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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Genesi 40

Giuseppe in prigione

40 (A)Dopo queste cose, il coppiere e il panettiere del re d’Egitto offesero il loro signore, il re d’Egitto. Il faraone s’indignò contro i suoi due ufficiali, contro il capo dei coppieri e il capo dei panettieri; e li fece mettere in carcere nella casa del capo delle guardie, nella stessa prigione dove Giuseppe stava rinchiuso. Il capitano delle guardie li affidò alla sorveglianza di Giuseppe, il quale li serviva. Essi rimasero in prigione per un certo tempo.

In una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d’Egitto, che erano rinchiusi nella prigione, ebbero tutti e due un sogno, un sogno per uno, e ciascun sogno aveva il suo significato particolare. Giuseppe, venuto la mattina da loro, li guardò e li vide tutti turbati. Interrogò allora gli ufficiali del faraone che erano con lui in prigione nella casa del suo padrone, e disse: «Perché oggi avete il viso così triste?» Quelli gli risposero: «Abbiamo fatto un sogno e non c’è nessuno che ce lo interpreti». Giuseppe disse loro: «Le interpretazioni non appartengono a Dio? Raccontatemi i sogni, vi prego».

Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli disse: «Nel mio sogno mi stava davanti una vite; 10 in quella vite c’erano tre tralci; mi pareva che essa germogliasse, poi fiorisse, e desse infine dei grappoli d’uva matura. 11 Io avevo in mano la coppa del faraone; presi l’uva, la spremetti nella coppa del faraone e diedi la coppa in mano al faraone». 12 Giuseppe gli disse: «Questa è l’interpretazione del sogno: i tre tralci sono tre giorni; 13 fra tre giorni il faraone ti farà rialzare il capo[a], ti ristabilirà nel tuo incarico e tu darai in mano al faraone la sua coppa, come facevi prima, quando eri suo coppiere. 14 Ma ricòrdati di me, quando sarai felice, e sii buono verso di me, ti prego; parla di me al faraone e fammi uscire da questa casa, 15 perché io fui portato via di nascosto dal paese degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla per essere messo in questo sotterraneo».

16 Il capo dei panettieri, vedendo che l’interpretazione era favorevole, disse a Giuseppe: «Anch’io! Nel mio sogno avevo tre canestri di pane bianco sul capo; 17 nel canestro più alto c’era per il faraone ogni sorta di vivande cotte al forno; e gli uccelli le mangiavano dentro al canestro sul mio capo». 18 Giuseppe rispose e disse: «Questa è l’interpretazione del sogno: i tre canestri sono tre giorni. 19 Ancora tre giorni e il faraone alzerà la tua testa, ti farà impiccare a un albero e gli uccelli mangeranno la tua carne addosso a te».

20 Il terzo giorno, che era il compleanno del faraone, egli fece un banchetto per tutti i suoi servitori e alzò la testa al capo dei coppieri e la testa al capo dei panettieri in mezzo ai suoi servitori: 21 ristabilì il capo dei coppieri nel suo ufficio di coppiere, perché mettesse la coppa in mano al faraone, 22 ma fece impiccare il capo dei panettieri, secondo l’interpretazione che Giuseppe aveva loro data.

23 Il gran coppiere però non si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò.

Marco 10

Il ripudio

10 (A)Poi Gesù partì di là e se ne andò nei territori della Giudea e oltre il Giordano. Di nuovo si radunarono presso di lui delle folle; e di nuovo egli insegnava loro come era solito fare.

Dei farisei[a] si avvicinarono a lui per metterlo alla prova, dicendo: «È lecito a un marito mandar via la moglie?» Egli rispose loro: «Che cosa vi ha comandato Mosè?» Essi dissero: «Mosè permise di scrivere un atto di ripudio e di mandarla via[b]». Gesù [, rispondendo,] disse loro: «È per la durezza del vostro cuore che Mosè scrisse per voi quella norma; ma al principio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina[c]. Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre {e si unirà a sua moglie}, e i due saranno una sola carne.[d] Così non sono più due, ma una sola carne. L’uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito».

10 In casa i [suoi] discepoli lo interrogarono di nuovo sullo stesso argomento. 11 Egli disse loro: «Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12 e se lei ripudia[e] suo marito e ne sposa un altro, commette adulterio».

Gesù benedice i bambini

13 (B)Gli presentavano dei bambini perché li toccasse; ma i discepoli sgridavano coloro che glieli presentavano[f]. 14 Gesù, veduto ciò, si indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate[g], perché il regno di Dio è di chi è come loro. 15 In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto». 16 E, presili in braccio, li benediceva ponendo le mani su di loro.

Il giovane ricco

17 (C)Mentre Gesù usciva per la via, un tale accorse e, inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» 18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 19 Tu sai i comandamenti: “Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo padre e tua madre”[h]». 20 Ed egli [, rispondendo,] gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia gioventù». 21 Gesù, guardatolo, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va’, vendi tutto ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni [, prendi la croce] e seguimi». 22 Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente perché aveva molti beni. 23 Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!» 24 I discepoli si stupirono di queste sue parole. E Gesù replicò loro: «Figlioli, quanto è difficile [per quelli che confidano nelle ricchezze] entrare nel regno di Dio! 25 È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». 26 Ed essi, sempre più stupiti, dicevano tra di loro: «Chi dunque può essere salvato?» 27 [Ma] Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio».

28 (D)Pietro gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito». 29 Gesù [, rispondendo,] disse: «In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, [o moglie,] o padre, o figli, o campi, a causa mia e a causa del vangelo[i], 30 il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna. 31 Ma molti primi saranno ultimi e gli ultimi, primi».

Gesù predice per la terza volta la Passione e la risurrezione

32 (E)Mentre erano in cammino salendo a Gerusalemme, Gesù andava davanti a loro; essi erano turbati; quelli che seguivano erano pieni di timore. Egli prese di nuovo da parte i dodici e cominciò a dir loro le cose che stavano per accadergli: 33 «Noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi. Essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, 34 i quali lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni[j] egli risusciterà».

Risposta di Gesù alla domanda di Giacomo e di Giovanni

35 (F)Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si avvicinarono a lui, dicendogli[k]: «Maestro, desideriamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo[l]». 36 Egli disse loro: «Che volete che io faccia per voi?» 37 Essi gli dissero: «Concedici di sedere uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra nella tua gloria». 38 Ma Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete voi bere il calice che io bevo, o essere battezzati[m] del battesimo del quale io sono battezzato?» 39 Essi gli dissero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Voi certo berrete il calice che io bevo e sarete battezzati del battesimo del quale io sono battezzato; 40 ma quanto al sedersi alla mia destra o alla mia sinistra[n], non sta a me concederlo, ma è per quelli a cui è stato preparato». 41 I dieci, udito ciò, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che quelli che sono reputati prìncipi delle nazioni le signoreggiano e che i loro grandi esercitano autorità su di esse. 43 Ma non è così[o] tra di voi; anzi, chiunque vorrà essere grande fra voi sarà vostro servitore; 44 e chiunque tra di voi vorrà essere primo sarà servo di tutti. 45 Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti».

Gesù guarisce Bartimeo, il cieco

46 (G)Poi giunsero a Gerico. E come Gesù usciva da Gerico con i suoi discepoli e con una gran folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco mendicante, sedeva presso la strada[p]. 47 Udito che chi passava era Gesù il Nazareno, si mise a gridare e a dire: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!» 48 E molti lo sgridavano perché tacesse, ma quello gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!» 49 Gesù, fermatosi, disse: «Chiamatelo![q]» E chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio, àlzati! Egli ti chiama». 50 Allora il cieco, gettato via il mantello, balzò in piedi[r] e venne da Gesù. 51 E Gesù, rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io recuperi la vista». 52 Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». In quell’istante egli recuperò la vista e lo seguiva per la via[s].

Giobbe 6

Amarezza di Giobbe

(A)Allora Giobbe rispose:

«Ah, se il mio travaglio si pesasse, se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia!

Sarebbero trovati più pesanti della sabbia del mare. Ecco perché le mie parole sono temerarie.

Infatti le saette dell’Onnipotente mi trafiggono, lo spirito mio ne succhia il veleno; i terrori di Dio si schierano in battaglia contro di me.

L’asino selvatico raglia forse quando ha l’erba davanti? Muggisce forse il bue davanti alla pastura?

Si può forse mangiare ciò che è insipido, senza sale? C’è qualche gusto in un chiaro d’uovo?

Mi rifiuto di toccare una simile cosa, essa è per me come un cibo ripugnante.

Oh, mi avvenisse pure quel che chiedo, e mi desse Dio quel che spero!

Volesse pure Dio schiacciarmi, stendere la mano e tagliare il filo dei miei giorni!

10 Sarebbe questo un conforto per me, esulterei nei dolori che egli non mi risparmia; poiché non ho rinnegato le parole del Santo.

11 Che è mai la mia forza perché io speri ancora? Che fine mi aspetta perché io sia paziente?

12 La mia forza è come la forza delle pietre? E la mia carne è forse di bronzo?

13 Non c’è forza in me, la saggezza è stata allontanata da me.

Giobbe rileva l’insensibilità dei suoi amici

14 (B)«Pietà deve l’amico a colui che soccombe, se anche abbandonasse il timore dell’Onnipotente.

15 Ma i fratelli miei si sono mostrati infidi come un torrente, come l’acqua di torrenti che passa.

16 Il ghiaccio li rende torbidi e la neve vi si scioglie;

17 ma passato il tempo delle piene, svaniscono; quando sentono il caldo, scompaiono dal loro luogo.

18 Le carovane che si dirigono là mutano strada, s’inoltrano nel deserto e vi periscono.

19 Le carovane di Tema li cercavano con lo sguardo, i viandanti di Seba vi contavano su,

20 ma furono delusi nella loro fiducia; giunti sul luogo, rimasero confusi.

21 Tali siete divenuti voi per me; vedete uno che fa orrore e vi prende la paura.

22 Vi ho forse detto: “Datemi qualcosa”, oppure: “Con i vostri beni fate un dono a mio favore”;

23 oppure: “Liberatemi dalla stretta del nemico”, oppure: “Scampatemi dalla mano dei prepotenti”?

24 Ammaestratemi, e starò in silenzio; fatemi capire in che cosa ho errato.

25 Quanto sono efficaci le parole rette! Ma la vostra riprensione che vale?

26 Volete dunque biasimare delle parole? Ma le parole di un disperato se le porta il vento!

27 Voi sareste capaci di tirare a sorte l’orfano e di vendere il vostro amico!

28 Ebbene, guardatemi pure e vedete se io vi mento spudoratamente.

29 Ripensateci, non commettete errori! Ripensateci, la mia giustizia è ancora presente.

30 C’è qualche errore sulla mia lingua? Il mio palato non distingue più quel che è male?

Romani 10

10 (A)Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro[a] è che siano salvati. Io rendo loro testimonianza infatti che hanno zelo per Dio, ma zelo senza conoscenza. Perché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria {giustizia}, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio; poiché Cristo è il termine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono.

Infatti Mosè descrive così la giustizia che viene dalla legge: «L’uomo che farà quelle cose e vivrà per esse»[b]. Invece la giustizia che viene dalla fede dice così: «Non dire in cuor tuo: “Chi salirà in cielo?” (questo è farne scendere Cristo), né: “Chi scenderà nell’abisso?” (questo è far risalire Cristo dai morti)». Che cosa dice invece? «La parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore»[c]. Questa è la parola della fede che noi annunciamo; perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 10 infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. 11 Difatti la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui, non sarà deluso»[d].

12 Poiché non c’è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13 Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato[e].

14 (B)Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunci? 15 E come annunceranno se non sono mandati? Com’è scritto:

«Quanto sono belli i piedi di quelli che annunciano [la pace, che annunciano] buone notizie!»[f]

16 Ma non tutti hanno ubbidito alla buona notizia; Isaia infatti dice:

«Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?»[g]

17  Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo[h].

18  Ma io dico: forse non hanno udito? Anzi,

la loro voce è andata per tutta la terra e le loro parole fino agli estremi confini del mondo[i].

19 Allora dico: forse Israele non ha compreso? Mosè per primo dice: «Io vi renderò gelosi con una nazione che non è nazione; provocherò il vostro sdegno con una nazione senza intelligenza»[j]. 20 Isaia poi osa affermare:

«Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano; mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me».

21 Ma riguardo a Israele afferma:

«Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo disubbidiente e contestatore»[k].

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra