe a ravvedersi
11 Allora Zofar di Naamath rispose e disse:
2 «Una tale moltitudine di parole rimarrà senza risposta? Dovrà un uomo di tante parole aver ragione?
3 Le tue chiacchiere faranno tacere la gente? Ti farai beffe senza che alcuno ti svergogni?
4 Tu hai detto: "La mia dottrina è pura e sono ineccepibile davanti a te"
5 Ma se Dio volesse parlare e aprisse le sue labbra contro di te,
6 per rivelarti i segreti della sapienza perché la vera sapienza è multiforme, allora sapresti che Dio dimentica parte della tua colpa.
7 Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? Puoi tu penetrare la perfezione dell'Onnipotente?
8 Sono piú alte del cielo: che cosa puoi fare? Sono piú profonde dello Sceol: che cosa puoi sapere?
9 La loro misura è piú lunga della terra e piú larga del mare.
10 Se Dio passa, imprigiona e riunisce in giudizio, chi glielo può impedire?
11 Poiché egli conosce gli uomini falsi; vede l'iniquità e l'osserva.
12 L'uomo stolto diventerà savio, quando il puledro di un onagro diventerà uomo.
13 Se tu disponi il tuo cuore e stendi verso di lui le tue mani
14 se allontani l'iniquità che è nelle tue mani e non permetti alla perversità di abitare nelle tue tende,
15 allora potrai alzare la tua fronte senza macchia, starai saldo e non avrai paura,
16 perché dimenticherai i tuoi affanni li ricorderai come acqua passata;
17 la tua vita sarà piú luminosa del mezzodí, anche l'oscurità per te sarebbe come il mattino.
18 Sarai sicuro perché c'è speranza; ti guarderai attorno e riposerai al sicuro.
19 Ti coricherai senza che nessuno ti spaventi, e molti cercheranno il tuo favore.
20 Ma gli occhi degli empi verranno meno; ogni scampo verrà loro a mancare, e la loro speranza sarà l'ultimo respiro».
12 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Senza dubbio voi siete gente saggia, e la sapienza morirà con voi.
3 Ma ho anch'io intendimento come voi, e non sono da meno di voi; inoltre chi ignora cose come queste?
4 Sono diventato lo zimbello dei miei amici; io, a cui Dio rispondeva, quando lo invocavo; il giusto, l'integro è messo in ridicolo.
5 Una lampada, disprezzata nei pensieri di quelli che vivono negli agi, è preparata per coloro i cui piedi vacillano.
6 Sono invece tranquille le tende dei ladroni, e sono al sicuro quelli che provocano Dio e quelli che fanno della propria forza un dio.
7 Ma interroga ora le bestie e ti istruiranno, gli uccelli del cielo e te lo diranno.
8 o parla alla terra, ed essa ti istruirà, e i pesci del mare te lo racconteranno.
9 Fra tutte queste creature chi non sa che la mano dell'Eterno ha fatto questo?
10 Egli ha nelle sue mani la vita di ogni cosa vivente e lo spirito di ogni essere umano.
11 L'orecchio non esamina forse le parole, come il palato assapora i cibi?
12 Nei vecchi si trova la sapienza, e lunghezza di giorni conferisce intendimento.
13 Ma in lui risiedono la sapienza e la forza, a lui appartengono il consiglio e l'intendimento.
14 Ecco, se egli distrugge, nessuno può ricostruire; se imprigiona qualcuno, nessuno gli può aprire.
15 Se trattiene le acque, tutto inaridisce; se le lascia andare, sconvolgono la terra.
16 Egli possiede forza e sapienza; da lui dipendono chi è ingannato e chi inganna.
17 Egli fa camminare scalzi i consiglieri, rende stolti i giudici.
18 Scioglie i legami imposti dai re e cinge i loro lombi, con una cintura.
19 Fa camminare scalzi i sacerdoti e rovescia i potenti.
20 Toglie la parola a quelli in cui si pone fiducia e priva di intendimento i vecchi.
21 Versa il disprezzo sui nobili, e allenta la cintura ai forti.
22 Palesa le cose profonde nascoste nelle tenebre, e porta alla luce l'ombra di morte.
23 Rende grandi le nazioni e poi le distrugge, estende le nazioni e poi le porta in esilio.
24 Toglie il senno ai capi della terra e li fa vagare in solitudini senza strade.
25 Brancolano nelle tenebre senza luce, e li fa barcollare come ubriachi».
13 «Ecco, tutto questo il mio occhio l'ha visto, e il mio orecchio l'ha udito e l'ha compreso.
2 Quel che voi sapete lo so anch'io, non sono da meno di voi.
3 Ma vorrei parlare all'Onnipotente, avrei piacere di discutere con Dio;
4 perché voi siete dei fabbricanti di menzogne, siete tutti medici da nulla.
5 Oh, se taceste del tutto, questo sarebbe la vostra sapienza.
6 Ascoltate ora la mia difesa e fate attenzione alle dichiarazioni delle mie labbra.
7 Volete forse parlare iniquamente in difesa di Dio e parlare in suo favore con inganno?
8 Vorreste usare parzialità con lui o patrocinare una causa per Dio?
9 Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse, o vi beffate di lui come ci si beffa di un uomo?
10 Certamente egli vi riprenderà, se in segreto usate parzialità.
11 La sua maestà non vi incuterà forse paura e il suo terrore non piomberà su di voi?
12 I vostri detti memorandi sono massime di cenere, i vostri migliori argomenti non sono che argomenti d'argilla.
13 Tacete e lasciate parlare me e mi avvenga poi quel che vuole.
14 Perché dovrei tenere la mia carne con i denti, e mettere la mia vita nelle mie mani?
15 Ecco, egli mi ucciderà, non ho piú speranza, tuttavia difenderò in faccia a lui la mia condotta.
16 Egli sarà anche la mia salvezza perché un empio non ardirebbe presentarsi a lui.
17 Ascoltate attentamente il mio discorso e le mie dichiarazioni con i vostri orecchi.
18 Ecco, io ho preparato la mia causa; so che sarò riconosciuto giusto.
19 Chi vuole dunque contendere con me? Perché allora tacerei e morirei.
20 Soltanto non fare due cose con me, e non mi nasconderò dalla tua presenza:
21 ritira da me la tua mano, e il tuo terrore non mi spaventi piú.
22 Poi chiamami pure e io risponderò, oppure parlerò io e tu risponderai.
23 Quante sono le mie colpe e i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione e il mio peccato!
24 Perché nascondi il tuo volto e mi consideri come un tuo nemico?
25 Vuoi forse spaventare una foglia sospinta qua e là e dar la caccia a della paglia secca?
26 Perché tu scrivi contro di me cose amare e mi fai pesare l'eredità delle colpe della mia giovinezza?
27 Tu metti i miei piedi nei ceppi e osservi attentamente le mie vie; tu stabilisci un limite per la pianta dei miei piedi.
28 Intanto il mio corpo si disfa come un oggetto rotto, come un vestito corroso dalle tarme».
14 «L'uomo nato da donna vive pochi giorni ed è pieno di inquietudini.
2 Spunta come un fiore poi è reciso; fugge come un'ombra e non dura.
3 Sopra un tale essere tu tieni gli occhi aperti, e mi fai comparire in giudizio con te.
4 Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno.
5 Poiché i suoi giorni sono fissati, il numero dei suoi mesi dipende da te, e tu gli hai posto dei limiti che non può oltrepassare;
6 distogli da lui lo sguardo e lascialo stare, finché abbia terminato la sua giornata come un bracciante,
7 Almeno per l'albero c'è speranza; se è tagliato, cresce nuovamente e continua a mettere germoglio.
8 Anche se la sua radice invecchia sotto terra e il suo tronco muore nel suolo
9 al sentore dell'acqua germoglia nuovamente e mette rami come una pianta.
10 L'uomo invece muore e rimane atterrato; quando egli esala l'ultimo respiro, dov'è mai?
11 Possono venir meno le acque nel mare e un fiume prosciugarsi e seccare.
12 ma l'uomo che giace non si rialza piú; finché non vi siano piú cieli, non si risveglierà né piú si desterà dal suo sonno.
13 Oh, volessi tu nascondermi nello Sceol, occultarmi finché la tua ira sia passata, fissarmi un termine e ricordarti di me!
14 Se l'uomo muore può ancora tornare in vita? Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio, finché giungesse l'ora del mio cambiamento.
15 Mi chiameresti e io risponderei; tu avresti un grande desiderio per l'opera delle tue mani.
16 Allora tu conteresti i miei passi ma non osserveresti i miei peccati;
17 sigilleresti il mio peccato in un sacco e copriresti la mia colpa.
18 Ma come una montagna cade e si sgretola e come una rupe è rimossa dal suo posto;
19 come le acque corrodono le pietre e come le alluvioni portano via il suolo della terra, cosí tu distruggi la speranza dell'uomo.
20 Tu lo sopraffai per sempre, ed egli se ne va; tu sfiguri il suo volto e lo cacci via.
21 Se i suoi figli sono onorati, egli non lo sa; se sono disprezzati, egli non lo nota.
22 Egli sente solamente il grande dolore della sua carne e si affligge per se stesso».
15 Allora Elifaz di Teman rispose e, disse:
2 «Un uomo saggio risponde forse con una conoscenza vana, e si riempie di vento orientale?
3 Discute forse con discorsi inutili e con parole che non servono a nulla?
4 Sì tu abolisci la pietà ed elimini la preghiera davanti a Dio.
5 Poiché il tuo misfatto ti suggerisce le parole e scegli il linguaggio degli astuti.
6 Non io, ma la tua stessa bocca ti condanna e le tue stesse labbra testimoniano contro di te.
7 Sei tu forse il primo uomo che è nato o sei stato formato prima dei colli?
8 Hai tu udito il segreto consiglio di Dio o possiedi tu solo la sapienza?
9 Che cosa sai tu che noi non sappiamo, o che cosa comprendi che non sia inteso anche da noi?
10 Tra di noi ci sono uomini canuti e vecchi, piú attempati di tuo padre.
11 Ti sembrano poca cosa le consolazioni di Dio e le dolci parole a te rivolte?
12 Perché mai ti porta via il cuore, e perché i tuoi occhi lampeggiano,
13 volgendo la tua collera contro Dio e lasciando uscire dalla tua bocca tali parole?».
14 «Che cos'è l'uomo da ritenersi puro, e il nato di donna per essere giusto?
15 Ecco, Dio non si fida neppure dei suoi santi e i cieli non sono puri ai suoi occhi;
16 quanto meno un essere abominevole e corrotto, l'uomo, che beve l'iniquità come acqua!
17 Voglio parlarti, ascoltami; ti racconterò ciò che ho visto,
18 ciò che i saggi riferiscono senza celare nulla di ciò che hanno udito dai loro padri,
19 ai quali soli fu concesso questo paese e senza che nessun straniero fosse passato in mezzo a loro.
20 Il malvagio soffre dolori tutta la sua vita, e sono numerati gli anni riservati al tiranno.
21 Rumori spaventosi giungono ai suoi orecchi, e nella prosperità gli piomba addosso il distruttore.
22 Non ha speranza di far ritorno dalle tenebre, e la spada lo aspetta.
23 Va errando in cerca di pane; ma dove trovarne? Egli sa che il giorno di tenebre è preparato al suo fianco.
24 Avversità e angoscia lo spaventano, l'assalgono come un re pronto alla battaglia,
25 perché ha steso la sua mano contro Dio, ha sfidato l'Onnipotente,
26 lanciandosi ostinatamente contro di lui con i suoi forti scudi ornati di borchie.
27 Anche se la sua faccia è coperta di grasso, e i suoi fianchi sono rigonfi di pinguedine
28 egli abita in città desolate, in case disabitate, destinate a diventare mucchi di rovine.
29 Egli non si arricchirà e la sua fortuna non durerà, né i suoi averi si estenderanno sulla terra.
30 Non riuscirà a liberarsi dalle tenebre, la fiamma farà seccare i suoi germogli, e sarà portato via dal soffio della sua bocca.
31 Non confidi nella vanità, ingannando se stesso, perché la vanità sarà la sua ricompensa.
32 Si compirà prima del tempo, e i suoi rami non rinverdiranno piú.
33 Sarà come una vite da cui si strappa l'uva ancora acerba, come l'ulivo da cui si scuote il fiore.
34 Poiché la famiglia degli ipocriti sarà sterile, e il fuoco divorerà le tende dell'uomo venale.
35 Essi concepiscono iniquità e partoriscono rovina; e il loro seno cova l'inganno».
16 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Di cose come queste ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti!
3 Quando finiranno i vostri discorsi vuoti? O che cosa ti spinge a rispondere?
4 Anch'io potrei parlare come voi, se foste al mio posto, potrei mettere assieme parole contro di voi scuotendo il mio capo contro di voi.
5 Ma vi incoraggerei con la mia bocca e il conforto delle mie labbra allevierebbe il vostro dolore.
6 Se parlo il mio dolore non è alleviato: se cesso di parlare, che sollievo ne ho?
7 Ora però egli mi ha ridotto allo stremo delle forze. Tu hai devastato l'intera mia famiglia
8 mi hai coperto di rughe e questo testimonia contro di me, la mia magrezza si leva e testimonia contro di me.
9 La sua ira mi dilania e mi perseguita, digrigna i denti contro di me. Il mio nemico aguzza il suo sguardo su di me.
10 Spalancando la loro bocca contro di me, mi percuotono con disprezzo sulle guance, si radunano assieme contro di me.
11 Dio mi ha dato in balìa degli empi, mi ha consegnato nelle mani dei malvagi.
12 Vivevo tranquillo ma egli mi ha distrutto, mi ha preso per il collo e mi ha fatto a pezzi, e ha fatto di me il suo bersaglio.
13 I suoi arcieri mi circondano da ogni parte, mi trafigge i reni senza pietà, versa a terra il mio fiele.
14 Egli mi assale ripetutamente con violenza, mi si avventa contro come un guerriero.
15 Ho cucito un cilicio, sulla mia pelle, ho abbassato la mia fronte nella polvere.
16 Il mio viso è rosso per il pianto, e sulle mie palpebre si posa l'ombra di morte
17 anche se non c'è alcuna violenza nelle mie mani e la mia preghiera e pura.
18 O terra, non coprire il mio sangue, e il mio grido non trovi alcun luogo di riposo.
19 Già fin d'ora, ecco, il mio testimone è in cielo, il mio garante è in alto.
20 I miei amici mi deridono, ma i miei occhi versano lacrime davanti a Dio.
21 Possa egli sostenere le ragioni dell'uomo presso Dio, come fa un uomo con il suo vicino.
22 Passeranno infatti pochi anni ancora, e me ne andrò quindi per una via senza piú ritorno».
17 «Il mio spirito è infranto, i miei giorni si estinguono, il sepolcro mi aspetta.
2 Non sono io circondato da schernitori? Il mio occhio si sofferma sui loro insulti.
3 Dammi ora un pegno presso di te, altrimenti chi stringerebbe la mano con me come garante?
4 Poiché hai impedito alla loro mente di intendere, perciò non li farai trionfare.
5 Chi tradisce gli amici fino a depredarli, vedrà venir meno gli occhi dei suoi figli.
6 Ma egli mi ha reso la favola dei popoli, e sono divenuto uno a cui si sputa in faccia.
7 Il mio occhio si offusca per il dolore e tutte le mie membra non sono che ombra.
8 Gli uomini retti si stupiscono di questo, e l'innocente insorge contro l'empio.
9 Tuttavia il giusto rimane saldamente attaccato alla sua via, e chi ha le mani pure si fortifica sempre di piú.
10 Quanto a voi tutti, ritornate, venite pure, perché tra di voi non trovo alcun saggio.
11 I miei giorni sono passati e i miei progetti sono stati stroncati, proprio quei desideri che nutrivo in cuore.
12 Costoro cambiano la notte in giorno "la luce è vicina", dicono, a motivo delle tenebre.
13 Se aspetto lo Sceol, come la mia casa, se distendo il mio giaciglio nelle tenebre,
14 se dico al sepolcro: "Tu sei mio padre" e ai vermi: "Siete mia madre e mia sorella"
15 dov'è dunque la mia speranza? Chi può scorgere alcuna speranza per me?
16 Scenderà forse alle porte dello Sceol, quando troveremo assieme riposo nella polvere?».
18 Allora Bildad di Shuah rispose e disse:
2 «Quando porrai fine alle parole? Acquista intendimento e poi parleremo.
3 Perché siamo considerati come bestie e ritenuti spregevoli ai tuoi occhi?
4 Tu che laceri te stesso nella tua ira, dovrebbe la terra essere abbandonata per causa tua o la roccia essere rimossa dal suo posto?
5 Sí, la luce del malvagio si spegne e la fiamma del suo fuoco non brilla piú.
6 La luce nella sua tenda si oscura e la sua lampada sopra di lui si estingue.
7 I suoi passi vigorosi si raccorciano e i suoi stessi disegni lo portano in rovina.
8 Poiché i suoi piedi lo spingono nella rete e andrà ad incappare in un laccio.
9 Una trappola lo afferra per il calcagno e un laccio lo trattiene saldamente.
10 Per lui c'è un laccio nascosto in terra e una trappola sul sentiero.
11 Terrori lo spaventano da ogni lato e lo incalzano ad ogni passo.
12 La sua forza viene meno per la fame e la rovina è pronta a colpirlo al suo fianco.
13 Divora pezzi della sua pelle; il primogenito della morte divora le sue membra.
14 Egli è strappato dalla sua tenda che riteneva sicura ed è condotto davanti al re degli spaventi.
15 Nella sua tenda dimora chi non è dei suoi, e sulla sua casa si sparge zolfo.
16 In basso le sue radici si seccano, e in alto i suoi rami sono recisi.
17 Il suo ricordo scompare dalla terra e non si farà piú il suo nome per le strade
18 E' sospinto dalla luce nelle tenebre ed è scacciato dal mondo.
19 Non ha né figli né discendenza tra il suo popolo e nessun superstite nella sua dimora.
20 Della sua fine rimangono stupiti quelli che l'hanno seguito e sono spaventati quelli che l'hanno preceduto.
21 Proprio cosí sono le dimore dei malvagi e questo è il luogo di chi non conosce Dio».
19 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Fino a quando affliggerete la mia anima e mi opprimerete coi vostri discorsi?
3 Sono già dieci volte che mi schernite e non vi vergognate di offendermi.
4 Anche se fosse vero che ho mancato, il mio errore riguarderebbe me solo.
5 Ma se proprio volete insuperbire contro di me rimproverandomi l'oggetto della mia vergogna.
6 sappiate allora che Dio mi ha trattato ingiustamente e mi ha avvolto nelle sue reti
7 Ecco, io grido: "Violenza!" ma non ho alcuna risposta; grido per aiuto, ma non c'è giustizia!
8 Mi ha sbarrato la strada e cosí non posso passare; ha sparso le tenebre sul mio cammino.
9 Mi ha spogliato del mio onore e mi ha tolto dal capo la corona.
10 Mi ha demolito da ogni lato e io me ne vado; ha sradicato come un albero la mia speranza.
11 La sua ira si è accesa contro di me e mi considera come suo nemico,
12 Le sue schiere sono venute tutte insieme e hanno costruito la loro strada contro di me, si sono accampate intorno alla mia tenda.
13 Egli ha allontanato da me i miei fratelli, e i miei conoscenti si sono interamente estraniati da me.
14 I miei parenti mi hanno abbandonato e i miei intimi amici mi hanno dimenticato.
15 I miei domestici e le mie serve mi trattano come un estraneo, ai loro occhi sono un forestiero.
16 Chiamo il mio servo, ma egli non risponde; devo supplicarlo con la mia bocca.
17 Il mio fiato è ripugnante per mia moglie, e sono nauseante ai figli del mio stesso grembo.
18 Persino i bambini mi disprezzano; e provo ad alzarmi, parlano contro di me.
19 Tutti gli amici piú intimi mi hanno in orrore, e quelli che amavo si sono rivoltati contro di me.
20 Le mie ossa si attaccano alla mia pelle e alla mia carne e non mi è rimasto che la pelle dei denti.
21 Pietà di me, pietà di me, almeno voi amici miei, perché la mano di Dio mi ha colpito.
22 Perché mi perseguitate come fa Dio e non siete mai sazi della mia carne?
23 Oh, se le mie parole fossero scritte oh, se fossero incise in un libro;
24 se fossero scolpite per sempre su una roccia con uno stilo di ferro e col piombo!
25 Ma io so che il mio Redentore, vive e che alla fine si leverà sulla terra.
26 Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò Dio.
27 Lo vedrò io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non un altro. Il mio cuore si strugge dentro di me.
28 Se dite: "Perché lo perseguitiamo?" quando la radice di questi mali si trova in me,
29 temete per voi stessi la spada, perché l'ira porta la punizione della spada, affinché sappiate che c'è un giudizio»
20 Allora Zofar di Naamath rispose e disse:
2 «Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere, a motivo dell'agitazione che sento dentro di me.
3 Ho udito un rimprovero che mi disonora, ma il mio spirito mi spinge a rispondere in base al mio intendimento.
4 Non sai tu che da sempre, da quando l'uomo fu posto sulla terra,
5 il trionfo dei malvagi dura poco e la gioia degli empi non dura che un istante?
6 Anche se la sua grandezza giungesse fino al cielo e il suo capo toccasse le nubi.
7 perirà per sempre come il suo sterco; quelli che l'hanno visto diranno: "Dov'è?"
8 Volerà via come un sogno e non si troverà piú; si dileguerà come una visione notturna.
9 L'occhio che lo guardava, non lo scorgerà piú; anche la sua dimora non lo vedrà piú.
10 I suoi figli cercheranno di guadagnarsi il favore dei poveri e le sue mani ristabiliranno la sua ricchezza.
11 Il vigore giovanile che gli riempiva le ossa giacerà nella polvere con lui.
12 Anche se il male è dolce nella sua bocca se lo nasconde sotto la lingua,
13 non tollera di lasciarlo andare ma continua a tenerlo in bocca.
14 Il suo cibo però nelle sue viscere si trasforma e diventa un veleno di aspide dentro di lui.
15 Egli vomiterà le ricchezze che ha inghiottito; Dio stesso gliele farà uscire dal ventre.
16 Ha succhiato veleno di aspide, la lingua di una vipera lo ucciderà.
17 Non vedrà piú corsi d'acqua né torrenti, che scorrono con miele e burro.
18 Restituirà ciò per cui ha faticato senza neppure ingoiarlo; non avrà alcuna gioia dai profitti del suo commercio.
19 Poiché ha oppresso e abbandonato il povero, si è impadronito con la forza di una casa che non aveva costruito.
20 Poiché la sua ingordigia non ha mai conosciuto requie, egli non salverà nulla delle cose tanto desiderate.
21 Nulla sfuggirà alla sua voracità, perciò il suo benessere non durerà.
22 Nel colmo della sua abbondanza si troverà in strettezze; la mano di tutti quelli che soffrono si leverà contro di lui.
23 Quando starà per riempire il suo ventre. Dio manderà su di lui l'ardore della sua ira, che pioverà su di lui mentre sta mangiando.
24 Egli può sfuggire a un'arma di ferro, ma lo trafiggerà un arco di bronzo.
25 Si estrae la freccia che esce dal suo corpo, la scintillante punta esce fuori dal suo fiele; i terrori lo assalgono.
26 Tenebre totali sono riservate per i suoi tesori, lo consumerà un fuoco non attizzato; quelli lasciati nella sua tenda saranno in angoscia.
27 Il cielo rivelerà la sua iniquità e la terra insorgerà contro di lui.
28 Le rendite della sua casa saranno rimosse, portate via nel giorno della sua ira.
29 Questa è la sorte che DIO riserva all'uomo malvagio, l'eredità che gli è assegnata da Dio».
21 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Ascoltate attentamente ciò che dico, e sia questo il conforto che mi date.
3 Abbiate pazienza con me e lasciatemi parlare e, quando avrò parlato, deridetemi pure.
4 Mi lamento forse di un uomo? E perché il mio spirito non dovrebbe rattristarsi?
5 Guardatemi e stupite, e mettetevi la mano sulla bocca.
6 Quando ci penso, ne sono spaventato e la mia carne è presa da un tremito.
7 Perché mai vivono gli empi, e perchè invecchiano ed accrescono le loro ricchezze?
8 La loro discendenza si afferma insieme ad essi sotto i loro sguardi e i loro rampolli fioriscono sotto i loro occhi.
9 Le loro case sono al sicuro, senza spaventi, e la verga di Dio non grava su di loro.
10 Il loro toro feconda e non falla, la loro vacca figlia senza abortire.
11 Mandano fuori come un gregge i loro piccoli, e i loro figli saltano.
12 Cantano al suono di timpano e di cetra e si rallegrano al suono del flauto.
13 Trascorrono nel benessere i loro giorni, poi in un momento scendono nello Sceol.
14 Eppure dicevano a Dio: "Allontanati da noi, perché non desideriamo affatto conoscere le tue vie.
15 Chi è l'Onnipotente perché dobbiamo servirlo? Che ci giova inoltre pregarlo?
16 Ecco, la loro prosperità non sta forse nelle loro mani? Il consiglio degli empi è ben lontano da me.
17 Quante volte si spegne la lampada dei malvagi o la distruzione si abbatte su di loro, le sofferenze che Dio assegna nella sua ira?
18 Sono essi come paglia davanti al vento o come pula portata via dall'uragano?
19 Voi dite che Dio conserva la punizione dell'iniquità di uno per i suoi figli. Lo ripaghi Dio, perché egli possa capire.
20 Veda con i suoi occhi la sua distruzione e beva dell'ira dell'Onnipotente!
21 Che cosa gl'importa infatti della sua casa dopo la morte, quando il numero dei suoi mesi è compiuto?
22 Può qualcuno insegnare a Dio conoscenza, a lui che giudica quelli di lassú?
23 Uno muore nel suo pieno vigore, tutto tranquillo e sicuro
24 ha i secchi pieni di latte e il midollo delle sue ossa è fresco.
25 Un altro invece muore con l'anima amareggiata, senza aver mai gustato il bene.
26 Ambedue giacciono insieme nella polvere e i vermi li ricoprono.
27 Ecco, io conosco i vostri pensieri e i piani con i quali mi vorreste fare violenza
28 Infatti voi dite: "Dov'è la casa del principe, e dov'è la tenda, la dimora dei malvagi?
29 Non avete interrogato quelli che viaggiano e non riconoscete i loro segni?
30 I malvagi infatti sono risparmiati nel giorno della distruzione e sono portati in salvo nel giorno dell'ira.
31 Chi gli rinfaccia la sua condotta e chi lo ripaga per ciò che ha fatto?
32 Egli è portato alla sepoltura e si farà la guardia sulla sua tomba.
33 Le zolle della valle gli saranno dolci, tutta la gente lo seguirà, mentre una folla immensa lo precede.
34 Come potete dunque consolarmi con parole vane, dato che dalle vostre parole non rimane che falsità?».
22 Allora Elifaz di Teman rispose e disse:
2 «Può forse l'Uomo recare qualche beneficio a Dio? Certamente il saggio reca beneficio a se stesso.
3 Quale piacere ne riceve l'Onnipotente, se tu sei giusto, o quale guadagno ne ha, se la tua condotta è integra?
4 E' forse per la paura che ha di te che ti castiga e viene in giudizio con te?
5 Non è piuttosto per la tua grande malvagità e per le tue innumerevoli colpe?
6 Senza motivo infatti prendevi pegni dai tuoi fratelli e spogliavi gli ignudi delle loro vesti.
7 Non davi da bere acqua allo stanco e rifiutavi il pane all'affamato.
8 La terra apparteneva all'uomo potente e vi abitava l'uomo onorato.
9 Rimandavi la vedova a mani vuote, e le braccia degli orfani erano spezzate.
10 Ecco perché sei circondato ovunque da lacci e spaventi improvvisi ti turbano,
11 oppure un'oscurità non ti permette di vedere e una piena di acque ti sommerge.
12 Non è forse Dio nell'alto dei cieli? Guarda le stelle eccelse, quanto sono alte!
13 E tu dici: che cosa sa Dio? Può forse giudicare attraverso dense tenebre?
14 Fitte nubi lo coprono cosí non può vedere, e passeggia sulla volta dei cieli.
15 Vuoi tu seguire la via antica già percorsa da uomini malvagi,
16 che furono portati via prima del tempo, e il cui fondamento fu spazzato via da un fiume, in piena?
17 Essi dicevano a Dio: Allontanati da noi! Che cosa ci può fare l'Onnipotente?
18 Eppure Dio aveva colmato le loro case di beni. Ma io mi tengo lontano dal consiglio degli empi.
19 I giusti vedono ciò e si rallegrano, e l'innocente si fa beffe di loro:
20 sí certo, i nostri nemici sono distrutti, e il fuoco ne divora quel che resta.
21 Riconciliati dunque con Dio e sarai al sicuro; cosí avrai benessere.
22 Ricevi istruzioni dalla sua bocca e riponi le sue parole nel tuo cuore.
23 Se ritorni all'Onnipotente, sarai ristabilito; se allontani dalle tue tende l'iniquità
24 e getti l'oro nella polvere e l'oro d'Ofir tra i sassi del torrente,
25 allora l'Onnipotente sarà il tuo oro, il tuo tesoro d'argento.
26 Poiché allora troverai il tuo diletto nell'Onnipotente e alzerai la faccia verso Dio.
27 Lo pregherai ed egli ti esaudirà, e tu adempirai i tuoi voti.
28 Deciderai una cosa e ti riuscirà, e sul tuo cammino splenderà la luce.
29 Quando ti umiliano, dirai: "L'innalzamento verrà". Egli soccorrerà l'umile
30 e libererà anche chi non è innocente sí, egli sarà liberato per la purità delle tue mani».
23 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Anche oggi il mio lamento è doloroso; la mia mano è fiacca a motivo del mio gemito.
3 Oh, sapessi dove trovarlo, per poter arrivare fino al suo trono!
4 Esporrei la mia causa davanti a lui, riempirei la mia bocca di argomenti.
5 Saprei le parole con le quali mi risponderebbe, e capirei ciò che avrebbe da dirmi.
6 Contenderebbe egli con me con grande forza? No, invece mi presterebbe attenzione.
7 Là l'uomo retto potrebbe discutere con lui, cosí sarei assolto dal mio giudice per sempre.
8 Ecco, vado ad oriente, ma là non c'è; ad occidente, ma non lo scorgo;
9 opera a settentrione, ma non lo vedo; si volge a mezzogiorno, ma non riesco a vederlo.
10 Ma egli conosce la strada che io prendo; se mi provasse, ne uscirei come l'oro.
11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi sono tenuto sulla sua via senza deviare;
12 non mi sono allontanato dai comandamenti delle sue labbra, ho fatto tesoro delle parole della sua bocca piú della mia porzione di cibo.
13 Ma egli non ha uguali, e chi mai può farlo cambiare? Ciò che egli vuole, lo fa;
14 cosí egli compirà ciò che ha decretato nei miei confronti e di piani come questo ne ha molti altri.
15 Perciò alla sua presenza io sono atterrito; quando considero questo, ho paura di lui.
16 Dio fa venire meno il mio cuore, l'Onnipotente mi spaventa.
17 Poiché non sono stato messo a tacere davanti alle tenebre; ed egli non ha nascosto la fitta oscurità alla mia faccia».
24 «Perché mai l'Onnipotente non si riserva dei tempi e quelli che lo conoscono non vedono i suoi giorni?
2 Alcuni spostano i confini, prendono a forza le greggi e le portano al pascolo;
3 portano via l'asino degli orfani e prendono in pegno il bue della vedova:
4 spingono fuori strada i bisognosi, cosí tutti i poveri del paese sono costretti a nascondersi.
5 Eccoli, come onagri nel deserto escono al loro lavoro di buon mattino in cerca di cibo; il deserto fornisce cibo per loro e per i loro figli.
6 Raccolgono il loro foraggio nei campi e racimolano nella vigna dell'empio
7 Passano la notte nudi, senza vestiti, e non hanno di che coprirsi dal freddo.
8 Bagnati dagli acquazzoni dei monti, per mancanza di riparo si stringono alle rocce.
9 Altri strappano dalla mammella l'orfano e prendono pegni dai poveri.
10 Costringono il povero ad andare senza vestiti e portano via i covoni dell'affamato.
11 Fanno l'olio fra le mura degli empi, pigiano l'uva nei torchi, ma hanno sete.
12 Il gemito dei morenti sale dalla città; l'anima dei feriti implora aiuto, ma Dio non presta attenzione al male loro fatto.
13 Altri si ribellano alla luce, non conoscono le sue vie e non rimangono nei suoi sentieri.
14 L'assassino si alza sul far del giorno, per uccidere il povero e il bisognoso; nella notte invece fa come il ladro.
15 L'occhio dell'adultero aspetta il crepuscolo, pensando: "Nessuno mi vedrà" e si mette un velo sulla faccia.
16 Di notte penetrano nelle case; di giorno se ne stanno rinchiusi; non conoscono la luce.
17 Il mattino è per loro come ombra di morte, perché essi conoscono bene i terrori dell'ombra di morte.
18 Passano velocemente sulla superficie delle acque, la loro porzione è maledetta sulla terra, e nessuno entrerebbe piú nelle loro vigne.
19 Come la siccità e il calore consumano le acque della neve, cosí fa lo Sceol con chi ha peccato.
20 Il grembo materno lo dimentica, i vermi ne mangiano con gusto e non sarà piú ricordato; il malvagio sarà troncato come un albero.
21 Egli divorava la sterile che non ha figli e non faceva alcun bene alla vedova!
22 Ma Dio con la sua forza trascina via i potenti e, anche se sorgono di nuovo, nessuno può essere sicuro della vita.
23 Dà loro sicurezza, ed essi fanno affidamento su di essa; tuttavia i suoi occhi osservano le loro vie.
24 Sono innalzati per breve tempo, ma poi non sono piú; sono abbattuti e sono portati via come tutti gli altri; sono falciati come le teste delle spighe di grano.
25 Se cosí non è, chi potrà smentirmi e annullare il valore delle mie parole?».
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