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Bible in 90 Days

An intensive Bible reading plan that walks through the entire Bible in 90 days.
Duration: 88 days
La Bibbia della Gioia (BDG)
Version
Marco 9:14 - Luca 1:80

Gesù sulla terra

14 Quando giunsero ai piedi della montagna, trovarono unʼenorme folla stretta attorno agli altri nove discepoli, mentre alcuni capi giudei discutevano con loro. 15 La gente guardò Gesù con una certa soggezione, mentre si avvicinava; ma poi corse a salutarlo. 16 «Che succede?» chiese Gesù.

17 Un uomo fra la folla si fece avanti e parlò: «Maestro, ho portato mio figlio, perché tu lo guarisca. Non può parlare, perché è posseduto da un demonio. 18 Ogni volta che il demonio prende il sopravvento su di lui, lo getta a terra, e allora il ragazzo diventa rigido e digrigna i denti con la bava alla bocca. Ho chiesto ai tuoi discepoli di cacciare il demonio, ma non ci sono riusciti».

19 Gesù disse (ai suoi discepoli): «Gente senza fede! Per quanto ancora dovrò aver pazienza con voi? Portatemi il ragazzo!»

20 Glielo portarono; e quando il demonio vide Gesù, cominciò a scuotere convulsamente il ragazzo che cadde a terra sbavando e contorcendosi.

21 «Da quanto tempo è in queste condizioni?» chiese Gesù al padre. «Fin da quando era molto piccolo», rispose lʼuomo. 22 «Spesso il demonio lo fa cadere nel fuoco o nellʼacqua per ucciderlo. Oh, abbi pietà di noi e fa qualcosa, se puoi!»

23 «Se posso?» disse Gesù. «Ma non sai che tutto è possibile per chi ha fede?»

24 Subito il padre rispose: «Io ho fede, tu aiutami ad averne di più!»

25 Quando Gesù vide che la folla aumentava, sgridò il demonio, dicendogli: «O demonio sordo e muto, ti ordino di uscire da questo ragazzo e di non tornare mai più!»

26 Allora il demonio cacciò un urlo agghiacciante e di nuovo mise il ragazzo in convulsioni, poi, finalmente, lo lasciò. Il ragazzo rimase a terra afflosciato, immobile, apparentemente senza vita. Un mormorio corse tra la folla: «È morto!» 27 Ma Gesù prese il ragazzo per la mano e lo aiutò a rialzarsi in piedi: era guarito! 28 Più tardi, quando Gesù rimase solo in casa con i discepoli, essi chiesero: «Perché non siamo riusciti a cacciare quel demonio?»

29 Gesù rispose: «Casi di questo genere richiedono molte preghiere».

30-31 Lasciata quella regione, viaggiarono attraverso la Galilea, dove Gesù cercava di mantenere lʼincognito per poter passare più tempo ad insegnare ai discepoli. «Io, il Messia, sto per essere tradito e ucciso, ma dopo tre giorni risusciterò dai morti!» diceva loro.

32 Ma i discepoli continuavano a non capire e non avevano il coraggio di chiedergli spiegazioni.

33 E così arrivarono a Cafarnao. Quando furono sistemati nella casa dove dovevano soggiornare, Gesù chiese loro: «Di che cosa parlavate per strada?»

34 Ma i discepoli si vergognavano di rispondere, perché stavano discutendo per sapere chi di loro fosse il più grande.

35 Allora Gesù si sedette, li riunì tutti e dodici intorno a sé e disse loro: «Chi vuole essere il più grande deve essere lʼultimo, il servo di tutti!»

36 Poi mise fra loro un bimbetto di pochi anni e, prendendolo in braccio, aggiunse: 37 «Chi accoglierà nel mio nome un piccino come questo, accoglierà me. E chi accoglie me, accoglie mio Padre che mi ha mandato».

38 Uno dei discepoli, Giovanni, gli disse: «Maestro, abbiamo visto un uomo che cacciava i demòni in nome tuo e noi gli abbiamo detto di non farlo, perché non appartiene al nostro gruppo». 39 Ma Gesù rispose: «Lasciatelo fare. Perché nessuno può fare miracoli nel mio nome e subito dopo levarsi contro di me. 40 Chi non è contro di noi, è per noi! 41 Chiunque vi darà anche soltanto un bicchiere dʼacqua, perché appartenete a Cristo, vi assicuro che non perderà la sua ricompensa! 42 Ma se qualcuno col proprio comportamento ostacolerà la fede di uno di questi piccini che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata al collo una macina da mulino e fosse buttato in mare!

43-44 Se la tua mano compie il male, tagliala. Meglio entrare nella vita con una mano sola, che essere buttato con tutte e due nel fuoco inestinguibile dellʼinferno. 45-46 Se il tuo piede ti porta al male, taglialo. Meglio essere zoppo e vivere per sempre, che essere gettato allʼinferno con due piedi.

47 E se il tuo occhio ti fa peccare, cavalo. Meglio entrare guercio nel Regno di Dio che avere due occhi e vedere il fuoco dellʼinferno, 48 “dove il verme non muore mai e il fuoco non si spegne, 49 dove lʼunico condimento è il fuoco”.[a]

50 Il sale è buono, ma se diventa insipido come potete ridargli sapore? Perciò, abbiate sale in voi stessi, non perdete il vostro sapore! E vivete in pace gli uni con gli altri».

Gesù risponde alle domande

10 Poi Gesù partì da Cafarnao e si diresse verso sud, ai confini della Giudea, ad est del fiume Giordano. Ancora una volta attorno a lui si era riunita una gran folla. E Gesù insegnava.

Alcuni Farisei vennero a chiedergli: «Secondo te, è lecito il divorzio?» Naturalmente cercavano di tendergli una trappola.

«Che cosa disse Mosè del divorzio?» chiese loro Gesù.

«Disse che si poteva concedere», risposero. «Mosè ha detto che se un uomo vuol mandar via sua moglie, basta che le scriva una lettera di ripudio».

Allora Gesù disse: «Perché credete che Mosè abbia detto così? Ve lo dico io: quella fu una concessione, perché avete il cuore duro. 6-7 Ma questa non è certo la volontà di Dio. Perché le Scritture dicono che fin dal principio Dio li fece maschio e femmina; e per questo lʼuomo lascerà suo padre e sua madre, per unirsi alla moglie, in una unione così profonda che non saranno più due, ma una cosa sola. Perciò lʼuomo non può separare ciò che Dio ha unito».

10 Più tardi, quando Gesù rimase solo in casa con i discepoli, essi gli proposero di nuovo lʼargomento.

11 Ed egli disse: «Se un uomo divorzia da sua moglie per sposare unʼaltra donna, commette adulterio contro di lei. 12 E se una moglie divorzia da suo marito e si risposa, anchʼella commette adulterio».

13 Una volta portarono a Gesù dei bambini, perché li benedicesse, ma i discepoli rimproveravano quelli che li portavano.

14 Quando Gesù se ne accorse, sʼindignò con i discepoli e disse: «Lasciate che i bambini vengano da me, perché il Regno di Dio appartiene a chi è come loro. Non cacciateli! 15 Anzi, vi dico che chi rifiuterà di avvicinarsi a Dio con lʼatteggiamento di un bambino, non entrerà nel suo Regno».

16 Poi prese i bambini fra le braccia, posò le mani su di loro e li benedisse.

17 Mentre stava per rimettersi in cammino, arrivò un uomo correndo, sʼinginocchiò davanti a lui e gli chiese: «Buon Maestro, che devo fare per entrare in cielo?»

18 «Perché mi chiami buono?» disse Gesù.

«Solo Dio è veramente buono. 19 Ma in quanto alla tua domanda, tu conosci i comandamenti di Dio: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire il falso contro nessuno, non ingannare, rispetta tuo padre e tua madre».

20 «Signore, non sono mai venuto meno a nessuno di questi comandamenti», rispose lʼuomo.

21 Gesù, guardandolo, provò affetto per lui e gli disse: «Ti manca solo una cosa: vai a vendere tutto ciò che hai, daʼ il denaro ai poveri, ed avrai un tesoro nel cielo. Poi vieni e seguimi».

22 Lʼuomo si rabbuiò in viso e se ne andò via tristemente, perché era molto ricco.

23 Gesù, guardandosi attorno, disse rivolto ai discepoli: «È quasi impossibile che un ricco entri nel Regno dei Cieli!»

24 Questa affermazione li lasciò stupiti. E Gesù aggiunse: «È davvero difficile entrare nel Regno di Dio per quelli che confidano nelle ricchezze! 25 È più facile per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel Regno di Dio!»

26 I discepoli erano piuttosto scettici e cominciarono a chiedersi fra loro: «Ma allora chi potrà mai essere salvato?» 27 Gesù li guardò attentamente, poi disse: «Per gli uomini è impossibile, ma non per Dio. Perché a Dio tutto è possibile».

28 Allora Pietro cominciò a ricordargli tutto ciò che lui e gli altri discepoli avevano lasciato alle spalle. «Abbiamo rinunciato a tutto per seguirti!» gli diceva.

29 E Gesù rispose: «Ebbene io vi assicuro che nessuno ha mai rinunciato a qualcosa come: casa, fratelli, sorelle, madre, figli, padre o proprietà per amor mio e per predicare il Vangelo, 30 senza che ne riceva un compenso cento volte di più, come: case, fratelli, sorelle, madri, figli e terre… insieme alle persecuzioni però! Tutto questo sarà suo qui in terra, e nel mondo che verrà riceverà la vita eterna. 31 Ma molti che sembrano essere importanti adesso, saranno gli ultimi, e molti che sono gli ultimi, saranno i primi».

Gesù predice la sua morte

32 Sulla via di Gerusalemme, Gesù camminava alla testa dei discepoli che lo seguivano tutti spaventati e sbigottiti. Prendendoli in disparte, Gesù spiegò loro ancora una volta tutto ciò che gli doveva accadere a Gerusalemme.

33 «Quando saremo là», disse loro, «io, il Figlio dellʼUomo, sarò arrestato e portato davanti ai primi sacerdoti e ai capi giudei, che mi condanneranno a morte. Poi mi consegneranno ai Romani per farmi uccidere. 34 Mi derideranno e mi sputeranno addosso, mi frusteranno e mi uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterò!»

35 Più tardi Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi un favore».

36 «Di che si tratta?» domandò Gesù.

37 «Quando sarai nel tuo Regno, vorremmo sedere sui troni vicini al tuo, uno alla tua destra e lʼaltro alla tua sinistra!»

38 Ma Gesù rispose: «Voi non vi rendete conto di ciò che state chiedendo! Credete di poter bere quel calice di dolore che berrò io? O pensate di poter ricevere quel battesimo di sofferenza col quale io devo essere battezzato?» 39 Essi risposero: «Sì, ne siamo capaci!» Allora Gesù disse: «Certo, anche voi berrete il mio calice e sarete battezzati col mio battesimo, 40 ma non sta a me darvi i troni vicino al mio, perché quei posti sono già stati assegnati».

41 Quando gli altri discepoli vennero a sapere ciò che Giacomo e Giovanni avevano chiesto, ne furono molto indignati. 42 Allora Gesù li chiamò e disse loro: «Come sapete, i re e i grandi uomini della terra comandano col pugno di ferro.

43 Ma fra di voi è diverso. Anzi, chi vuole essere grande fra di voi, deve farsi servo di tutti. 44 E chi vuole essere proprio il primo, deve essere lo schiavo di tutti. 45 Anchʼio, il Messia, non sono venuto qui per essere servito, ma per servire gli altri e per dare la mia vita in riscatto di molti!»

46 Intanto erano arrivati a Gerico. Più tardi, mentre uscivano dalla città, una gran folla si mise a seguirli. Un mendicante cieco di nome Bartimeo, figlio di Timeo, stava seduto lungo la strada a chiedere lʼelemosina.

47 Quando Bartimeo udì che stava passando Gesù di Nazaret, cominciò a gridare: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!» 48 Molte persone si misero a sgridarlo, perché stesse zitto. Invece il cieco si mise a gridare sempre più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!»

49 Quando Gesù lʼudì, si fermò e disse: «Ditegli di venire qui!» Allora andarono a chiamare il cieco e gli dissero: «Coraggio, àlzati, ti vuol parlare!» 50 Bartimeo gettò da parte il mantello, balzò in piedi e andò incontro a Gesù.

51 «Che vuoi che faccia per te?» gli domandò Gesù. «O Maestro», disse lʼuomo, «voglio vedere!»

52 E Gesù gli disse: «Ebbene, è fatto. La tua fede ti ha guarito!» Subito il cieco ricuperò la vista e seguì Gesù per la via.

A Gerusalemme

11 Quando furono vicino al villaggio di Bètfage e Betania, alla periferia di Gerusalemme e furono giunti al Monte degli Ulivi, Gesù mandò avanti due dei suoi discepoli con queste istruzioni:

«Andate in quel villaggio laggiù. Appena entrati, troverete legato un puledro dʼasino, che non è mai stato montato da nessuno. Scioglietelo e portatemelo. Se per caso qualcuno vi chiedesse che cosa state facendo, rispondete semplicemente: “Il nostro Maestro ne ha bisogno, ma ve lo renderà presto”».

4-5 I due uomini andarono e trovarono lʼasinello sulla strada, legato alla porta di una casa. Mentre lo stavano slegando, alcuni lì presenti chiesero: «Che state facendo, perché slegate quellʼasinello?» I discepoli allora risposero come aveva insegnato loro Gesù; e quelli li lasciarono fare.

E così portarono lʼasinello a Gesù, e i discepoli gettarono sulla sua groppa i loro mantelli, perché Gesù potesse cavalcarlo. Mentre avanzavano, molte persone fra la folla stendevano i propri mantelli sulla strada davanti al suo cammino, mentre altri vi gettavano dei rami verdi raccolti nei campi.

Sia quelli che camminavano davanti a Gesù, che quelli che venivano dietro gridavano: «Evviva! Gloria a Dio!» «Sia benedetto chi viene nel nome del Signore!» 10 «Benedetto è il Regno che sta per venire con lui, il Regno di nostro padre Davide!» «Gloria a Dio nel più alto dei cieli!»

11 Gesù entrò a Gerusalemme e andò nel tempio. Si guardò intorno attentamente, osservando ogni cosa, poi, essendo già tardi, uscì per andare a Betania con i dodici discepoli.

12 Il mattino seguente, partito da Betania, Gesù ebbe fame. 13 Un poco più avanti notò un albero di fichi pieno di foglie, si avvicinò allora per vedere se poteva trovare qualche frutto fra i rami. Invece no, cʼerano soltanto foglie, perché era troppo presto per la stagione dei fichi.

14 Allora Gesù disse allʼalbero: «Non produrrai mai più frutti!» E i discepoli udirono ciò che diceva.

15 Quando tornarono a Gerusalemme, Gesù entrò nel tempio da cui cacciò via i mercanti e i loro clienti, rovesciò le tavole dei cambiavalute e le bancarelle dei venditori di colombi, 16 e proibì a chiunque di portare merce nel tempio. 17 Poi cominciò a insegnare, dicendo alla gente: «Si legge nelle Scritture: “Il mio tempio deve essere un luogo di preghiera per tutti i popoli”. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!»

18 Quando i capi sacerdoti e gli altri capi giudei vennero a sapere ciò che aveva fatto, cominciarono a progettare il modo migliore per liberarsi di lui. Erano però preoccupati, perché temevano una sommossa; infatti tutta la popolazione era entusiasta dellʼinsegnamento di Gesù.

19 Quella sera, Gesù e i discepoli uscirono dalla città. 20 La mattina dopo, passando di nuovo vicino al fico che Gesù aveva maledetto, videro che si era tutto seccato, dalle radici fino alla cima. 21 Allora Pietro si ricordò delle parole che Gesù aveva detto allʼalbero il giorno prima ed esclamò: «Guarda, Maestro! Il fico che hai maledetto si è seccato!»

22-23 Allora Gesù rispose ai suoi discepoli: «Abbiate fede in Dio! Vi assicuro che, se avete fede, potrete dire a questo Monte degli Ulivi: “Àlzati e buttati in mare”, e lo farà. Tutto ciò che è necessario, è che voi crediate veramente e non abbiate dubbi. 24 Ascoltatemi! Potete pregare per qualsiasi cosa e, se avrete fede, la otterrete di sicuro! 25 Ma quando vi mettete a pregare, perdonate prima chi vi ha fatto qualche torto, così anche vostro Padre in cielo perdonerà i vostri peccati».

26-28 Nel frattempo giunsero di nuovo a Gerusalemme, e, mentre Gesù stava passeggiando vicino al tempio, i capi sacerdoti e gli anziani giudei gli si avvicinarono e gli domandarono: «Con che diritto fai queste cose? Chi ti ha dato lʼautorità di agire così?»

29 Gesù rispose: «Ve lo dirò, se risponderete prima ad una mia domanda. 30 Che ne pensate di Giovanni Battista? Credete che fosse mandato da Dio, o no? Rispondetemi!»

31 I sacerdoti e gli anziani si misero a discutere fra di loro: «Se rispondiamo che è stato mandato da Dio, ci dirà: “Perché allora non gli avete creduto?”

32 Invece, se diciamo che non è stato mandato da Dio, rischiamo una rivolta popolare». (Perché tutta la gente credeva fermamente che Giovanni fosse un profeta).

33 Perciò risposero: «Non lo sappiamo». Al che Gesù replicò: «Allora neppure io risponderò alla vostra domanda!»

Gesù racconta

12 Ecco alcune parabole che Gesù raccontò alla gente in quel periodo:

«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per pigiarci lʼuva e costruì una torretta per il guardiano. Poi affittò la vigna a dei contadini e partì per un paese lontano. Al tempo della vendemmia, mandò uno dei suoi servi a ritirare la sua parte del raccolto. Ma i contadini presero lʼuomo, lo picchiarono, poi lo rimandarono indietro a mani vuote.

Il padrone allora mandò un altro dei suoi servi, che subì lo stesso trattamento, anzi peggiore, perché fu gravemente ferito alla testa. Il padrone ne mandò ancora un altro e i contadini lo uccisero. Più tardi, altri ancora furono picchiati e uccisi, finché a quellʼuomo non rimase che un superstite, il suo unico figlio, che amava tanto. Per ultimo mandò lui, pensando che almeno di lui avrebbero avuto rispetto.

Ma quando i contadini lo videro arrivare, dissero: “Costui diventerà il padrone della vigna, quando morirà suo padre. Avanti, uccidiamolo, così la proprietà sarà nostra!”

Allora lo presero e lʼuccisero, poi gettarono il suo corpo fuori dalla vigna.

Che cosa pensate farà il padrone della vigna, quando saprà dellʼaccaduto? Certamente verrà ad ucciderli tutti, e darà la vigna ad altri. 10 Non ricordate questo verso delle Scritture? “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra angolare, la pietra più importante dellʼedificio! 11 Questa è lʼopera del Signore, una meraviglia per i nostri occhi!”».

Cercano di prenderlo in trappola!

12 I capi giudei volevano arrestarlo subito, perché avevano capito benissimo che questa parabola si riferiva a loro: erano loro i malvagi contadini di quella storia! Ma non osavano toccarlo per paura della folla. Perciò lo lasciarono e se ne andarono via. 13 Ma mandarono altri capi religiosi e politici a parlare con Gesù con lʼintento di fargli dire qualcosa di compromettente.

14 «Maestro», dissero queste spie, «sappiamo che tu dici la verità a qualsiasi costo, perché non ti lasci influenzare dalle opinioni della gente, né badi alle apparenze, ma insegni sinceramente le vie di Dio. Ora dicci, è giusto pagare le tasse allʼimperatore romano, o no?»

15 Gesù sʼaccorse del tranello e disse: «Perché volete imbrogliarmi? Mostratemi una moneta e vi risponderò».

16 Quando glielʼebbero data, Gesù domandò: «Di chi è questa faccia e di chi è questo nome?» «Di Cesare, lʼImperatore», risposero. Allora Gesù replicò: 17 «Molto bene. Allora date a Cesare ciò che è di Cesare. Ma date a Dio tutto ciò che è di Dio!» A questa risposta gli altri rimasero perplessi a grattarsi la testa.

18 Poi si presentarono a Gesù dei Sadducei, quelli che dicono che non cʼè resurrezione dopo la morte. Anchʼessi posero la loro domanda:

19 «Signore, Mosè ci diede una legge per cui quando un uomo muore senza figli, il fratello del morto deve sposarne la vedova per avere un figlio in nome del defunto. 20-22 Ebbene, cʼerano sette fratelli. Il maggiore si sposò, poi morì senza avere figli. Così il secondo fratello sposò la vedova, ma presto anche egli morì, sempre senza figli. Poi il fratello successivo la sposò, e anchʼegli morì senza lasciare figli, e così via: tutti i fratelli sposarono quella donna e morirono, senza aver avuto figli. Infine, ultima fra tutti, morì anche la donna.

23 Ciò che vogliamo sapere è questo: nel giorno della risurrezione, di chi sarà moglie quella donna, dato che è stata moglie di ognuno di loro?»

24 Gesù rispose: «Il guaio vostro è che non conoscete le Scritture, e neppure la potenza di Dio. 25 Perché quando i morti risorgeranno, non si sposeranno più, ma saranno come gli angeli.

26 Ma per quanto riguarda la realtà della resurrezione, avete mai letto nel libro dellʼEsodo la storia di Mosè e del cespuglio ardente? Quella volta Dio disse a Mosè: “Io sono il Dio di Abramo, Io sono il Dio dʼIsacco, Io sono il Dio di Giacobbe”.

27 Dio stava dicendo a Mosè che questi uomini, benché morti da centinaia dʼanni, erano ancora vivi e vegeti, altrimenti non avrebbe detto “Io sono il Dio” di gente che non esisteva. Voi siete caduti in un grave errore!»

28 Uno dei teologi lì presente, che seguiva la discussione, si rese conto che Gesù aveva risposto bene ai Sadducei, perciò gli chiese: «Di tutti i comandamenti, qual è il più importante?»

29 Gesù rispose: «Quello che dice: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è lʼunico e solo Dio. 30 E tu devi amarlo con tutto il tuo cuore, la tua anima, la tua mente e le tue forze!”

31 Il secondo è: “Devi amare gli altri quanto te stesso”. Non ci sono comandamenti più importanti di questi due».

32 Il teologo rispose: «Maestro, hai detto proprio il vero: cʼè soltanto un Dio e nessun altro! 33 E io so che è di gran lunga più importante amarlo con tutto il mio cuore, con tutta la mia mente e con tutta la mia forza, ed amare gli altri come me stesso, piuttosto che offrire ogni sorta di sacrifici sullʼaltare del tempio!»

34 Constatando quanto avesse capito quellʼuomo, Gesù gli disse: «Tu non sei lontano dal Regno di Dio». E dopo ciò, nessuno ebbe più il coraggio di fargli altre domande.

35 Più tardi, mentre stava insegnando nel tempio, Gesù fece questa domanda:

«I vostri maestri di religione dicono che il Messia sarà un discendente del re Davide. Come può essere? 36 Davide stesso guidato dallo Spirito Santo ha detto: “Dio disse al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra, finché non abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello per i tuoi piedi’ ”. 37 Se Davide lo chiamava Signore, come può essere anche suo discendente?»

Questo modo di ragionare piaceva molto alla folla che lo ascoltava con grande interesse.

38 Ecco altri insegnamenti di Gesù: «Diffidate dei maestri di religione! Perché amano indossare tuniche da persone ricche e istruite, e si compiacciono che tutti sʼinchinino davanti a loro, quando passeggiano per i mercati.

39 Amano sedersi nei posti migliori delle sinagoghe, e al posto dʼonore nei banchetti; 40 ma non si vergognano di cacciare le vedove dalle loro case, e poi, per nascondere di che pasta in realtà sono fatti, fingono di essere pii, recitando lunghe preghiere in pubblico! Ma per quello che fanno riceveranno un castigo tremendo!»

41 Poi Gesù si mise a sedere vicino alle cassette delle offerte nel tempio e guardava la gente che vi lasciava cadere il denaro. Alcuni ricchi offrivano grosse somme. 42 Venne anche una povera vedova che lasciò cadere nella cassetta soltanto due soldini.

43-44 Allora Gesù chiamò i discepoli e osservò: «Quella povera vedova ha dato di più di tutti quei ricchi messi insieme! Perché essi hanno dato una parte del loro superfluo, mentre lei ha offerto fino allʼultimo soldo che le serviva per vivere».

Gesù parla del futuro

13 Quel giorno, mentre Gesù usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli disse: «Maestro, guarda che costruzioni meravigliose! E che decorazioni sulle pareti!»

Gesù rispose: «Guarda pure ora, perché non sarà lasciata una sola pietra sullʼaltra, ma soltanto delle rovine!»

3-4 Più tardi, quando si sedette sul Monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea, in disparte, gli chiesero: «Quandʼè che accadrà tutto questo al tempio? Ci saranno prima degli avvertimenti?»

Allora Gesù cominciò a dire ai discepoli: «Non lasciatevi ingannare da nessuno!

Perché se ne presenteranno molti che si proclameranno vostro Messia, e ne inganneranno tanti. Quando sentirete parlare di guerre vicine o lontane, non abbiate paura, sono cose che devono accadere, ma non sarà ancora il segnale della fine.

Nazioni e regni si dichiareranno guerra lʼuno contro lʼaltro; e ci saranno terremoti e carestie in molti paesi. Queste cose annunceranno soltanto gli inizi dei dolori. Ma quando cominceranno ad accadere, fate attenzione, perché sarete in grave pericolo! Sarete trascinati davanti ai tribunali e picchiati nelle sinagoghe. Per causa mia, sarete accusati davanti ai re e ai governatori. Avrete così lʼoccasione di parlar loro del Vangelo, 10 la Buona Notizia che devʼessere divulgata su tutta la terra prima che vengano i giorni della fine.

11 E quando verrete arrestati e processati, non preoccupatevi di ciò che direte in vostra difesa. Dite soltanto ciò che Dio vi suggerirà in quel momento. Non sarete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.

12 Il fratello tradirà a morte il proprio fratello, i padri tradiranno i propri figli, e i figli si ribelleranno ai genitori e li faranno morire. 13 E tutti vi odieranno perché siete miei. Ma tutti quelli che resisteranno fino alla fine senza rinnegarmi saranno salvati.

14 Quando vedrete la “cosa orribile” compiuta nel luogo ove mai dovrebbe accadere, (chi legge, cerchi di capire!) allora quelli che sono in Giudea scappino sui monti. 15-16 E in fretta! Se vi trovate sulla terrazza, non scendete più in casa per prendere qualcosa. Se siete fuori nei campi, non tornate indietro, nemmeno per prendere denaro o vestiti!

17 Guai alle donne incinte in quei giorni, e alle madri che allattano i figli! 18 E pregate che la vostra fuga non avvenga dʼinverno, 19 perché quelli saranno giorni di tale orrore, come non ce ne sono mai stati fin dallʼinizio della creazione, né mai più ce ne saranno! 20 E se il Signore non abbreviasse quel periodo di sciagure, nessuno sopravviverebbe. Ma per amore dei suoi prescelti Dio ha accorciato il numero di quei giorni.

21 E allora, se qualcuno vi dice: “Il Messia è questo qui!” oppure: “No, è quello là!” Voi non fidatevi!

22 Perché si presenteranno molti falsi cristi e falsi profeti che compiranno miracoli meravigliosi per ingannare, se fosse possibile, perfino i figli di Dio. 23 State attenti! Vi ho avvertito!

24 Dopo la fine delle tribolazioni “il sole si oscurerà e la luna non risplenderà più, 25 le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte”.

26 Allora tutta lʼumanità vedrà me, il Messia, venire nelle nuvole con grande potenza e gloria. 27 Ed io manderò i miei angeli in tutte le direzioni a radunare i miei prescelti, dai più lontani confini della terra e del cielo.

28 Ora, ecco una lezione da imparare dallʼalbero del fico. Quando i suoi rami si fanno teneri e spuntano le prime foglie, voi sapete che lʼestate è vicina. 29 Allo stesso modo, quando vedrete accadere queste cose di cui vi ho parlato, potrete essere certi che il mio ritorno è vicinissimo, proprio alle porte.

30 Sì, questi sono gli eventi che segneranno la fine di questa generazione. 31 Il cielo e la terra scompariranno, ma le mie parole resteranno per sempre.

32 Tuttavia, nessuno sa quando verrà quel giorno e quellʼora, non lo sanno gli angeli del cielo, e neppure io, soltanto Dio Padre lo sa. 33 E poiché non sapete quando sarà il momento, state allʼerta (pronti per il mio ritorno).

34 Il mio arrivo può essere paragonato a quello di un uomo partito per un viaggio in un altro paese. Ai suoi dipendenti ha affidato del lavoro da svolgere mentre è lontano, e ha detto al custode di stare pronto per il suo ritorno.

35-37 Ebbene, tenete gli occhi bene aperti, perché non sapete quando verrò: se di sera, a mezzanotte, alle prime ore dellʼalba o a mattina inoltrata. Che non vi trovi addormentati! Siate pronti per il mio ritorno! Questo è ciò che raccomando a voi e a tutti gli altri».

Gesù è tradito ed arrestato

14 Due giorni dopo cominciava il rito della Pasqua, una festa annuale ebraica durante la quale non si mangia pane lievitato. I primi sacerdoti e gli altri capi giudei cercavano un modo per arrestare Gesù con lʼinganno, per poi ucciderlo.

«Ma non possiamo durante la Pasqua», dicevano, «altrimenti ci sarà un tumulto!»

Nel frattempo Gesù era a Betania, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre erano a tavola, una donna entrò, portando un flacone di costoso profumo. Rotto il sigillo, la donna versò il profumo sul capo di Gesù.

4-5 Alcuni dei commensali erano indignati per questo spreco, almeno così parve a loro.

«Ma perché lo ha fatto? Avrebbe potuto vendere quel profumo per più di trecento monete, e poi dare il denaro ai poveri!» mugugnavano, e ce lʼavevano a morte con lei. Gesù allora disse: «Lasciatela in pace! Perché la criticate per una buona azione? Ci saranno sempre dei poveri fra voi, che avranno molto bisogno del vostro aiuto e che potrete soccorrere quando vorrete, mentre io non sarò qui ancora per molto.

Questa donna ha fatto ciò che poteva: ha profumato il mio corpo anzitempo per la sepoltura. E aggiungo questo in tutta verità, che ovunque il Vangelo sarà predicato nel mondo, ci si ricorderà di questa donna e di ciò che ha fatto».

10 Allora Giuda Iscariota, uno dei discepoli, si recò dai capi sacerdoti per mettersi dʼaccordo con loro ed aiutarli ad arrestare Gesù.

11 Quando i capi sacerdoti seppero perché era venuto, ne furono molto felici e gli promisero una ricompensa. Così Giuda cominciò a cercare il momento e il posto favorevole per tradire Gesù.

12 Il primo giorno di Pasqua, giorno in cui i Giudei sacrificano gli agnelli, i discepoli di Gesù gli chiesero dove volesse consumare la cena tradizionale di Pasqua. 13 Gesù mandò due di loro a Gerusalemme con queste istruzioni: «Quando vedrete venire verso di voi un uomo con una brocca dʼacqua, seguitelo. 14 Nella casa in cui entrerà, dite al padrone: “Il nostro Maestro ci manda a vedere la stanza che tieni pronta per noi, quella dove faremo la cena di Pasqua stasera!” 15 Allora egli vi porterà in una grande sala al piano di sopra, già sistemata. È là che dovrete preparare la nostra cena».

16 I due discepoli andarono in città, trovarono tutto come Gesù aveva detto e prepararono la cena.

17 Verso sera arrivò Gesù con gli altri discepoli. 18 Mentre mangiavano seduti intorno alla tavola, Gesù disse: «In tutta verità vi dico che uno di voi mi tradirà, proprio uno di voi che intinge nel mio piatto».

19 Una profonda tristezza sʼimpadronì dei discepoli; ed uno dopo lʼaltro gli domandarono: «Sono forse io quello?»

20 Gesù rispose: «È uno di voi dodici che sta mangiando con me ora. 21 Devo morire, come tempo fa predissero i profeti; ma, guai allʼuomo da cui sono tradito! Per lui sarebbe meglio che non fosse mai nato!»

22 Mentre stavano mangiando, Gesù prese del pane, chiese la benedizione di Dio, poi lo spezzò e lo diede ai discepoli, dicendo: «Mangiate. Questo è il mio corpo».

23 Poi prese un bicchiere di vino, di cui ringraziò Dio, lo porse ai discepoli, e tutti ne bevvero. 24 Gesù disse: «Questo è il mio sangue, versato per molti, che conferma il nuovo patto fra Dio e lʼuomo. 25 In tutta verità vi dico che non assaggerò più vino fino al giorno in cui non ne berrò del nuovo nel Regno di Dio!»

26 Poi cantarono un inno e, usciti, si diressero sul Monte degli Ulivi. Gesù disse ai discepoli:

27 «Tutti voi mi abbandonerete, perché Dio ha detto per mezzo dei profeti: “Ucciderò il Pastore, e le pecore saranno disperse!” 28 Ma dopo che sarò risorto, andrò in Galilea, e là ci rivedremo!»

29 Allora Pietro gli disse: «Io non ti abbandonerò mai! Non importa ciò che faranno gli altri!» 30 Ma Gesù replicò: «Pietro, io invece ti dico che prima che il gallo canti una seconda volta domani mattina, mi avrai rinnegato tre volte».

31 «No!» esclamò Pietro. «Neppure se dovessi morire con te! Non ti rinnegherò mai!» E gli altri discepoli dicevano lo stesso.

32 Erano giunti intanto ad un orto di ulivi, chiamato lʼOrto di Getsemani. Gesù ordinò ai suoi discepoli: «Sedete qui, mentre vado a pregare».

33 Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentirsi oppresso dallʼorrore e da una profonda angoscia. 34 Allora Gesù disse loro: «La mia anima è oppressa dal dolore per la morte che si avvicina: restate qui e state svegli con me». 35 Andò un poʼ più avanti, poi cadde a terra, pregando Dio che, se era possibile, gli risparmiasse il momento terribile che lo aspettava.

36 «Padre, Padre», diceva, «ogni cosa ti è possibile. Allontana da me questo calice di dolore! Tuttavia sia fatta la tua volontà, non la mia».

37 Poi tornò dai tre discepoli e li trovò addormentati. «Simone!» chiamò, «Dormi? Non sei riuscito a star sveglio con me neppure unʼora? 38 State svegli e pregate per non cadere in tentazione. Perché, anche se lo spirito è pieno di buona volontà, il corpo è tanto debole!»

39 Gesù sʼallontanò di nuovo e pregò, ripetendo le stesse parole. 40 Poi ritornò dai discepoli e ancora una volta li trovò addormentati, perché non erano riusciti a tenere gli occhi aperti e non sapevano che cosa rispondergli.

41 La terza volta che tornò da loro disse: «Dormite pure, riposatevi. Ma no, il tempo di dormire è finito! Ecco, sono tradito e consegnato a degli uomini malvagi. 42 Venite, alzatevi! Dobbiamo andare. Ecco, sta arrivando lʼuomo che mi tradirà!» 43 Mentre stava ancora parlando, arrivò Giuda, uno dei suoi discepoli, accompagnato da una folla armata di spade e bastoni, mandata dai primi sacerdoti e dagli altri capi giudei.

44 Giuda aveva detto loro: «Saprete chi arrestare, quando mi avvicinerò a lui e lo bacerò. Allora potrete prenderlo facilmente!»

45 Perciò, appena arrivati, Giuda si avvicinò a Gesù e gli disse: «Maestro!» poi lo baciò.

46 Allora gli altri furono addosso a Gesù e lo immobilizzarono. 47 Ma qualcuno sfoderò una spada e ferì un servo del sommo sacerdote, mozzandogli un orecchio.

48 Gesù chiese loro: «Sono un delinquente così pericoloso da venire a prendermi armati fino ai denti? 49 Perché non mi avete arrestato nel tempio? Tutti i giorni io ero là ad insegnare. Ma queste cose stanno accadendo, perché si avverino le profezie che mi riguardano».

50 Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono via. 51-52 Seguiva Gesù un giovane che indossava soltanto una camicia di lino. Quando cercarono di prendere anche lui, egli lasciò cadere la camicia e se ne scappò via completamente nudo.

Pietro nega di conoscere Gesù

53 Gesù fu condotto a casa del sommo sacerdote, dove ben presto si riunirono tutti i capi sacerdoti e gli altri capi religiosi. 54 Pietro, che lo seguiva a distanza, era riuscito ad entrare nel cortile della casa del sommo sacerdote; e andò a sedersi fra i servi, a scaldarsi accanto al fuoco.

55 Intanto, i capi sacerdoti e la Corte Suprema Ebraica al completo stavano cercando unʼaccusa contro Gesù per condannarlo a morte. Ma i loro sforzi erano vani. 56 Molti testimoni deponevano il falso, ma si contraddicevano a vicenda.

57 Infine si alzarono alcuni uomini, anchʼessi per accusare falsamente Gesù. Dissero: 58 «Abbiamo sentito che diceva: “Distruggerò questo tempio costruito dagli uomini ed in tre giorni ne costruirò un altro, fatto senza mano dʼuomo!”» 59 Ma neppure in questo caso le testimonianze concordavano.

60 Allora il sommo sacerdote si alzò davanti alla corte e chiese a Gesù: «Perché non rispondi a questa accusa? Che cosa hai da dire in tua discolpa?»

61 Gesù non rispose. Allora il sommo sacerdote gli chiese: «Sei tu il Messia, Figlio di Dio?»

62 Gesù rispose: «Sì, sono io, e voi mi vedrete sedere alla destra di Dio e tornare in terra sulle nuvole del cielo».

63-64 Allora il sommo sacerdote si strappò i vestiti, gridando: «Di che cosa avete bisogno ancora? Perché aspettare dei testimoni? Voi stessi avete udito la sua bestemmia! Qual è il vostro verdetto?» La votazione per la condanna a morte fu unanime.

65 Alcuni di loro si misero a sputargli addosso, poi lo bendarono e cominciarono a dargli dei pugni in faccia. «Chi ti ha colpito stavolta, profeta?» lo deridevano. E perfino le guardie lo presero a pugni, mentre lo portavano via.

66-67 Nel frattempo, Pietro era rimasto di sotto, nel cortile. Ad un certo punto una delle serve del sommo sacerdote lo vide che si scaldava intorno al fuoco.

La donna lo guardò da vicino, poi lo apostrofò: «Anche tu eri con Gesù di Nazaret!»

68 Pietro negò: «Non so neppure di che cosa stai parlando!» disse, e si allontanò verso il cortile. Proprio allora il gallo cantò.

69 La serva lo vide che se ne stava là e cominciò a dire agli altri: «Eccolo là! Quello è un discepolo di Gesù!»

70 Pietro negò di nuovo. Poco dopo, altre persone che se ne stavano in piedi attorno al fuoco cominciarono a dire a Pietro: «Sì che sei uno di loro, perché vieni dalla Galilea!»

71 Pietro cominciò a maledire e a spergiurare, gridando: «Non lo conosco neppure il tizio di cui parlate!»

72 Fu allora che il gallo cantò la seconda volta. Improvvisamente Pietro ricordò le parole di Gesù: «Prima che il gallo canti due volte, mi avrai rinnegato per la terza volta».

E Pietro, sconsolato, pianse.

Processo ed esecuzione

15 La mattina presto, i primi sacerdoti, gli anziani e i teologi, cioè la Corte Suprema al completo, si riunirono per discutere il da farsi. Alla fine fecero legare Gesù e lo fecero portare sotto scorta armata da Pilato, il governatore romano.

Pilato gli chiese: «Sei tu il re dei Giudei?» «Sì», rispose Gesù, «proprio come tu dici».

3-4 Siccome i capi sacerdoti lo accusavano di molti crimini, Pilato gli chiese ancora: «Perché non dici niente? Che ne pensi di tutte queste accuse contro di te?»

Ma Gesù, con grande meraviglia di Pilato, non disse parola.

A quei tempi, Pilato soleva liberare un prigioniero giudeo ogni anno, durante la Pasqua, qualsiasi detenuto il popolo richiedesse. In quel periodo era in prigione un certo Barabba, condannato allʼergastolo con altri per assassinio durante una sommossa.

La gente andava affollandosi nei pressi della residenza di Pilato, chiedendo come ogni anno il rilascio di un prigioniero. Allora Pilato disse:

«Che ne dite se vi libero Gesù, il re dei Giudei? È lui che volete libero?» 10 Pilato parlava così perché si era ormai reso conto che le accuse contro Gesù erano tutte una messa in scena dei capi sacerdoti, invidiosi della sua popolarità.

11 Ma a questo punto i capi sacerdoti incitarono la folla a chiedere la liberazione di Barabba al posto di Gesù.

12 «Ma se io libero Barabba», chiese Pilato, «che cosa devo fare di questʼuomo, che voi chiamate vostro re?» 13 Ed essi gridarono di rimando:

«Crocifiggilo!»

14 «Ma perché?» domandò Pilato. «Che ha fatto di male?» Ma la folla gridava più forte che mai: «In croce! In croce!»

15 Allora Pilato, temendo una rivolta e non volendo scontentare la folla, liberò Barabba. Ordinò poi che Gesù fosse frustato e lo consegnò ai soldati, perché fosse crocifisso.

16-17 Allora i soldati romani lo portarono nella fortezza dove riunirono lʼintero corpo di guardia. Gli buttarono addosso un mantello rosso, poi fecero una corona di lunghe spine acuminate e gliela misero in testa. 18 Lo salutavano poi, deridendolo: «Salve, re dei Giudei!» 19 e lo colpivano sulla testa con un bastone, gli sputavano addosso e si inginocchiavano per «adorarlo».

20 Quando finalmente furono stanchi del gioco, gli tolsero il mantello rosso e gli rimisero i suoi vestiti. Poi lo portarono via per crocifiggerlo. 21 In quel momento tornava dai campi un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e Rufo. Simone fu costretto a portare la croce di Gesù.

22 Portarono quindi Gesù in un posto chiamato Gòlgota (gòlgota significa teschio). 23 Là gli fu offerto del vino con erbe amare, ma Gesù lo rifiutò. 24 Poi lo inchiodarono alla croce e si giocarono a dadi i suoi vestiti.

25 Erano circa le nove di mattina, quando si procedette alla crocifissione.

26 Sulla croce, sopra la sua testa, fu fissata una scritta che indicava i suoi crimini. Diceva: «Il re dei Giudei».

27 Quella mattina furono crocifissi anche due ladroni, le loro croci erano una alla destra e lʼaltra alla sinistra di quella di Gesù. 28 Si adempiva così la profezia che diceva: «Egli fu contato fra i malviventi».

29-30 La gente che passava di lì lo prendeva in giro, scuotendo la testa per lo scherno. «Ehi, guarda come sei ridotto!» gli gridavano. «Così, tu avresti potuto distruggere il tempio e ricostruirlo in tre giorni! Se sei così in gamba, salva te stesso e scendi dalla croce!»

31 Anche i capi sacerdoti e i capi religiosi se ne stavano lì intorno, schernendolo. «È stato davvero bravo a salvare gli altri», dicevano, «ma non riesce a salvare se stesso!»

32 «Ehilà Messia, re dʼIsraele! Scendi dalla croce e ti crederemo!» E perfino i due ladroni, che stavano morendo con lui, lo insultavano.

33 Verso mezzogiorno, su tutta la terra cadde lʼoscurità, che durò fino alle tre del pomeriggio.

34 Allora Gesù gridò a gran voce «Eloì, Eloì, lamà sabactanì? (Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?).»

35 Alcune persone lì presenti udirono quelle parole e pensarono che stesse chiamando il profeta Elia. 36 Un uomo corse a prendere una spugna e la inzuppò nellʼaceto, poi lʼinfilò sopra unʼasta e, cercando di far bere Gesù, disse: «Vediamo se Elia verrà a tirarti giù!»

37 Allora Gesù emise un altro forte grido e rese lo spirito.

38 E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo.

39 Il centurione romano che stava vicino alla croce, quando vide come era morto Gesù, esclamò: «Questo era davvero il Figlio di Dio!»

40 Cʼerano là alcune donne che seguivano a distanza la scena. Maria Maddalena, Maria (la madre di Giacomo il piccolo e di Iose), Salome ed altre. 41 Queste, insieme con molte altre, si erano prese cura di Gesù fin da quando si trovava in Galilea, e lo avevano seguito a Gerusalemme.

42-43 Tutto questo accadde alla vigilia del sabato. Nel tardo pomeriggio, Giuseppe dʼArimatea, un onorato esponente del tribunale ebraico (che aspettava con fede lʼarrivo del Regno di Dio), si fece coraggio e andò da Pilato a chiedere il corpo di Gesù. 44 Pilato non poteva credere che Gesù fosse già morto e sʼinformò quindi dal centurione romano di servizio. 45 Il centurione confermò lʼaccaduto, allora Pilato diede a Giuseppe il permesso di prendere il corpo di Gesù.

46 Giuseppe comprò un lungo lenzuolo di lino e, dopo aver tolto dalla croce il corpo di Gesù, lo avvolse nel lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia. Poi fece rotolare una grossa pietra davanti allʼapertura del sepolcro.

47 Maria Maddalena e Maria, madre di Iose, stavano a guardare dove veniva deposto il corpo di Gesù.

È risorto!

16 La sera dopo, al tramonto, passato il sabato dei Giudei, Maria Maddalena, Salome e Maria, madre di Giacomo, andarono a comprare degli unguenti per imbalsamare il corpo di Gesù.

La mattina seguente, molto presto, al levar del sole, portarono gli unguenti alla tomba.

Strada facendo si chiedevano come avrebbero potuto fare a spostare quella grossa pietra dallʼingresso della tomba.

Ma, quando arrivarono, guardarono e videro che la pietra, di proporzioni enormi, era già stata spostata e lʼentrata era aperta. Perciò entrarono nella tomba e videro seduto sulla destra un giovane vestito di bianco. Le donne si spaventarono, ma lʼangelo disse: «Non meravigliatevi tanto. Non state forse cercando Gesù di Nazaret che hanno crocifisso? Non è qui, è risorto! Ecco il posto dove avevano messo il suo corpo. Ora andate a portare questo messaggio ai suoi discepoli ed a Pietro:

Gesù vi aspetta in Galilea. Là lo vedrete proprio come vi disse lui prima di morire!»

Le donne si allontanarono di corsa dalla tomba, tremanti e sgomente, troppo spaventate per parlare.

Era domenica mattina presto quando Gesù risuscitò e la prima persona che lo vide fu Maria Maddalena, da cui Gesù aveva cacciato sette demòni. 10-11 La donna corse dai discepoli e li trovò addolorati e con gli occhi umidi; subito disse loro di avere visto Gesù: era vivo! Ma nessuno le credette.

12 Più tardi, quello stesso giorno, Gesù apparve a due discepoli che andavano da Gerusalemme verso i campi, ma essi da principio non lo riconobbero, perché il suo aspetto era cambiato. 13 Quando finalmente si accorsero che era proprio lui, ritornarono di corsa a Gerusalemme per dirlo agli altri. Ma anche a loro nessuno prestò fede. 14 Infine Gesù apparve agli undici discepoli, mentre stavano mangiando insieme. Egli li rimproverò per la loro incredulità, per il loro ostinato rifiuto a credere a quelli che lo avevano visto risorto.

15 Poi disse loro: «Andate in tutto il mondo a predicare a tutti il Vangelo.

16 E quelli che crederanno e saranno battezzati, saranno salvati. Ma quelli che non crederanno, saranno condannati.

17 E quelli che avranno creduto useranno la mia autorità per cacciare i demòni e parleranno nuove lingue. 18 Saranno perfino in grado di toccare i serpenti senza pericolo; e anche se berranno dei veleni, non ne subiranno danni, e potranno guarire i malati, posando le mani su di loro».

19 Quando il Signore Gesù ebbe finito di parlare, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.

20 E i discepoli partirono per andare a predicare dappertutto il Vangelo, e il Signore era con loro e confermò ciò che dicevano con i miracoli che accompagnavano il loro messaggio.

Caro Teòfilo,

sono già state scritte diverse biografie di Cristo, usando come fonte di materiale le informazioni che circolavano tra di noi da parte dei primi discepoli e degli altri testimoni oculari. Tuttavia mi è parso bene ricontrollare tutti questi resoconti, dal primo allʼultimo, risalendo alle origini e, dopo una scrupolosa ricerca, passartene il riassunto, perché tu sia ancor più sicuro della verità di tutto ciò che ti hanno insegnato.

Un angelo appare a Zaccaria

Il mio racconto incomincia con un sacerdote giudeo, Zaccaria, che visse ai tempi in cui Erode era re di Giudea. Zaccaria faceva parte del gruppo di Abia, che prestava servizio al tempio. (Sua moglie, Elisabetta, era, come Zaccaria, della tribù sacerdotale discendente di Aronne). Zaccaria ed Elisabetta erano persone timorate di Dio, attente ad obbedire a tutte le leggi del Signore, sia in pratica che in teoria. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile; inoltre erano ormai tutti e due troppo vecchi.

8-9 Un giorno, mentre Zaccaria stava facendo il suo lavoro nel tempio, perché il suo gruppo era di turno quella settimana, gli toccò in sorte lʼonore di entrare nel santuario per bruciare lʼincenso davanti al Signore. 10 Nel frattempo, una grande folla restava fuori nel cortile del tempio, a pregare, comʼera usanza a quel dato momento della cerimonia.

11-12 Zaccaria era nel santuario, quando improvvisamente apparve un angelo in piedi alla destra dellʼaltare dellʼincenso. Zaccaria ne fu turbato e si spaventò, 13 ma lʼangelo gli disse: «Non temere, Zaccaria! Sono venuto a dirti che Dio ha ascoltato la tua preghiera: tua moglie Elisabetta ti darà un figlio! E tu lo chiamerai Giovanni. 14 La sua nascita vi darà grande gioia e felicità, e molti si rallegreranno con voi, 15 perché egli sarà grande agli occhi di Dio. Tuo figlio non berrà mai vino, né altre bevande alcoliche. Sarà pieno di Spirito Santo già prima della nascita 16 e convincerà molti Giudei a rivolgersi al Signore, loro Dio.

17 Sarà un uomo dallo spirito rude e potente, come Elia, lʼantico profeta, e verrà prima del Messia per preparare gli uomini al suo arrivo. Ricondurrà i cuori dei padri verso i loro figli e i disobbedienti alla saggezza dei giusti».

18 Zaccaria disse allʼangelo: «Come posso essere certo di quello che mi dici? Io sono un vecchio ormai, ed anche mia moglie è già avanti negli anni!»

19 Allora lʼangelo disse: «Io sono Gabriele e sto alla presenza di Dio! È stato lui che mi ha mandato da te con queste buone notizie. 20 Visto però che non mi hai creduto, diventerai completamente muto, non potrai parlare finché il bambino non sarà nato. Perché le mie parole certamente si avvereranno al momento giusto».

21 Intanto la folla fuori del santuario stava aspettando che tornasse Zaccaria, e si domandava come mai impiegasse tanto tempo. 22 Quando finalmente egli uscì, non riuscendo più a parlare, si accorsero dai suoi gesti che doveva avere avuto una visione.

23 Zaccaria rimase nel tempio i giorni necessari per completare il suo servizio, poi tornò a casa. 24 Poco dopo Elisabetta, sua moglie, rimase incinta e se ne restò appartata per cinque mesi.

25 «Comʼè stato grande il Signore a togliermi il disonore di non avere figli!» esultava Elisabetta.

Il bambino promesso

26 Quando Elisabetta fu al sesto mese, Dio mandò lʼangelo Gabriele a Nazaret, un villaggio della Galilea, 27 ad una vergine, Maria, fidanzata ad un certo Giuseppe, discendente del re Davide.

28 Gabriele le apparve e disse: «Ti saluto, Maria! Il Signore è con te. Egli ti ha colmato di grazia».

29 Confusa e turbata, Maria cercava di capire che cosa volesse intendere lʼangelo.

30 «Non aver paura, Maria!» le disse lʼangelo, «perché Dio ha deciso di benedirti in modo meraviglioso! 31 Fra poco sarai incinta e avrai un figlio maschio, che chiamerai Gesù. 32 Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dellʼAltissimo. Il Signore Dio gli darà il trono del suo antenato Davide. 33 Ed egli regnerà su Israele per sempre; il suo regno non finirà mai!»

34 Maria chiese allʼangelo: «Ma come posso avere un bambino? Sono vergine».

35 Lʼangelo rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la forza di Dio ti coprirà con la sua ombra, perciò il tuo bimbo sarà assolutamente santo, il Figlio di Dio. 36 Non è tutto. Sei mesi fa, tua cugina Elisabetta, che chiamavano “la sterile”, è rimasta incinta nonostante lʼetà. 37 Vedi, ogni promessa di Dio si avvera sicuramente!»

38 Maria disse: «Io sono lʼancella del Signore, avvenga di me secondo quello che hai detto». Allora lʼangelo se ne andò.

39-40 Alcuni giorni più tardi, Maria partì in gran fretta verso gli altipiani della Giudea in direzione del villaggio dove viveva Zaccaria, per far visita ad Elisabetta.

41 Non appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il suo bimbo fece un balzo dentro il suo ventre ed ella fu piena di Spirito Santo.

42 Gridando di gioia, disse a Maria: «Tu sei la preferita dal Signore fra tutte le donne, e il tuo bambino è destinato alla massima gloria di Dio! 43 Quale onore per me: la madre del mio Signore a farmi visita!

44 Quando sei entrata e mi hai salutato, appena ho udito la tua voce, il mio bambino è balzato dentro di me per la gioia! 45 Tu hai creduto che Dio avrebbe fatto ciò che ha promesso, ecco la ragione per cui ha dato a te questa meravigliosa benedizione!»

46 Maria rispose: «Sia lode al Signore. 47 Come gioisco in Dio, mio Salvatore! 48 Egli si è accorto di me, dellʼultima sua serva, e dʼora in poi tutti mi chiameranno beata.

49 Perché Dio, il Potente, il Santo, ha fatto grandi cose per me. 50 Egli è misericordioso per sempre verso tutti coloro che lo temono.

51 Quanto è forte il suo potente braccio! Come ha disperso gli orgogliosi e i superbi! 52 Egli ha rovesciato i potenti dai loro troni ed ha elevato gli umili. 53 Ha dato a piene mani agli affamati ed ha allontanato i ricchi a mani vuote. 54 E come ha aiutato il suo servo Israele! Perché non ha dimenticato la promessa, 55 che aveva fatto ai nostri antenati. La promessa di essere misericordioso verso Abramo e i suoi discendenti!»

56 Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Nascita di Giovanni Battista

57 In quel periodo finiva lʼattesa di Elisabetta, perché era giunto il tempo che il bambino nascesse; ed ella partorì un maschio. 58 Fra i vicini e i parenti si sparse la notizia di quanto generoso fosse stato il Signore verso di lei, e tutti ne furono felici.

59 Quando il bambino ebbe otto giorni, i parenti e gli amici vennero per la cerimonia della circoncisione. Tutti pensavano che il nome del bambino sarebbe stato Zaccaria, come suo padre. 60 Ma Elisabetta disse: «No! Deve essere chiamato Giovanni!»

61 «Come?» si meravigliarono. «Non cʼè nessuno in tutta la vostra famiglia con quel nome!» 62 A cenni, domandarono al padre del bambino come voleva che fosse chiamato.

63 Zaccaria allora chiese qualcosa per scrivere e, con grande sorpresa di tutti, scrisse: «Il suo nome è Giovanni». 64 Immediatamente Zaccaria riacquistò la parola e cominciò a lodare Dio.

65 Tutti i vicini furono presi da timore e la notizia di ciò che era accaduto si sparse per le colline della Giudea. 66 E quelli che venivano a sapere della cosa ci pensavano e ripensavano, chiedendosi: «Chi mai diventerà da grande questo bambino? Perché la mano del Signore è sicuramente sopra di lui!»

67 Allora suo padre Zaccaria, guidato dallo Spirito Santo, fece questa profezia: 68 «Lodato sia il Signore, Dio dʼIsraele, perché è venuto a visitare la sua gente e lʼha riscattata. 69 Egli sta per mandarci un potente Salvatore dalla famiglia reale del suo servo Davide, 70 proprio come promise tanto tempo fa per mezzo dei suoi santi profeti. 71 Qualcuno che ci salverà dai nostri nemici e da tutti quelli che ci odiano.

72-73 Il Signore è stato misericordioso verso i nostri antenati, verso lo stesso Abramo, ricordandosi del giuramento che gli fece, 74 e dandoci la gioia di servirlo senza paura, liberi dai nostri nemici, 75 resi santi e giusti; degni di stare alla sua presenza per sempre. 76 E tu, piccolo figlio mio, sarai chiamato il profeta del Dio glorioso, perché preparerai la via per il Messia. 77 Tu insegnerai al suo popolo come trovare la salvezza mediante il perdono dei suoi peccati. 78 Tutto questo accadrà, perché la misericordia del nostro Dio è piena dʼamore. Egli farà levare su di noi la salvezza, come lʼaurora che risplende dallʼalto, 79 per illuminare quelli che vivono nel buio profondo della morte; e ci guiderà verso la via che porta alla pace».

80 Il bambino intanto cresceva, sia nel fisico, che nello spirito. E se ne andò a vivere nel deserto, finché non cominciò il suo pubblico ministero in Israele.

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