Bible in 90 Days
38 Poi fece dieci conche di bronzo, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati ed era di quattro cubiti; e ogni conca posava su uno dei dieci carrelli.
39 Egli collocò i carrelli, cinque sul lato destro del tempio e cinque sul lato sinistro del tempio, e pose il mare sul lato destro del tempio, verso sud-est
40 Hiram fece le conche le palette e le coppe. Cosí Hiram terminò ogni lavoro che doveva fare per il re Salomone nella casa dell'Eterno:
41 le due colonne, i due capitelli a vaso in cima alle colonne, i due reticoli per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne,
42 le quattrocento melagrane per i due reticoli (due file di melagrane per ogni reticolo per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne),
43 i dieci carrelli, le dieci conche sui carrelli,
44 il mare, uno solo, e i dodici buoi sotto il mare,
45 i vasi, le palette le conche. Tutti questi utensili, che Salomone fece fare a Hiram per la casa dell'Eterno, erano di bronzo levigato.
46 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano in un suolo argilloso, fra Suk-koth e Tsarethan.
47 Salomone non si curò di pesare tutti questi utensili, perché erano moltissimi; il peso del bronzo non fu accertato.
48 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa dell'Eterno: l'altare d'oro, la tavola d'oro su cui si mettevano i pani della presentazione;
49 i candelabri d'oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra davanti al luogo santissimo, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi d'oro;
50 le coppe, i coltelli, le conche, i cucchiai e i bracieri d'oro fino, e i cardini d'oro per le porte della casa interna (cioè del luogo santissimo) e per le porte all'ingresso del tempio stesso.
51 Cosí fu terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto fare per la casa dell'Eterno. Poi Salomone fece portare l'argento, l'oro e gli utensili che Davide suo padre aveva consacrato, e li mise nei tesori della casa dell'Eterno.
8 Allora Salomone radunò alla sua presenza a Gerusalemme gli anziani d'Israele e tutti i capi delle tribú, i principi delle famiglie dei figli d'Israele per portare su l'arca del patto dell'Eterno dalla città di Davide, cioè da Sion.
2 Tutti gli uomini d'Israele si radunarono presso il re Salomone per la festa nel mese di Ethanim, che è il settimo mese.
3 Cosí tutti gli anziani d'Israele vennero e i sacerdoti presero l'arca;
4 e portarono su l'arca dell'Eterno, la tenda di convegno e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti e i Leviti trasportarono queste cose.
5 Il re Salomone e tutta l'assemblea d'Israele, radunata attorno a lui, si raccolsero con lui davanti all'arca e immolarono una tale quantità di pecore e buoi che non si potevano né contare né calcolare.
6 Poi i sacerdoti portarono l'arca del patto dell'Eterno al suo posto, nel santuario del tempio, nel luogo santissimo sotto le ali dei cherubini.
7 I cherubini infatti stendevano le loro ali sopra il luogo dell'arca e coprivano dall'alto l'arca e le sue stanghe.
8 Le stanghe erano cosí lunghe che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino al giorno d'oggi.
9 Nell'arca non c'era nient'altro che le due tavole di pietra che Mosè vi aveva deposto al monte Horeb, quando l'Eterno fece un patto con i figli d'Israele, dopo che questi erano usciti dal paese d'Egitto.
10 Or avvenne che, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempí la casa dell'Eterno,
11 e i sacerdoti non poterono rimanere a servire a motivo della nuvola, perché la gloria dell'Eterno riempiva la casa dell'Eterno.
12 Allora Salomone disse: «L'Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella densa nuvola,
13 Io ho costruito per te una casa sontuosa, un luogo nel quale tu dimorerai per sempre».
14 Poi il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele, mentre tutta l'assemblea d'Israele stava in piedi.
15 E disse: «Benedetto sia l'Eterno, il DIO d'Israele, che ha promesso con la sua propria bocca a mio padre Davide, e l'ha adempiuto con la sua potenza, dicendo:
16 "Dal giorno in cui feci uscire il mio popolo Israele dall'Egitto, io non ho scelto alcuna città fra tutte le tribú d'Israele, per edificare una casa, dove il mio nome dimorasse, ma ho scelto Davide perché regnasse sul mio popolo d'Israele".
17 Or Davide mio padre aveva in cuore di costruire una casa al nome dell'Eterno, il DIO d'Israele;
18 ma l'Eterno disse a Davide mio padre: "Tu avevi in cuore di costruire una casa al mio nome, e hai fatto bene ad avere questo in cuore;
19 ma non sarai tu che costruirai il tempio, sarà invece il figlio che uscirà dai tuoi lombi; sarà lui che costruirà il tempio al mio nome.
20 Cosí l'Eterno ha adempiuto la parola che aveva pronunciato, e io ho preso il posto di Davide mio padre e mi sono seduto sul trono d'Israele, come l'Eterno aveva detto, e ho costruito il tempio al nome dell'Eterno, il DIO d'Israele.
21 Là ho preparato un posto per l'arca in cui si trova il patto dell'Eterno che egli fece con i nostri padri, quando li fece uscire dal paese d'Egitto».
22 Poi Salomone si pose davanti all'altare dell'Eterno di fronte a tutta l'assemblea d'Israele, stese le mani verso il cielo
23 e disse: «O Eterno, DIO d'Israele, non c'è alcun DIO simile a te né lassú nel cielo né quaggiú in terra! Tu mantieni il patto e usi misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore.
24 Tu hai mantenuto nei confronti del tuo servo Davide, mio padre, ciò che gli avevi promesso; sí, oggi hai compiuto con la tua mano ciò che avevi promesso con la tua bocca.
25 Ora dunque, o Eterno, DIO d'Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre ciò che gli hai promesso, dicendo: "A te non mancherà mai alcuno che sieda davanti a me sul trono d'Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e camminino davanti a me come hai camminato tu".
26 Ora dunque ti prego, o DIO d'Israele, si adempia la parola che hai detto al tuo servo Davide mio padre!
27 Ma è proprio vero che DIO abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; tanto meno questo tempio che io ho costruito!
28 Nondimeno, o Eterno, DIO mio, presta attenzione alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo innalza oggi davanti a te.
29 I tuoi occhi siano rivolti notte e giorno verso questo tempio, verso il luogo di cui hai detto: "Lí sarà il mio nome", per ascoltare la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo!.
30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo. Ascolta dal luogo della dimora nei cieli; ascolta e perdona.
31 Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché costretto a giurare, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio,
32 tu ascolta dal cielo, intervieni e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole facendo ricadere sul suo capo la sua condotta e dichiara giusto l'innocente col rendergli secondo la sua giustizia.
33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto davanti al nemico perché ha peccato contro di te, se torna a te e loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio,
34 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato del tuo popolo Israele, e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.
35 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché li hai afflitti,
36 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, insegnando loro la buona strada per la quale devono camminare, e manda la pioggia sulla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
37 Quando nel paese vi sarà carestia o peste, ruggine o carbonchio, invasione di locuste o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel paese delle sue città, quando scoppierà una calamità o un'epidemia qualsiasi,
38 ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o dall'intero tuo popolo Israele, quando ciascuno ha riconosciuto la piaga del proprio cuore e ha steso le mani verso questo tempio,
39 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e perdona, intervieni e rendi a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno; (tu solo infatti conosci il cuore di tutti i figli degli uomini),
40 affinché essi ti temano per tutto il tempo che vivranno nel paese che hai dato ai nostri padri.
41 Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo nome,
42 (perchè si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso) quando verrà a pregarti rivolto a questo tempio,
43 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e concedi allo straniero tutto ciò che ti domanda, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è invocato su questo tempio che io ho costruito.
44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo la via per cui l'hai mandato, se pregano l'Eterno rivolti verso la città da te scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,
45 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa.
46 Quando peccheranno contro di te (perché non c'è alcun uomo che non pecchi) e tu, adirato contro di loro, li abbandonerai in balìa del nemico e saranno deportati nel paese del nemico lontano o vicino,
47 se nel paese in cui sono stati deportati rientrano in sé, se tornano a te e ti supplicano nel paese di quelli che li hanno portati in prigionia e dicono: "Abbiamo peccato, abbiamo agito iniquamente, abbiamo fatto del male",
48 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese dei loro nemici che li hanno deportati e ti pregano rivolti al loro paese che tu hai dato ai loro padri, alla città che tu hai scelto e al tempio che io ho costruito al tuo nome,
49 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa,
50 e perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te tutte le trasgressioni che ha commesso contro di te e fa' che trovino compassione presso coloro che li hanno deportati, affinché questi usino misericordia con loro,
51 (perché essi sono il tuo popolo e la tua eredità, coloro che hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace di ferro).
52 Siano aperti i tuoi occhi alla supplica del tuo servo e alla supplica del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto ciò che ti chiedono,
53 perché tu li hai appartati da tutti i popoli della terra per essere la tua eredità, secondo quanto hai dichiarato per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall'Egitto i nostri padri, o Signore, o Eterno!».
54 Quando Salomone ebbe terminato di rivolgere all'Eterno tutta questa preghiera e supplica, si alzò davanti all'altare dell'Eterno dove era inginocchiato con le mani tese verso il cielo.
55 Poi si alzò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele ad alta voce, dicendo:
56 «Benedetto sia l'Eterno, che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutto ciò che ha promesso; non una sola parola è venuta meno di tutte le belle promesse da lui fatte per mezzo del suo servo Mosè.
57 L'Eterno, il nostro DIO, sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni,
58 ma volga i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie e osserviamo i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi decreti che ha prescritto ai nostri padri.
59 Possano queste mie parole, che ho rivolto in supplicazione all'Eterno, rimanere vicine all'Eterno, il nostro DIO, giorno e notte, perché sostenga la causa del suo servo e la causa del suo popolo, secondo il bisogno di ogni giorno,
60 affinché tutti i popoli della terra riconoscano che l'Eterno è DIO e non ve n'è alcun altro.
61 Sia dunque il vostro cuore dato interamente all'Eterno, il nostro DIO, per seguire i suoi statuti e osservare i suoi comandamenti, come fate oggi!».
62 Poi il re e tutto Israele con lui offrirono sacrifici davanti all'Eterno.
63 Salomone immolò come sacrificio di ringraziamento, che egli offrí all'Eterno, ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Cosí il re e tutti i figli d'Israele dedicarono la casa dell'Eterno.
64 In quel giorno il re consacrò la parte centrale del cortile, che è davanti alla casa dell'Eterno; là infatti egli offrí gli olocausti, le oblazioni di cibo e il grasso dei sacrifici di ringraziamento, perché l'altare di bronzo, che è davanti all'Eterno, era troppo piccolo per contenere gli olocausti, le oblazioni di cibo e il grasso dei sacrifici di ringraziamento.
65 In quel tempo Salomone celebrò una festa davanti all'Eterno, il nostro DIO, e tutto Israele con lui. A lui si uní una grande assemblea di gente, venuta dai dintorni di Hamath fino al torrente d'Egitto, per sette giorni e per altri sette giorni, in tutto quattordici giorni.
66 L'ottavo giorno congedò il popolo, e quelli convenuti benedirono il re e tornarono alle loro tende allegri e col cuore contento per tutto il bene che l'Eterno aveva fatto al suo servo Davide e a Israele, suo popolo.
9 Dopo che Salomone ebbe terminato di costruire la casa dell'Eterno, il palazzo reale e tutto ciò che Salomone desiderava e intendeva fare,
2 l'Eterno apparve una seconda volta a Salomone come gli era apparso a Gabaon,
3 e l'Eterno gli disse: «Io ho esaudito la tua preghiera e la supplica che hai fatto davanti a me; ho santificato questo tempio che tu hai edificato per mettervi il mio nome per sempre; là saranno per sempre i miei occhi e il mio cuore.
4 Quanto a te, se camminerai davanti a me come ha camminato Davide tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto ciò che ti ho comandato, e se osserverai i miei statuti e i miei decreti,
5 Io renderò stabile il trono del tuo regno su Israele per sempre come ho promesso a Davide tuo padre, dicendo: "Non ti mancherà mai qualcuno che sieda sul trono d'Israele".
6 Ma se voi o i vostri figli vi ritrarrete da me e non osserverete i miei comandamenti e i miei statuti che ho posto davanti a voi e andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro,
7 io sterminerò Israele dalla faccia del paese che gli ho dato e rigetterò dalla mia presenza il tempio che ho consacrato al mio nome; cosí Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli.
8 E questo tempio, sebbene cosí imponente, sarà desolato; chiunque poi gli passera vicino rimarrà stupito e fischierà, e dirà: "Perché l'Eterno ha trattato così questo paese e questo tempio?".
9 Allora gli risponderanno: "Perché hanno abbandonato l'Eterno, il loro DIO, che ha fatto uscire i loro padri dal paese d'Egitto e hanno aderito ad altri dei, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti; per questo l'Eterno ha fatto venire su di loro tutta questa calamita».
10 Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due edifici, la casa dell'Eterno e il palazzo reale,
11 (Hiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone tutto il legno di cedro e di cipresso e l'oro che desiderava) il re Salomone diede a Hiram venti città nel paese di Galilea.
12 Hiram venne da Tiro per vedere le città che Salomone gli aveva dato, ma non gli piacquero;
13 e disse: «Che città sono queste che mi hai dato, fratello mio?». E le chiamò "paese di Kabul", nome in uso fino al giorno d'oggi.
14 Poi Hiram mandò al re centoventi talenti d'oro.
15 Questo è il resoconto del lavoro forzato che il re Salomone reclutò per costruire la casa dell'Eterno, la sua propria casa, Millo, le mura di Gerusalemme Hatsor, Meghiddo e Ghezer.
16 (Il Faraone, re d'Egitto, era salito e aveva espugnato Ghezer, l'aveva data alle fiamme ed aveva ucciso i Cananei che abitavano in città; poi l'aveva data in dote a sua figlia, moglie di Salomone).
17 Quindi Salomone ricostruí Ghezer Beth-Horon inferiore,
18 Baalath e Tadmor nella parte deserta del paese,
19 tutte le città di rifornimento appartenenti a Salomone, le città per i suoi carri, le città per la sua cavalleria, tutto ciò che piacque a Salomone costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il paese del suo dominio.
20 Tutta la gente rimasta degli Amorei, degli Hittei, dei Perezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano dei figli d'Israele,
21 cioè i loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non erano riusciti a votare allo sterminio, Salomone li reclutò per il lavoro forzato fino al giorno d'oggi.
22 Ma dei figli d'Israele, Salomone non impiegò alcuno per i lavori forzati; essi erano invece i suoi uomini di guerra, i suoi servi, i suoi ministri, i suoi principi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e i suoi cavalieri.
23 I capi dei funzionari che dirigevano i lavori di Salomone erano cinquecentocinquanta; essi sorvegliavano la gente che eseguiva i lavori.
24 Dopo che la figlia del Faraone si trasferí dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva fatto costruire, questi si mise a costruire Millo.
25 Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di ringraziamento sull'altare che egli aveva costruito all'Eterno e bruciava incenso sull'altare che era davanti all'Eterno. Cosí terminò il tempio.
26 Il re Salomone costruí anche una flotta ad Etsion-Gheber, presso Elath sulla riva del Mar Rosso, nel paese di Edom.
27 Hiram mandò sulle navi della flotta i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, a lavorare con i servi di Salomone.
28 Essi andarono ad Ofir, dove presero quattrocentoventi talenti d'oro e li portarono a Salomone.
10 Quando la regina di Sceba sentí parlare della sapienza di Salomone a motivo del nome dell'Eterno, venne a metterlo alla prova con difficili domande.
2 Essa giunse a Gerusalemme con un grandissimo seguito, con cammelli carichi di aromi e con una grande quantità d'oro e di pietre preziose; andò quindi da Salomone e parlò con lui di tutto ciò che aveva in cuore.
3 Salomone rispose a tutte le sue domande, e non ci fu cosa alcuna che fosse nascosta al re e che egli non sapesse spiegare.
4 Quando la regina di Sceba vide tutta la sapienza di Salomone, la casa che egli aveva costruito,
5 i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servi, il servizio dei suoi camerieri e le loro vesti, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nella casa dell'Eterno rimase senza fiato.
6 Disse quindi al re: «Era dunque vero ciò che avevo sentito nel mio paese circa le tue parole e la tua sapienza.
7 Ma non ho creduto a queste cose finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi; ebbene, non mi era stato riferito neppure la metà. La tua sapienza e la tua prosperità sorpassano la fama di cui avevo sentito parlare.
8 Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua sapienza!
9 Sia benedetto l'Eterno, il tuo DIO che si è compiaciuto di te, mettendoti sul trono d'Israele! A motivo del suo eterno amore per Israele, l'Eterno ti ha stabilito re per esercitare giudizio e giustizia».
10 Poi ella donò al re centoventi talenti d'oro e una grande quantità di aromi e di pietre preziose. Non furono piú portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Sceba al re Salomone.
11 (La flotta di Hiram che portava oro da Ofir, portò da Ofir una grande quantità di legno di sandalo e di pietre preziose;
12 con il legno di sandalo il re fece sostegni per la casa dell'Eterno e per il palazzo reale e anche cetre e arpe per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu più portato e non se n'è piú visto fino al giorno d'oggi).
13 Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutte le cose desiderate che ella chiese, oltre a ciò che Salomone le diede con la sua munificenza regale. Poi ella riprese il cammino e tornò nel suo paese assieme ai suoi servi.
14 Ora il peso dell'oro che Salomone riceveva ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro,
15 oltre quello che proveniva dai mercanti dal traffico dei commercianti, da tutti i re d'Arabia e dai governatori del paese.
16 Il re Salomone fece fare duecento grandi scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro,
17 e trecento scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò tre mine d'oro, il re li collocò nel palazzo della "Foresta del Libano".
18 Il re fece pure un gran trono d'avorio che rivestí d'oro finissimo.
19 Il trono aveva sei gradini e la sommità del trono era rotonda nella parte posteriore, c'erano due bracci ai lati del seggio e presso i due bracci stavano due leoni.
20 Dodici leoni stavano su entrambe le estremità dei sei gradini. Nulla di simile era stato fatto in alcun altro regno.
21 Tutte le coppe per le bevande del re Salomone erano d'oro, e tutte le coppe del palazzo della "Foresta del Libano" erano d'oro puro. Nessuna era d'argento, perché questo al tempo di Salomone non aveva alcun conto.
22 Il re infatti aveva in mare una flotta di Tarshish insieme con la flotta di Hiram; una volta ogni tre anni la flotta di Tarshish veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.
23 Cosí il re Salomone superò in ricchezze e sapienza tutti i re della terra.
24 E tutto il mondo cercava la presenza di Salomone per ascoltare la sapienza che DIO aveva messo nel suo cuore.
25 E ognuno portava il suo dono: vasi d'argento, vasi d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli, una certa quantità ogni anno.
26 Salomone radunò carri e cavalieri egli ebbe millequattrocento carri e dodicimila cavalieri, che distribuí nelle città per i carri e in Gerusalemme vicino a sé.
27 Inoltre il re rese in Gerusalemme l'argento comune come le pietre e i cedri abbondanti come i sicomori della pianura.
28 I cavalli di Salomone erano importati dall'Egitto e da Kue; i mercanti del re li andavano a prendere a Kue, per un prezzo convenuto.
29 Un carro era importato dall'Egitto per seicento sicli d'argento, e un cavallo per centocinquanta. Cosí, per mezzo di questi mercanti, li esportavano a tutti i re degli Hittei e ai re della Siria.
11 Ma il re Salomone, oltre la figlia del Faraone, amò molte donne straniere, moabite, ammonite, idumee, sidonie e hittee,
2 appartenenti ai popoli di cui l'Eterno aveva detto ai figli d'Israele: «Voi non vi unirete in matrimonio con loro, né essi con voi, perché essi faranno certamente volgere il vostro cuore verso i loro dèi». Ma Salomone si uní a tali donne per amore.
3 Egli ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore.
4 Cosí, quando Salomone fu vecchio, le sue mogli fecero volgere il suo cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente all'Eterno, il suo DIO, come il cuore di Davide suo padre.
5 Salomone seguí quindi Ashtoreth, la dea dei Sidoni, e Milkom, l'abominazione degli Ammoniti.
6 Cosí Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguí pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre.
7 Allora Salomone costruí sul monte di fronte a Gerusalemme un alto luogo per Kemosh, l'abominazione di Moab, e per Molek, l'abominazione dei figli di Ammon.
8 Così fece per tutte le sue mogli straniere, che bruciavano incenso e offrivano sacrifici ai loro dèi.
9 L'Eterno perciò si adirò con Salomone, perché il suo cuore si era allontanato dall'Eterno, il DIO d'Israele, che gli era apparso due volte,
10 e in merito a questo gli aveva comandato di non seguire altri dèi; ma egli non osservò quanto l'Eterno gli aveva comandato.
11 Perciò l'Eterno disse a Salomone: «Poiché tu hai fatto questo e non hai osservato il mio patto e gli statuti che ti avevo ordinato, ti strapperò il regno e lo darò al tuo servo.
12 Tuttavia, per amore di Davide tuo padre, non lo farò durante la tua vita, ma lo strapperò dalle mani di tuo figlio.
13 Però non strapperò tutto il regno ma lascerò a tuo figlio una tribú, per amor di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme che ho scelto».
14 L'Eterno suscitò contro Salomone un nemico, Hadad, l'Idumeo, che era un discendente del re di Edom.
15 Quando Davide era stato a combattere in Edom, e Joab capo dell'esercito era salito per seppellire i morti, dopo aver ucciso tutti i maschi che erano in Edom.
16 (Joab infatti con tutto Israele era rimasto là per sei mesi finché ebbe sterminato tutti i maschi in Edom),
17 avvenne che Hadad riuscí a fuggire con alcuni Idumeni al servizio di suo padre, per andare in Egitto. Hadad era allora un ragazzo.
18 Essi partirono da Madian e andarono a Paran; presero quindi con sé degli uomini di Paran e giunsero in Egitto dal Faraone, re d'Egitto, il quale diede a Hadad una casa, gli assicurò il sostentamento e gli diede anche terreni.
19 Hadad entrò talmente nelle grazie del Faraone, che questi gli diede in moglie la sorella di sua moglie, la sorella della regina Tahpenes.
20 La sorella di Tahpenes gli partorí il figlio Ghenubath, che Tahpenes allevò nella casa del Faraone; e Ghenubath rimase in casa del Faraone tra i figli del Faraone.
21 Quando Hadad in Egitto venne a sapere che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Joab capo dell'esercito era morto, Hadad disse al Faraone: «Lasciami partire, perché possa andare al mio paese».
22 Il Faraone gli rispose: «Che cosa ti manca presso di me perché cerchi di andartene al tuo paese?». Quegli soggiunse: «Nulla, tuttavia lasciami andare».
23 DIO suscitò contro Salomone un altro nemico, Rezon, figlio di Eliadah, che era fuggito dal suo signore Hadadezer, re di Tsobah.
24 Egli radunò alcuni uomini attorno a sé e divenne capo di una banda di razziatori, quando Davide aveva massacrato quei di Tsobah. Essi poi andarono a Damasco, vi si stabilirono e regnarono in Damasco.
25 Rezon fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone, (oltre il male già fatto da Hadad). Nutrí avversione per Israele e regnò sulla Siria.
26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Tsereda, e aveva per madre una vedova di nome Tseruah.
27 La ragione per cui si ribellò contro il re fu questa: Salomone, costruendo Millo, aveva chiuso la breccia della città di Davide suo padre.
28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso, e Salomone, veduto come questo giovane lavorava, gli affidò la sorveglianza di tutti quelli addetti ai lavori della casa di Giuseppe.
29 In quel tempo, mentre Geroboamo usciva da Gerusalemme il profeta Ahijah di Sciloh, che indossava un nuovo mantello, lo incontrò per strada, ed erano solo loro due in campagna.
30 Ahijah prese il mantello nuovo che indossava e lo stracciò in dodici pezzi;
31 quindi disse a Geroboamo: «Prendine per te dieci pezzi, perché cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Ecco, io strapperò il regno dalle mani di Salomone darò dieci tribú a te.
32 (ma a lui rimarrà una tribú per amore di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelto fra tutte le tribú d'Israele),
33 perché essi mi hanno abbandonato e si sono prostrati davanti a Ashtoreth, la dea dei Sidoni, davanti a Kemosh, il dio di Moab e davanti a Milkom, il dio dei figli di Ammon, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto ai miei occhi e per osservare i miei statuti e i miei decreti, come fece suo padre Davide.
34 Tuttavia non toglierò dalle sue mani tutto il regno, perché l'ho stabilito principe per tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide mio servo, che io ho scelto e che ha osservato i miei comandamenti e i miei statuti.
35 Ma toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e ne darò dieci tribú a te;
36 a suo figlio lascerò una tribú, affinché Davide mio servo abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme la città che ho scelto per mettervi il mio nome.
37 Cosí prenderò te e tu regnerai sopra tutto ciò che il tuo cuore desidera, e sarai re sopra Israele.
38 Se ascolti attentamente tutto quello che ti comando e cammini nelle mie vie e fai ciò che e giusto ai miei occhi, osservando i miei statuti e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile, come la edificai a Davide, e ti darò Israele;
39 per questo umilierò la discendenza di Davide ma non per sempre"»
40 Perciò Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma Geroboamo si levò e fuggì in Egitto presso Scishak re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.
41 ll resto delle gesta di Salomone, tutto ciò che fece e la sua sapienza non sono forse scritte nel libro delle gesta di Salomone?
42 Il tempo in cui Salomone regnò in Gerusalemme su tutto Israele fu di quarant'anni.
43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; al suo posto regnò suo figlio Roboamo.
12 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re.
2 Quando Geroboamo, figlio di Nebat, venne a saperlo (egli era in Egitto, dove era fuggito lontano dalla presenza del re Salomone) e Geroboamo viveva in Egitto.
3 Allora lo mandarono a chiamare. Cosí Geroboamo e tutta l'assemblea d'Israele vennero a parlare a Roboamo e gli dissero:
4 «Tuo padre ha reso il nostro giogo pesante; ora tu alleggerisci la dura servitú di tuo padre e il giogo pesante che egli ci ha imposto e noi ti serviremo».
5 Egli rispose loro: «Andatevene e tornate da me fra tre giorni». E il popolo se ne ando.
6 Allora il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio di suo padre Salomone, quando era in vita, e disse: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?».
7 Quelli gli risposero, dicendo: «Se oggi ti farai servo di questo popolo e li servirai, se ti mostrerai condiscendente verso di loro e dirai loro buone parole, essi saranno tuoi servi per sempre».
8 Ma Roboamo rifiutò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio,
9 e disse loro: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato, dicendo: "Alleggerisci il giogo impostoci da tuo padre"?».
10 Allora i giovani che erano cresciuti con lui gli risposero, dicendo: «Cosí risponderai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: "Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo; ora tu alleggeriscilo". Cosí dirai loro: "Il mio dito mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre;
11 perciò, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io lo renderò ancora piú pesante; se mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli"».
12 Tre giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re, dicendo: «Tornate da me fra tre giorni».
13 Il re rispose al popolo duramente, rifiutando cosí il consiglio che gli anziani gli avevano dato;
14 parlò invece al popolo secondo il consiglio dei giovani, dicendo: «Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò piú pesante ancora; mio padre vi ha castigati con fruste, ma io vi castigherò con flagelli».
15 Così il re non diede ascolto al popolo, perché l'andamento delle cose dipendeva dall'Eterno, affinché si adempisse la parola che l'Eterno aveva rivolto a Geroboamo, figlio di Nebat, per mezzo di Ahijah di Sciloh.
16 Quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: «Che parte abbiamo noi con Davide? Non abbiamo alcuna eredità col figlio di Isai! Alle tue tende, o Israele! Ora provvedi alla tua casa o Davide!». Cosí Israele andò alle sue tende.
17 Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
18 Il re Roboamo mandò Adoram, incaricato dei tributi, ma tutto Israele lo lapidò con pietre, ed egli morí. Allora il re Roboamo si affrettò a salire su un carro per fuggire a Gerusalemme.
19 Cosí Israele è stato ribelle alla casa di Davide fino al giorno d'oggi.
20 Quando tutto Israele udí che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse all'assemblea e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguí la casa di Davide, ad eccezione della sola tribú di Giuda.
21 Roboamo, giunto a Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribú di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e cosí restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone.
22 Ma la parola di DIO fu rivolta a Scemaiah, uomo di DIO, dicendo:
23 «Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro:
24 Cosí parla l'Eterno: "Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno torni a casa sua, perche questa cosa viene da me"». Essi ubbidirono alla parola dell'Eterno e se ne tornarono indietro, secondo la parola dell'Eterno.
25 Poi Geroboamo edificò Sichem nella regione montuosa di Efraim e vi si stabilì; quindi uscí di là e edificò Penuel.
26 Geroboamo disse in cuor suo: «Ora il regno tornerà probabilmente alla casa di Davide.
27 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire sacrifici nella casa dell'Eterno, il cuore di questo popolo si volgerà nuovamente verso il suo signore verso Roboamo re di Giuda; cosí mi uccideranno e torneranno a Roboamo, re di Giuda».
28 Dopo essersi consigliato, il re fece due vitelli d'oro e disse al popolo: «E' troppo per voi salire fino a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!».
29 Ne collocò quindi uno a Bethel, e l'altro a Dan.
30 Questo fu causa di peccato, perché il popolo andava fino a Dan per prostrarsi davanti a un vitello.
31 Egli costruí anche templi sugli alti luoghi e fece sacerdoti presi da ogni ceto di persone, che non erano figli di Levi.
32 Geroboamo istituí una festa nell'ottavo mese, il quindicesimo giorno del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda e offrí sacrifici sull'altare. Cosí fece a Bethel per sacrificare ai vitelli da lui fatti; e a Bethel stabilí i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti.
33 Il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, mese scelto da lui stesso, Geroboamo salí all'altare che aveva costruito a Bethel; istituí una festa per i figli d'Israele e salí all'altare per bruciare incenso.
13 Ed ecco, un uomo di DIO giunse da Giuda a Bethel per ordine dell'Eterno, mentre Geroboamo stava presso l'altare per bruciare incenso.
2 Per ordine dell'Eterno gridò contro l'altare e disse: «Altare, altare, cosí dice l'Eterno: "Ecco nascerà alla casa di Davide un figlio, di nome Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che bruciano incenso su di te, e si arderanno su di te ossa umane"».
3 Nello stesso giorno diede un segno miracoloso, dicendo: «Questo è il segno che l'Eterno ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà e la cenere che vi è sopra si spanderà».
4 Quando il re Geroboamo udí la parola che l'uomo di DIO aveva pronunciato contro l'altare a Bethel, stese la mano dall'altare e disse: «Prendetelo!». Ma la mano che Geroboamo aveva steso contro di lui si seccò e non potè piú ritirarla a sé.
5 Inoltre l'altare si spaccò e la sua cenere si sparse, secondo il segno che l'uomo di DIO aveva dato per ordine dell'Eterno.
6 Allora il re si rivolse all'uomo di DIO e gli disse: «Deh, supplica l'Eterno, il tuo DIO, e prega per me affinché mi sia resa la mano». L'uomo di Dio supplicò l'Eterno e il re riebbe la sua mano, che tornò come era prima.
7 Allora il re disse all'uomo di DIO: «Vieni a casa con me e ristorati, ti farò anche un regalo».
8 Ma l'uomo di DIO rispose al re: «Anche se mi dovessi dare metà della tua casa io non verrei con te e non mangerei pane né berrei acqua in questo luogo,
9 perché cosí mi è stato comandato da parte dell'Eterno: "Tu non mangerai pane né berrai acqua e non tornerai per la strada percorsa nell'andata"».
10 Egli dunque se ne andò per un'altra strada e non tornò per la strada percorsa venendo a Bethel.
11 Ora a Bethel abitava un vecchio profeta; e i suoi figli andarono a riferirgli tutto ciò che l'uomo di DIO aveva fatto in quel giorno a Bethel e riferirono al padre anche le parole che egli aveva detto al re.
12 Il padre domandò loro: «Per quale strada se n'è andato?». I suoi figli infatti avevano visto la strada per la quale se n'era andato l'uomo di DIO venuto da Giuda.
13 Allora egli disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino». Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra,
14 rincorse quindi l'uomo di DIO e lo trovò seduto sotto una quercia, e gli disse: «Sei tu l'uomo di DIO venuto da Giuda?». Quegli rispose: «Sono io».
15 Allora il vecchio profeta gli disse: «Vieni con me a casa a mangiare qualcosa».
16 Ma egli rispose: «Non posso tornare indietro né venire con te, né posso mangiare pane né bere acqua con te in questo luogo,
17 poiché mi è stato detto da parte dell'Eterno: "Tu là non mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada percorsa nell'andata"».
18 L'altro gli disse: «Anch'io sono profeta come te; e un angelo mi ha parlato da parte dell'Eterno, dicendo: "Riconducilo con te a casa tua, perché mangi pane e beva acqua"». Ma costui mentiva.
19 Cosí l'uomo di DIO tornò indietro con lui e mangiò pane in casa sua e bevve acqua.
20 Mentre sedevano a mensa, la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta che lo aveva fatto tornare indietro;
21 ed egli gridò all'uomo di DIO venuto da Giuda, dicendo: «Cosí parla l'Eterno: "Poiché hai disubbidito all'ordine dell'Eterno e non hai osservato il comando che l'Eterno, il tuo DIO, ti aveva dato,
22 ma sei tornato indietro e hai mangiato pane e bevuto acqua nel luogo del quale l'Eterno ti aveva detto: "Non mangiare pane e non bere acqua", il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri».
23 Quando ebbe mangiato e bevuto il profeta che l'aveva fatto tornare indietro gli sellò l'asino.
24 Cosí se ne andò, ma un leone lo incontrò per strada e l'uccise. Il suo cadavere fu gettato sulla strada, mentre l'asino gli rimaneva accanto e il leone stesso rimase vicino al cadavere.
25 Ora alcuni uomini passarono di là e videro il cadavere gettato sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere; essi andarono a riferire la cosa nella città dove abitava il vecchio profeta.
26 Come l'udí il profeta che l'aveva fatto tornare indietro disse: «E' l'uomo di DIO, che ha disubbidito all'ordine dell'Eterno; per questo l'Eterno lo ha dato in balía di un leone. che lo ha sbranato e ucciso secondo la parola che l'Eterno gli aveva detto».
27 Poi si rivolse ai suoi figli e disse loro: «Sellatemi l'asino». Essi glielo sellarono.
28 Cosí egli andò e trovò il cadavere gettato sulla strada, mentre l'asino e il leone stavano presso il cadavere; il leone non aveva divorato il cadavere né sbranato l'asino.
29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di DIO, lo caricò sull'asino e lo riportò indietro; cosí il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo e per seppellirlo.
30 Depose quindi il cadavere nel proprio sepolcro; e lo piansero dicendo: «Ahi fratello mio!».
31 Dopo averlo sepolto, il vecchio profeta disse ai suoi figli: «Alla mia morte seppellitemi nel sepolcro dov'è sepolto l'uomo di DIO; mettete le mie ossa accanto alle sue.
32 Poiché certamente si avvererà la parola da lui pronunciata per ordine dell'Eterno contro l'altare di Bethel e contro tutti i santuari degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria».
33 Dopo questo fatto, Geroboamo non si tirò indietro dalla sua strada malvagia, ma fece ancora sacerdoti per gli alti luoghi prendendoli da ogni ceto di persone; chiunque voleva era da lui consacrato, e diveniva sacerdote degli alti luoghi.
34 Questo fu il peccato della casa di Geroboamo, che causò la sua distruzione e il suo sterminio dalla faccia della terra.
14 In quel tempo Abijah, figlio di Geroboamo, si ammalò.
2 Geroboamo disse a sua moglie: «Lèvati, ti prego, e travestiti perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo, e va' a Sciloh. Là c'è il profeta Ahijaha che mi ha predetto che sarei stato re su questo popolo.
3 Prendi con te dieci pani. alcune focacce e un vaso di miele e va' da lui; egli ti dirà ciò che avverrà del fanciullo».
4 La moglie di Geroboamo fece cosí; si levò, andò a Sciloh e giunse a casa di Ahijah. Ahijah non poteva vedere, perché i suoi occhi si erano offuscati a motivo della vecchiaia.
5 Ora l'Eterno aveva detto ad Ahijah: «Ecco la moglie di Geroboamo sta venendo per consultarti riguardo a suo figlio che è ammalato. Tu le dirai cosí e cosí. Quando entrerà, fingerà di essere un'altra donna».
6 Appena Ahijah udí il rumore dei suoi passi che entrava per la porta, disse: «Entra pure, moglie di Geroboamo. Perché fingi di essere un'altra persona? Io devo darti cattive notizie.
7 Va' e di' a Geroboamo: "Cosí parla l'Eterno il DIO d'Israele: lo ti ho innalzato di mezzo al popolo e ti ho fatto principe sul mio popolo Israele,
8 ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l'ho dato a te, ma tu non sei stato come il mio servo Davide che osservò i miei comandamenti e mi seguí con tutto il suo cuore facendo solamente ciò che era giusto ai miei occhi,
9 hai fatto peggio di tutti quelli che furono prima di te, perché sei arrivato a farti altri dèi e immagini fuse per provocarmi ad ira, e hai gettato me dietro alle tue spalle.
10 Per questo ecco io manderò la sventura sulla casa di Geroboamo e sterminerò dalla casa di Geroboamo ogni maschio in Israele, sia schiavo che libero, e spazzerò via interamente la casa di Geroboamo, come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito.
11 Quelli della casa di Geroboamo che moriranno in città saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno per i campi saranno divorati dagli uccelli del cielo; poiché l'Eterno ha parlato.
12 Perciò alzati e va' a casa tua; non appena metterai piede in città, il bambino morrà.
13 Tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli sarà l'unico della casa di Geroboamo ad essere sepolto, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui è stato trovato qualcosa di buono e che piace all'Eterno, il DIO d'Israele.
14 L'Eterno stabilirà sopra Israele un suo re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Questo succede già ora.
15 L'Eterno percuoterà Israele come una canna agitata nell'acqua, sradicherà Israele da questa buona terra che aveva dato ai loro padri e li disperderà oltre il Fiume, perché hanno fatto i loro Ascerim, provocando ad ira l'Eterno.
16 Egli abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, perché ha peccato lui e ha fatto peccare Israele"».
17 Poi la moglie di Geroboamo si levò e partí, e giunse a Tirtsah; come arrivò sulla soglia di casa, il fanciullo morí.
18 Lo seppellirono e tutto Israele lo pianse secondo la parola che l'Eterno aveva detto per mezzo del profeta Ahijah, suo servo.
19 Il resto delle gesta di Geroboamo, come egli combattè e come regnò, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
20 La durata del regno di Geroboamo fu di, ventidue anni; poi si addormentò con i suoi padri, e al suo posto regnò suo figlio Nadab.
21 Roboamo, figlio di Salomone regnò in Giuda. Egli aveva ventun anni quando divenne re e regnò diciassette anni a Gerusalemme, nella città che l'Eterno aveva scelto fra tutte le tribú d'Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naamah, l'Ammonita.
22 Quei di Giuda fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno; e con i peccati che commisero provocarono l'Eterno a gelosia piú di quanto avessero fatto i loro padri.
23 Anch'essi si costruirono alti luoghi, steli e Ascerim su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante.
24 Inoltre c'erano nel paese uomini che si davano alla prostituzione sacra. Essi praticavano tutte le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele.
25 Nell'anno quinto del re Roboamo, Scishak, re d'Egitto, salí contro Gerusalemme,
26 e portò via i tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale; portò via ogni cosa, compresi gli scudi d'oro che Salomone aveva fatto.
27 Al loro posto il re Roboamo fece fare degli scudi di bronzo e li affidò ai capitani delle guardie che custodivano l'entrata del palazzo reale.
28 Ogni volta che il re entrava nella casa dell'Eterno, le guardie li riportavano nella sala delle guardie.
29 ll resto delle azioni di Roboamo e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
30 Vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo.
31 Poi Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naamah l'Ammonita. Al suo posto regnò suo figlio Abijam.
15 Nell'anno diciottesimo del regno di Geroboamo, figlio di Nebat, Abijam iniziò a regnare su Giuda.
2 Egli regnò tre anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maakah, figlia di Abishalom.
3 Egli si abbandonò a tutti i peccati che suo padre aveva commesso prima di lui, e il suo cuore non fu interamente consacrato all'Eterno, il suo DIO, come il cuore di Davide suo padre.
4 Tuttavia per amore di Davide, l'Eterno, il suo DIO, gli lasciò una lampada in Gerusalemme, innalzando suo figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme,
5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e non si era allontanato in nulla da ciò che il Signore gli aveva comandato per tutto il tempo della sua vita, eccetto nel caso di Uriah lo Hitteo.
6 Fra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra finché Roboamo visse.
7 Il resto delle gesta di Abijam e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Vi fu guerra fra Abijam e Geroboamo.
8 Poi Abijam si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Asa.
9 Nell'anno ventesimo del regno di Geroboamo, re d'Israele, Asa iniziò a regnare su Giuda.
10 Egli regnò quarantun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maakah, figlia di Abishalom.
11 Asa fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, come Davide suo padre.
12 Eliminò dal paese quelli che si davano alla prostituzione sacra e fece sparire tutti gl'idoli che i suoi padri avevano fatto.
13 Destituí pure dalla dignità di regina sua madre Maakah, perch'essa aveva fatto fare un idolo orribile di Ascerah; Asa abbattè quell'orribile idolo e lo bruciò presso il torrente Kidron.
14 Gli alti luoghi però non furono eliminati; tuttavia il cuore di Asa rimase interamente consacrato all'Eterno per tutta la sua vita.
15 Egli fece portare nella casa dell'Eterno le cose che suo padre aveva consacrato e le cose che lui stesso aveva consacrato: argento, oro e vasi.
16 Ci fu guerra fra Asa e Baasha, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita
17 Baasha, re d'Israele, salí contro Giuda e costruí Ramah, per impedire che alcuno andasse o venisse da Asa, re di Giuda.
18 Allora Asa prese tutto l'argento e l'oro ch'era rimasto nei tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale e li consegnò ai suoi servi; il re Asa li mando poi da Ben-Hadad, figlio di Tabrimmon, figlio di Hezion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli
19 «Ci sia un'alleanza fra me e te come vi fu fra mio padre e tuo padre. Ecco, io ti mando un dono di argento e d'oro; va' a rompere la tua alleanza con Baasha, re d'Israele; affinché egli si ritiri da me».
20 Ben-Hadad diede ascolto al re Asa e mandò i capi del suo esercito contro le città d'Israele, ed espugnò Ijon, Dan, Abel-Beth-Maakah e tutta la regione di Kinneroth con tutto il paese di Neftali.
21 Appena Baasha lo venne a sapere, smise di costruire Ramah e rimase a Tirtsah.
22 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, nessuno escluso; essi portarono via da Ramah le pietre e il legname che Baasha aveva usato per costruire, e con essi il re Asa edificò Gheba di Beniamino e Mitspah.
23 Il resto di tutte le gesta di Asa, tutte le sue prodezze, tutto ciò che egli fece e le città che costruí non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Ma nella sua vecchiaia egli soffrí di male ai piedi.
24 Quindi si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Giosafat.
25 Nadab, figlio di Geroboamo, iniziò a regnare su Israele il secondo anno di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele due anni.
26 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e seguí le vie di suo padre e il peccato nel quale aveva fatto cadere Israele.
27 Poi Baasha, figlio di Ahijah della casa d'Issacar, congiurò contro di lui e lo uccise a Ghibbethon che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbethon.
28 Baasha lo uccise l'anno terzo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto.
29 Appena divenuto re, egli sterminò tutta la casa di Geroboamo; non lasciò a Geroboamo anima viva, ma la distrusse interamente, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunziato per mezzo del suo servo Ahijah lo Scilonita,
30 a motivo dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele.
31 Il resto delle gesta di Nadab e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
32 Ci fu guerra fra Asa e Baasha, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita.
33 L'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasha, figlio di Ahijah, iniziò a regnare su tutto Israele a Tirtsah; e regnò ventiquattro anni.
34 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e seguí le vie di Geroboamo e il suo peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.
16 Poi la parola dell'Eterno fu rivolta a Jehu, figlio di Hanani, contro Baasha, dicendo:
2 Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho fatto principe del mio popolo Israele, tu hai seguito le vie di Geroboamo e fatto peccare il mio popolo Israele, provocandomi ad ira con i suoi peccati;
3 perciò io spazzerò via Baasha e la sua casa e farò della tua casa ciò che ho fatto alla casa di Geroboamo, figlio di Nebat.
4 Quelli di Baasha che moriranno in città saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno per i campi saranno divorati dagli uccelli del cielo».
5 Il resto delle gesta di Baasha e le sue prodezze non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
6 Quindi Baasha si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirtsah. Al suo posto regnò suo figlio Elah.
7 Inoltre la parola dell'Eterno fu indirizzata per mezzo del profeta Jehu, figlio di Hanani, contro Baasha e contro la sua casa per tutto il male che Baasha aveva fatto agli occhi dell'Eterno, provocandolo ad ira con l'opera delle sue mani, divenendo come la casa di Geroboamo, e anche perché egli l'aveva distrutta.
8 Nell'anno ventiseiesimo di Asa, re di Giuda, Elah, figlio di Baasha, cominciò a regnare su Israele a Tirtsah, e regnò due anni.
9 Zimri, suo servo, comandante della metà dei suoi carri, congiurò contro di lui. Mentre egli si trovava a Tirtsah, intento a bere e ad ubriacarsi in casa di Artsa, prefetto del palazzo di Tirtsah,
10 Zimri entrò, lo colpí e l'uccise, l'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto.
11 Quando iniziò a regnare, non appena si sedette sul trono, distrusse tutta la casa di Baasha; non lasciò in vita neppure un maschio tra i suoi parenti prossimi e amici.
12 Cosí Zimri sterminò tutta la casa di Baasha, secondo la parola dell'Eterno indirizzata contro Baasha per mezzo del profeta Jehu,
13 a motivo di tutti i peccati di Baasha e dei peccati di Elah suo figlio, che essi avevano commesso e che avevano fatto commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, con i loro idoli.
14 Il resto delle gesta di Elah e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
15 Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni; in Tirtsah. Il popolo era accampato contro Ghibbethon, che apparteneva ai Filistei
16 Cosí il popolo accampato sentí dire: «Zimri ha fatto una congiura e ha pure ucciso il re!». Quello stesso giorno nell'accampamento tutto Israele fece re d'Israele Omri, capo dell'esercito.
17 Poi Omri con tutto Israele salí da Ghibbethon e assediò Tirtsah.
18 Quando Zimri vide che la città era presa, si ritirò nella fortezza del palazzo reale, diede fuoco al palazzo reale sopra di lui e cosí morí,
19 a motivo dei peccati che aveva commesso, facendo ciò che è male agli occhi dell'Eterno, seguendo la via di Geroboamo e compiendo il peccato che questi aveva commesso, inducendo Israele a peccare.
20 Il resto delle gesta di Zimri e la congiura da lui ordita non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
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