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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Esodo 4

Le obiezioni di Mosè

(A)Mosè rispose e disse: «Ma ecco, essi non mi crederanno e non ubbidiranno alla mia voce, perché diranno: “Il Signore non ti è apparso”».

Il Signore gli disse: «Che cos’è quello che hai in mano?» Egli rispose: «Un bastone». Il Signore disse: «Gettalo a terra». Egli lo gettò a terra ed esso diventò un serpente; Mosè fuggì davanti a quello. Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano e prendilo per la coda». Egli stese la mano, lo prese ed esso ritornò un bastone nella sua mano. «Farai questo», disse il Signore, «affinché credano che il Signore, il Dio dei loro padri, il Dio di Abraamo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe ti è apparso».

Il Signore gli disse ancora: «Mettiti la mano nel petto». Egli si mise la mano nel petto; e, quando la tirò fuori, ecco che la mano era lebbrosa, bianca come la neve. Il Signore gli disse: «Rimettiti la mano nel petto». Egli si rimise la mano nel petto; e, quando la tirò fuori, ecco che era ritornata come il resto della sua carne. «Avverrà», disse il Signore, «che, se non ti crederanno e non daranno ascolto alla testimonianza del primo segno, crederanno a quella del secondo segno. Se non crederanno neppure a questi due segni e non ubbidiranno alla tua voce, tu prenderai dell’acqua del Fiume, la verserai sull’asciutto, e l’acqua che avrai presa dal Fiume diventerà sangue sull’asciutto».

10 Mosè disse al Signore: «Ahimè, Signore, io non sono un oratore; non lo ero in passato e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; poiché io sono lento di parola e di lingua». 11 Il Signore gli disse: «Chi ha fatto la bocca dell’uomo? Chi rende muto o sordo o veggente o cieco? Non sono io, il Signore? 12 Ora dunque va’, io sarò con la tua bocca e t’insegnerò quello che dovrai dire». 13 Mosè disse: «Ti prego, Signore, manda il tuo messaggio per mezzo di chi vorrai!» 14 Allora l’ira del Signore si accese contro Mosè ed egli disse: «Non c’è Aaronne tuo fratello, il Levita? Io so che parla bene. E, per l’appunto, egli esce a incontrarti; e quando ti vedrà, si rallegrerà in cuor suo. 15 Tu gli parlerai e gli metterai le parole in bocca. Io sarò con la tua bocca e con la sua bocca e vi insegnerò quello che dovrete fare. 16 Egli parlerà per te al popolo; così ti servirà da bocca, e tu sarai per lui come Dio. 17 Ora prendi in mano questo bastone con il quale farai i prodigi[a]».

Ritorno di Mosè in Egitto

18 (B)Allora Mosè se ne andò, tornò da Ietro[b] suo suocero e gli disse: «Lascia che io vada e ritorni dai miei fratelli che sono in Egitto, e veda se sono ancora vivi». Ietro disse a Mosè: «Va’ in pace».

19 Il Signore disse a Mosè in Madian: «Va’, torna in Egitto, perché tutti quelli che cercavano di toglierti la vita sono morti». 20 Mosè dunque prese sua moglie e i suoi figli, li mise su un asino e tornò nel paese d’Egitto. Mosè prese nella sua mano anche il bastone di Dio. 21 Il Signore disse a Mosè: «Quando sarai tornato in Egitto, avrai cura di fare davanti al faraone tutti i prodigi che ti ho dato potere di compiere; ma io gli indurirò il cuore ed egli non lascerà partire il popolo. 22 Tu dirai al faraone: “Così dice il Signore: ‘Israele è mio figlio, il mio primogenito, 23 e io ti dico: Lascia andare mio figlio, perché mi serva; se tu rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io ucciderò tuo figlio, il tuo primogenito’”».

24 Mentre si trovava in viaggio, il Signore gli venne incontro nel luogo dov’egli pernottava, e cercò di farlo morire. 25 Allora Sefora prese una selce tagliente, recise il prepuzio di suo figlio e con quello gli toccò i piedi, dicendo: «Tu sei per me uno sposo di sangue!» 26 Allora il Signore lo lasciò. Lei aveva detto: «Sposo di sangue!», a causa della circoncisione.

27 (C)Il Signore disse ad Aaronne: «Va’ nel deserto incontro a Mosè». Egli andò, lo incontrò al monte di Dio e lo baciò. 28 Mosè riferì ad Aaronne tutte le parole che il Signore lo aveva incaricato di dire, e tutti i prodigi[c] che gli aveva ordinato di fare. 29 Mosè e Aaronne dunque andarono e radunarono tutti gli anziani degli Israeliti. 30 Aaronne riferì tutte le parole che il Signore aveva detto a Mosè e fece i prodigi[d] in presenza del popolo. 31 Il popolo prestò loro fede. Essi compresero che il Signore aveva visitato i figli d’Israele e aveva visto la loro afflizione, e s’inchinarono e adorarono.

Luca 7

Gesù guarisce il servo di un centurione romano

(A)Dopo che egli ebbe terminato tutti questi discorsi davanti al popolo che l’ascoltava, entrò in Capernaum.

Un centurione aveva un servo, a lui molto caro, che era infermo e stava per morire; avendo udito parlare di Gesù, gli mandò degli anziani dei Giudei per pregarlo che venisse a guarire il suo servo. Essi, presentatisi a Gesù, lo pregavano con insistenza, dicendo: «Egli merita che tu gli conceda questo; perché ama la nostra nazione ed è lui che ci ha costruito la sinagoga». Gesù s’incamminò con loro; ormai non si trovava più molto lontano dalla casa, quando il centurione [gli] mandò degli amici a dirgli: «Signore, non darti quest’incomodo, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; perciò non mi sono neppure ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito[a]. Perché anch’io sono un uomo sottoposto all’autorità altrui e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: “Va’”, ed egli va; a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo”, ed egli lo fa». Udito questo, Gesù restò meravigliato di lui; e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una fede così grande!» 10 E quando gli inviati furono tornati a casa, trovarono il servo [, che era stato infermo,] guarito.

Gesù risuscita il figlio della vedova di Nain

11 (B)Poco dopo[b] egli si avviò verso una città chiamata Nain[c], e i suoi discepoli e una gran folla andavano con lui. 12 Quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava alla sepoltura[d] un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e molta gente della città era con lei. 13 Il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: «Non piangere!» 14 E, avvicinatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono ed egli disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!» 15 Il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo restituì a sua madre. 16 Tutti furono presi da timore, e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra di noi» e: «Dio ha visitato il suo popolo». 17 E questo dire intorno a Gesù si divulgò per tutta la Giudea e per tutta la regione circostante.

L’ambasciata di Giovanni il battista

18 (C)I discepoli di Giovanni gli riferirono tutte queste cose. 19 Ed egli, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò dal Signore[e] a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?» 20 Quelli si presentarono a Gesù e gli dissero: «Giovanni il battista ci ha mandati da te a chiederti: “Sei tu colui che deve venire o ne aspetteremo un altro?”» 21 In quella stessa ora, Gesù guarì molti da malattie, da infermità e da spiriti maligni, e a molti ciechi restituì la vista. 22 Poi [Gesù] rispose loro: «Andate a riferire a Giovanni quello che avete visto e udito: i ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, il vangelo è annunciato ai poveri. 23 Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!»

Gesù elogia Giovanni il battista

24 (D)Quando gli inviati di Giovanni se ne furono andati, Gesù cominciò a parlare di Giovanni alla folla: «Che cosa andaste a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? 25 Ma che cosa andaste a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, quelli che portano degli abiti sontuosi e vivono in delizie stanno nei palazzi dei re. 26 Ma che andaste a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e uno più di un profeta. 27 Egli è colui del quale è scritto:

“Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero, che preparerà la tua via davanti a te”[f].

28 Io vi dico[g]: fra i nati di donna nessuno è più grande di Giovanni[h]; però, il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. 29 Tutto il popolo che lo ha udito, anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio, facendosi battezzare del battesimo di Giovanni; 30 ma i farisei e i dottori della legge, non facendosi battezzare da lui, hanno respinto la volontà di Dio per loro.

31 A chi[i] dunque paragonerò gli uomini di questa generazione? A chi sono simili? 32 Sono simili a bambini seduti in piazza, che gridano gli uni agli altri: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto”. 33 Difatti è venuto Giovanni il battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “Ha un demonio”. 34 È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori! 35 Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli”».

Gesù in casa di Simone, il fariseo

36 (E)Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui; ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola. 37 Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato; 38 e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a bagnargli di lacrime i piedi, e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava i piedi e li ungeva con l’olio. 39 Il fariseo che lo aveva invitato, veduto ciò, disse fra sé: «Costui, se fosse profeta, saprebbe chi e che tipo di donna è colei che lo tocca; perché è una peccatrice». 40 E Gesù, rispondendo gli disse: «Simone, ho qualcosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di’ pure». 41 «Un creditore aveva due debitori; l’uno gli doveva cinquecento denari e l’altro cinquanta. 42 E poiché non avevano di che pagare, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?[j]» 43 Simone rispose: «Ritengo sia colui al quale ha condonato di più». Gesù gli disse: «Hai giudicato rettamente». 44 E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per i piedi; ma lei mi ha bagnato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli[k]. 45 Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai versato l’olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di olio profumato i piedi. 47 Perciò io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato[l]; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama». 48 Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49 Quelli che erano a tavola con lui cominciarono a dire in loro stessi: «Chi è costui che perdona anche i peccati?» 50 Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace».

Giobbe 21

Per Giobbe anche i malvagi possono essere felici

21 (A)Allora Giobbe rispose e disse:

«Porgete bene ascolto alle mie parole, sia questa la consolazione che mi date.

Sopportatemi, lasciate che io parli, e quando avrò parlato tu mi potrai deridere.

Mi lamento forse di un uomo? E come farei a non perdere la pazienza?

Guardatemi, stupite, mettetevi la mano sulla bocca.

Quando ci penso, ne sono smarrito e la mia carne è presa da un brivido.

Perché mai vivono gli empi? Perché arrivano alla vecchiaia e anche crescono di forze?

La loro discendenza prospera sotto i loro sguardi intorno ad essi, i loro germogli fioriscono sotto gli occhi loro.

La loro casa è in pace, al sicuro da spaventi, la verga di Dio non li colpisce.

10 Il loro toro monta e non sbaglia, la loro vacca figlia senz’abortire.

11 Mandano fuori come un gregge i loro piccini, e i loro figli saltano e ballano.

12 Cantano al suono del timpano e della cetra, si rallegrano al suono della zampogna.

13 Passano felici i loro giorni, poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti.

14 Eppure dicevano a Dio: “Ritìrati da noi! Noi non ci curiamo di conoscere le tue vie!

15 Che cos’è l’Onnipotente perché lo serviamo? Che guadagneremo a pregarlo?”

16 Ecco, non hanno essi in mano la loro felicità? (Lungi da me il consiglio degli empi!).

17 Quando mai la lampada degli empi si spegne, piomba loro addosso la rovina e Dio, nella sua ira, li retribuisce con castighi?

18 Quando mai sono essi come paglia al vento, come pula portata via dall’uragano?

19 “Dio”, mi dite, “tiene in serbo il castigo per i figli dell’empio”. Ma punisca lui stesso! Che lo senta lui,

20 che veda con i propri occhi la sua rovina e beva egli stesso l’ira dell’Onnipotente!

21 Che importa all’empio della sua famiglia dopo di lui, quando il numero dei suoi mesi è ormai compiuto?

22 S’insegnerà forse a Dio la scienza? A lui che giudica quelli di lassù?

23 L’uno muore in mezzo al suo benessere quand’è pienamente tranquillo e felice,

24 ha i secchi pieni di latte, e fresco il midollo delle ossa.

25 L’altro muore con l’amarezza nel cuore, senz’aver mai gustato il bene.

26 Entrambi giacciono ugualmente nella polvere e i vermi li ricoprono.

27 Ah! Li conosco i vostri pensieri, i piani che formate per abbattermi!

28 Voi dite: “Dov’è la casa del potente? Dov’è la tenda che ospitava gli empi?”

29 Non avete dunque interrogato quelli che hanno viaggiato? Voi non vorrete negare quello che attestano;

30 che, cioè, il malvagio è risparmiato nel dì della rovina, che nel giorno dell’ira egli sfugge.

31 Chi gli rimprovera in faccia la condotta? Chi gli rende quel che ha fatto?

32 Egli è portato alla sepoltura con onore e veglia egli stesso sulla sua tomba.

33 Lievi sono a lui le zolle della valle; dopo, tutta la gente segue le sue orme; e, anche prima, una folla immensa fu come lui.

34 Perché dunque mi offrite consolazioni vane? Delle vostre risposte altro non resta che falsità».

1 Corinzi 8

La carne sacrificata agli idoli; limiti della libertà cristiana

(A)Quanto alle carni sacrificate agli idoli, sappiamo che tutti abbiamo conoscenza. La conoscenza gonfia, ma l’amore edifica. Se qualcuno pensa di conoscere qualcosa, non sa ancora come si deve conoscere[a]; ma se qualcuno ama Dio, è conosciuto da lui. Quanto dunque al mangiare carni sacrificate agli idoli, sappiamo che l’idolo non è nulla nel mondo e che non c’è che un Dio solo[b]. Poiché, sebbene vi siano cosiddetti dèi sia in cielo sia in terra, come infatti ci sono molti dèi e molti signori, tuttavia per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui[c], e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose e mediante il quale anche noi siamo[d].

Ma non in tutti è la conoscenza; anzi, alcuni, abituati finora all’idolo[e], mangiano di quella carne come se fosse una cosa sacrificata a un idolo; e la loro coscienza, essendo debole, ne è contaminata. Ora non è un cibo che ci farà graditi a Dio[f]; se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno; e se mangiamo non abbiamo nulla di più. Ma badate che questo vostro diritto non diventi un inciampo per i deboli. 10 Perché se qualcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio dedicato agli idoli, la sua coscienza, se egli è debole, non sarà tentata di mangiare carni sacrificate agli idoli? 11 Così, per la tua conoscenza, è danneggiato il debole, il fratello[g] per il quale Cristo è morto. 12 Ora, peccando in tal modo contro i fratelli, ferendo la loro coscienza che è debole, voi peccate contro Cristo. 13 Perciò, se un cibo scandalizza mio fratello, non mangerò mai più carne, per non scandalizzare mio fratello.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra