Bible in 90 Days
Nascita di Gesù
2 In quel periodo lʼimperatore romano, Cesare Augusto, decretò che si facesse un censimento di tutta la nazione. 2 Questo avvenne quando Quirino era governatore della Siria.
3 Per il censimento era obbligatorio che tutti tornassero al paese dei propri antenati, per le debite registrazioni. 4 Siccome Giuseppe era di stirpe reale, doveva andare in Giudea, a Betlemme, paese natale del re Davide. Era quindi necessario che si mettesse in viaggio da Nazaret di Galilea verso Betlemme. 5 Giuseppe prese con sé Maria, sua moglie, che in quel periodo era in avanzato stato di gravidanza.
6 Mentre si trovavano a Betlemme, fu tempo che il bambino nascesse, 7 e Maria diede alla luce il suo primo figlio, un maschio. Ella lo avvolse in una coperta e lo depose nella mangiatoia di una stalla, perché non cʼera posto per loro nella locanda del villaggio.
8 Quella notte, nei campi fuori dal villaggio cʼerano alcuni pastori che sorvegliavano le loro greggi. 9 Improvvisamente un angelo apparve in mezzo a loro, e la gloria del Signore li avvolse di luce. I pastori erano molto spaventati, 10 ma lʼangelo li rassicurò.
«Non temete!» disse. «Io vi porto la più bella notizia che sia stata mai annunciata; questa notizia darà grande gioia a tutti! 11 Il Salvatore, proprio il Messia, il Signore, è nato stanotte a Betlemme! 12 Come potete riconoscerlo? Troverete un bambino avvolto in una coperta, che giace in una mangiatoia».
13 Subito al primo angelo se ne aggiunsero molti altri, gli eserciti del cielo, che lodavano Dio:
14 «Gloria a Dio nel più alto dei cieli», cantavano, «e pace sulla terra a quelli che egli ama!»
15 Quando gli angeli se ne furono tornati di nuovo in cielo, i pastori cominciarono a dirsi lʼun lʼaltro: «Venite! Andiamo a Betlemme. Andiamo a vedere quello che è successo e che il Signore ci ha fatto sapere!»
16 Corsero al villaggio, e là trovarono Maria e Giuseppe. E cʼera il bambino che giaceva nella mangiatoia. 17 I pastori divulgarono ovunque lʼaccaduto e ciò che lʼangelo aveva detto del bambino; 18 e tutti quelli che udivano la loro storia restavano meravigliati. 19 Maria, intanto, serbava queste cose nel suo cuore, e spesso ci ripensava.
20 I pastori, poi, ritornarono ai loro campi e alle loro greggi, lodando Dio per la visita degli angeli e perché avevano visto il bambino, proprio come lʼangelo aveva annunciato.
21 Otto giorni più tardi, durante la cerimonia della circoncisione, il bambino fu chiamato Gesù, il nome che gli aveva dato lʼangelo, prima ancora che fosse concepito.
22 Quando giunse il momento del sacrificio al tempio per la purificazione di Maria, come è prescritto dalla legge di Mosè dopo la nascita di un bimbo, i genitori portarono Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore, 23 perché la legge di Dio dice: «Se il primo figlio di una donna è un maschio, deve essere consacrato al Signore».
24 In tale occasione i genitori di Gesù offrirono il sacrificio stabilito dalla legge, che poteva essere un paio di tortore o due piccioni.
25 Quel giorno, cʼera nel tempio un uomo di nome Simeone, residente a Gerusalemme. Egli era un buon uomo, molto devoto, pieno di Spirito Santo, in attesa continua dellʼarrivo del Messia. 26 Lo Spirito Santo, infatti, gli aveva rivelato che non sarebbe morto, finché non avesse visto «il Cristo di Dio». 27 Quel giorno, lo Spirito Santo spinse Simeone a recarsi al tempio, e così, quando Maria e Giuseppe giunsero per presentare il piccolo Gesù al Signore, in ubbidienza alla legge, 28 Simeone era presente, e prese il bambino tra le braccia, lodando Dio.
29-31 «Signore», egli disse, «ora posso morire contento, perché lʼho visto, come tu mi avevi promesso! Ho visto il Salvatore, che tu hai dato al mondo. 32 Egli è la luce che splenderà su tutti i popoli, e sarà la gloria del tuo popolo Israele!»
33 Giuseppe e Maria restarono meravigliati per ciò che Simeone diceva di Gesù.
34-35 Simeone li benedì, ma poi disse a Maria: «Il dolore ti trapasserà lʼanima come una spada, perché questo bambino sarà respinto da molti in Israele, ma questo sarà la causa della loro rovina. Però per molti altri egli sarà fonte dʼimmensa gioia, e i pensieri più profondi di tanti cuori saranno rivelati».
36-37 Quel giorno, cʼera nel tempio anche la profetessa Anna, figlia di Fanuel, della tribù giudea di Aser. Anna era molto vecchia; dopo sette anni di matrimonio era rimasta vedova ed a quel tempo aveva ottantaquattro anni. Ella non sʼallontanava mai dal tempio, dove rimaneva giorno e notte, adorando Dio, pregando e spesso digiunando.
38 Sʼavvicinò proprio mentre Simeone stava parlando con Maria e Giuseppe. Anchʼella cominciò a ringraziare Dio e ad annunciare a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme che il Messia era finalmente arrivato.
39 Quando i genitori di Gesù ebbero fatto tutto quanto è prescritto dalla legge di Dio, se ne tornarono a casa, a Nazaret in Galilea. 40 Il bambino divenne un ragazzo forte e robusto, pieno di sapienza. E Dio lo colmava di benedizioni.
41-42 Quando ebbe dodici anni, Gesù accompagnò i suoi genitori per la festa annuale di Pasqua, a cui partecipavano ogni anno. 43 A celebrazione conclusa, si rimisero in viaggio per ritornare a Nazaret, ma Gesù rimase a Gerusalemme. Il primo giorno, i suoi genitori non sʼaccorsero della sua mancanza, 44 perché pensavano che anche lui fosse in viaggio con la comitiva. Ma quando quella sera non si fece vivo, Maria e Giuseppe cominciarono a cercarlo fra parenti ed amici. 45 Non riuscendo a trovarlo, ritornarono a Gerusalemme, per continuare le ricerche.
46-47 Finalmente, dopo tre giorni, lo trovarono. Gesù era nel tempio, seduto fra i dottori della legge e parlava con loro di profondi argomenti, meravigliando tutti con la sua intelligenza e le sue risposte.
48 I suoi genitori non sapevano cosa pensare: «Figliuolo», gli disse Maria, «perché ci hai fatto questo? Tuo padre ed io eravamo molto preoccupati e ti cercavamo dappertutto!»
49 «Che bisogno avevate di cercare?» disse allora Gesù. «Non avete pensato che sarei stato qui nel tempio, nella casa di mio Padre?» 50 Ma essi non capivano che cosa volesse dire con quelle parole.
51 Poi Gesù tornò a Nazaret con loro e fu ubbidiente ai genitori. E sua madre serbava tutte queste cose nel cuore. 52 Così Gesù cresceva in statura e in saggezza, ed era amato da Dio e dagli uomini.
Giovanni inizia il suo ministero
3 Durante il quindicesimo anno di regno dellʼimperatore Tiberio Cesare, un messaggio di Dio giunse a Giovanni, figlio di Zaccaria, mentre viveva nel deserto. 2 (In quel periodo Pilato era governatore della Giudea, Erode era tetrarca di Galilea, suo fratello Filippo della Iturèa e della Traconìtide, e Lisània di Abilène; sotto i sommi sacerdoti giudei Anna e Caifa). 3 Giovanni si spostava da un posto allʼaltro, lungo le sponde del fiume Giordano, e predicava che tutti dovevano essere battezzati per dimostrare che si erano convertiti a Dio e allontanati dal peccato, e che potevano così essere perdonati. 4 Si realizzava così ciò che aveva scritto il profeta Isaia: Giovanni era «una voce che grida dal deserto: “Preparate la strada al Signore! Allargate il sentiero davanti a Lui! 5 Spianate le montagne! Colmate le valli! Raddrizzate le curve! Rendete lisce le strade scabrose! 6 E allora tutta lʼumanità vedrà il Salvatore mandato da Dio”».
7 Molta gente andava da Giovanni per farsi battezzare ed egli diceva loro:
«Figli di serpenti! Voi cercate di scampare dallʼinferno, senza convertirvi sinceramente a Dio. Ecco perché volete essere battezzati! 8 Prima date prova coi fatti che siete davvero pentiti. E non pensate di essere al sicuro, perché discendete da Abramo. Non basta. Vi assicuro che Dio può creare figli dʼAbramo anche da queste pietre del deserto!
9 La scure del suo giudizio è già alzata sopra di voi, pronta per tagliare le vostre radici e abbattervi: ogni albero che non dà buoni frutti sarà abbattuto e buttato nel fuoco!»
10 Qualcuno fra la folla gli chiedeva: «Che vuoi che facciamo?» 11 Giovanni rispondeva:
«Se avete due vestiti, datene uno ai poveri. Se avete del cibo in più, datelo agli affamati».
12 Perfino gli esattori delle tasse, noti per la loro corruzione, venivano da Giovanni per farsi battezzare, e chiedevano: «Come possiamo provarti che abbiamo cambiato vita?»
13 «Con la vostra onestà», rispondeva Giovanni. «Non riscuotete tasse superiori a quanto esiga il governo romano».
14 «E noi», chiedevano alcuni soldati, «che dici di noi?»
Giovanni rispondeva: «Non estorcete denaro con minacce e violenza, non accusate nessuno con false denunce, e siate soddisfatti della vostra paga!»
15 Intanto tutti aspettavano che il Messia arrivasse presto ed erano ansiosi di sapere se fosse Giovanni. Era questo lʼinterrogativo del momento e se ne discuteva ovunque. 16 Ma Giovanni disse a tutti: «Io battezzo soltanto con acqua, ma presto arriverà qualcuno che è tanto più forte di me, al quale non sono nemmeno degno di allacciare i sandali. Egli vi battezzerà col fuoco e con lo Spirito Santo. 17 Separerà la pula dal grano; brucerà la pula col fuoco eterno e raccoglierà il grano nei suoi granai». 18 Giovanni si servì di molti avvertimenti del genere, mentre annunciava la Buona Notizia alla gente.
19-20 Ma dopo che Giovanni ebbe pubblicamente criticato Erode, governatore della Galilea, per aver sposato Erodiade, moglie di suo fratello, e per molti altri mali commessi, Erode lo rinchiuse in prigione, aggiungendo così un altro peccato alle sue innumerevoli colpe. 21 Un giorno, dopo che tutte le persone erano state battezzate, anche Gesù si fece battezzare. Dopo il battesimo, mentre era in preghiera, i cieli si aprirono, 22 e lo Spirito Santo sotto forma di colomba si fermò su di lui. Una voce dal cielo disse: «Tu sei il mio amatissimo Figlio, in te mi sono compiaciuto.»
23 Gesù aveva circa trentʼanni, quando cominciò il suo pubblico ministero. Era conosciuto come figlio di Giuseppe. Il padre di Giuseppe era Eli, 24 il padre di Eli era Matthat, il padre di Matthat era Levi, il padre di Levi era Melchi, il padre di Melchi era Iannai, il padre di Iannai era Giuseppe, 25 il padre di Giuseppe era Mattatia, il padre di Mattatia era Amos, il padre di Amos era Naum, il padre di Naum era Esli, il padre di Esli era Naggai, 26 il padre di Naggai era Maat, il padre di Maat era Mattatia, il padre di Mattatia era Semein, il padre di Semein era Iosech, il padre di Iosech era Ioda, 27 il padre di Ioda era Ioanan, il padre di Ioanan era Rhesa, il padre di Rhesa era Zorobabele, il padre di Zorobabele era Salatiel, il padre di Salatiel era Neri, 28 il padre di Neri era Melchi, il padre di Melchi era Addi, il padre di Addi era Cosam, il padre di Cosam era Elmadam, il padre di Elmadam era Er, 29 il padre di Er era Giosuè, il padre di Giosuè era Eliezer, il padre di Eliezer era Iorim, il padre di Iorim era Mattat, il padre di Mattat era Levi, 30 il padre di Levi era Simeone, il padre di Simeone era Giuda, il padre di Giuda era Giuseppe, il padre di Giuseppe era Ionam, il padre di Ionam era Eliacim, 31 il padre di Eliacim era Melea, il padre di Melea era Menna, il padre di Menna era Mattatha, il padre di Matthata era Nathan, il padre di Nathan era Davide, 32 il padre di Davide era Iesse, il padre di Iesse era Iobed, il padre di Iobed era Boaz, il padre di Boaz era Sala, il padre di Sala era Naàsson, 33 il padre di Naàsson era Aminadab, il padre di Aminadab era Admin, il padre di Admin era Arni, il padre di Arni era Esrom, il padre di Esrom era Fares, il padre di Fares era Giuda, 34 il padre di Giuda era Giacobbe, il padre di Giacobbe era Isacco, il padre di Isacco era Abramo, il padre di Abramo era Tare, il padre di Tare era Nacor, 35 il padre di Nacor era Seruk, il padre di Seruk era Ragau, il padre di Ragau era Falek, il padre di Falek era Eber, il padre di Eber era Sala, 36 il padre di Sala era Cainam, il padre di Cainam era Arfàcsad, il padre di Arfàcsad era Sem, il padre di Sem era Noè, il padre di Noè era Lamech, 37 il padre di Lamech era Matusalemme, il padre di Matusalemme era Enoch, il padre di Enoch era Iaret, il padre di Iaret era Malleèl, il padre di Malleèl era Cainam, 38 il padre di Cainam era Enos, il padre di Enos era Set, il padre di Set era Adamo, il Padre di Adamo era Dio.
Tentazione nel deserto
4 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal fiume Giordano, e sospinto dallo Spirito andò nel deserto della Giudea, dove Satana lo tentò per quaranta giorni. 2 Per tutto quel tempo Gesù non mangiò nulla in quei giorni; e quando furono terminati ebbe molta fame.
3 Satana gli disse: «Tu che sei il Figlio di Dio, ordina a questa pietra di diventare pane».
4 Ma Gesù rispose: «Si legge nelle Scritture: “Non è il pane che nutre lʼanima dellʼuomo”».
5 Allora Satana lo portò in alto e in un attimo gli mostrò tutti i regni del mondo, 6-7 poi gli disse: «Vedi, tutti questi regni ricchi e potenti sono miei. Mi sono stati dati, ed io posso darli a chi mi pare. Ebbene li darò a te, se tʼinginocchierai per adorarmi».
8 Gesù gli rispose: «Così si legge nelle Scritture: “Adora il Signore, tuo Dio; a lui soltanto rivolgi la tua adorazione”».
9-11 Infine Satana lo portò a Gerusalemme, sul tetto più alto del tempio, e gli disse: «Poiché tu sei il Figlio di Dio, gettati giù! Perché le Scritture dicono: “Dio manderà i suoi angeli per proteggerti perché il tuo piede non inciampi sulla pietra”».
12 Gesù gli rispose: «Le Scritture dicono anche: “Non mettere alla prova il Signore, tuo Dio”».
13 Quando il diavolo ebbe finito di tentarlo, lasciò Gesù e se ne andò via, aspettando però, il suo momento.
Gesù comincia il suo ministero
14 Poi Gesù tornò in Galilea, pieno della potenza dello Spirito Santo. Ben presto la sua fama si sparse per tutta quella regione. 15 Per i suoi insegnamenti nelle sinagoghe tutti lo lodavano.
16 Quando giunse al villaggio di Nazaret, dove aveva trascorso la sua infanzia, si recò nella sinagoga, come soleva fare ogni sabato, e si alzò per leggere le Scritture. 17 Gli diedero il libro del Profeta Isaia, e Gesù lʼapri al punto in cui dice:
18-19 «Lo Spirito del Signore è sopra di me; Dio mi ha scelto per predicare il Vangelo ai poveri; mi ha mandato per annunciare che i prigionieri saranno liberati e che i ciechi vedranno; che gli oppressi saranno liberati dai loro oppressori, per proclamare lʼanno di grazia del Signore.»
20 Gesù richiuse il libro, lo rese allʼinserviente e si sedette, mentre gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21 Poi aggiunse: «Questa Scrittura si è avverata oggi!»
22 Tutta la gente, colpita dalle meravigliose parole che diceva, gli dava ragione, però si chiedeva: «Ma non è lui il figlio di Giuseppe?!»
23 Allora Gesù disse: «Probabilmente mi citerete il proverbio: “Medico, guarisci te stesso!” e cioè: “Perché non compi anche qui, nella tua città, gli stessi miracoli che hai compiuto a Cafarnao?” 24 Ma vi dico con tutta sincerità che nessun profeta è ben accettato nella sua patria! 25-26 Per esempio, al tempo del profeta Elia, cʼerano molte vedove ebree bisognose di aiuto, in quei giorni di carestia, perché non pioveva da tre anni e mezzo e tutti avevano fame. Eppure Elia non fu mandato da loro, ma da una povera vedova straniera, che viveva a Sarepta, nella regione di Sidone. 27 Lo stesso accadde al profeta Eliseo, che guarì Naaman, un siriano, anziché molti lebbrosi ebrei, che avrebbero avuto bisogno del suo aiuto».
28 Queste parole fecero infuriare i presenti, 29 che, balzati in piedi, lo cacciarono via, sospingendolo verso il ciglio del precipizio su cui era costruita la città, per farlo cadere. 30 Ma Gesù passò fra la folla, e sʼallontanò.
31 Gesù tornò allora a Cafarnao, una città della Galilea. Anche qui, ogni sabato predicava nella sinagoga. 32 La gente restava colpita dalle cose che diceva, perché Gesù parlava con autorità.
33 Una volta, mentre stava insegnando nella sinagoga, un indemoniato cominciò a gridargli: 34 «Vattene! Non vogliamo avere niente a che fare con te, Gesù di Nazaret! Vuoi forse mandarci in rovina? Sappiamo bene chi sei: il Santo, il Figlio di Dio!»
35 Gesù lo sgridò severamente e gli ordinò: «Taci ed esci da questʼuomo!» Il demonio gettò lʼuomo a terra, mentre la folla lo guardava sbigottita, poi lo lasciò senza fargli più alcun male.
36 Stupita, la gente si chiedeva: «Che ci sarà mai nelle parole di questʼuomo, se perfino i diavoli gli ubbidiscono?» 37 E la notizia di ciò che aveva fatto si sparse per tutta la regione.
38 Quel giorno, dopo essere uscito dalla sinagoga, Gesù andò a casa di Simone, dove trovò la suocera di Simone con la febbre alta. «Ti prego, guariscila!» lo pregavano tutti i presenti.
39 E fu così. Bastò che si chinasse su di lei e rimproverasse la febbre, perché immediatamente la temperatura tornasse normale! Così la donna si alzò subito e preparò da mangiare per loro.
40 Quella sera stessa, al calar del sole, tutti gli abitanti del paese che avevano in casa dei malati (affetti da qualsiasi tipo di malattia), li portarono da Gesù; e il tocco delle sue mani bastò per guarirli tutti. 41 Alcuni erano posseduti dai demòni che uscivano al suo ordine, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!» Ma, poiché sapevano che egli era il Cristo, Gesù li sgridava e ordinava loro di tacere.
42 La mattina dopo, di buonʼora, Gesù andò in un luogo deserto. Moltissime persone si misero alla sua ricerca e, quando finalmente lo trovarono, lo pregarono di non lasciarli, ma di restare con loro a Cafarnao. 43 Ma egli rispose: «Devo annunciare il Vangelo del Regno di Dio anche in altri posti, perché questo è il motivo per cui Dio mi ha mandato». 44 Così Gesù continuò il suo viaggio, predicando nelle sinagoghe di tutta la Giudea.
I primi discepoli
5 Un giorno, mentre Gesù predicava sulla riva del lago di Genesaret, la folla gli si stringeva attorno per ascoltare la Parola di Dio. 2 Gesù allora vide due barche vuote ferme a riva: i pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3 Montato su una delle barche, Gesù disse a Simone, il proprietario, di scostarsi un poʼ dalla riva, così si sarebbe potuto sedere nella barca e da lì parlare alla folla.
4 Quando ebbe finito di parlare, egli disse a Simone: «Ora vai al largo e getta le reti; vedrai quanto pesce prenderai!» 5 Ma Simone rispose: «Signore, abbiamo lavorato sodo tutta la notte e non abbiamo preso niente! Ma se lo dici tu, proviamo ancora…» 6 E stavolta le reti furono così piene, che cominciarono a strapparsi! 7 Allora fecero cenno ai compagni dellʼaltra barca, perché venissero ad aiutarli; e ben presto tutte e due le barche furono talmente piene di pesce, che rischiavano di affondare!
8 Quando Simon Pietro si rese conto dellʼaccaduto, cadde in ginocchio davanti a Gesù, dicendo: «O, Signore, per piacere allontanati da me, perché io sono troppo peccatore per starti vicino!» 9-10 Pietro era rimasto sconvolto da quella pesca straordinaria e, come lui, lo erano gli altri, ed anche i suoi soci, Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo. Ma Gesù disse a Simone: «Non aver paura! Dʼora in avanti pescherai anime di uomini!»
11 E non appena sbarcarono, essi lasciarono tutto per andare con Gesù.
Gesù guarisce molti malati
12 Un giorno, in un certo villaggio che Gesù stava visitando cʼera un uomo lebbroso da molti anni. Quando il poveretto vide Gesù, si gettò ai suoi piedi, supplicandolo perché lo guarisse.
«Signore», disse, «se soltanto lo vuoi, tu puoi guarirmi del tutto!»
13 Gesù lo toccò, dicendo: «Certo che lo voglio. Sii guarito!» E la lebbra sparì. 14 Allora Gesù gli ordinò di allontanarsi subito, senza dir niente a nessuno e di andare a farsi vedere dal sacerdote giudeo. Poi aggiunse: «Offri il sacrificio richiesto dalla legge di Mosè per i lebbrosi che sono guariti. Ciò proverà a tutti che ora stai bene». 15 A questo punto, la notizia della sua potenza si sparse a grande velocità e moltissime persone venivano per sentirlo predicare e per essere guariti dalle malattie. 16 E Gesù spesso si ritirava in luoghi deserti per pregare.
17 Un giorno, mentre insegnava, si erano seduti vicino a lui alcuni capi religiosi giudei e dottori della legge, venuti da molti villaggi della Galilea, della Giudea ed anche da Gerusalemme. E la potenza del Signore era con lui per compiere guarigioni.
18-19 Ed ecco che alcuni uomini vennero portando un paralitico in barella. Cercarono di farsi largo fra la folla per raggiungere Gesù, ma non ci riuscirono. Allora salirono sul tetto sopra di lui, tolsero alcune tegole e piano piano calarono la barella con lʼinvalido giù fra la folla, proprio davanti a Gesù.
20 Vedendo la loro fede, Gesù disse a quellʼuomo: «Amico, i tuoi peccati ti sono perdonati!»
21 «Ma chi pensa di essere questo qui?» cominciarono a domandarsi i Farisei e i dottori della legge. «Questa è una bestemmia! Chi può perdonare i peccati allʼinfuori di Dio?»
22 Ma Gesù che conosceva i loro pensieri disse loro: «Perché fate questi ragionamenti? 23-24 Io, il Messia, ho lʼautorità qui sulla terra di perdonare i peccati. Ma parlare è facile, chiunque potrebbe dire, ciò che ho detto. Vi proverò quindi la verità delle mie parole, guarendo questʼuomo». Poi, rivolto al paralitico, comandò: «Raccogli la tua barella e vattene a casa, perché sei guarito!»
25 Immediatamente, sotto gli occhi allibiti dei presenti, lʼuomo si alzò, raccolse la barella e se ne andò a casa, lodando Dio. 26 Tutti quanti furono presi da spavento e timore; e lodavano Dio, ripetendo: «Oggi abbiamo visto cose davvero straordinarie!»
27 Più tardi, mentre Gesù passava per la strada, vide un esattore delle tasse, con la solita reputazione di truffatore, che sedeva dietro il suo banco. Lʼuomo si chiamava Levi. Gesù gli disse: «Vieni e diventa mio discepolo!» 28 Levi balzò in piedi, lasciò tutto e andò con lui.
29 Poco dopo Levi diede un pranzo a casa sua. Gesù era lʼospite dʼonore. Cʼerano anche molti colleghi di Levi, agenti delle tasse, ed altri ospiti.
Gli esperti contestano
30 I Farisei e i dottori della legge protestarono vivamente con i discepoli, perché Gesù partecipava a quel banchetto, spalla a spalla con i più noti peccatori.
31 Gesù rispose loro: «Sono i malati che hanno bisogno del medico, non quelli in buona salute! 32 Io sono venuto a chiamare quelli che si sentono peccatori, perché cambino vita, non quelli che si reputano già abbastanza buoni!»
33 I Farisei e i dottori della legge protestarono anche perché i discepoli di Gesù mangiavano e bevevano, anziché digiunare. Dicevano: «I discepoli di Giovanni Battista digiunano spesso e pregano, così fanno anche i nostri discepoli. Perché i tuoi discepoli, invece, mangiano e bevono?»
34 Gesù rispose: «Possibile che si metta a digiunare chi è felice? O pensate, forse, che gli invitati ad un banchetto di nozze se ne stiano a soffrir la fame, mentre festeggiano lo sposo? 35 Ma verrà il momento in cui lo sposo sarà portato via da loro; allora sì che non vorranno più mangiare!»
36 Poi Gesù portò questo paragone: «Nessuno taglia un pezzo di stoffa da un vestito nuovo per rattoppare un vestito vecchio. Non solo sarebbe rovinato lʼindumento nuovo, ma anche il vecchio sarebbe più brutto con una toppa nuova! 37 Così pure, nessuno mette del vino nuovo in otri vecchi, perché il vino nuovo li fa scoppiare, e così si rovinerebbero gli otri ed anche il vino andrebbe perso. 38 Il vino nuovo deve essere messo in otri nuovi. 39 E nessuno, dopo aver bevuto del vino dʼannata, ne vuol bere del nuovo. Infatti si suol dire: “Quello vecchio è migliore”».
Il Padrone del sabato
6 Un sabato, mentre Gesù passava attraverso dei campi di grano, i suoi discepoli si misero a raccogliere le spighe e, fregandole con le mani, ne mangiavano i chicchi.
2 Alcuni Farisei protestarono: «Quello che fate è illegale! I tuoi discepoli stanno raccogliendo il grano, ed è contro la legge ebraica lavorare di sabato!»
3 Gesù rispose: «Non ricordate le Scritture? Avete mai letto che fece il re Davide, quando egli e i suoi uomini ebbero fame? 4 Davide entrò nella casa di Dio, prese i pani speciali offerti davanti al Signore e li mangiò, dividendoli con gli altri, anche se solo i sacerdoti possono mangiare quei pani. Un atto illegale, dunque, proprio come questo!» 5 Poi Gesù aggiunse: «Io, il Figlio dellʼuomo, sono signore anche del sabato!»
6 Un altro sabato, mentre Gesù era nella sinagoga ad insegnare, cʼera lì presente un uomo che aveva la mano destra paralizzata. 7 I dottori della legge e i Farisei tenevano dʼocchio Gesù per vedere se lʼavrebbe guarito quel giorno stesso, anche se era sabato, perché non vedevano lʼora di poterlo accusare in qualche modo.
8 Come conosceva bene i loro pensieri Gesù! Eppure, rivolgendosi allʼuomo con la mano paralizzata, disse: «Vieni, mettiti qui, dove tutti ti possono vedere». Lʼuomo ubbidì.
9 Allora Gesù disse ai Farisei e ai dottori della legge: «Vorrei farvi una domanda. Che cosa è permesso fare di sabato, secondo la legge? Del bene o del male? Salvare una vita o distruggerla?»
10 Così dicendo li guardava uno per uno; poi disse allʼuomo: «Stendi la tua mano!» Egli ubbidì e la sua mano fu guarita. 11 A questo punto i nemici di Gesù erano fuori di sé dalla rabbia, e cominciarono a complottare per ucciderlo.
Gesù sceglie i suoi aiutanti
12 Qualche giorno dopo, Gesù salì sulla montagna a pregare, e pregò tutta la notte. 13 Allʼalba, riunì i suoi seguaci e fra loro ne scelse dodici, che nominò suoi aiutanti. (Erano indicati anche con il nome di «apostoli»).
14-16 Ecco i loro nomi: Simone (che Gesù chiamò anche Pietro), Andrea (fratello di Simone), Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo (figlio di Alfeo), Simone (membro degli Zeloti, un partito politico sovversivo), Giuda (figlio di Giacomo) e Giuda Iscariota (quello che più tardi lo avrebbe tradito).
17-18 Scesi dal monte, Gesù e gli apostoli si fermarono in una zona pianeggiante e furono attorniati da molti discepoli, a loro volta circondati dalla folla. Gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e fin dalle coste di Tiro e Sidone era venuta per ascoltare Gesù e per farsi guarire. E Gesù cacciava molti demòni. 19 Poiché da lui emanava una forza che guariva, tutti cercavano di toccarlo, e, quando ci riuscivano, guarivano da ogni forma di malattia.
20 Poi Gesù, rivolgendosi ai discepoli, disse: «Beati voi poveri, perché il Regno di Dio è vostro!
21 Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati!
Beati voi che piangete, perché verrà il tempo in cui riderete di gioia!
22 Beati voi se gli altri vi odiano, vi escludono, vʼinsultano e vi disprezzano, perché avete creduto in me!
23 Quando vi accadono queste cose, siate felici e saltate di gioia! Perché in cielo Dio vi darà una grande ricompensa. E vi dico che sarete in buona compagnia, perché anche gli antichi profeti furono trattati allo stesso modo.
24 Ma guai a voi ricchi, perché avete già qui in terra la vostra sola felicità! 25 Guai a voi che ora siete sazi, perché un giorno avrete fame. Guai a voi che ora ridete perché sarete tristi e piangerete.
26 Guai a voi che siete tanto apprezzati dalle masse, perché i falsi profeti sono sempre stati tenuti in grande considerazione!
27 Ascoltate bene tutti: amate i vostri nemici e fate del bene a quelli che vi odiano! 28 Pregate per la felicità di quelli che vi maledicono. Invocate le benedizioni di Dio su quelli che vi fanno del male.
29 Se qualcuno vi schiaffeggia su una guancia, porgetegli anche lʼaltra! Se qualcuno vi chiede il cappotto, dategli anche la camicia! 30 Date ciò che avete a chiunque ve lo chieda; e se vi tolgono qualcosa di vostro, lasciateglielo. 31 Trattate gli altri esattamente come vorreste che gli altri trattassero voi.
32 Pensate di aver qualche merito per il semplice fatto che amate soltanto quelli che vi amano? Perfino gli atei lo fanno! 33 E se fate del bene soltanto a quelli che vi fanno del bene, credete di fare qualcosa di eccezionale? Anche i peccatori si comportano così! 34 Come pure se fate un prestito soltanto a chi può rimborsarvi, che fate di tanto strano? Perfino i più cattivi fanno prestiti ai loro simili per poi farsi rimborsare in pieno! 35 Voi, invece, amate anche i vostri nemici. Fate loro del bene! Prestate pure il vostro denaro, senza sperare di ricevere niente in cambio! Allora sì che la vostra ricompensa in cielo sarà grande e vi comporterete da veri figli di Dio, che è clemente anche verso glʼingrati e i malvagi.
36 Siate anche voi misericordiosi come lo è il Padre vostro. 37 Non criticate gli altri e non condannateli, altrimenti sarete criticati e condannati. Perdonate gli altri ed anche voi sarete perdonati. 38 Date e riceverete. Ciò che avete dato, vi sarà reso in pieno, anzi, in misura superiore, pigiato per far posto ad altro e, addirittura, traboccante! Qualsiasi misura userete per dare, piccola o grande che sia, sarà usata per misurare ciò che vi sarà restituito».
39 Ecco alcune parabole che Gesù raccontò: «Come può un cieco far da guida a un altro cieco? Se lo facesse, cadrebbe senzʼaltro in un fosso, e si tirerebbe appresso anche lʼaltro! 40 Uno studente non ne sa di più del suo maestro. Ma chiunque lavora sodo sarà come il suo maestro.
41 E tu, perché ti meravigli del bruscolo che è nellʼocchio del tuo fratello—un piccolo difetto—e non tʼaccorgi che nel tuo cʼè addirittura una trave? 42 Come ti passa per la mente di dirgli: “Fratello, ti aiuto io a togliere quel bruscolo dallʼocchio”, quando non riesci neppure a vedere la trave che cʼè nel tuo? Ipocrita, togli prima la tua trave; dopo, forse, potrai vedere abbastanza per togliere il bruscolo dallʼocchio del tuo fratello!
43 Un albero di buona qualità non dà frutta scadente; e un albero selvatico non può dare buoni frutti. 44 Si riconosce un albero dal tipo di frutta che produce: infatti i fichi non crescono tra le spine, né lʼuva tra i rovi. 45 Un uomo buono tira fuori il bene dal suo cuore, come da un prezioso tesoro. Un uomo cattivo, invece, tira fuori il male dal suo cuore, come da una riserva di malvagità. Infatti, tutto ciò che trabocca dal cuore affiora dai discorsi.
46 Perché mi chiamate “Signore”, e poi non fate quello che vi dico? 47-48 Ma chi mi segue, ascolta le mie parole e chi mi ubbidisce assomiglia ad un uomo che costruisce una casa su robuste fondamenta, gettate profondamente nella roccia. Quando viene unʼalluvione e lʼacqua si rovescia su quella casa, essa non crolla perché è ben costruita.
49 Al contrario chi ascolta le mie parole e poi non le mette in pratica, assomiglia a un uomo che costruisce una casa senza fondamenta. Quando le acque della piena si abbattono contro quella casa, essa crolla subito e altro non resta che un mucchio di rovine».
Due miracoli straordinari
7 Quando Gesù ebbe finito di parlare, tornò nella città di Cafarnao. 2 Là abitava un centurione romano, che aveva un servo, a cui era molto affezionato. Questo servo era ammalato e stava per morire. 3 Quando il centurione seppe di Gesù, mandò alcuni anziani giudei molto rispettati a chiedergli di venire a guarire il suo servo. 4 Essi cominciarono a pregare Gesù con insistenza. Gli raccontarono anche che brava persona fosse quel centurione.
«Se cʼè qualcuno che merita il tuo aiuto, questi è proprio lui!» dissero, 5 «Perché ama i Giudei e ci ha perfino fatto costruire una sinagoga a sue spese!»
6-8 Gesù andò con loro. Stava per arrivare alla casa, quando il centurione gli mandò incontro alcuni amici per dirgli: «Signore, non ti disturbare ad entrare nella mia casa, perché io non sono degno di un tale onore e neppure di venire da te di persona. Diʼ soltanto una parola e il mio servo certamente guarirà! Lo so, perché anchʼio dipendo dallʼautorità dei miei superiori e, a mia volta, ho autorità sui miei uomini. Basta che io dica “Andate!” ed essi ubbidiscono, oppure “Venite!” ed essi vengono; e se dico al mio servo: “Faʼ questo o quello”, egli lo fa. Perciò basta che tu dica: “Sii guarito!” ed il mio servo guarirà!»
9 Gesù rimase colpito da queste parole. Rivolgendosi alla folla, disse: «Neppure fra il popolo dʼIsraele ho mai trovato un uomo con una fede come questa!»
10 E quando gli amici del centurione ritornarono a casa, trovarono il servo completamente guarito.
11 Non molto tempo dopo, Gesù andò con i suoi discepoli nel villaggio di Naim e, come al solito, una gran folla lo seguiva. 12 In prossimità della porta del villaggio, ecco passare un funerale. Il morto era lʼunico figlio di una vedova, e molte persone accompagnavano, piangendo, la povera donna.
13 Quando il Signore la vide, ebbe pietà di lei. «Non piangere!» le disse. 14 Poi si avvicinò alla bara e la toccò.
I portatori si fermarono. «Ragazzo», disse Gesù, «sono io che te lo dico: àlzati!»
15 Il ragazzo si alzò a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo restituì alla madre.
16 Tutti furono presi da gran timore e si misero a lodare Dio, esclamando: «Un potente profeta è sorto fra noi!» e ancora: «Oggi abbiamo visto allʼopera la mano di Dio!»
17 La notizia di questi fatti corse da un estremo allʼaltro della Giudea, e perfino oltre i suoi confini.
Gesù e Giovanni
18 Ben presto i discepoli di Giovanni Battista vennero a conoscenza di tutto ciò che Gesù stava facendo. Quando lo riferirono a Giovanni, 19 questi mandò due dei suoi discepoli da Gesù per chiedergli: «Sei davvero tu il Messia che deve venire? O dobbiamo continuare ad aspettarlo?»
20-22 I due discepoli trovarono Gesù che stava guarendo molte persone dalle più diverse malattie. Risanava gli zoppi e i ciechi, e cacciava gli spiriti maligni. Quando gli riferirono le parole di Giovanni, Gesù rispose: «Tornate e raccontategli tutto ciò che avete visto e udito qui oggi: i ciechi possono vedere, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi possono udire, i morti risuscitano e i poveri possono udire il Vangelo della salvezza. 23 E ditegli anche: “Beato chi non si sarà scandalizzato di me!”»
24 Partiti i discepoli di Giovanni, Gesù cominciò a parlare alla folla di lui. «Chi è costui che siete andati a vedere nel deserto della Giudea?» chiese loro: «Un uomo debole come un filo dʼerba, mosso dal minimo alito di vento? 25 No! E allora che cosa siete andati a vedere? Un uomo drappeggiato in abiti lussuosi? No! Quelli che vivono nel lusso stanno nei palazzi, non nel deserto. 26 Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, questa è la risposta giusta! Anzi, egli è più di un profeta. 27 È quello a cui si riferiscono le Scritture, quando dicono: “Ecco, manderò il mio messaggero davanti a te, per prepararti la strada!”
28 Fra tutti gli esseri umani non ce nʼè mai stato uno più grande di Giovanni. Eppure, perfino lʼultimo abitante del Regno di Dio è più grande di lui!
29 E tutti quelli che hanno sentito predicare Giovanni, perfino i più malvagi, hanno riconosciuto che ciò che richiedeva era giusto, e si sono fatti battezzare da lui. 30 Tutti. Cioè, tutti tranne i Farisei e i dottori della legge. Essi hanno respinto il progetto che Dio aveva per loro e non hanno voluto farsi battezzare da Giovanni».
31 «Che posso dire degli uomini dei nostri tempi?» chiese Gesù. «A che cosa potrei paragonarli? 32 Mi sembrano quei bambini che giocano nella piazza e si lamentano così coi loro amici: “Non vi piace se giochiamo agli sposi e non vi piace se giochiamo al funerale!” 33 Lo stesso fate anche voi: perché, prima è venuto Giovanni Battista, che spesso digiuna e non beve vino, e voi dite: “Deve essere matto!” 34 Poi sono venuto io, che mangio e bevo, e voi dite: “Ma che mangione è quel Gesù! E come beve! E che cattive compagnie frequenta!” 35 Ma la sapienza di Dio si rivela vera dai suoi frutti».
36 Un giorno, un fariseo invitò Gesù a pranzo a casa sua ed egli accettò lʼinvito. Mentre si sedevano per mangiare, 37 una donna, una prostituta di quel villaggio seppe che Gesù stava là e venne, portando un vasetto di alabastro, pieno di costoso profumo. 38 Entrò, sʼinginocchiò dietro di lui, ai suoi piedi e, piangendo, glieli bagnava di lacrime e poi li asciugava con i suoi capelli, baciandoli e ribaciandoli, mentre li cospargeva di profumo.
39 Quando il fariseo che lo aveva invitato vide ciò che stava accadendo e riconobbe la donna, pensò: «Questa è la prova che Gesù non è un profeta, perché se fosse veramente mandato da Dio, saprebbe di che risma è questa donna!»
40 Gesù, allora, si voltò verso di lui e gli disse: «Simone, devo dirti una cosa».
«Bene, Maestro», rispose Simone, «Dimmi!»
41 Allora Gesù gli raccontò questa storia: «Un tale prestò dei soldi a due persone: 500 denari ad uno e 50 a un altro. 42 Ma nessuno di loro poté restituire i soldi, così egli passò sopra alla cosa e lasciò che si tenessero il denaro. Secondo te, chi dei due gli sarà stato più riconoscente dopo questʼatto generoso?»
43 «Senzʼaltro quello che gli doveva di più», rispose Simone. «Giusto», fu dʼaccordo Gesù.
44 Poi, voltandosi verso la donna, disse a Simone: «Guarda, vedi questa donna inginocchiata? Quando sono entrato in casa tua, tu non ti sei nemmeno preso il disturbo di darmi un poʼ dʼacqua per lavarmi i piedi, invece lei me li ha lavati con le sue lacrime e me li ha asciugati con i suoi capelli.
45 Tu non mi hai dato il tradizionale bacio di saluto, lei invece, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi e ribaciarmi i piedi.
46 Tu hai trascurato la rituale cortesia di ungermi il capo con lʼolio dʼoliva, mentre lei mi ha cosparso i piedi di profumo prezioso.
47 Dunque, i suoi peccati, anche se sono molti, le sono perdonati, perciò questa donna mi ha dimostrato molto amore. Ma quelli a cui è perdonato poco, dimostrano meno amore».
48 Poi, rivolto alla donna, disse: «I tuoi peccati ti sono perdonati».
49 Allora glʼinvitati che erano a tavola con lui, dissero fra di loro: «Ma chi crede di essere costui, che se ne va in giro a perdonare i peccati?»
50 Ma Gesù disse alla donna: «La tua fede ti ha salvato. Vaʼ in pace!»
La parabola del seminatore
8 Qualche tempo dopo, Gesù cominciò a visitare le città e i villaggi della Galilea per annunciare lʼarrivo del Regno di Dio, e durante questo viaggio prese con sé i suoi dodici discepoli. 2 Lo seguivano anche alcune donne che aveva liberato dai demoni o che aveva guarito dalle malattie. Fra loro cʼera Maria Maddalena, (da lei Gesù aveva cacciato sette demoni), 3 Giovanna, moglie di Cuza, amministratore del re Erode, incaricato di palazzo e responsabile degli affari domestici, Susanna e molte altre che contribuivano coi loro mezzi al mantenimento di Gesù e dei suoi discepoli.
4 Un giorno in cui si era riunita una grande folla per ascoltarlo, mentre molte altre persone erano in cammino, provenienti da diverse città, Gesù raccontò questa parabola:
5 «Un contadino andò nei suoi campi per seminare il grano. Mentre seminava, alcuni semi caddero sulla strada e furono calpestati o mangiati dagli uccelli. 6 Altri semi caddero sulla roccia ricoperta da un basso strato di terra; appena cominciarono a crescere, le pianticelle si seccarono e morirono per mancanza di umidità. 7 Altri semi caddero tra le spine e i teneri steli di grano che crebbero furono soffocati. 8 Altri, invece, caddero sul terreno fertile; questi semi germogliarono e produssero un raccolto cento volte maggiore di quanto era stato seminato». Poi Gesù aggiunse: «Chi ha orecchie per udire, ascolti!»
9 Gli apostoli gli chiesero il significato della storia. 10 Gesù rispose: «Dio vi ha concesso di conoscere il significato di queste parabole che rivelano il mistero del Regno di Dio. Ma questa gente ascolta e non capisce, guarda e non vede, proprio come predissero gli antichi profeti.
11 Questo è il significato della storia: il seme è il messaggio di Dio agli uomini. 12 Il sentiero su cui cadono alcuni semi rappresenta il cuore duro di quelli che ascoltano le parole di Dio, ma poi viene il diavolo e porta via quelle parole, impedendo loro di credere e di essere salvati. 13 Il terreno roccioso rappresenta quelli che ascoltano con gioia il messaggio, che però non penetra fino in fondo al loro cuore, non mette radici, né cresce in loro. Queste persone sanno che il messaggio è vero, e per un poʼ credono; ma quando giunge il momento della prova, allora perdono ogni interesse.
14 I semi fra le spine rappresentano quelli che ascoltano e credono alle parole di Dio, ma, dopo un poʼ, si lasciano soffocare dalle preoccupazioni, dalle ricchezze, dalle responsabilità o dai piaceri della vita. E così non sono mai capaci di aiutare nessun altro a credere nel Vangelo.
15 Ma il terreno fertile rappresenta la gente dal cuore buono e onesto. Queste persone ascoltano le parole di Dio, vi si aggrappano e con la loro perseveranza producono un abbondante raccolto».
16 Unʼaltra volta Gesù chiese: «Si è mai sentito di qualcuno che accende una lampada e poi la copre, perché non risplenda? No, anzi, le lampade vengono messe bene in vista, dove tutti possano vedere la luce. 17 Così un giorno tutto ciò che ora è nascosto sarà portato alla luce e reso palese.
18 Perciò attenzione a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato ancor di più; e chi non ha, sarà privato perfino di quel poco che pensa di avere».
19 Accadde una volta che la madre e i fratelli di Gesù vennero per vederlo, ma causa la folla, non riuscivano ad entrare nella casa dove lui stava insegnando. 20 Quando Gesù fu avvertito che stavano fuori e volevano vederlo, 21 disse: «Mia madre e i miei fratelli sono tutti quelli che ascoltano il messaggio di Dio e lo mettono in pratica!»
Gesù calma una tempesta
22 Un giorno, sempre in quel periodo, dopo essere salito in barca coi discepoli, Gesù suggerì di attraversare il lago e raggiungere lʼaltra riva. 23 Mentre navigavano, egli si distese per fare un pisolino. Stava dormendo, quando cominciò ad alzarsi il vento. In poco tempo si scatenò una violenta tempesta, tanto che la barca cominciò a riempirsi dʼacqua ed essi erano in serio pericolo.
24 Gli apostoli si precipitarono a svegliare Gesù: «Maestro, Maestro, affondiamo!» urlavano.
Gesù si svegliò e sgridò il vento. Subito le onde si acquietarono e ritornò la calma. 25 Poi Gesù chiese ai discepoli: «Dovʼè dunque la vostra fede?» Ed essi, stupiti e pieni di paura, si dicevano lʼun lʼaltro: «Ma chi è questʼuomo, a cui ubbidiscono perfino i venti e le onde?»
26 Arrivarono così sullʼaltra riva del lago, nel paese dei Geraseni, di fronte alla Galilea. 27 Mentre Gesù scendeva dalla barca, un uomo della città gli si fece incontro. Il poveretto era da molto tempo posseduto dai demòni. Nudo e senza tetto viveva fra le tombe in un cimitero.
28 Non appena vide Gesù cominciò ad urlare, poi cadde in terra ai suoi piedi, gridando: «Che cosa vuoi da me, Gesù, figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!» 29 Il demonio parlava così, perché Gesù gli aveva già ordinato di uscire da quellʼuomo. Questo demonio aveva un tale controllo su di lui, che, perfino quando lʼuomo veniva incatenato, egli riusciva sempre a rompere le catene e poi scappava via nel deserto, in balìa della potenza del diavolo. 30 «Come ti chiami?» gli chiese Gesù. «Legione», rispose, perché lʼuomo era posseduto da migliaia di loro. 31 E cominciarono a scongiurarlo di non mandarli nellʼabisso.
32 Un branco di porci stava pascolando sul pendio del monte vicino. I demoni allora lo pregarono di farli entrare in quegli animali. Gesù acconsentì. 33 Così essi, lasciato lʼuomo, entrarono nei porci e immediatamente lʼintero branco rotolò dalla montagna, precipitando nel lago sottostante, dove tutti affogarono. 34 Quando i guardiani dei porci videro ciò che era accaduto, corsero a raccontarlo dappertutto, nella città vicina e per le campagne.
35 Ben presto molte persone vennero per vedere coi propri occhi che cosʼera successo. Quando giunsero vicino a Gesù, videro lʼuomo, poco prima indemoniato, seduto tranquillamente ai suoi piedi, completamente sano e rivestito di tutto punto. E tutti furono presi da gran paura.
36 Allora i testimoni dellʼaccaduto raccontarono agli altri come lʼindemoniato era stato guarito. 37 E tutti gli abitanti della regione pregarono Gesù di andarsene e di lasciarli in pace, perché un vero terrore si era impossessato di loro. Perciò Gesù risalì in barca e partì, attraversando di nuovo il lago per raggiungere lʼaltra riva.
38 Lʼuomo che era stato liberato dai demòni lo aveva pregato di prenderlo con sé, ma Gesù non aveva voluto.
39 «Torna dai tuoi», gli aveva detto, «e racconta loro il miracolo meraviglioso che Dio ha fatto per te».
Così lʼuomo era andato per la città, raccontando a tutti ciò che aveva fatto per lui Gesù.
Dalla morte alla vita
40 Sullʼaltra riva del lago, la folla, che era in attesa di Gesù, lo accolse a braccia aperte. 41 Ed ecco un uomo di nome Giàiro, capo della sinagoga locale, si avvicinò a Gesù e gli cadde ai piedi, implorandolo di andare a casa sua, 42 perché la sua unica figlia di dodici anni stava morendo. Gesù, facendosi largo fra la folla, lo seguì.
43-44 Strada facendo, una donna che voleva essere guarita gli si avvicinò da dietro e lo toccò. La poveretta soffriva da dodici anni di una lenta emorragia e non era riuscita a trovare un rimedio, nonostante avesse speso per i medici tutto ciò che possedeva. Nel momento stesso in cui toccò lʼorlo del vestito di Gesù, lʼemorragia si fermò.
45 «Chi mi ha toccato?» chiese Gesù. E siccome tutti negavano, Pietro e quelli che erano con lui risposero «Signore, con tutta questa gente che ti stringe da ogni parte!…»
46 Ma Gesù insistette: «No, qualcuno mi ha toccato con uno scopo ben preciso, perché ho sentito la forza guaritrice uscire da me».
47 Quando la donna si rese conto che Gesù sapeva, cominciò a tremare e cadde in ginocchio davanti a lui, confessando che era stata lei a toccarlo e che ora era guarita.
48 «Figliola», le disse Gesù, «la tua fede ti ha salvato. Vaʼ in pace».
49 Stava ancora parlando con lei, che arrivò un uomo dalla casa di Giàiro per comunicargli che la bambina era morta, e aggiunse: «Ormai non occorre più disturbare il Maestro!»
50 Ma Gesù che aveva sentito disse a Giàiro: «Non temere, abbi soltanto fiducia in me e tua figlia starà bene!»
51 Quando arrivarono alla casa di Giàiro, Gesù non fece entrare nessuno con lui, ad eccezione di Pietro, Giacomo e Giovanni e i genitori della piccola. 52 La casa era piena di gente in lacrime, ma egli disse: «Smettete di piangere! La bambina non è morta, sta soltanto dormendo!» 53 Queste parole sollevarono amara derisione, perché tutti sapevano che era morta.
54 Allora Gesù prese la ragazzina per la mano e la chiamò: «Àlzati, bambina!» 55 In quel momento la vita tornò in lei ed ella si alzò.
«Datele qualcosa da mangiare!» disse Gesù. 56 I genitori della piccola rimasero sbalorditi, ma Gesù raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.
La missione dei dodici apostoli
9 Un giorno Gesù riunì i suoi dodici apostoli, e diede loro autorità su tutti i demòni (potere di cacciarli) e la capacità di guarire tutte le malattie.
2 Poi li mandò in giro ad annunciare a tutti lʼarrivo del Regno di Dio ed a guarire i malati.
3 «Non prendete con voi neppure un bastone», furono le istruzioni di Gesù, «né bisaccia, né cibo e nemmeno denaro. Non prendete abiti di ricambio. 4 E siate ospiti in una sola casa per ogni villaggio.
5 Se, quando vi presentate in una città, la gente non vi ascolta, voltate le spalle e andatevene. Dimostrerete poi lʼira di Dio contro quella gente, scuotendovi la polvere dai piedi, mentre ve ne andate».
6 Così gli apostoli cominciarono il loro giro per i villaggi, predicando il Vangelo e guarendo i malati.
7 Quando il re Erode venne a sapere dei miracoli di Gesù, cominciò a preoccuparsi e a farsi un sacco di domande, perché alcuni dicevano: «Questo è Giovanni Battista risuscitato!» 8 ed altri: «È Elia o qualche altro antico profeta risorto dai morti!»
Ma Erode disse:
9 «Sono stato io a far decapitare Giovanni. Perciò, chi può mai essere questʼuomo, di cui sento dire tutte queste cose?» E cercò di vedere Gesù.
10 Tornati dal loro giro, gli apostoli riferirono a Gesù ciò che avevano fatto. Allora Gesù si allontanò con loro in incognito verso la città di Betsàida. 11 Ma la folla scoprì dove era diretto e lo seguì. Gesù li accolse tutti di buon grado, parlando loro di nuovo del Regno di Dio, e guarendo quelli che erano ammalati.
12 Nel tardo pomeriggio, i dodici discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Manda questa gente nei villaggi e nelle fattorie qui intorno alla ricerca di cibo e di un alloggio per la notte, perché non cʼè niente da mangiare in questo posto deserto!»
13 Ma Gesù rispose: «Pensateci voi a dar loro da mangiare!»
«Ma come? Fra tutti noi abbiamo soltanto cinque pani e due pesci!» replicarono i discepoli. «O ti aspetti che andiamo noi a comprare cibo sufficiente per tutta questa gente?!» 14 Perché a quel raduno cʼerano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù ordinò ai discepoli di far sedere la gente a terra, a gruppi di circa cinquanta persone. 15 E così fecero.
16 Poi prese i cinque pani e i due pesci e, alzando gli occhi al cielo, ringraziò di quel cibo; ne fece poi tante parti che diede ai discepoli, perché le distribuissero alla folla. 17 E tutti mangiarono e si saziarono; non solo, dopo furono raccolti ben dodici ceste di avanzi!
18 Un giorno, mentre Gesù si era ritirato a pregare e i discepoli erano con lui, egli domandò loro: «Chi dice la gente che io sia?» 19 «Alcuni dicono che sei Giovanni Battista», gli risposero, «altri, invece, che sei Elia, o uno degli antichi profeti risuscitati».
20 Poi Gesù chiese loro: «E voi?… Chi pensate che io sia?»
Rispose Pietro: «Tu sei Cristo, il Salvatore promesso da Dio!»
21 Allora Gesù ordinò loro severamente di non dirlo a nessuno, e aggiunse: 22 «Perché io, il Messia, devo soffrire molto. Devo essere disprezzato dai capi giudei, dagli anziani, dai capi sacerdoti e dai dottori della legge. E sarò ucciso, ma dopo tre giorni risusciterò!»
23 Poi disse a tutti loro: «Chi vuole seguirmi, deve smettere di pensare a se stesso, e deve essere pronto a portare la propria croce ogni giorno, restandomi vicino!
24 Chi perde la sua vita per amor mio la salverà, ma chi vorrà salvare la propria vita la perderà. 25 E che vantaggio cʼè se si guadagna tutto il mondo, quando ciò significa rovinare se stesso o perdere la propria vita?
26 Quando io, il Messia, verrò nella mia gloria, nella gloria di mio Padre e dei santi angeli, allora mi vergognerò di tutti quelli che ora si vergognano di me e delle mie parole. 27 Ma questa è la pura verità: alcuni di voi che sono qui presenti non moriranno finché non avranno visto il Regno di Dio».
Gesù nella sua gloria
28 Otto giorni dopo, Gesù prese Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sulla collina a pregare. 29 Mentre stava pregando, il suo viso cominciò a risplendere e i suoi abiti divennero di un bianco abbagliante e luminoso.
30 Poi apparvero due uomini che stavano parlando con lui: erano Mosè ed Elia! 31 Il loro aspetto era splendente, glorioso. Parlavano con Gesù della sua morte a Gerusalemme, che doveva verificarsi secondo il progetto di Dio.
32 Pietro e gli altri, presi dalla sonnolenza, si erano addormentati profondamente. Svegliandosi, videro Gesù splendente e glorioso e i due uomini che parlavano con lui. 33 Mentre Mosè ed Elia stavano per andarsene, Pietro, tutto confuso e senza rendersi conto di ciò che stava dicendo, esclamò entusiasta: «Maestro, comʼè bello stare qui! Facciamo tre tende: una per te, una per Mosè ed una per Elia!»
34 Stava ancora parlando, che si formò una nube sopra di loro. I discepoli furono presi da un vero terrore, quando la nuvola li avvolse.
35 E una voce dalla nuvola disse: «Questo è mio Figlio, che io ho scelto, ascoltatelo!»
36 Quando la voce tacque, Gesù era di nuovo solo con i suoi discepoli. Essi non dissero a nessuno ciò che avevano visto, se non molto tempo dopo.
37 Il giorno dopo, mentre scendevano dalla collina, una gran folla andò incontro a Gesù. 38 Un uomo tra la gente gli gridò: «Maestro, ti prego, vieni a vedere mio figlio, è lʼunico che ho, 39 e un demonio continua a prenderlo di mira. Lo fa urlare e gli fa venire delle convulsioni tali da avere la bava alla bocca. Lo colpisce continuamente e non lo lascia quasi mai in pace. 40 Ho pregato i tuoi discepoli di cacciarlo, ma non ci riescono!» 41 «Gente testarda e senza fede!» disse Gesù, «Per quanto ancora dovrò stare con voi e sopportarvi? Portami qui tuo figlio!»
42 Mentre il ragazzo sʼavvicinava, il demonio lo scaraventò a terra con violente convulsioni. Ma Gesù ordinò al diavolo di uscire, guarì il ragazzo, poi lo rese a suo padre.
43 La gente rimase di stucco nel vedere così manifestata la potenza di Dio.
Nel frattempo, mentre tutti si meravigliavano per le grandi cose che Gesù faceva, egli disse ai discepoli: 44 «Ascoltate bene e ricordate ciò che vi dico. Io, il Messia, sto per essere tradito!» 45 I discepoli però non capivano quelle parole: per loro erano un mistero, come se fossero coperte da un velo; ma non avevano il coraggio di chiedere a Gesù una spiegazione.
46 Fra i discepoli sorse poi una questione per stabilire chi di loro sarebbe stato il più grande nel Regno di Dio. 47 Ma Gesù, che conosceva i loro pensieri, prese un bambino e, tenendolo vicino, 48 disse loro: «Chi accoglie con amore un bambino come questo, accoglie me. E chi accoglie me, accoglie Dio che mi ha mandato. Il vostro amore per gli altri è la misura della vostra grandezza». 49 Giovanni, suo discepolo, gli si avvicinò, dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che si serviva del tuo nome per cacciare i demòni e noi glielo abbiamo vietato. Dopo tutto, non è del nostro gruppo!» Ma Gesù rispose:
50 «Non avreste dovuto farlo, perché chi non è contro di voi è con voi».
51 Poiché si avvicinava il tempo del suo ritorno in cielo, Gesù si mise risolutamente in cammino per Gerusalemme 52 e mandò avanti alcuni dei suoi per cercare alloggio in un villaggio della Samaria. 53 Ma la gente del villaggio non voleva avere a che fare con loro, perché erano diretti a Gerusalemme.
54 Quando seppero ciò che era successo, Giacomo e Giovanni dissero a Gesù: «Maestro, vuoi che ordiniamo che scenda un fuoco dal cielo che li bruci tutti?» 55 Ma Gesù, si voltò verso di loro e li rimproverò severamente. 56 Poi si diressero verso un altro villaggio.
57 Strada facendo, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò sempre, ovunque tu vada!»
58 Ma Gesù rispose: «Ricorda, io non possiedo neppure un cuscino su cui appoggiare la testa. Le volpi hanno una tana e gli uccelli hanno un nido, ma io, il Messia, non ho casa qui in terra».
59 Unʼaltra volta Gesù invitò un uomo a diventare suo discepolo. Quello accettò, ma voleva prima seppellire suo padre.
60 Gesù rispose: «Lascia che siano quelli che sono morti spiritualmente a preoccuparsi di queste cose! Il tuo dovere invece è quello di venire ad annunciare il Regno di Dio a tutto il mondo!»
61 Un altro disse a Gesù: «Sì, Signore, verrò, ma prima lascia che vada a salutare i miei».
62 Ma Gesù gli disse: «Nessuno che ha messo mano allʼaratro e poi si volta indietro è adatto per il Regno di Dio!»
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