Bible in 90 Days
3 Per ogni cosa c'è la sua stagione c'è un tempo per ogni situazione sotto il cielo:
2 un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato,
3 un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire,
4 un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per danzare,
5 un tempo per gettare via pietre e un tempo per raccogliere pietre, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci,
6 un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttare via,
7 un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare,
8 un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
9 Che vantaggio ha chi lavora da tutto ciò in cui si affatica?
10 Ho visto l'occupazione che DIO dà ai figli degli uomini, perché vi si affatichino.
11 Egli ha fatto ogni cosa bella nel suo tempo; ha persino messo l'eternità nei loro cuori, senza che alcun uomo possa scoprire l'opera che DIO ha fatto dal principio alla fine.
12 Ho cosí compreso che non c'è nulla di meglio che rallegrarsi e far del bene mentre uno vive;
13 e che ogni uomo che mangia, beve a e gode benessere in tutta la sua fatica, questo è un dono di DIO.
14 Ho compreso che tutto quello che Dio fa è per sempre; non vi si può aggiungere nulla e nulla vi si può togliere e DIO fa cosí, perché gli uomini lo temano.
15 Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà è già stato, e DIO investiga ciò che è passato.
16 Ho pure visto sotto il sole che al posto del giudizio c'era empietà, e al posto della giustizia c'era empietà.
17 Cosí ho detto in cuor mio: «DIO giudicherà il giusto e l'empio, perché c'è un tempo stabilito per ogni cosa e per ogni opera».
18 Ho detto in cuor mio: «Riguardo alla condizione dei figli degli uomini, DIO li mette alla prova, perché essi stessi si rendano conto che sono come bestie».
19 Infatti tutto ciò che succede ai figli degli uomini succede alle bestie; ad entrambi succede la stessa cosa. Come muore l'uno, cosí muore l'altra. Sí, hanno tutti uno stesso soffio; e l'uomo non ha alcuna superiorità sulla bestia perché tutto è vanità.
20 Tutti vanno nello stesso luogo: tutti vengono dalla polvere e tutti ritornano alla polvere.
21 Chi sa se lo spirito dei figli degli uomini, sale in alto, e se lo spirito della bestia scende in basso nella terra?
22 Cosí mi sono reso conto che non c'è nulla di meglio per l'uomo che rallegrarsi nel suo lavoro, perché questa è la sua parte. Chi lo porterà infatti a vedere ciò che accadrà dopo di lui?
4 Mi sono quindi messo a considerare tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole, ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li consoli; dal lato dei loro oppressori c'era la forza, ma neppure essi hanno chi li consoli.
2 Per cui ho ritenuto i morti, che sono già morti, piú felici dei vivi che sono ancora in vita;
3 ma ancor piú felice degli uni e degli altri, colui che non è mai esistito e non ha ancora visto le azioni malvagie che si commettono sotto il sole.
4 Ho pure visto che ogni fatica e ogni successo nel lavoro risultano in invidia dell'uno contro l'altro. Anche questo è vanità e un cercare di afferrare il vento.
5 Lo stolto incrocia le braccia e divora la propria carne.
6 Val piú una manciata con riposo che due manciate con fatica, cercando di afferrare il vento.
7 Ho visto anche un'altra vanità sotto il sole:
8 uno è completamente solo e non ha né figlio né fratello, eppure la sua fatica non ha fine e i suoi occhi non sono sazi di ricchezze. Ma non si chiede: «Per chi mi affatico e mi privo di ogni bene?». Anche questo è vanità e una fatica penosa.
9 Due valgon meglio di uno solo, perché hanno una buona ricompensa per la loro fatica.
10 Se infatti cadono, l'uno rialza l'altro; ma guai a chi è solo e cade, perché non ha nessun altro che lo rialzi!
11 Cosí pure se due dormono assieme si possono riscaldare; ma uno solo come farà a riscaldarsi?
12 Se uno può sopraffare chi è solo, due gli possono resistere; una corda a tre capi non si rompe tanto presto.
13 E' meglio un giovane povero e saggio che un re vecchio e stolto, che non sa piú ricevere ammonimenti.
14 Poiché il giovane è uscito di prigione per regnare, anche se era nato povero nel suo regno.
15 Ho visto tutti i viventi che camminano sotto il sole unirsi al giovane, che va a mettersi al posto dell'altro.
16 Era innumerevole tutto il popolo, tutti quelli che erano stati prima di loro. Tuttavia quelli che verranno dopo non saranno contenti di lui! Anche questo è vanità e un cercare di afferrare il vento.
5 (04-1) Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di DIO: avvicinati per ascoltare piuttosto che per offrire il sacrificio degli stolti, i quali non sanno neppure di far male.
2 (04-2) Non essere precipitoso con la tua bocca, e il tuo cuore non si affretti a proferire alcuna parola davanti a DIO, perché DIO è in cielo e tu sulla terra, perciò le tue parole siano poche.
3 (04-3) Poiché con le molte occupazioni vengono i sogni, e con le molte parole la voce dello stolto.
4 (04-4) Quando hai fatto un voto a DIO non indugiare ad adempierlo, perché egli non si compiace degli stolti; adempi il voto che hai fatto.
5 (04-5) E' meglio non fare voti, che farli e poi non adempierli.
6 (04-6) Non lasciare che la tua bocca porti il tuo corpo a peccare, e non dire davanti al messaggero di Dio: «E' stato uno sbaglio». Perché dovrebbe DIO adirarsi per le tue parole e distruggere l'opera delle tue mani?
7 (04-7) Poiché nei molti sogni e nelle molte parole c'è vanità; ma tu temi DIO,
8 (04-8) Se nella provincia vedi l'oppressione del povero e la perversione violenta del diritto e della giustizia, non meravigliarti della cosa; poiché sopra un'alta autorità ne veglia una piú alta, e sopra di loro, delle autorità ancora piú alte.
9 (04-9) La terra ha piú vantaggi di ogni altra cosa, e il re stesso è servito dal campo.
10 (04-10) Chi ama il denaro non si sazia di denaro, e chi ama le ricchezze non ne trae profitto. Anche questo è vanità.
11 (04-11) Quando crescono i beni, aumentano anche quelli che li divorano; e quale vantaggio ne hanno i proprietari, se non di vederli con i loro occhi?
12 (04-12) Dolce è il sonno del lavoratore, sia che mangi poco o molto; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.
13 (04-13) C'è un altro deplorevole male che ho visto sotto il sole: ricchezze conservate per il loro proprietario a suo danno.
14 (04-14) Quelle ricchezze vanno perdute per un cattivo affare, e cosí nelle mani del figlio che ha generato non resta piú nulla.
15 (04-15) Com'era uscito dal grembo di sua madre, cosí nudo tornerà per andare com'era venuto, senza prendere nulla dalla sua fatica che possa portare via con sé.
16 (04-16) Anche questo è un male deplorevole: che se ne vada esattamente come era venuto; e quale vantaggio ne ha dall'aver faticato per il vento?
17 (04-17) Inoltre egli mangia tutti i giorni della sua vita nelle tenebre, e ha molte afflizioni, infermità e crucci.
18 (04-18) Ecco ciò che ho compreso: è bene e opportuno per l'uomo mangiare, bere e godere del bene di tutta la fatica che compie sotto il sole, tutti i giorni di vita che DIO gli dà, perché questa è la sua parte.
19 (04-19) Ogni uomo a cui DIO concede ricchezze e beni e a cui dà pure di poterne godere di prendere la propria parte e di gioire della sua fatica, questo è dono di DIO.
20 (04-20) Egli infatti non ricorderà molto i giorni della sua vita, perché DIO gli risponde mediante la gioia del suo cuore.
6 C'è un altro male che ho visto sotto il sole e che è diffuso fra gli uomini:
2 uno a cui DIO ha dato ricchezze, beni e gloria, e non gli manca nulla di tutto ciò che può desiderare, ma DIO non gli concede di poterne godere; ma ne gode un estraneo. Questo è vanità e un grande male.
3 Se uno generasse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i giorni dei suoi anni ma la sua anima non si sazia di beni e non ha neppure sepoltura, io dico che un aborto è piú felice di lui;
4 poiché è venuto invano e se ne va nelle tenebre, e il suo nome è coperto di tenebre.
5 Anche se non ha visto né conosciuto il sole, tuttavia ha piú riposo dell'altro.
6 Sí, anche se dovesse vivere due volte mille anni, senza però godere dei suoi beni. Non vanno tutti a finire nello stesso luogo?
7 Tutta la fatica dell'uomo è per la sua bocca, tuttavia il suo appetito non si sazia mai.
8 Quale vantaggio ha il saggio sopra lo stolto? Quale vantaggio ha il povero se sa come camminare davanti ai viventi?
9 E' meglio vedere con gli occhi che vagare con il desiderio. Anche questo è vanità e un cercare di afferrare il vento.
10 Ciò che è, è già stato chiamato da tempo per nome e si sa che cos'è l'uomo e che non può contendere con chi è piú forte di lui.
11 Poiché ci sono molte cose che aumentano la vanità, quale vantaggio ne ha l'uomo?
12 Chi conosce infatti ciò che è buono per l'uomo in questa vita, durante tutti i giorni della sua vita vana che egli trascorre come un'ombra? Chi sa dire all'uomo cosa avverrà dopo di lui sotto il sole?
7 Un buon nome è preferibile a un olio profumato, e il giorno della morte meglio del giorno della nascita.
2 E' meglio andare in una casa dove c'è lutto, che andare in una casa dove si fa festa, perché quella è la fine di ogni uomo, e chi vive vi porrà mente.
3 La tristezza è preferibile al riso, perché davanti a un volto triste, il cuore diventa migliore.
4 Il cuore del saggio è in una casa di lutto, ma il cuore degli stolti è in una casa di allegria.
5 E' meglio per qualcuno ascoltare la riprensione del saggio che ascoltare il canto degli stolti
6 perché com'è il crepitìo dei pruni sotto una pentola, cosí è il riso dello stolto. Anche questo è vanità.
7 Certo l'oppressione rende insensato il saggio, e il regalo fa perdere il senno.
8 Meglio la fine di una cosa che il suo inizio, e meglio il paziente di spirito che il superbo di spirito.
9 Non affrettarti nel tuo spirito ad adirarti, perché l'ira alberga nel seno degli stolti.
10 Non dire: «Come mai i giorni passati erano migliori di questi?», perché non è saggio fare una tale domanda.
11 La sapienza è buona assieme a un patrimonio ed è vantaggiosa per quelli che vedono il sole.
12 Poiché la sapienza è un riparo come lo è il denaro; ma l'eccellenza della conoscenza sta in questo: la sapienza fa vivere quelli che la possiedono.
13 Considera l'opera di DIO: chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto storto?
14 Nel giorno della prosperità sii allegro, ma nel giorno dell'avversità rifletti. DIO ha fatto tanto l'uno che l'altro, perché l'uomo non scopra nulla di ciò che accadrà dopo di lui.
15 Ho visto di tutto nei giorni della mia vanità. C'è il giusto che perisce nella sua giustizia e c'è l'empio che vive a lungo nella sua malvagità.
16 Non essere troppo giusto né eccessivamente saggio. Perché vorresti distruggerti?
17 Non essere troppo malvagio e non essere stolto. Perché vuoi morire prima del tuo tempo?
18 E' bene che tu stia aggrappato a questo e che non ritragga la mano da quello, perché chi teme DIO eviterà tutte queste cose.
19 La sapienza rende il saggio piú forte di dieci potenti in una città.
20 Non c'è infatti alcun uomo giusto sulla terra, che faccia il bene e non pecchi.
21 Inoltre non fare attenzione a tutte le parole che si dicono, per non sentirti maledire dal tuo servo
22 perché anche il tuo cuore sa che tu stesso hai molte volte maledetto altri.
23 Io ho esaminato tutto questo con sapienza. Ho detto: «Diventerò saggio»; ma la sapienza è ben lontana da me.
24 Una cosa che è tanto lontana e tanto profonda, chi la può trovare?
25 Allora ho applicato il mio cuore per conoscere, per investigare e per ricercare la sapienza e la ragione delle cose e per conoscere la malvagità della follia e la stoltezza della pazzia;
26 e ho trovato una cosa piú amara della morte: la donna il cui cuore è lacci e reti, e le cui mani sono catene. Chi è gradito a DIO le sfugge, ma il peccatore sarà preso da lei.
27 Ecco ciò che ho trovato», dice il Predicatore, «esaminando le cose una ad una, per trovare la ragione.
28 Ciò che io cerco ancora, ma non ho trovato: un uomo fra mille lo trovato ma una donna fra tutte queste non l'ho trovata.
29 Ecco, solo questo ho trovato: DIO ha fatto l'uomo retto, ma gli uomini hanno ricercato molti artifici.
8 Chi è come il saggio? Chi conosce l'interpretazione delle cose? La sapienza dell'uomo fa risplendere la sua faccia e ne cambia la durezza del volto.
2 Io ti consiglio: osserva il comando del re, a motivo del giuramento fatto a DIO.
3 Non avere fretta ad allontanarti dalla sua presenza e non persistere in una cosa cattiva, perché egli fa tutto ciò che gli piace.
4 Infatti la parola del re è potente; e chi gli può dire: «Che cosa fai?».
5 Chi osserva il suo comando non proverà alcun male; il cuore dell'uomo saggio sa infatti discernere il tempo e il giudizio,
6 perché per ogni cosa c'è un tempo e un giudizio, e la malvagità dell'uomo pesa grandemente su di lui.
7 Poiché egli non sa ciò che avverrà; chi infatti gli dirà come andranno le cose?
8 Non c'è uomo che abbia potere sullo spirito per poterlo trattenere, o che abbia potere sul giorno della morte. Non c'è congedo in battaglia, e l'iniquità non può salvare chi la commette.
9 Ho visto tutto questo e ho posto mente a tutto ciò che si fa sotto il sole; c'è un tempo in cui un uomo signoreggia su un altro per suo danno.
10 Poi ho visto degli empi venire sepolti, i quali erano entrati e usciti dal luogo santo; essi pure erano stati dimenticati nella città dove avevano fatto tali cose. Anche questo è vanità.
11 Poiché la sentenza contro una cattiva azione non è prontamente eseguita, il cuore dei figli degli uomini è pieno di voglia di fare il male.
12 Anche se il peccatore fa cento volte il male e prolunga i suoi giorni, tuttavia io so che otterranno bene quelli che temono DIO, che provano timore davanti a lui.
13 Ma non c'è bene per l'empio, e non prolungherà i suoi giorni come l'ombra perché non prova timore davanti a DIO.
14 C'è una vanità che avviene sulla terra: ci sono dei giusti che sono trattati come spetterebbe all'opera degli empi, e ci sono degli empi che sono trattati come spetterebbe all'opera dei giusti. Ho detto che anche questo è vanità.
15 Cosí ho lodato l'allegria, perché non c'è nulla di meglio per l'uomo sotto il sole che mangiare, bere e stare allegro, perché questo rimane con lui nella sua fatica durante i giorni di vita che DIO gli dà sotto il sole.
16 Quando io ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza e a considerare l'affannarsi che si fa sulla terra (anche se uno non concede riposo ai propri occhi né giorno né notte),
17 allora ho visto tutta l'opera di DIO, che l'uomo non può arrivare a scoprire tutto ciò che si fa sotto il sole perché, anche se l'uomo si affatica a cercare, non riesce a scoprirlo; e anche se il saggio dice di sapere, non è in grado di scoprirlo.
9 Cosí io ho considerato tutto questo nel mio cuore per cercare di chiarirlo: che i giusti e i saggi e le loro opere sono nelle mani di DIO. L'uomo non conosce né l'amore né l'odio; tutto è davanti a loro.
2 Tutto succede egualmente a tutti: la stessa sorte attende il giusto e l'empio il buono, il puro e l'impuro, chi offre sacrifici e chi non li offre. Come è il buono cosí è il peccatore, e chi giura è come chi teme di giurare.
3 Questo è un male in tutto ciò che si fa sotto il sole: hanno tutti la stessa sorte, e inoltre il cuore dei figli degli uomini è pieno di malvagità e la follia risiede nel loro cuore mentre vivono; poi se ne vanno ai morti.
4 Finché uno è unito a tutti gli altri viventi c'è speranza, perché un cane vivo val meglio di un leone morto.
5 I viventi infatti sanno che moriranno ma i morti non sanno nulla; per loro non c'è piú alcuna ricompensa, perché la loro memoria è dimenticata.
6 Anche il loro amore, il loro odio e la loro invidia sono ormai periti, ed essi non avranno mai piú alcuna parte in tutto ciò che si fa sotto il sole.
7 Va mangia il tuo pane con gioia e bevi il tuo vino con cuore lieto, perché DIO ha già gradito le tue opere.
8 Le tue vesti siano bianche in ogni tempo, e l'olio non manchi mai sul tuo capo.
9 Godi la vita con la moglie che ami per tutti i giorni della tua vita di vanità, che egli ti ha concesso sotto il sole per tutti i giorni della tua vanità, perché questa è la tua parte nella vita e nella fatica che compi sotto il sole.
10 Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con tutta la tua forza, perché nello Sceol dove vai, non c'è piú ne lavoro né pensiero né conoscenza né sapienza.
11 Ho pure visto sotto il sole che la corsa non è vinta da chi è veloce, né la battaglia dai forti; né il pane va ai saggi, né le ricchezze agli uomini intelligenti, né il favore a quelli abili, ma a tutti le cose avvengono secondo il tempo e il caso.
12 Poiché l'uomo non conosce la sua ora: come i pesci che sono presi in una rete crudele, e come gli uccelli che sono colti in un laccio, cosí i figli degli uomini sono presi nel laccio al tempo dell'avversità, quando piomba su di loro improvvisamente.
13 Ho visto anche questo esempio di sapienza sotto il sole, e mi è parsa grande.
14 C'era una piccola città con pochi uomini dentro; un gran re le venne contro, la cinse d'assedio e vi costruí contro grandi bastioni.
15 Si trovava però in essa un uomo povero e saggio che con la sua sapienza salvò la città. Tuttavia nessuno si ricordò di quell'uomo povero.
16 Allora io dissi: «La sapienza val piú della forza; ma la sapienza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate».
17 Le parole dei saggi pronunciate con calma si ascoltano meglio delle grida di chi domina fra gli stolti.
18 La sapienza val piú delle armi da guerra; ma un solo peccatore distrugge un gran bene.
10 Le mosche morte fanno puzzare l'olio del profumiere: cosí un po' di follia guasta il pregio della sapienza e della gloria.
2 Il cuore del saggio è alla sua destra, ma il cuore dello stolto è alla sua sinistra.
3 Anche quando lo stolto cammina per la strada, il senno gli manca e mostra a tutti che è uno stolto.
4 Se l'ira di un sovrano si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa offese anche gravi.
5 C'è un male che ho visto sotto il sole, un errore che viene da chi governa:
6 la follia è posta in cariche elevate, mentre i ricchi seggono in luoghi bassi.
7 Ho visto servi a cavallo e principi camminare a piedi come servi.
8 Chi scava una fossa vi può cadere dentro, e chi demolisce un muro può essere morso da una serpe.
9 Chi sposta delle pietre può esserne ferito, e chi spacca la legna si mette in pericolo.
10 Se la scure è smussata e non se ne affila il taglio, bisogna usare maggior forza, ma la sapienza ha il vantaggio di riuscire sempre.
11 Se il serpente morde perché non è stato incantato, l'incantatore diventa inutile.
12 Le parole della bocca del saggio sono piene di grazia, ma le labbra dello stolto lo distruggono.
13 L'inizio del suo parlare è stoltezza, e la fine del suo dire è pazzia dannosa.
14 Anche se lo stolto moltiplica le parole, l'uomo non sa che cosa avverrà, chi gli può dire ciò che avverrà dopo di lui?
15 La fatica dello stolto lo stanca, perché non sa neppure come andare in città.
16 Guai a te, o paese, il cui re è un fanciullo, e i cui principi pranzano fin dal mattino!
17 Beato te, o paese, il cui re è di stirpe nobile, e i cui principi pranzano al tempo giusto, per ristorare le forze e non per ubriacarsi!
18 Per la pigrizia le travi della casa crollano, e per l'inattività delle mani piove in casa.
19 Un banchetto è fatto per divertirsi, e il vino rallegra la vita, ma il denaro viene incontro ad ogni bisogno.
20 Non maledire il re neppure col pensiero, e non maledire il ricco nella tua camera da letto, perché un uccello del cielo potrebbe portare lontano la tua voce, e un uccello in volo potrebbe riferire la cosa.
11 Getta il tuo pane sulle acque, perchè dopo molto tempo lo ritroverai.
2 Fanne parte a sette e anche a otto, perché tu non sai quale sventura ti può accadere sulla terra.
3 Se le nubi sono piene di pioggia, la riversano sulla terra; e se un albero cade a sud o a nord, nel posto dove esso cade, là rimane.
4 Chi bada al vento non seminerà, e chi sta a guardare alle nuvole non mieterà.
5 Come tu non conosci la via del vento, né come si formino le ossa nel grembo della donna incinta, cosí non conosci l'opera di DIO che fa tutto.
6 Semina il tuo seme, al mattino e la sera non dar riposo alla tua mano, perché tu non sai quale dei due riuscirà meglio: se questo o quello, o se saranno buoni tutt'è due.
7 La luce è dolce, ed è cosa piacevole per gli occhi vedere il sole.
8 Anche se un uomo vive per molti anni se li goda tutti, ma pensi ai giorni delle tenebre, che saranno molti; tutto ciò che avverrà è vanità.
9 Rallegrati pure, o giovane, nella tua giovinezza e gioisca il tuo cuore nei giorni della tua giovinezza; segui pure le vie del tuo cuore e la visione dei tuoi occhi, ma sappi che per tutte queste cose DIO ti chiamerà in giudizio.
10 Elimina dal tuo cuore la tristezza e allontana dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e l'adolescenza sono vanità.
12 Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni cattivi e giungano gli anni dei quali dirai: «Non ho in essi alcun piacere»,
2 prima che si oscurino il sole, la luce, la luna e le stelle, e ritornino le nubi dopo la pioggia:
3 nell'età in cui i guardiani della casa tremano, gli uomini forti si curvano, le macinatrici smettono di lavorare perché rimaste in poche, quelli che guardano dalle finestre si oscurano
4 e le porte sulla strada si chiudono; quando diminuisce il rumore della macina, uno si alza al canto di un uccello, e tutte le figlie del canto si affievoliscono;
5 quando uno ha paura delle altezze e di spaventi per la strada, quando il mandorlo fiorisce, la locusta è un peso, e il desiderio viene meno, perché l'uomo va alla sua dimora eterna e i piagnoni vanno in giro per le strade.
6 Ricordati del tuo Creatore prima che il cordone d'argento si rompa, il vaso d'oro si spezzi, la brocca si rompa alla fonte e la ruota vada in frantumi al pozzo
7 e la polvere ritorni alla terra com'era prima e lo spirito torni a DIO che lo ha dato.
8 «Vanità delle vanità», dice il Predicatore, «tutto è vanità».
9 Il Predicatore, oltre ad essere un saggio, ha anche insegnato al popolo la conoscenza e ha ponderato, ricercato e messo in ordine un gran numero di proverbi.
10 Il Predicatore si è studiato di trovare parole piacevoli; e le cose scritte sono giuste e vere.
11 Le parole dei saggi sono come pungoli e le raccolte dei dotti sono come chiodi ben piantati; esse sono date da un solo Pastore.
12 Figlio mio, sta' in guardia di tutto ciò che va al di là di questo. Si scrivono tanti libri, ma non si finisce mai, e il molto studiare affatica il corpo.
13 Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: «Temi DIO e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell'uomo».
14 Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male.
1 Il Cantico dei Cantici che è di Salomone.
2 Mi baci con i baci della sua bocca! Poiché il tuo amore è migliore del vino.
3 Per la fragranza dei tuoi gradevoli olii profumati il tuo nome è un olio profumato versato; per questo ti amano le fanciulle.
4 Attirami a te! Noi ti correremo dietro. Il re mi ha portato nelle sue camere. Noi gioiremo e ci rallegreremo in te; noi ricorderemo il tuo amore piú del vino. A ragione ti amano.
5 Io sono nera ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come le cortine di Salomone.
6 Non guardate se son nera, perché il sole mi ha abbronzata. I figli di mia madre si sono adirati con me; mi hanno posto a guardia delle vigne, ma la mia propria vigna non l'ho custodita.
7 Dimmi, o tu che il mio cuore ama dove pascoli il gregge e dove lo fai riposare a mezzogiorno. Perché mai dovrei io essere come una donna velata presso le greggi dei tuoi compagni?
8 Se non lo sai, o la piú bella delle donne, segui le tracce del gregge e fa' pascolare le tue caprette presso le tende dei pastori.
9 Amica mia, io ti assomiglio alla mia cavalla tra i carri del Faraone.
10 Le tue guance sono belle con ornamenti, e il tuo collo con collane di perle.
11 Noi faremo per te collane d'oro con borchie d'argento.
12 Mentre il re siede a mensa, il mio nardo effonde la sua fragranza.
13 Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra; egli riposerà tutta la notte fra le mie mammelle.
14 Il mio diletto è per me un mazzo di fiori di alcanna nelle vigne di En-ghedi.
15 Ecco sei bella, amica mia, ecco sei bella! I tuoi occhi sono come quelli delle colombe.
16 Come sei bello, mio diletto, e anche amabile! Per di più il nostro letto è verdeggiante.
17 Le travi delle nostre case sono cedri e i nostri soffitti di cipresso.
2 Io sono la rosa di Sharom il giglio, delle valli.
2 Come un giglio tra le spine, cosí è l'amica mia tra le fanciulle.
3 Come un melo fra gli alberi del bosco, cosí è il mio diletto fra i giovani. Ho grandemente desiderato di stare alla sua ombra e là mi sono seduta, e il suo frutto era dolce al mio palato.
4 Mi ha condotto nella casa del banchetto, e il suo vessillo su di me è amore.
5 Sostenetemi con focacce d'uva, ristoratemi con pomi, perché io sono malata d'amore.
6 La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.
7 Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi, non destate e non svegliate l'amore mio, finché cosí le piace.
8 Ecco la voce del mio diletto! Ecco, egli viene saltando sui monti, balzando sui colli.
9 Il mio diletto è simile a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro al nostro muro, guarda dalle finestre, lancia occhiate attraverso l'inferriata.
10 Il mio dilettomi ha parlato e mi ha detto: «Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!
11 Poiché, ecco, l'inverno è passato, la pioggia è cessata, se n'è andata.
12 I fiori appaiono sulla terra, il tempo del cantare è giunto, e nel nostro paese si ode la voce della tortora.
13 Il fico mette fuori i suoi fichi acerbi, e le viti in fiore diffondono una soave fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni.
14 O mia colomba, che stai nelle fenditure delle rocce, nei nascondigli dei dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce, perché la tua voce è piacevole, e il tuo viso è leggiadro».
15 Prendete le volpi, le piccole volpi che danneggiano le vigne, perchè le nostre vigne sono in fiore.
16 Il mio diletto è mio, e io sono sua; egli pascola il gregge fra i gigli,
17 Prima che spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, ritorna, o mio diletto, e sii come una gazzella o un cerbiatto sui monti che ci separano.
3 Sul mio letto durante la notte, ho cercato colui che il mio cuore ama; ho cercato, ma non l'ho trovato,
2 Ora mi alzerò e andrò attorno per la città; per le strade e per le piazze cercherò colui che il mio cuore ama. L'ho cercato, ma non l'ho trovato.
3 Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno incontrata. Ho chiesto loro: «Avete visto colui che il mio cuore ama?».
4 Le avevo appena oltrepassate, quando trovai colui che il mio cuore ama. L'ho stretto saldamente e non intendo lasciarlo finché non l'avrò condotto in casa di mia madre e nella camera di colei che mi ha concepito.
5 Vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi, non destate e non svegliate l'amore mio finché cosí le piace.
6 Chi è costei che sale dal deserto, come colonne di fumo, profumata di mirra e d'incenso, e d'ogni polvere aromatica dei mercanti?
7 Ecco il letto di Salomone, intorno al quale stanno sessanta uomini valorosi, dei prodi d'Israele.
8 Tutti maneggiano la spada, sono esperti nella guerra; ognuno porta la sua spada al fianco per gli spaventi notturni.
9 Il re Salomone si è fatto una lettiga con legno del Libano.
10 Ha fatto le sue colonne d'argento, la sua spalliera d'oro, il suo seggio di porpora; il suo interno è ricamato con amore dalle figlie di Gerusalemme.
11 Uscite, figlie di Sion, mirate il re Salomone con la corona di cui l'ha incoronato sua madre, nel giorno delle sue nozze, nel giorno dell'allegrezza del suo cuore.
4 Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi dietro al tuo velo sono come quelli delle colombe; i tuoi capelli sono come un gregge di capre, che pascolano sul monte Galaad.
2 I tuoi denti sono come un gregge di pecore tosate, che tornano dal lavatoio; tutte hanno gemelli, e nessuna di esse è sterile,
3 Le tue labbra sono come un filo di scarlatto, e la tua bocca è graziosa; le tue tempie dietro al tuo velo sono come uno spicchio di melagrana.
4 Il tuo collo è come la torre di Davide, costruita per un'armeria, su cui sono appesi mille scudi, tutti scudi di uomini valorosi.
5 Le tue due mammelle sono come due cerbiatti, gemelli di gazzella, che pascolano fra i gigli.
6 Prima che spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, me ne andrò al monte della mirra e al colle dell'incenso.
7 Tu sei tutta bella, amica mia, e non c'è in te alcun difetto.
8 Vieni con me dal Libano, o mia sposa vieni con me dal Libano! Guarda dalla sommità dell'Amana, dalla sommità del Senir e dell'Hermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi.
9 Tu mi hai rapito il cuore, o mia sorella sposa mia; tu mi hai rapito il cuore con un solo sguardo dei tuoi occhi, con uno solo dei monili del tuo collo.
10 Quanto è piacevole il tuo amore, o mia sorella, sposa mia! Quanto migliore del vino è il tuo amore e la fragranza dei tuoi olii profumati è piú soave di tutti gli aromi!
11 O sposa mia, le tue labbra stillano come un favo di miele, miele e latte sono sotto la tua lingua, e la fragranza delle tue vesti è come la fragranza del Libano.
12 La mia sorella, la mia sposa è un giardino chiuso, una sorgente chiusa, una fonte sigillata.
13 I tuoi germogli sono un giardino di melograni con frutti squisiti, piante di alcanna con nardo,
14 nardo e croco, cannella e cinnamomo, con ogni specie di alberi d'incenso, mirra ed aloe, con tutti i migliori aromi.
15 Tu sei una fonte di giardini, un pozzo di acque vive, ruscelli che scaturiscono dal Libano.
16 Lèvati, aquilone, e vieni, austro, soffia sul mio giardino, e i suoi aromi si effondano! Entri il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti!
5 Sono entrato nel mio giardino, o mia sorella, sposa mia, ho colto la mia mirra col mio balsamo; ho mangiato il mio favo col mio miele, ho bevuto il mio vino col mio latte. Amici, mangiate, bevete; sí inebriatevi, o diletti!
2 Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio diletto, che picchia e dice: «Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, mia perfetta, perché il mio capo è pieno di rugiada, e i miei riccioli di gocce della notte».
3 Mi sono tolta la veste, come me la rimetterei? Mi sono lavata i piedi, come li sporcherei di nuovo?
4 Il mio diletto ha messo la mano nel buco della porta, e le mie viscere si sono commosse per lui.
5 Mi sono alzata per aprire al mio diletto, e le mie mani hanno stillato mirra, le mie dita mirra liquida, che scorreva sulla maniglia della serratura.
6 Ho aperto al mio diletto, ma il mio diletto si era ritirato e se n'era andato. Il mio cuore veniva meno mentr'egli parlava. L'ho cercato, ma non l'ho trovato; ho chiamato, ma non mi ha risposto.
7 Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno trovata, mi hanno percossa, mi hanno ferita; le guardie delle mura mi hanno strappato il velo.
8 Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto, che gli direte? Ditegli che sono malata d'amore.
9 Che cos'è il tuo diletto piú di un altro diletto, o la piú bella fra le donne? Che cos'è il tuo diletto piú di un altro diletto perché ci scongiuri cosí?
10 Il mio diletto è bianco e vermiglio, e si distingue fra diecimila.
11 Il suo capo è oro finissimo, i suoi riccioli sono crespi, neri come il corvo.
12 I suoi occhi sono come colombe presso ruscelli d'acqua, lavati nel latte, propriamente incastonati come una pietra preziosa in un anello.
13 Le sue guance sono come un'aiuola di balsamo, come aiuole di erbe aromatiche; le sue labbra sono gigli, che stillano mirra liquida.
14 Le sue mani sono anelli d'oro, tempestate di pietre preziose, il suo ventre è avorio lucente, ricoperto di zaffiri.
15 Le sue gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d'oro puro. Il suo aspetto è come il Libano, maestoso come i cedri.
16 La sua bocca è la dolcezza stessa, sí, egli è attraente in tutto. Questo è il mio diletto, questo è il mio amico, o figlie di Gerusalemme.
6 Dov'è andato il tuo diletto, o la piú bella fra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché lo possiamo cercare con te?
2 Il mio diletto è sceso nel suo giardino, nelle aiuole di balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli.
3 Io sono del mio diletto, e il mio diletto è mio; egli pascola il gregge fra i gigli.
4 Amica mia, tu sei bella come Tirtsah, leggiadra come Gerusalemme, tremenda come un esercito a bandiere spiegate.
5 Distogli da me i tuoi occhi, perché mi turbano. I tuoi capelli sono come un gregge di capre, che pascolano sul monte Galaad.
6 I tuoi denti sono come un gregge di pecore, che tornano dal lavatoio, tutte hanno gemelli e nessuna di esse è sterile,
7 Le tue tempie dietro al tuo velo sono come uno spicchio di melagrana.
8 Ci sono sessanta regine e ottanta concubine, e fanciulle senza numero.
9 Ma la mia colomba, la mia perfetta, è unica; è l'unica di sua madre, la prescelta di colei che l'ha partorita. Le fanciulle l'hanno vista e l'hanno proclamata beata, sí, anche le regine e le concubine, e l'hanno lodata.
10 Chi è costei che appare come l'alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate?
11 Io sono discesa nel giardino dei noci per vedere le piante verdeggianti della valle, per vedere se le viti erano in fiore e i melograni mettevano le gemme.
12 Non so come, ma il mio desiderio mi ha posta sui carri del mio nobile popolo.
13 Ritorna, ritorna, o Shulammita, ritorna, ritorna, perché possiamo ammirarti. Che cosa vedete nella Shulammita? Come una danza a due schiere?
7 Come sono belli i tuoi piedi nei calzari, o figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come gioielli, opera di mano d'artista.
2 Il tuo ombelico è una coppa rotonda, ove non manca mai vino aromatico. Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato di gigli.
3 Le tue due mammelle sono come due cerbiatti, gemelli di gazzella.
4 Il tuo collo è come una torre d'avorio; i tuoi occhi sono come le piscine di Heshbon presso la porta di Bath-Rabbim. Il tuo naso è come la torre del Libano, che guarda verso Damasco.
5 Il tuo capo si eleva su di te come il Karmel e i capelli del tuo capo sono porpora; un re è fatto prigioniero dalle tue trecce.
6 Come sei bella e come sei leggiadra, o amore mio, con tutte le tue delizie!
7 La tua statura è simile alla palma, e le tue mammelle a grappoli.
8 Ho detto: «Salirò sulla palma e afferrerò i suoi rami». Siano le tue mammelle come i grappoli della vite, la fragranza del tuo alito come quello dei pomi,
9 e i baci della tua bocca come un vino squisito, che scende dolcemente per il mio diletto, sfiorando delicatamente le labbra di chi dorme.
10 Io sono del mio diletto, e il suo desiderio è verso di me.
11 Vieni, mio diletto, usciamo nei campi, passiamo la notte nei villaggi!
12 Alziamoci presto al mattino per andare nelle vigne e per vedere se la vite ha messo i germogli e i suoi fiori sono sbocciati, e se i melograni sono in fiore. Là ti darò il mio amore.
13 Le mandragole, effondono la loro fragranza, e sulle nostre porte ci sono frutti squisiti di ogni genere, freschi e appassiti, che ho conservato per te, mio diletto.
8 Oh, fossi tu come un mio fratello, allattato alle mammelle di mia madre! Trovandoti fuori ti bacerei, e nessuno mi disprezzerebbe.
2 Ti condurrei e ti introdurrei in casa di mia madre; tu mi ammaestreresti e io ti darei da bere vino aromatico, del succo del mio melograno.
3 La sua sinistra sia sotto il mio capo e la sua destra mi abbracci!
4 O figlie di Gerusalemme, vi scongiuro non destate e non svegliate l'amore mio, finché cosí le piace.
5 Chi è costei che sale dal deserto appoggiata al suo diletto? Ti ho svegliata sotto il melo, dove tua madre ti ha partorito, dove quella che ti ha partorito ti ha dato alla luce.
6 Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; poiché l'amore è forte come la morte, la gelosia è dura come lo Sceol. Le sue fiamme sono fiamme di fuoco, una fiamma ardente.
7 Le grandi acque non potrebbero spegnere l'amore, né i fiumi sommergerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, sarebbe certamente disprezzato.
8 Noi abbiamo una piccola sorella, che non ha ancora mammelle; che cosa faremo per la nostra sorella, nel giorno in cui si parlerà di lei?
9 Se è un muro, costruiremo su di lei un palazzo d'argento; se è una porta, la rafforzeremo con tavole di cedro.
10 Io sono un muro, e le mie mammelle sono come torri; perciò ai suoi occhi sono divenuta come colei che ha trovato pace.
11 Salomone aveva una vigna a Baal-Hamon; egli affidò la vigna a dei guardiani, ognuno dei quali doveva portare come suo frutto mille sicli d'argento.
12 La mia vigna, che è mia, sta davanti a me. Tu, Salomone, tieni pure i mille sicli, e i guardiani del suo frutto ne abbiano duecento.
13 O tu che dimori nei giardini, i compagni stanno ascoltando la tua voce; fammela sentire.
14 Fa' presto, mio diletto e sii simile a una gazzella o a un cerbiatto, sui monti degli aromi!
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